Metforal (Laboratori guidotti spa)

Compresse rivestite 30cpr riv 850mg

Principio attivo:Metformina cloridrato
Gruppo terapeutico:Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • diabete mellito di tipo
  • pazienti in sovrappeso
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    Posologia

    Adulti

    Monoterapia

    Di norma la dose iniziale è di 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno assunta durante o dopo i pasti.

    Dopo 10–15 giorni la dose va adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un aumento del dosaggio graduale può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.

    La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è di 3 g al giorno, assunta in 3 dosi separate.

    In caso di passaggio da un altro farmaco antidiabetico orale: interrompere il farmaco precedente e iniziare con la metformina cloridrato alla dose sopra indicata.

    Terapia in associazione con l’insulina

    La metformina cloridrato e l’insulina possono essere usate in associazione per migliorare il controllo del tasso ematico di glucosio. La metformina cloridrato viene somministrata alla dose iniziale abituale di 500 mg o 850 mg 2 o 3 volte al giorno, mentre la dose di insulina viene adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio.

    Anziani

    A causa della possibile ridotta funzionalità renale nei pazienti anziani, il dosaggio di metformina cloridrato deve essere adeguato sulla base della funzione renale. È pertanto necessaria una valutazione periodica della funzione renale (vedere paragrafo 4.4).

    Popolazione pediatrica

    Monoterapia e associazione con insulina

    • METFORAL 500 mg/METFORAL 850 mg possono essere usati nei bambini di età superiore ai 10 anni e negli adolescenti.

    • La dose iniziale consiste generalmente nella somministrazione di 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato una volta al dì durante o dopo i pasti.

    Dopo 10–15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un aumento graduale del dosaggio può migliorare la tollerabilità gastrointestinale del medicinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è 2 g al dì, assunta in 2 o 3 dosi separate.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • pre–coma diabetico
  • disfunzione renale
  • disidratazione
  • infezione grave
  • shock
  • insufficienza cardiaca
  • infarto miocardico
  • intossicazione acuta da alcol
  • alcolismo
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    Interazioni
  • alcol
  • agenti
  • metformina
  • dopo
  • glucocorticoidi
  • simpaticomimetici
  • glicemia
  • altro farmaco
  • diuretici
  • cimetidina
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    Avvertenze

    Acidosi lattica

    L’acidosi lattica è una complicanza metabolica rara ma grave (alto tasso di mortalità in assenza di trattamento immediato), che può insorgere in seguito ad un accumulo di metformina. I casi riportati di acidosi lattica in pazienti trattati con metformina si sono verificati principalmente in pazienti diabetici affetti da insufficienza renale importante. L’incidenza dell’acidosi lattica può e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati, come diabete poco controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcol, insufficienza epatica ed eventuali altre condizioni associate all’ipossia.

    Diagnosi:

    Il rischio di acidosi lattica deve essere considerato in caso di sintomi non specifici quali crampi muscolari con disturbi digestivi come dolore addominale e astenia grave.

    L’acidosi lattica è caratterizzata da una dispnea con acidosi, dolori addominali e ipotermia seguiti da coma. Gli esami diagnostici di laboratorio mostrano una diminuzione del pH nel sangue, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/l, e un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. In caso di sospetta acidosi metabolica, sospendere la metformina e ricoverare il paziente immediatamente (vedere paragrafo 4.9).

    I medici devono avvisare i pazienti del rischio di acidosi lattica e illustrarne i sintomi.

    Funzione renale

    Poichè la metformina viene escreta dai reni, la clearance della creatinina (che può essere valutata in base ai livelli di creatinina sierica mediante l’utilizzo della formula di Cockcroft–Gault) deve essere determinata prima di iniziare il trattamento e in seguito, con frequenza regolare:

    – almeno una volta all’anno nei pazienti con funzione renale normale,

    – almeno due–quattro volte l’anno nei pazienti con livelli di clearance della creatinina al limite inferiore del normale e nei soggetti anziani.

    La diminuzione della funzione renale nei soggetti anziani è frequente e asintomatica. Un’attenzione particolare va riservata alle situazioni in cui può venire compromessa la funzione renale, ad esempio quando si inizia una terapia antiipertensiva, una terapia con diuretici o quando si inizia una terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

    Somministrazione di agenti di contrasto iodati

    La somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto iodati nelle indagini radiologiche può portare ad un’insufficienza renale. Questo può causare un accumulo di metformina che aumenta il rischio di acidosi lattica.

    La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o al momento dell’esame e non deve essere ripresa se non dopo 48 ore e solo dopo aver ricontrollato che la funzione renale sia normale (vedere paragrafo 4.5).

    Interventi chirurgici

    La somministrazione di metformina deve essere interrotta 48 ore prima di un intervento chirurgico programmato in anestesia generale, spinale o peridurale. Il trattamento può essere ripreso non prima di 48 ore dall’intervento o dalla ripresa dell’alimentazione orale e soltanto dopo aver dimostrato una normale funzione renale.

