Secondo prescrizione medica.
Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di Ocufen in pazienti pediatrici non è stata stabilita.
Qualora fosse necessario l’impiego di più di un prodotto oftalmico topico, i farmaci devono essere somministrati ad un intervallo di almeno 5 minuti l’uno dall’altro.
Potendosi riscontrare una sensibilità crociata verso l’acido acetilsalicilico e gli altri farmaci antinfiammatori non steroidei, il farmaco deve essere somministrato con cautela nei soggetti che abbiano precedentemente dimostrato fenomeni di allergia a detti farmaci.
La cicatrizzazione di ulcere corneali potrebbe essere ritardata con l’uso del prodotto.
E’ noto in letteratura che i farmaci antiinfiammatori non steroidei possono aumentare il tempo di emorragia, interferendo sull’aggregazione piastrinica.
E’ stato riscontrato che l’uso di Ocufen durante interventi di chirurgia oculare può causare un maggiore sanguinamento dei tessuti oculari stessi (incluso l’ipoema). Si consiglia pertanto di utilizzarlo con cautela nei pazienti con alterazione della coagulabilità del sangue o che sono in terapia con farmaci che prolungano il tempo di coagulazione.
Pazienti con storia pregressa di cheratite dovuta a herpes simplex devono essere attentamente monitorati.
Gravidanza:
Ci sono dati limitati sull’uso di flurbiprofene in gravidanza. Studi su animali hanno mostrato tossicità a livello riproduttivo (vedere paragrafo 5.3).
Ocufen non è raccomandato durante la gravidanza.
Allattamento:
Non è noto se il flurbiprofene o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. Deve essere presa una decisione in merito alla sospensione dell’allattamento o dell’utilizzo di Ocufen considerando il beneficio dell’allattamento per il bambino ed il beneficio della terapia per la madre.
Fertilità:
Studi sulla riproduzione effettuati su ratti maschi e femmine trattati con flurbiprofene non hanno rivelato una compromissione della fertilità (vedere paragrafo 5.3).
I seguenti eventi avversi sono stati identificati durante l’utilizzo di Ocufen nella pratica clinica e durante l’esperienza post–marketing.
I seguenti effetti indesidarati vengono classificati in base alla frequenza, in Molto Comune (≥ 1/10), Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), Non Comune (da ≥ 1/1000 a < 1/100), Raro (da ≥ 1/10000 a < 1/1000), Molto raro (< 1/10000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie dell’occhio:
Molto comune: Ipoema*, irritazione oculare (bruciore, prurito, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, lacrimazione, sensazione di secchezza oculare, fotofobia), dolore oculare.
Non nota: emorragia oculare* midriasi (midriasi prolungata), iperemia oculare.
*vedere paragrafo 4.4
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Liquifilm (polivinil alcool)
Sodio cloruro
Sodio citrato diidrato
Potassio cloruro
Acido citrico monoidrato
Sodio idrossido o acido cloridrico (per aggiustare il pH)
Acqua purificata.
Conservare a temperatura inferiore ai 25°C.