Metbay (Bayer spa)

Compresse 30cpr 500mg

da1.81 €
Principio attivo:Metformina cloridrato
Gruppo terapeutico:Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • diabete mellito di tipo
  • pazienti in sovrappeso
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    Posologia

    Monoterapia e associazione con altri farmaci antidiabetici orali

    • Di norma la dose iniziale è di una compressa 2 o 3 volte al giorno, assunta durante o dopo i pasti.

    Dopo 10–15 giorni la dose va adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un incremento graduale del dosaggio può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.

    La dose massima raccomandata di metformina è di 3 g al giorno.

    • In caso di passaggio da un altro farmaco antidiabetico orale alla metformina: interrompere il farmaco precedente e iniziare con la metformina alla dose sopra indicata.

    Associazione con insulina

    La metformina e l’insulina possono essere usate in associazione per migliorare il controllo del tasso ematico di glucosio. La metformina viene somministrata alla dose iniziale normale di una compressa 2–3 volte al giorno, mentre la dose di insulina viene adeguata sulla base della glicemia.

    Anziani: a causa della potenziale riduzione della funzione renale nei soggetti anziani, il dosaggio di metformina deve essere adeguato sulla base della funzione renale. E’ pertanto necessaria una valutazione periodica della funzione renale (vedere paragrafo 4.4).

    Bambini: non c’è esperienza sull’uso di Metbay nei bambini.

    Controindicazioni
  • metformina
  • pre–coma diabetico
  • disfunzione renale
  • disidratazione
  • infezione grave
  • shock
  • agenti di contrasto iodati
  • insufficienza cardiaca
  • infarto miocardico
  • intossicazione acuta da alcol
  • alcolismo
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    Interazioni
  • alcol
  • agenti
  • metformina
  • dopo
  • glucocorticoidi
  • simpaticomimetici
  • glicemia
  • antidiabetico
  • altro farmaco
  • diuretici
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    Avvertenze

    Acidosi lattica:

    L’acidosi lattica è una complicanza metabolica rara ma grave (alto tasso di mortalità in assenza di rapido trattamento), che può insorgere in seguito ad un accumulo di metformina. I casi riportati di acidosi lattica in pazienti trattati con metformina si sono verificati in particolare in pazienti diabetici affetti da insufficienza renale grave. L’incidenza dell’acidosi lattica può e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati, come diabete non controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcol, insufficienza epatica ed eventuali altre condizioni associate all’ipossia.

    Diagnosi:

    Il rischio di acidosi lattica deve essere preso in considerazione in caso di segni non specifici come crampi muscolari con disturbi digestivi come dolore addominale e astenia grave.

    L’acidosi lattica è caratterizzata da una dispnea con acidosi, dolori addominali e ipotermia seguiti da coma. Gli esami diagnostici di laboratorio mostrano una diminuzione del pH del sangue, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/L e un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. In caso di sospetta acidosi metabolica, sospendere la metformina e ricoverare il paziente immediatamente (vedere paragrafo 4.9).

    Il medico deve informare il paziente del rischio e dei sintomi dell’acidosi lattica.

    Funzione renale :

    Dato che la metformina viene escreta dai reni, è opportuno determinare la clearance della creatinina (questo può essere valutato dai livelli di creatinina utilizzando la formula di Cockcroft–Gault) prima di iniziare il trattamento ed in seguito, con frequenza regolare:

    • almeno una volta all’anno nei pazienti con funzione renale normale,

    • almeno due–quattro volte all’anno nei pazienti con livelli di creatinina sierica al limite superiore della norma e nei soggetti anziani.

    La diminuzione della funzione renale nei soggetti anziani è frequente e asintomatica. Un’attenzione speciale va riservata alle situazioni in cui può venire compromessa la funzione renale, ad esempio quando si inizia una terapia antipertensiva o una terapia con diuretici e quando si inizia una terapia con FANS.

