Natulan (Sigmatau ind.farm.riunite spa)

Capsule rigide 50cps 50mg

da358.00 €
Principio attivo:Procarbazina cloridrato
Gruppo terapeutico:Altri antineoplastici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rnr - non ripetibile (ex s/f)
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • linfoma
  • malattia di hodgkin
  • linfosarcoma
  • reticolosarcoma
  • malattia di brill–symmers
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    Posologia

    Natulan si somministra per via orale, a piccole dosi all’inizio del trattamento, per raggiungere poi gradualmente la posologia massima di 250 o 300 mg al giorno.

    Schema di trattamento iniziale.

    1° giorno 50 mg

    2° giorno 100 mg

    3° giorno 150 mg

    4° giorno 200 mg

    5° giorno 250 mg

    6° giorno 250–300 mg

    giorni seguenti 250–300 mg

    Prosecuzione del trattamento.

    La cura deve essere proseguita in ragione di 250 o 300 mg al giorno fino al conseguimento di una remissione la più completa possibile, dopo di che si passerà a dosi di mantenimento di 50–150 mg al giorno.

    Il trattamento non deve essere sospeso sino a quando la dose totale non abbia raggiunto almeno i 6 grammi non essendo possibile al di sotto di questa dose pronunciarsi sul risultato della cura. Se durante la fase iniziale del trattamento i leucociti scendono sino a 3.000 e i trombociti a 80.000 il farmaco deve essere sospeso temporaneamente. La somministrazione di dosi di mantenimento può essere ripresa di fronte ad una risalita dei valori dei leucociti e dei trombociti. È quindi particolarmente importante procedere a controlli regolari della formula sanguigna.

    Bambini

    La dose per m² più utilizzata negli studi pubblicati è analoga alla dose usata negli adulti, (100 mg/m² per più di 14 giorni).

    La dose dovrebbe essere aggiustata in accordo a:

    – protocollo di chemioterapia utilizzato;

    – allo stato funzionale del midollo osseo;

    – ai precedenti cicli di chemio– e radio– terapia;

    – l’effetto mielodepressivo di altri citostatici utilizzati.

    La dose di procarbazina, sia per il trattamento che per il mantenimento, deve essere stabilita solo da un medico esperto nell’uso di potenti farmaci antineoplastici nei bambini.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • trombocitopenie
  • eziopatogenesi
  • gravi lesioni epatiche e renali
  • gravidanza
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    Interazioni
  • alcool
  • disulfiram
  • inibitore della monoamino–ossidasi
  • interazione
  • tiramina
  • simpaticomimetici
  • anestetici
  • barbiturici
  • analgesici
  • anticolinergici
  • antidepressivi triciclici
  • fenotiazine
  • antiipertensivi
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    Avvertenze

    Sono state riportate azoospermia e sterilità permanenti.

    Alla procarbazina è stata associata la comparsa di neoplasie secondarie non linfoidi, compresi cancro polmonare e leucemia acuta, quando utilizzata in terapia combinata.

    Prima di ogni ciclo di terapia con procarbazina, devono essere eseguiti l’emocromo e i test di funzionalità epatica e renale. Controllare lo stato ematologico due volte alla settimana e la funzionalità epatica e renale almeno una volta alla settimana. Un’eccessiva tossicità è stata rilevata in pazienti con disfunzione epatica e/o renale: in questi pazienti, considerare l’inizio della terapia in ospedale.

    Uso nei bambini: è stata osservata un’eccessiva tossicità comprendente tremori, coma e convulsioni. La dose nei bambini deve essere personalizzata. È essenziale un attento monitoraggio clinico.

    Gravidanza

    La procarbazina è controindicata in caso di gravidanza. Sono state osservate malformazioni nei figli di donne esposte alla procarbazina. Le donne in età fertile devono evitare la gravidanza.

    Non è noto se la procarbazina venga escreta nel latte o meno, ma dato il potenziale tumorigeno che questa molecola ha mostrato in studi effettuati su animali, si sconsiglia l’allattamento alle donne in trattamento.

    Effetti Collaterali

    Durante i primi giorni di trattamento si osserva spesso inappetenza e nausea, che in genere però scompaiono dopo breve tempo.

    Con l’uso del farmaco sono state segnalate le seguenti reazioni avverse:

    Disturbi ematici e linfatici

    Depressione midollare; leucopenia; trombocitopenia; anemia; anemia emolitica; pancitopenia; eosinofilia.

    Disturbi gastrointestinali

    nausea; vomito; stomatite; diarrea; dolori addominali; costipazione.

    Disturbi del Sistema Nervoso

    convulsioni; neuropatia; parestesia; cefalea.

    Disturbi psichiatrici

    allucinazioni; depressione; confusione; sonnolenza; psicosi.

    Disturbi epatobiliari

    disfunzione epatica; epatite; ittero.

    Disturbi respiratori

    Polmonite interstiziale.

    Disturbi vascolari

    Emorragia.

    Disturbi cutanei e sottocutanei

    orticaria; alopecia; rash; necrolisi epidermica tossica; sindrome di Stevens–Johnson.

    Disturbi del sistema immunitario

    Reazioni di ipersensibilità, inclusi anafilassi e angioedema.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Anoressia.

    Disturbi del sistema riproduttivo

    Azoospermia permanente.

    Neoplasie

    Neoplasie secondarie non linfoidi, inclusi cancro polmonare e leucemia mielocitica acuta; mielodisplasia.

    Disturbi oculari

    Alterazione visiva.

    Disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo

    Mialgia; necrosi delle ossa e dei legamenti.

    Infezioni e infestazioni

    Infezioni intercorrenti; sepsi.

    Disturbi sistemici

    Piressia; astenia.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Amido, talco, stearato di magnesio, mannite.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 25° C.