Per iniezione endovenosa o intramuscolare o infusione endovenosa dopo la diluizione.
Per le istruzioni sulla diluizione del prodotto prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6
I prescrittori che intendono utilizzare l’ondansetrone nella prevenzione della nausea e del vomito tardivi associati a chemioterapia o a radioterapia in adulti, adolescenti o bambini devono prendere in considerazione la pratica attuale e le appropriate linee guida.
Nausea e vomito indotti da chemioterapia e da radioterapia:
Adulti: Il potenziale emetogeno del trattamento per il cancro varia secondo le dosi e le combinazioni dei regimi di chemioterapia e radioterapia utilizzati. La via di somministrazione e la dose di ondansetrone devono essere flessibili e comprese nel range tra 8–32 mg al giorno e selezionate come descritto di seguito:
Chemioterapia e radioterapia emetogene:
Per i pazienti sottoposti a chemioterapia e radioterapia emetogene, l’ondansetrone può essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare o mediante altre vie di somministrazione. Questo prodotto è tuttavia solo per iniezione o infusione.
Per la maggior parte dei pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia emetogene, 8 mg di ondansetrone devono essere somministrati mediante un’iniezione intramuscolare o endovenosa lenta o un’infusione endovenosa di breve durata nel corso di 15 minuti immediatamente prima del trattamento, seguiti da 8 mg per via orale ogni dodici ore.
Per prevenire l’emesi tardiva o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale con l’ondansetrone associato a desametasone deve essere continuato fino a 5 giorni dopo un ciclo di trattamento. Il trattamento con l’ondansetrone con altre forme farmaceutiche diverse da quella endovenosa deve essere continuato per un massimo di 5 giorni dopo un ciclo di trattamento.
Chemoterapia altamente emetogena: Per i pazienti trattati con chemioterapia altamente emetogena, ad esempio, cisplatino ad alta dose, l’ondansetrone può essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare. L’ondansetrone è risultato ugualmente efficace alle seguenti dosi nel corso delle prime 24 ore di chemioterapia.
• Una singola dose di 8 mg mediante iniezione intramuscolare o endovenosa lenta immediatamente prima della chemioterapia.
• Una dose di 8 mg mediante iniezione intramuscolare o endovenosa lenta o come infusione endovenosa di breve durata nel corso di 15 minuti immediatamente prima della chemioterapia, seguita da altre due dosi endovenose o intramuscolari di 8 mg a distanza di due o quattro ore, o mediante infusione costante di 1 mg/ora per un massimo di 24 ore.
• Una dose singola per uso endovenoso di 16 mg diluita in 50–100 ml di soluzione fisiologica o altro fluido compatibile per infusione (vedere paragrafo 6.6) e somministrata per infusione, per almeno di 15 minuti, immediatamente prima del trattamento chemioterapico. Una singola dose per via endovenosa maggiore di 16 mg non deve essere somministrata a causa dell’aumento dose–dipendente del rischio di prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
La scelta dello schema posologico deve essere determinata dalla gravità della prova emetogena.
L’efficacia dell’ondansetrone nella chemioterapia altamente emetogena può essere aumentata dall’aggiunta di una dose singola endovenosa di desametasone sodio fosfato, 20 mg somministrati prima della chemioterapia.
Per prevenire l’emesi tardiva o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale con l’ondansetrone deve essere continuato fino a 5 giorni dopo un ciclo di trattamento.
Popolazione pediatrica:
Nausea e vomito indotti da chemioterapia in bambini di età ≥ di 6 mesi e adolescenti:
La dose di ondansetrone per la nausea e il vomito indotti da chemioterapia può essere calcolata in base all’area di superficie corporea (BSA, Body Surface Area) o al peso – vedere sotto. Il dosaggio basato sul peso produce dosi totali giornaliere superiori rispetto al dosaggio basato sull’area di superficie corporea – vedere paragrafi 4.4 e 5.1
L’ondansetrone cloridrato deve essere diluito in destrosio al 5% o sodio cloruro allo 0,9% o in altro liquido per infusione compatibile (vedere paragrafo 6.6) ed infuso per endovenosa con un tempo non inferiore a 15 minuti.
