Opsycon (Fidia farmaceutici spa)

Compresse rivestite divisibili 30cpr riv 10mg

da13.60 €
Principio attivo:Zolpidem tartrato
Gruppo terapeutico:Ipnotici e sedativi
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 3v in 30giorni
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • insonnia
  • ansia
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    Posologia

    Il trattamento deve essere il più breve possibile. In genere la durata del trattamento varia da pochi giorni a due settimane con un massimo di quattro settimane, incluso il periodo di riduzione graduale della dose. Il procedimento di riduzione graduale della dose deve essere personalizzato.

    In alcuni casi, può essere necessario prolungare il trattamento oltre la massima durata prevista; in tal caso, il prolungamento deve essere preceduto da un ulteriore accertamento sullo stato di salute del paziente.

    Il farmaco deve essere assunto, con del liquido, alla sera prima di coricarsi.

    Adulti:

    La dose giornaliera consigliata per gli adulti è di 10 mg, assunti alla sera immediatamente prima di coricarsi.

    Anziani :

    In pazienti anziani o debilitati, che possono manifestare particolare sensibilità agli effetti dello zolpidem, si consiglia l’assunzione di una dose di 5 mg. Questa dose deve essere portata a 10 mg solo nel caso in cui la risposta clinica fosse inadeguata e il farmaco ben tollerato.

    Pazienti con insufficienza epatica

    In pazienti con insufficienza epatica, per i quali l’eliminazione del farmaco non è rapida come per gli altri soggetti, è indicata una dose di 5 mg. Questa dose deve essere portata a 10 mg solo in caso di risposta clinica inadeguata e di buona tollerabilità del farmaco.

    La dose totale di zolpidem non deve superare i 10 mg in alcun paziente.

    Bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni

    OPSYCON è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni.

    Controindicazioni
  • insufficienza epatica
  • età inferiore a 18 anni
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    Interazioni
  • sedativo
  • antipsicotici
  • neurolettici
  • ipnotici
  • ansiolitici/sedativi
  • miorilassanti
  • antiepilettici
  • anestetici
  • antistaminici
  • sedativi
  • analgesici narcotici
  • rifampicina
  • previsti
  • composti che inibiscono gli enzimi epatici
  • itraconazolo
  • nota
  • ketoconazolo
  • sertralina
  • segnalati
  • warfarina
  • aloperidolo
  • clorpromazina
  • digossina
  • ranitidina
  • cimetidina
  • state osservate
  • farmaci antidepressivi
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    Avvertenze

    Generali

    La causa dell’insonnia deve essere identificata, quando è possibile. Prima di prescrivere un farmaco ipnotico devono essere trattate le cause che ne stanno alla base. La mancata remissione dell’insonnia dopo un ciclo di trattamento di 7–14 giorni, può indicare la presenza di un disturbo psichiatrico o fisico primario, che deve essere valutato.

    Le informazioni generali, correlate agli effetti osservati in seguito a somministrazione di benzodiazepine o altri composti ipnotici, che devono essere prese in considerazione dal medico che effettua la prescrizione, sono descritti di seguito.

    Tolleranza

    In seguito ad un uso ripetuto per alcune settimane, si può manifestare una certa perdita di efficacia degli effetti ipnotici sia delle benzodiazepine a breve durata d’azione sia dei composti simili alle benzodiazepine.

    Dipendenza

    L’uso di benzodiazepine o composti simili alle benzodiazepine può portare a sviluppare dipendenza fisica e psicologica verso questi prodotti. Il rischio di dipendenza aumenta all’aumentare della dose e della durata del trattamento ed è inoltre maggiore in pazienti con anamnesi di disturbi psichiatrici e/o abuso di alcol o droghe. Questi pazienti devono essere attentamente monitorati quando assumono benzodiazepine o sostanze simil–benzodiazepiniche.

    In seguito a sviluppo di dipendenza fisica, un’interruzione repentina del trattamento sarà seguita da sintomi di astinenza. Questi possono consistere in cefalee o dolori muscolari, stati di estrema ansia e tensione, irrequietezza, stato confusionale e irritabilità. In casi gravi si possono verificare i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, torpore e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici.

    Insonnia di rimbalzo

    In seguito all’interruzione del trattamento con un composto ipnotico, può insorgere una sindrome transitoria dove gli stessi sintomi che hanno portato al trattamento con benzodiazepine o composti simili a benzodiazepine ricompaiono in forma accentuata. Questa sindrome può essere accompagnata da altre manifestazioni, incluse variazioni dell’umore, ansia e irrequietezza.

