Principio attivo:Bupivacaina cloridrato
Gruppo terapeutico:Anestetici locali
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rnr - non ripetibile (ex s/f)
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • anestesia
  • dolore acuto
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    Posologia

    Adulti e bambini sopra i 12 anni di età

    Marcaina è solitamente usata in dosaggi minimi, variabili secondo le indicazioni, da 2–3 mg a 100–150 mg, come indicato a titolo orientativo nella tabella:

    Tipo di anestesia Conc.% Dosaggio Osservazioni
        ml mg  
    Blocco del trigemino 0,25 1–5 2,5–12,5  
    0,50 0,5–4 2,5–20
    Blocco ascellare 0,25 20–40 50–100  
    0,50 10–30 50–150
    Blocco ganglio stellato 0,25 10–20 25–50  
    Blocco intercostale 0,25 4–8 10–20 La dose è per ogni spazio intercostale
    0,50 3–5 15–25
    Peridurale 0,25 30–40 75–100  
    0,50 10–20 50–100
    Peridurale continua 0,25 Si inizia con 10 ml, poi 3–5–8 ml ogni 4–6 ore, secondo i segmenti che si desiderano anestetizzare e l’età del paziente  
    0,50
    Sacrale 0,25 15–40 37,5–100  
    0,50 15–20 75–100
    Blocco splancnico 0,25 10–40 25–100  
    Blocco simpatico lombare 0,25 10–40 25–100  
    Blocco e.v. retrogrado 0,50 15–25 75–125  
    Blocco pelvico 0,50 20–30 100–150  
    Spinale subaracnoidea 0,50 4 20  
    1 2 20

    Attenzione: le fiale, non contenendo eccipienti parasettici, vanno utilizzate per una sola somministrazione. Eventuali rimanenze andranno scartate. Il dosaggio massimo per un adulto e per singola somministrazione non dovrebbe superare i 150 mg, corrispondenti a 30 ml della soluzione da 5 mg/ml ed a 60 ml della soluzione da 2,5 mg/ml; più in generale, la dose di sicurezza sia per adulti sia per bambini, che è consigliabile non superare, è di 2 mg/kg per singola somministrazione.

    Nella terapia antalgica protratta si impiegano solitamente dosi variabili da 0,25 a 1 mg/kg di peso corporeo; la somministrazione può essere ripetuta 2–3 volte nelle 24 ore.

    N.B. Quando si effettuano blocchi prolungati per somministrazione in boli successivi, deve essere considerato il rischio di raggiungere concentrazioni plasmatiche tossiche o di indurre danno neuronale a livello locale.

    La dose da somministrare deve essere calcolata basandosi sull’esperienza del medico e sulla conoscenza dello stato clinico del paziente. E’ necessario usare le dosi più basse che possano consentire di ottenere una adeguata anestesia. Possono manifestarsi variazioni individuali relativamente ai tempi di inizio attività e durata. Il grado di diffusione dell’anestesia può essere difficilmente prevedibile ma viene influenzato dal volume di farmaco somministrato specialmente per quanto riguarda le soluzioni isobariche.

    Per prevenire una iniezione intravascolare accidentale, va effettuata una aspirazione prima e durante la somministrazione della dose principale, che deve essere iniettata lentamente o in dosi crescenti. Durante la procedura controllare accuratamente le funzioni vitali del paziente e mantenere il contatto verbale. Nel caso in cui sia richiesta una anestesia epidurale, si raccomanda di far precedere una dose test di 3–5 ml di bupivacaina con adrenalina. Un’iniezione intravascolare accidentale può essere riconosciuta da un aumento temporaneo della frequenza cardiaca; un’iniezione intratecale accidentale si riconosce da segni di blocco spinale. Al primo segno di tossicità, interrompere immediatamente la somministrazione (vedere punto 4.8).

    MARCAINA 2,5 mg/ml soluzione iniettabile

    MARCAINA 5 mg/ml soluzione iniettabile

    Pazienti pediatrici da 1 a 12 anni di età

    Procedure di anestesia regionali pediatriche devono essere effettuate da medici qualificati che hanno familiarità con questa popolazione e con la tecnica.

    Le dosi della tabella devono essere considerate come linee guida per l’uso in pediatria.

    Possono verificarsi variazioni individuali.

    Nei bambini con peso corporeo elevato è spesso necessaria una graduale riduzione del dosaggio che deve basarsi sul peso corporeo ideale. Testi di riferimento devono essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco, sia riguardo le esigenze individuali del paziente.

    Deve essere utilizzata la dose più bassa necessaria per una adeguata anestesia.

    Dose raccomandata per i bambini da 1 a 12 anni di età

      Conc. mg/ml Volume ml/kg Dose mg/kg Inizio min Durata dell’effetto ore
    DOLORE ACUTO (peri–e post operatorio)
    Somministrazione Epidurale Caudale 2.5 0.6–0.8 1.5–2 20–30 2–6
    Somministrazione Epidurale Lombare 2.5 0.6–0.8 1.5–2 20–30 2–6
    Somministrazione Epidurale Toracicab) 2.5 0.6–0.8 1.5–2 20–30 2–6
    Blocco del Campo operatorio (ad es, blocco dei nervi minori e infiltrazione) 2.5   0.5–2.0    
    Blocco dei Nervi Periferici (ad es. ileoinguinali–ileoipogastrici) 5.0   0.5–2.0    
    2.5   0.5–2.0 a)  
    5.0   0.5–2.0 a)  

    a)L’inizio e la durata del blocco dei nervi periferici dipendono dal tipo di blocco e dalla dose somministrata.

    b)Blocchi epidurali toracici hanno bisogno di dosaggi incrementali fino a quando il livello desiderato di anestesia non è raggiunto.

    Nei bambini il dosaggio deve essere calcolato sulla base del peso fino a 2 mg / kg. Per evitare l’iniezione intravascolare, l’aspirazione deve essere ripetuta prima e durante la somministrazione della dose principale. Questa deve essere iniettata lentamente in dosi incrementali, in particolare nelle vie epidurali lombare e toracica, osservando costantemente e attentamente le funzioni vitali del paziente. È stata eseguita infiltrazione peritonsillare nei bambini sopra i 2 anni di età con bupivacaina 2,5 mg/ml alla dose di 7,5–12,5 mg per tonsilla.

    Blocchi iIeoinguinali–ileoipogastrici sono stati effettuati nei bambini di 1 anno o più grandi con bupivacaina 2,5 mg/ml alla dose di 0,1–0,5 ml/kg equivalente a 0,25–1,25 mg/kg. I bambini dai 5 anni o più grandi hanno ricevuto bupivacaina 5 mg/ml alla dose di 1,25–2 mg/kg.

    Per blocchi penieni bupivacaina 5 mg/ml è stata utilizzata alle dosi totali di 0,2–0,5 ml/kg equivalenti a 1–2,5 mg/kg.

    La sicurezza e l’efficacia di Marcaina nei bambini < 1 anno di età non sono state stabilite. Sono disponibili solo dati limitati. La sicurezza e l’efficacia dell’iniezione del bolo epidurale intermittente o dell’infusione continua non sono state stabilite. Sono disponibili solo dati limitati.

    MARCAINA 5 mg/ml iperbarica soluzione iniettabile

    Neonati, infanti e bambini sopra i 40 kg.

    MARCAINA 5 mg/ml iperbarica soluzione può essere usata nei bambini.

    Una delle differenze tra bambini piccoli e adulti è il volume relativamente alto del liquido cerebrospinale (CSF) negli infanti e nei neonati, che richiede una dose/kg relativamente più grande per produrre lo stesso livello di blocco rispetto agli adulti.

    Procedure di anestesia regionali pediatriche devono essere effettuate da medici qualificati che hanno familiarità con questa popolazione e con la tecnica.