Non sono disponibili dati forniti da studi clinici controllati sull’uso di Ondansetrone Accord Healthcare nella prevenzione della nausea e del vomito tardivi o prolungati indotti da chemioterapia. Non sono disponibili dati forniti da studi clinici controllati sull’uso di Ondansetrone Accord Healthcare per la nausea e il vomito indotti da radioterapia nei bambini.
Dosaggio basato sull’area di superficie corporea (BSA)
L’ondansetrone deve essere somministrato immediatamente prima della chemioterapia come una singola dose endovenosa di 5 mg/m². La dose endovenosa non deve superare 8 mg.
La somministrazione orale può iniziare dodici ore dopo e può continuare per un massimo di 5 giorni. Vedere la Tabella 1 sotto.
La dose totale giornaliera non deve superare la dose per adulti pari a 32 mg.
Tabella 1: Dosaggio basato sull’area di superficie corporea (BSA) per la chemioterapia – Bambini di età ≥ di 6 mesi e adolescenti
BSA | Giorno 1a,b | Giorni 2–6b |
<0,6 m² | 5 mg/m² e.v. 2 mg sciroppo o compressa dopo 12 ore | 2 mg sciroppo o compressa ogni 12 ore |
≥0,6 m² | 5 mg/m² e.v. 4 mg sciroppo o compressa dopo 12 ore | 4 mg sciroppo o compressa ogni 12 ore |
aLa dose endovenosa non deve superare 8 mg.
b La dose totale giornaliera non deve superare la dose per adulti pari a i 32 mg.
Dosaggio basato sul peso corporeo:
Il dosaggio basato sul peso corporeo produce dosi totali giornaliere più alte rispetto al dosaggio basato sull’area di superficie corporea (BSA) – vedere paragrafi 4.4 e 5.1. L’ondansetrone deve essere somministrato immediatamente prima della chemioterapia in una singola dose endovenosa di 0,15 mg/kg. La dose endovenosa non deve superare 8 mg.
Altre due dosi endovenose possono essere somministrate ad intervalli di 4 ore. La dose totale giornaliera non deve superare 32 mg.
La somministrazione orale può iniziare dodici ore dopo e può essere continuata per un massimo di 5 giorni. Vedere la Tabella 2 sotto.
Tabella 2: Dosaggio basato sul peso corporeo per la chemioterapia – Bambini di età ≥ di 6 mesi e adolescenti
Peso | Giorno1a,b | Giorni 2–6b |
≤10 kg | Fino a 3 dosi di 0,15 mg/kg a intervalli di 4 ore. | 2 mg sciroppo o compressa ogni 12 ore |
> 10 kg | Fino a 3 dosi di 0,15 mg/kg a intervalli di 4 ore. | 4 mg sciroppo o compressa ogni 12 ore |
aLa dose endovenosa non deve superare 8 mg.
bLa dose totale giornaliera non deve superare la dose per adulti pari a 32 mg.
Anziani: L’ondansetrone è ben tollerato dai pazienti di oltre 65 anni di età e non è richiesta la modifica del dosaggio, della frequenza di somministrazione o della via di somministrazione.
Vedere anche ’Popolazioni speciali’.
Nausea e vomito postoperatori (PONV):
Prevenzione di nausea e vomito postoperatori (PONV)
Adulti: Per la prevenzione della nausea e del vomito postoperatori (PONV) l’ondansetrone può essere somministrato per via orale o mediante iniezione endovenosa o intramuscolare.
L’ondansetrone può essere somministrato come singola dose di 4 mg mediante iniezione intramuscolare o endovenosa lenta all’induzione dell’anestesia.
Per il trattamento della nausea e del vomito postoperatori (PONV), si raccomanda una singola dose di 4 mg somministrata mediante iniezione intramuscolare o iniezione endovenosa lenta.
Popolazione pediatrica:
Nausea e vomito postoperatori in bambini di età ≥ di 1 mese e adolescenti .
Per la prevenzione della nausea e del vomito postoperatori (PONV) nei pazienti pediatrici sottoposti a intervento chirurgico in anestesia generale, una singola dose di ondansetrone può essere somministrata mediante iniezione endovenosa lenta (durata non inferiore a 30 secondi) ad una dose di 0,1 mg/kg fino ad un massimo di 4 mg o prima o dopo l’induzione dell’anestesia.
Per il trattamento della PONV dopo intervento chirurgico nei pazienti pediatrici sottoposti ad intervento chirurgico effettuato in anestesia generale, può essere somministrata una singola dose di ondansetrone mediante iniezione endovenosa lenta (di durata non inferiore a 30 secondi) ad una dose di 0,1 mg/kg fino ad un massimo di 4 mg.
Non sono disponibili dati sull’uso di Ondansetrone Accord Healthcare per il trattamento del vomito postoperatorio nei bambini di meno di 2 anni di età.
Anziani: L’esperienza è limitata nell’uso dell’ondansetrone nella prevenzione e nel trattamento di nausea e vomito postoperatori (PONV) negli anziani; l’ondansetrone è tuttavia ben tollerato nei pazienti di oltre 65 anni di età che ricevono la chemioterapia.
Vedere anche "Popolazioni speciali".
Popolazioni speciali
Pazienti con compromissione renale: non sono richieste modifiche della dose giornaliera, della frequenza o della via di somministrazione.
Pazienti con compromissione epatica: la clearance dell’ondansetrone è significativamente ridotta e l’emivita sierica è significativamente prolungata nei soggetti con compromissione epatica da moderata a grave. In questi pazienti non deve essere superata la dose totale giornaliera di 8 mg.
Pazienti con metabolismo lento della sparteina/debrisochina: l’emivita di eliminazione dell’ondansetrone non è modificata nei soggetti classificati come metabolizzatori lenti della sparteina e della debrisochina. Pertanto in questi pazienti la somministrazione di dosi ripetute determina livelli di esposizione al farmaco che non differiscono da quelli della popolazione generale. Non sono quindi richieste variazioni del dosaggio giornaliero o della frequenza di somministrazione.
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità nei pazienti che hanno manifestato ipersensibilità per altri antagonisti selettivi del recettore 5HT3.
Gli eventi respiratori devono essere trattati sintomaticamente e i clinici devono prestare particolare attenzione a questi come precursori di reazioni di ipersensibilità.
Sono state riportate raramente modifiche transitorie dell’ECG, incluso il prolungamento dell’intervallo QT in pazienti che avevano assunto ondansetrone.
Inoltre, durante la fase post–marketing, sono stati riportati casi di Torsione di Punta in pazienti trattati con ondansetrone. Ondansetrone deve essere somministrato con cautela ai pazienti che hanno o che possono sviluppare un prolungamento dell’intervallo QTc. Queste condizioni comprendono pazienti con alterazioni elettrolitiche, con sindrome congenita del QT lungo, o pazienti che assumono altri medicinali che portano al prolungamento del QT. Pertanto, si deve usare cautela nei pazienti con disturbi del ritmo cardiaco o della conduzione, nei pazienti trattati con anti–aritmici o beta–bloccanti e nei pazienti con alterazioni elettrolitiche significative.
Poiché è noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito dell’intestino crasso, i pazienti con segni di ostruzione intestinale subacuta devono essere monitorati dopo la somministrazione.
Nei pazienti sottoposti a chirurgia adenotonsillare la prevenzione della nausea e del vomito con l’ondansetrone può mascherare sanguinamento occulto. Pertanto, tali pazienti devono essere seguiti attentamente dopo la somministrazione dell’ondansetrone.
Questo medicinale contiene 2,5 mmol (o 57,9 mg) di sodio per dose giornaliera massima di 32 mg. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Popolazione pediatrica:
La popolazione pediatrica che riceve l’ondansetrone con agenti chemioterapici epatotossici deve essere monitorata attentamente per compromissione della funzione epatica.
Nausea e vomito indotti da chemioterapia:
Quando si calcola la dose su una base di mg/kg e si somministrano tre dosi a intervalli di 4 ore, la dose totale giornaliera sarà superiore rispetto ad una singola dose di 5 mg/m² seguita da una dose orale. L’efficacia comparativa di questi due regimi posologici non è stata studiata in sperimentazioni cliniche. Il confronto incrociato delle sperimentazioni indica un’efficacia simile per entrambi i regimi – vedere paragrafo 5.1
Gravidanza
La sicurezza dell’ondansetrone per l’uso nella gravidanza umana non è stata stabilita. La valutazione degli studi sperimentali condotti sugli animali non indica effetti dannosi diretti o indiretti relativamente allo sviluppo embrionale o fetale, alla gestazione ed allo sviluppo pre e postnatale. Tuttavia, poiché gli studi sugli animali non sono sempre predittivi della risposta nell’uomo, l’uso dell’ondansetrone durante la gravidanza non è consigliato. Se è assolutamente necessario che l’ondansetrone sia somministrato, è necessario esercitare cautela quando viene prescritto alle donne particolarmente nel primo trimestre di gravidanza. Si deve effettuare un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Allattamento
I test hanno dimostrato che l’ondansetrone passa nel latte degli animali che allattano. Si raccomanda, pertanto, che le donne sottoposte a trattamento con l’ondansetrone non devono allattare al seno.
Gli eventi avversi sono elencati sotto per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1.000 e <1/100), raro (≥1/10.000 e <1/1.000) e molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Le seguenti frequenze sono stimate alle dosi standard raccomandate di ondansetrone, secondo l’indicazione e la formulazione.
Disturbi del sistema immunitario
Raro: Reazioni immediate di ipersensibilità, talvolta gravi, inclusa l’anafilassi. L’anafilassi può essere fatale.
La sensibilità crociata è stata anche osservata nei pazienti che sono ipersensibili ad altri antagonisti selettivi del recettore 5HT3.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: Cefalea.
Non comune: Convulsioni, disturbi del movimento (incluse reazioni extrapiramidali, come reazioni distoniche, crisi oculogire e discinesia) osservate senza evidenza certa di sequele cliniche persistenti.
Raro: Capogiri durante la somministrazione endovenosa rapida, che in molti casi è prevenuta o risolta allungando il periodo di infusione.
Patologie dell’occhio
Raro: Disturbi visivi transitori (ad es. visione offuscata) soprattutto durante la somministrazione endovenosa rapida.
Molto raro: Cecità transitoria principalmente durante la somministrazione endovenosa.
La maggior parte dei casi di cecità riferiti si sono risolti entro 20 minuti. La maggior parte dei pazienti ha ricevuto farmaci chemioterapici, incluso il cisplatino. Alcuni casi di cecità transitoria sono stati riferiti come di origine corticale.
Patologie cardiache
Raro: Alterazioni transitorie nell’elettrocardiogramma, incluso il prolungamento dell’intervallo QT (incluse torsioni di punta), sono stati osservati principalmente dopo la somministrazione endovenosa di ondansetrone.
Non comune: Aritmie, dolore toracico con o senza depressione del tratto ST, bradicardia.
Dolore toracico e aritmie cardiache possono essere fatali in singoli casi.
Patologie vascolari
Comune: Sensazione di calore o vampate.
Non comune: Ipotensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: Singhiozzo.
Patologie gastrointestinali
Comune: Costipazione.
È noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso e può causare costipazione in alcuni pazienti.
Patologie epatobiliari
Non comune: Aumenti asintomatici dei test di funzionalità epatica.
Questi eventi sono stati osservati più spesso in pazienti che hanno ricevuto la chemioterapia con il cisplatino.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: Possono insorgere reazioni locali nella sede della somministrazione (ad es. eruzione cutanea, orticaria, prurito) che a volte si estendono lungo la vena in cui viene somministrato il farmaco.
Popolazione pediatrica
Il profilo di eventi avversi nei bambini e negli adolescenti è risultato paragonabile a quello osservato negli adulti.
Acido citrico monoidrato
Sodio citrato
Cloruro di sodio
Sodio idrossido (per la regolazione del pH)
Acido cloridrico, concentrato (per la regolazione del pH)
Acqua per preparazioni iniettabili.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione di temperatura particolare di conservazione.
Conservare le fiale nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del farmaco diluito, vedere paragrafo 6.3.