    È importante che il paziente sia informato della possibile insorgenza di fenomeni di rimbalzo, per limitare al minimo lo stato di ansia causato dai sintomi che si dovessero manifestare in seguito ad interruzione del trattamento con il farmaco.

    Sembra che, nel caso delle benzodiazepine e di altre sostanze simili alle benzodiazepine a breve durata d’azione, possano manifestarsi fenomeni da sospensione nell’intervallo tra due assunzioni, specialmente quando la dose è alta.

    Poiché il rischio di sviluppare sintomi di astinenza/ricadute è maggiore dopo l’interruzione repentina del trattamento, si consiglia di ridurre la dose in modo graduale.

    Durata del trattamento

    La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2), ma non deve superare le 4 settimane incluso il processo di riduzione graduale della dose. Il prolungamento del trattamento oltre questo periodo non deve avvenire prima di aver effettuato una rivalutazione dello stato clinico.

    All’inizio del trattamento, può essere utile informare il paziente che il trattamento stesso sarà di durata limitata.

    Amnesia

    Le benzodiazepine o composti simili alle benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Tale condizione si manifesta solitamente diverse ore dopo l’assunzione del prodotto. Al fine di ridurre questo rischio, i pazienti devono essere sicuri di poter dormire ininterrottamente per 7–8 ore (vedere paragrafo 4.8).

    Reazioni psichiatriche e paradosse

    In concomitanza all’uso delle benzodiazepine o di agenti simili a benzodiazepine, è nota l’insorgenza di reazioni quali irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, accessi di rabbia, incubi, allucinazioni, psicosi, sonnambulismo, comportamento inappropriato, aumento dell’insonnia e di altri effetti avversi comportamentali. Se si verificano questi eventi, è necessario interrompere l’assunzione del prodotto. L’insorgenza di queste reazioni è più probabile nei pazienti anziani.

    Gruppi specifici di pazienti

    Pazienti anziani o debilitati

    Devono assumere una dose inferiore: vedere la posologia consigliata (paragrafo 4.2).

    A causa dell’effetto miorilassante, sussiste il rischio di cadute e di conseguenti fratture dell’anca, in particolare per i pazienti anziani quando si alzano di notte.

    Pazienti affetti da insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2)

    Sebbene l’aggiustamento della dose non sia necessario, è opportuno usare cautela.

    Pazienti con insufficienza respiratoria cronica

    È opportuno usare cautela quando si prescrive lo zolpidem poiché è stato dimostrato che le benzodiazepine alterano lo stimolo respiratorio. È altresì necessario prendere in considerazione che ansia e agitazione sono stati descritti come segni di insufficienza respiratoria scompensata.

    Pazienti con insufficienza epatica grave

    Le benzodiazepine e composti simili a benzodiazepine non sono indicati per il trattamento di pazienti con grave insufficienza epatica poiché possono accelerare l’insorgenza di encefalopatia.

    Uso in pazienti con disturbi psicotici:

    Le benzodiazepine e composti simili a benzodiazepine sono sconsigliati per il trattamento di primario.

    Uso in caso di depressione:

    Sebbene non siano state dimostrate rilevanti interazioni di carattere clinico, farmacocinetico e farmacodinamico con gli SSRI, lo zolpidem deve essere somministrato con cautela in pazienti che manifestino sintomi di depressione. Possono essere presenti tendenze suicide. Data la possibilità di sovradosaggio intenzionale da parte del paziente, a questi pazienti deve essere fornita la minor quantità possibile di farmaco.

    Per il trattamento della depressione o dell’ansia associata a depressione, le benzodiazepine e i composti simili alle benzodiazepine non devono essere usati in monoterapia (in questi pazienti potrebbero aggravare la tendenza al suicidio).

    Depressione preesistente può essere smascherata durante l’uso di zolpidem. Poiché l’insonnia può essere un sintomo di depressione, il paziente dovrebbe essere rivalutato se l’insonnia persiste.

    Uso in pazienti con anamnesi di abuso di droga o alcool:

    Si consiglia la massima cautela nella somministrazione di benzodiazepine e composti simili a benzodiazepine in pazienti con una anamnesi di abuso di alcol o droghe. Questi pazienti devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza durante il trattamento con lo zolpidem poiché sono a rischio di assuefazione e dipendenza psicologica.