    Somministrazione di agenti di contrasto iodati

    La somministrazione endovenosa o endoarteriosa di mezzi di contrasto iodati nelle indagini radiologiche può portare ad un’insufficienza renale. Questo può indurre accumulo di metformina e può esporre ad un aumento del rischio di acidosi lattica. E’ quindi opportuno interrompere la metformina prima o al momento dell’esame, riprendendo la somministrazione non prima di 48 ore dopo l’esame e solo dopo aver controllato che la funzione renale sia tornata normale (vedere paragrafo 4.5).

    Chirurgia

    La somministrazione di metformina cloridrato deve essere interrotta 48 ore prima di un intervento chirurgico programmato in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia può essere ripresa non prima di 48 ore dall’intervento o dalla ripresa della nutrizione orale e solo se sia ripresa la normale funzione renale.

    Altre precauzioni :I pazienti dovranno continuare il loro regime alimentare distribuendo regolarmente i carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso dovranno continuare il regime alimentare ipocalorico.

    I test di laboratorio normalmente previsti nei casi di diabete dovranno essere eseguiti regolarmente.

    La metformina da sola non provoca mai ipoglicemia, ma si consiglia cautela quando viene usata in associazione con l’insulina o altri antidiabetici orali (per esempio sulfaniluree o meglitinide).

    Gravidanza

    Gravidanza

    Il diabete non controllato durante la gravidanza (diabete gestazionale o permanente) è associato con l’aumento del rischio di anomalie congenite e mortalità perinatale.

    Una quantità limitata di dati derivati dall’uso di metformina in donne in gravidanza non indica un aumento del rischio di anomalie congenite. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post–natale (vedere paragrafo 5.3).

    Quando la paziente ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, il diabete non va trattato con metformina ma si deve usare l’insulina per mantenere la glicemia più vicina possibile al normale in modo da ridurre i rischi di malformazione fetale associati a livelli di glicemia anormali.

    Allattamento

    La metformina viene escreta nel latte materno. Non sono stati osservati eventi avversi nei neonati allattati al seno. Tuttavia, dato che sono disponibili solo dati limitati, l’allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento con metformina. Bisogna quindi decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la metformina, considerando l’importanza dell’allattamento e il potenziale rischio di eventi avversi nel bambino.

    Fertilità

    La fertilità di ratti maschi e femmine non è stata influenzata dalla metformina somministrata alle alte dosi di 600 mg/kg/giorno che è approssimativamente tre volte la dose massima raccomandata per l’uomo in relazione alla superficie corporea.

    Effetti Collaterali

    Durante il trattamento con metformina possono verificarsi le seguenti reazioni avverse.

    La loro frequenza è definita come segue: molto comune: ≥1/10; comune ≥1/100, <1/10; non comune ≥1/1.000, <1/100; rara ≥1/10.000, <1/1.000; molto raro <1/10.000 non nota (la frequesnza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie gastrointestinali:

    • Molto comune: disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e perdita dell’appetito. Questi effetti indesiderati si verificano più frequentemente all’inizio della terapia e si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirli si raccomanda di assumere la metformina in 2 o 3 dosi giornaliere, durante o dopo i pasti. Un incremento graduale del dosaggio può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.

    Patologie del sistema nervoso:

    • Comune: alterazioni del gusto (gusto metallico)

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    • Molto raro: reazioni cutanee quali eritema, prurito e orticaria.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

    • Molto raro: diminuzione dell’assorbimento della vitamina B12 con diminuzione dei livelli sierici durante l’utilizzo di metformina a lungo termine. Si raccomanda di prendere in considerazione tale eziologia nei pazienti con anemia megaloblastica.

    • Molto raro: acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4).

    Patologie epatobiliari:

    • Molto raro: casi isolati di alterazioni dei test di funzionalità epatica o epatite, che si sono risolte in seguito a interruzione del trattamento con metformina.

    Eccipienti

    Amido di mais, talco.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.