    Altre precauzioni

    Tutti i pazienti devono proseguire il loro regime alimentare distribuendo in modo regolare l’assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare il regime alimentare ipocalorico.

    I test di laboratorio normalmente previsti nei casi di diabete dovranno essere eseguiti regolarmente.

    La metformina da sola non provoca ipoglicemia, anche se si consiglia una certa cautela quando viene usata in combinazione con l’insulina o altri antidiabetici orali (ad es. sulfaniluree o meglitinidi).

    Popolazione pediatrica

    La diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima di iniziare il trattamento con metformina.

    Durante studi clinici controllati della durata di un anno, non sono stati riscontrati effetti della metformina sulla crescita e sulla pubertà; tuttavia, non sono disponibili dati a lungo termine su questi aspetti specifici. Si raccomanda pertanto di osservare attentamente i possibili effetti di metformina rispetto a questi parametri in bambini trattati con metformina, in particolare in quei bambini nel periodo della prepubertà.

    Bambini di età compresa fra i 10 e i 12 anni

    Negli studi clinici controllati condotti su bambini e adolescenti sono stati inclusi soltanto 15 soggetti d’età compresa tra i 10 e i 12 anni. Benché l’efficacia e la sicurezza di metformina in questi bambini non differiscano dall’efficacia e sicurezza nei bambini di età maggiore e negli adolescenti, si raccomanda di prestare particolare attenzione quando si prescrive metformina a bambini d’età compresa tra i 10 e i 12 anni.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Il diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) è associato ad un aumento del rischio di anomalie congenite e mortalità perinatale.

    Una quantità limitata di dati sull’assunzione di metformina da parte di donne in gravidanza non indica un aumento del rischio di anomalie congenite. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi per quanto riguarda la gravidanza, lo sviluppo embrionale o fetale, il parto o lo sviluppo postnatale.

    Quando la paziente ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, si raccomanda di non trattare il diabete con metformina, ma di usare l’insulina per mantenere i livelli di glicemia più vicini possibile al normale, in modo da ridurre i rischi di malformazioni fetali.

    Allattamento

    La metformina viene escreta nel latte materno umano. Non è stato mostrato alcun effetto della metformina in neonati/lattanti allattati da donne trattate. Tuttavia, poiché sono disponibili soltanto dati limitati, l’allattamento non è raccomandato durante il trattamento con metformina. Bisogna quindi decidere se interrompere l’allattamento, considerando i vantaggi dell’allattamento al seno e il possibile rischio di eventi avversi per il bambino.

    Fertilità

    La fertilità di ratti maschi o femmine non è stata influenzata dalla metformina quando somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/il giorno, che è circa tre volte la dose massima giornaliera raccomandata negli esseri umani in rapporto alla superficie corporea.

    Effetti Collaterali

    Le seguenti reazioni avverse possono verificarsi durante il trattamento con metformina.

    Le frequenze sono definite come di seguito riportato:molto comune: ≥ 1/10; comune: > 1/100, ≥ 1/10; non comune: > 1/1000, ≥ 1/100; raro: > 1/10.000, ≥ 1/1.000; molto raro: ≥ 1/10.000, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    Patologie del sistema nervoso:

    Comune: Alterazioni del gusto

    Patologie gastrointestinali:

    Molto comune: Patologie gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito. Questi effetti indesiderati si verificano con maggiore frequenza durante l’inizio della terapia e si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per evitare questi effetti, siraccomanda l’assunzione di metformina 2 o 3 volte al dì durante o dopo i pasti. Anche un aumento graduale del dosaggio può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Molto raro:

    reazioni cutanee quali eritema, prurito e orticaria.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

    Molto raro:

    – acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4).

    – In pazienti trattati a lungo termine con metformina è stata osservata una riduzione dell’assorbimento di vitamina B12 con diminuzione dei livelli sierici. Questa deve essere considerata come possibile causa in pazienti con anemia megaloblastica.

    Patologie epatobiliari:

    Molto raro:

    Sono stati riportati casi isolati di anomalie nei test di funzionalià epatica o di epatite che si sono risolti con l’interruzione del trattamento con metformina.

    Popolazione pediatrica

    In dati pubblicati e post–marketing e in studi clinici controllati in popolazione pediatrica limitata d’età compresa tra i 10 e i 16 anni sottoposta a trattamento della durata di 1 anno, gli effetti indesiderati riportati erano simili, per natura e gravità, a quelli riportati per gli adulti.

    Segnalazione di sospette reazioni avverse

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Silice colloidale anidra, povidone, macrogol 4000, magnesio stearato, Opadry II 85F29116 clear (polivinil alcool, macrogol 3350, talco).

    Conservazione

    Da conservarsi in luogo asciutto.