Il trattamento deve essere iniziato solo da un medico esperto nel trattamento dell’osteoporosi.
Posologia
La dose raccomandata è di una bustina da 2 g una volta al giorno per somministrazione orale.
A causa della natura della patologia curata, il ranelato di stronzio è destinato per un impiego a lungo termine.
L’assorbimento del ranelato di stronzio è ridotto dal cibo, dal latte e dai suoi derivati e, pertanto, OSSEOR deve essere somministrato nell’intervallo tra i pasti. Dato il suo lento assorbimento, OSSEOR deve essere assunto al momento di andare a letto, preferibilmente almeno due ore dopo il pasto (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
I pazienti in trattamento con ranelato di stronzio devono assumere supplementi di vitamina D e di calcio, se il loro apporto con la dieta è insufficiente.
Pazienti anziani
L’efficacia e la sicurezza del ranelato di stronzio sono state dimostrate in un vasto campione di uomini adulti e donne in postmenopausa di tutte le età (fino a 100 anni all’inclusione) affetti da osteoporosi. Non è richiesto alcun adattamento posologico in relazione all’età.
Pazienti con insufficienza renale
Il ranelato di stronzio non è raccomandato nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).Non è richiesto alcun adattamento posologico nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30 âE.“ 70 ml/min) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Pazienti con insufficienza epatica
Non è richiesto alcun adattamento posologico nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di OSSEOR nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Per uso orale
Il granulato delle bustine deve essere assunto dopo sospensione in un bicchiere contenente un minimo di 30 ml di acqua (approssimativamente un terzo di un normale bicchiere).
Anche se gli studi relativi all’utilizzo hanno dimostrato che il ranelato di stronzio rimane stabile in sospensione nelle 24 ore successive alla preparazione, la sospensione deve essere bevuta immediatamente dopo la sua preparazione.
Eventi cardiaci ischemici
In una analisi combinata di studi clinici randomizzati controllati con placebo in pazienti osteoporotiche postmenopausali, è stato osservato un aumento significativo di infarto del miocardio nelle pazienti trattate con OSSEOR rispetto a quelle trattate con placebo (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere valutati rispetto al rischio cardiovascolare prima di iniziare il trattamento.
I pazienti che presentano significativi fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con ranelato di stronzio solo dopo attenta valutazione (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
Durante il trattamento con OSSEOR, questi rischi cardiovascolari devono essere monitorati ad intervalli regolari, generalmente ogni 6–12 mesi.
Il trattamento deve essere interrotto se il paziente sviluppa cardiopatia ischemica, malattia arteriosa periferica, malattia cerebrovascolare o se l’ipertensione non è controllata (vedere paragrafo 4.3).
Tromboembolismo venoso
Negli studi di fase III controllati verso placebo, il trattamento con il ranelato di stronzio è stato associato ad un incremento dell’incidenza annuale di tromboembolia venosa (TEV), inclusa l’embolia polmonare (vedere paragrafo 4.8). La causa di tale incremento è sconosciuta. OSSEOR è controindicato nei pazienti con un pregresso tromboembolismo venoso (vedere paragrafo 4.3) e deve essere utilizzato con cautela nei pazienti a rischio di TEV.
Durante il trattamento di pazienti di età superiore a 80 anni a rischio di TEV, deve essere rivalutata la necessità di continuare il trattamento con OSSEOR. Il trattamento con OSSEOR deve essere interrotto il prima possibile nel caso di una malattia o di una condizione che portino all’immobilizzazione (vedere paragrafo 4.3) e devono essere adottate adeguate misure preventive. La terapia non deve essere ripresa fino a che la condizione che ha portato all’immobilizzazione non si è risolta e il paziente è completamente mobile. Quando insorge una TEV, OSSEOR deve essere interrotto.