    Sonnambulismo e comportamenti associati

    In pazienti che assumevano zolpidem e che non erano completamente svegli sono stati segnalati casi di sonnambulismo ed altri comportamenti simili quali la "guida durante il sonno", preparare e mangiare cibo, telefonare o avere rapporti sessuali, con amnesia per l’evento. L’uso di alcool e di altri inibitori del SNC insieme a zolpidem sembra aumentare il rischio di tali comportamenti come pure l’uso di zolpidem a dosi che superano la dose massima consigliata, aumentino il rischio di tali comportamenti. Si deve considerare fortemente l’interruzione del trattamento con zolpidem nei pazienti che presentano tali comportamenti (vedere paragrafo 4.5 e 4.8)

    OPSYCON contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere il farmaco.

    Gravidanza

    I dati disponibili sono insufficienti per permettere di valutare la sicurezza di Zolpidem in gravidanza e durante l’allattamento. Sebbene studi condotti su animali non abbiano evidenziato effetti teratogeni o embriotossici, nell’uomo la sicurezza durante la gravidanza non è stata stabilita. Pertanto lo zolpidem non deve essere usato in gravidanza, specialmente nel corso del primo trimestre.

    Se il prodotto è prescritto a una donna potenzialmente fertile, è necessario avvertire la paziente che, se intende pianificare una gravidanza o se ritiene di essere incinta, dovrà contattare il suo medico per discutere l’eventuale interruzione del trattamento con il farmaco.

    Se, per gravi motivi clinici, lo zolpidem fosse somministrato durante l’ultimo periodo della gravidanza o durante il travaglio, a causa dell’azione farmacologica del prodotto, sono prevedibili effetti sul neonato, come ad esempio ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria.

    I bambini nati da madri che assumevano benzodiazepine o composti simili a benzodiazepine in modo continuativo durante le ultime fasi della gravidanza, possono sviluppare sintomi da astinenza nel periodo post–natale come conseguenza della dipendenza fisica.

    Zolpidem passa nel latte materno in quantità minime. Poiché gli effetti sul bambino non sono stati studiati, Zolpidem non deve essere assunto durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse sono elencate in ordine di frequenza, la più frequente per prima, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10000, <1/1000), molto raro <1/10000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Ci sono evidenze di una dose dipendenza degli effetti indesiderati associati all’uso di zolpidem tartrato, in particolare per alcuni eventi del SNC e gastrointestinali.

    Questi effetti indesiderati si presentano più frequentemente nei pazienti anziani.

    Questi effetti sembrano essere correlati alla sensibilità individuale e sembrano comparire più spesso entro l’ora successiva all’assunzione del farmaco, se il paziente non si corica o non si addormenta immediatamente (vedere paragrafo 4.2).

    Disturbi psichiatrici

    Non comune: Reazioni paradosse: Irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, accessi di rabbia, incubi, allucinazioni, psicosi, sonnambulismo, comportamento inappropriato e altri effetti avversi di tipo comportamentale (l’insorgenza di queste reazioni è più probabile nei pazienti anziani, vedere paragrafo 4.4), amnesia anterograda, che può essere associata a comportamento inappropriato.

    Una preesistente depressione può divenire manifesta durante l’uso di benzodiazepine o composti simili a benzodiazepine (vedere paragrafo 4.4).

    L’uso (anche a dosi terapeutiche) può condurre a dipendenza fisica: L’interruzione della terapia può determinare fenomeni di astinenza o di rimbalzo (vedere paragrafo 4.4).

    Si può verificare dipendenza psicologica. è stato riportato abuso in soggetti che già abusavano di più farmaci.

    Diminuzione della libido.

    Patologie del sistema nervoso

    Comune: Sonnolenza, esacerbazione dell’insonnia, sonnolenza il giorno seguente, ottundimento emotivo, diminuzione della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, capogiri.

    Non nota: diminuzione del livello di coscienza

    Patologie dell’occhio

    Comune: visione doppia.

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Comune: Vertigini, atassia

    Patologie gastrointestinali

    Comune: Disturbi gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito, dolori addominali)

    Patologie epatobiliari

    Non nota: Innalzamento degli enzimi epatici

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: Reazioni cutanee

    Non nota: Iperidrosi, edema angioneurotico.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo e osseo

    Comune: Debolezza muscolare.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non nota: disturbi della deambulazione, tolleranza al farmaco.

    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

    Non nota: caduta (prevalentemente negli anziani e quando lo zolpidem non è stato preso in accordo on le raccomandazioni prescritte).

    Eccipienti

    Parte interna della compressa:

    Lattosio monoidrato

    Cellulosa microcristallina

    Sodio amido glicolato, Tipo A

    Magnesio stearato

    Ipromellosa.

    Rivestimento:

    Ipromellosa

    Diossido di titanio (E171)

    Macrogol 400.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale