Mittoval (Sanofi spa)

Compresse rp 30cpr 10mg rp

Principio attivo:Alfuzosina cloridrato
Gruppo terapeutico:Farmaci usati nell'ipertrofia prostatica benigna
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ritenzione urinaria
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Ipertrofia prostatica benigna: la dose raccomandata è una compressa da 10 mg una volta al giorno, da assumersi dopo il pasto.

    Ritenzione urinaria acuta: una compressa da 10 mg al giorno dopo il pasto, da assumere dal primo giorno di cateterizzazione.

    Le compresse devono essere ingerite intere.

    Popolazione pediatrica

    L’efficacia di alfuzosina non è stata dimostrata nei bambini di età tra 2 e 16 anni (vedere paragrafo 5.1). Pertanto l’alfuzosina non è indicata per l’utilizzo nella popolazione pediatrica.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • ipotensione
  • antagonisti
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • ipotensivo
  • anti–ipertensivi
  • ketoconazolo
  • itraconazolo
  • ritonavir
  • anestetici
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    L’alfuzosina deve essere somministrata con cautela ai pazienti in terapia con antipertensivi o nitrati. In alcuni pazienti può manifestarsi ipotensione ortostatica, con o senza sintomi (capogiri, affaticamento, sudorazione) nelle prime ore successive all’assunzione della alfuzosina. In questi casi il paziente dovrà essere posto in posizione supina sino alla completa risoluzione dei sintomi. Questi fenomeni sono generalmente transitori, compaiono all’inizio della terapia e, di norma, non pregiudicano la prosecuzione del trattamento. Nella sorveglianza post–marketing è stato riportato un pronunciato calo della pressione sanguigna (collasso circolatorio) in pazienti con fattori di rischio preesistenti (come sottostanti malattie cardiache e/o il trattamento concomitante con farmaci antiipertensivi, età avanzata) (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sviluppare ipotensione e reazioni avverse correlate può essere maggiore nei pazienti anziani. Pertanto, l’alfuzosina deve essere somministrata con cautela in questo gruppo di pazienti.

    Il paziente deve essere informato sulla possibilità che si verifichino questi eventi.

    Si deve prestare attenzione quando si somministra alfuzosina a pazienti nei quali altri a1–bloccanti hanno determinato un effetto ipotensivo pronunciato o in pazienti in cura con farmaci antiipertensivi o nitrati.

    Nei pazienti affetti da patologia coronarica, il trattamento specifico per l’insufficienza coronarica deve essere continuato. Se gli episodi anginosi riappaiono o peggiorano, il trattamento con alfuzosina deve essere interrotto.

    Come tutti gli a1–bloccanti, alfuzosina deve essere usata con cautela nei soggetti con insufficienza cardiaca acuta.

    I pazienti con un prolungamento congenito dell’intervallo QTc, con precedenti noti di prolungamento QTc acquisito o in terapia con farmaci che sono noti causare allungamento dell’intervallo QTc devono essere valutati prima e durante la terapia con alfuzosina.

    Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con a1–bloccanti, hanno manifestato la sindrome dell’iride a bandiera (IFIS – Intraoperative Floppy Iris Syndrome, una variante della sindrome della piccola pupilla). Anche se con alfuzosina il rischio di questo evento appare molto ridotto, il chirurgo oculista prima di procedere con l’intervento deve essere al corrente del trattamento in corso o precedente con a1–bloccanti poiché la comparsa di IFIS può aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento.

    Le compresse a rilascio prolungato contengono olio di ricino idrogenato che può causare disturbi di stomaco e diarrea.

    Poiché non vi sono dati clinici sulla sicurezza nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min), le compresse da 10 mg a rilascio prolungato non devono essere somministrate a questi pazienti.

    I pazienti devono essere avvertiti che le compresse devono essere inghiottite intere. Ogni altro modo di somministrazione, come sgranocchiare, frantumare, masticare, macinare o ridurle in polvere deve essere proibito. Queste azioni possono determinare un rilascio e un assorbimento impropri del principio attivo e quindi la possibile insorgenza di reazioni avverse.

    Gravidanza

    Date le indicazioni terapeutiche questa sezione non si applica.

    Effetti Collaterali

    Classificazione delle frequenze attese:

    Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1000 e <1/100), raro (≥1/10000 e <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie cardiache

    Non comuni: tachicardia.

    Molto rari: episodi anginosi in pazienti con preesistenti patologie delle arterie coronarie

    Non nota: fibrillazione atriale.

    Patologie dell’occhio

    Non nota: sindrome dell’iride a bandiera (IFIS).

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Comuni: astenia.

    Non comuni: edemi, dolore toracico.

    Patologie gastrointestinali

    Comuni: nausea, dolore addominale.

    Non comuni: diarrea.

    Non nota: vomito.

    Patologie epatobiliari

    Non nota: lesioni epatocellulari, epatopatia colestatica.

    Patologie del sistema nervoso

    Comuni: svenimento/capogiri, cefalea.

    Non comuni: vertigini, sincope.

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Non nota: priapismo.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Non comuni: rinite.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comuni: rash, prurito.

    Molto rari: orticaria, angioedema.

    Patologie vascolari

    Non comuni: ipotensione (ortostatica), flushing (rossore).

    Non nota: collasso circolatorio in pazienti con fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non nota: neutropenia, trombocitopenia.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Ipromellosa, cellulosa microcristallina, olio di ricino idrogenato, mannitolo, povidone, etilcellulosa 20, magnesio stearato, silice colloidale idrata, ferro ossido giallo (E172).

    Conservazione

    Nessuna speciale precauzione.