Impiego nei pazienti con insufficienza renale
In assenza di dati relativi alla sicurezza ossea in pazienti con insufficienza renale grave in trattamento con il ranelato di stronzio, OSSEOR non è raccomandato nei pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. (vedere paragrafo 5.2). Nel rispetto di una buona pratica clinica, si raccomanda un controllo periodico della funzionalità renale nei pazienti con insufficienza renale cronica. Il proseguimento della terapia con OSSEOR nei pazienti che sviluppano una grave insufficienza renale deve essere valutato su base individuale.
Reazioni cutanee
Durante l’utilizzo di OSSEOR sono state riportate reazioni cutanee a rischio di vita (Sindrome di Stevens–Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (NET) e rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)).
I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e attentamente monitorati per le reazioni cutanee. Il rischio maggiore di incidenza per SJS o NET è entro le prime settimane di trattamento e entro 3–6 settimane per DRESS.
Se si presentano i segni e i sintomi di SJS o NET (ad esempio, rash cutaneo progressivo spesso con vesciche e lesioni della mucosa) o DRESS (ad esempio rash, febbre, eosinofilia e coinvolgimento sistemico (ad es. adenopatia, epatite, nefropatia e pneumopatia interstiziale), il trattamento con OSSEOR deve essere interrotto immediatamente.
I migliori risultati nella gestione di SJS, NET o DRESS si hanno a seguito di una diagnosi precoce e di una immediata interruzione di ogni medicinale sospetto. Una interruzione precoce del trattamento è associata ad una migliore prognosi. Il quadro clinico di DRESS si è risolto nella maggior parte dei casi con l’interruzione del trattamento con OSSEOR e con l’inizio di una terapia corticosteroidea, quando necessario. La guarigione può essere lenta e in alcuni casi sono state riportate ricadute della sindrome dopo interruzione della terapia con corticosteroidi.
Nei pazienti che hanno sviluppato SJS, NET o DRESS con l’utilizzo di OSSEOR, la terapia con OSSEOR non deve essere più ripresa.
E’ stata riportata un’incidenza più alta, sebbene ancora rara, di reazioni di ipersensibilità comprendenti rash cutaneo, SJS o NET in pazienti di origine asiatica.
Interazioni con i test di laboratorio
Lo stronzio interferisce con i metodi colorimetrici per la determinazione delle concentrazioni ematiche ed urinarie del calcio. Perciò, nella pratica clinica, devono essere usati metodi di spettrometria ad emissione atomica con plasma ad accoppiamento induttivo o di spettrometria ad assorbimento atomico per assicurare un’accurata valutazione delle concentrazioni ematiche ed urinarie di calcio.
Eccipiente
OSSEOR contiene aspartame, una fonte di fenilalanina, che può essere pericolosa per i pazienti affetti da fenilchetonuria.
Gravidanza
I dati relativi all’uso di ranelato di stronzio in donne in gravidanza non sono disponibili. Studi su animali hanno mostrato, ad alte dosi, effetti ossei reversibili nella prole di ratti e di conigli trattati durante la gravidanza (vedere paragrafo 5.3). Se OSSEOR è assunto inavvertitamente in gravidanza, il trattamento deve essere interrotto.
Allattamento
Dati chimico–fisici suggeriscono l’escrezione di ranelato di stronzio nel latte materno. OSSEOR non deve essere utilizzato durante l’allattamento.
Fertilità
Non sono stati osservati effetti sulla fertilità di maschi e femmine in studi su animali.
Riassunto del profilo di sicurezza
OSSEOR è stato studiato in sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto circa 8.000 persone. La sicurezza a lungo termine è stata valutata con studi di fase III, in donne in postmenopausa con osteoporosi, trattate fino a 60 mesi con 2 g/die di ranelato di stronzio (n=3.352) o con placebo (n=3.317). L’età media, al momento dell’inclusione, era di 75 anni e il 23 % delle pazienti arruolate aveva un’età compresa tra 80 e 100 anni.
In un’analisi combinata degli studi randomizzati controllati con placebo in pazienti osteoporotiche postmenopausali, le più comuni reazioni avverse sono state nausea e diarrea, generalmente riferite all’inizio del trattamento, senza differenza apprezzabile tra i gruppi nelle fasi successive. L’interruzione della terapia è dovuta principalmente alla nausea.
Non sono state riscontrate differenze nella natura delle reazioni avverse tra i gruppi di trattamento, a prescindere dal fatto che l’età delle pazienti fosse inferiore o superiore a 80 anni al momento dell’inclusione.
Tabella delle reazioni avverse
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante gli studi clinici e/o durante l’utilizzo post–marketing del ranelato di stronzio. Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito, usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Reazione avversa |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non comune | Linfoadenopatia (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità) |
Raro | Insufficienza del midollo osseo# | |
Eosinofilia (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità) | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Ipercolesterolemia |
Disturbi psichiatrici | Comune | Insonnia |
Non comune | Stato confusionale | |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Cefalea |
Disturbi della coscienza | ||
Perdita della memoria | ||
Capogiri | ||
Parestesia | ||
Non comune | Crisi convulsive | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Comune | Vertigini |
Patologie cardiache | Comune | Infarto del miocardio |
Patologie vascolari | Comune | Tromboembolismo venoso (TEV) |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Iperreattività bronchiale |
Patologie gastrointestinali | Comune | Nausea |
Diarrea e feci molli | ||
Vomito | ||
Dolore addominale | ||
Dolore gastrointestinale | ||
Reflusso gastroesofageo | ||
Dispepsia | ||
Costipazione | ||
Flatulenza | ||
Non comune | Irritazione della mucosa orale (stomatiti e/o ulcerazioni della bocca) | |
Secchezza della bocca | ||
Patologie epatobiliari | Comune | Epatite |
Non comune | Aumento delle transaminasi sieriche (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità) | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Reazioni cutanee di ipersensibilità (rash, prurito, orticaria, angioedema) § |
Comune | Eczema | |
Non comune | Dermatite | |
Alopecia | ||
Raro | Reazioni avverse con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4)# | |
Molto raro | Gravi reazioni cutanee avverse (SCARs): sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica* (vedere paragrafo 4.4) # | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Molto comune | Dolore muscoloscheletrico (spasmo muscolare, mialgia, dolore alle ossa, artralgia e dolore alle estremità) § |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Edema periferico |
Non comune | Piressia (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità) | |
Malessere | ||
Esami diagnostici | Comune | Aumento della creatin fosfokinasi ematica (CPK)a |
§ La frequenza negli studi clinici era simile nel gruppo farmaco e nel gruppo placebo.
* Riportato come raro nei paesi asiatici.
# Per le reazioni avverse non osservate negli studi clinici, il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95% non è superiore a 3/X con X che rappresenta la dimensione totale del campione desunta da tutti gli studi clinici e gli studi rilevanti.
a Frazione muscolo–scheletrica > 3 volte del limite superiore del range normale. Nella maggior parte dei casi, questi valori si sono normalizzati spontaneamente senza alcun cambiamento della terapia.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Tromboembolismo venoso
Negli studi di fase III, l’incidenza annuale di eventi di tromboembolia venosa (TEV) osservata in 5 anni è stata approssimativamente dello 0,7 % con un rischio relativo di 1,4 (95% IC = [1,0; 2,0]) nelle pazienti trattate con ranelato di stronzio rispetto al placebo (vedere paragrafo 4.4).
Infarto del miocardio
In un’analisi combinata di studi clinici randomizzati controllati con placebo in pazienti osteoporotiche postmenopausali, è stato osservato un aumento significativo di infarto del miocardio nelle pazienti trattate con ranelato di stronzio rispetto alle pazienti a cui è stato somministrato il placebo (1,7% rispetto a 1,1 %), con un rischio relativo di 1,6 (95% IC = [1,07; 2,38]).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Aspartame (E951)
Maltodestrina
Mannitolo (E421)
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere il paragrafo 6.3.