    Le dosi della tabella devono essere considerate come linee guida per l’uso in pediatria. Possono verificarsi variazioni individuali.

    Testi di riferimento devono essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco, sia riguardo le esigenze individuali del paziente.

    Deve essere utilizzata la dose più bassa necessaria per una adeguata anestesia.

    Dose raccomandata nei neonati, infanti e bambini

    Peso corporeo (kg) Dose (mg/kg)
    <5 0.40–0.50 mg/kg
    Da 5 a 15 0.30–0.40 mg/kg
    Da 15 a 40 0.25–0.30 mg/kg

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • altre
  • sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico
  • poliomielite
  • emorragie intracraniche
  • tubercolosi
  • anemia perniciosa
  • shock cardiogeno
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    Interazioni
  • anestetici
  • antiaritmici
  • lidocaina
  • mexiletina
  • tocainide
  • amiodarone
  • interazione
  • vedere punto
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    Avvertenze

    Sono stati riportati casi di arresto cardiaco o morte a seguito dell’uso di bupivacaina per anestesia epidurale o blocco dei nervi periferici. In alcuni casi la rianimazione è risultata difficile o impossibile nonostante la preparazione e la condotta del personale risultassero apparentemente adeguate (vedere punto 4.3).

    L’anestesia intratecale deve essere effettuata solo da un medico o sotto il controllo di clinici dotati della necessaria competenza e esperienza.

    Marcaina 10 mg/ml iperbarica soluzione iniettabile contiene meno di 1mmol di sodio (23 mg) per dose, pertanto è praticamente priva di rischio.

    Bupivacaina, come tutti gli anestetici locali, quando viene utilizzata per procedure anestetiche locali che determinino elevate concentrazioni ematiche di farmaco, può provocare effetti tossici acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare, soprattutto nel caso di somministrazione intravascolare accidentale o di iniezione in zone molto vascolarizzate. A seguito di elevate concentrazioni sistemiche di bupivacaina, sono state riferite aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, collasso cardiovascolare improvviso e morte. Tuttavia, alle dosi di norma utilizzate per l’anestesia intratecale, non sono previste concentrazioni sistemiche elevate.

    Le procedure di anestesia regionale devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato. E’ necessario avere la disponibilità immediata dell’equipaggiamento e dei farmaci necessari al monitoraggio e alla rianimazione di emergenza.

    Nei pazienti sottoposti a blocco maggiore o che ricevono dosi elevate di farmaco deve essere inserito, prima della somministrazione dell’anestetico locale, un catetere endovenoso. Il medico deve avere effettuato un addestramento completo e adeguato sulla procedura da utilizzare e deve essere esperto nella diagnosi e trattamento di effetti indesiderati, tossicità sistemica o altre complicanze (vedere punti 4.8 e 4.9).

    Il blocco dei nervi maggiori periferici può comportare la somministrazione di un elevato volume di anestetico locale in zone molto vascolarizzate, spesso vicino a grossi vasi dove esiste un aumentato rischio di iniezione intravascolare e/o di rapido assorbimento sistemico, che può portare a concentrazioni plasmatiche elevate.

    Sebbene l’anestesia regionale rappresenti frequentemente la tecnica anestetica di elezione, alcuni pazienti richiedono una speciale attenzione per ridurre il rischio di pericolosi effetti collaterali:

    • pazienti anziani o debilitati;

    • pazienti con blocco cardiaco parziale o completo in quanto gli anestetici locali possono deprimere la conduzione cardiaca;

    • pazienti con patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalità renale;

    • pazienti in avanzato stato di gravidanza;

    i pazienti ipovolemici possono sviluppare ipotensione grave e improvvisa durante l’anestesia intratecale, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato. L’ipotensione di norma si osserva dopo blocco intratecale nell’adulto;

    • i pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) devono essere sottoposti a stretta sorveglianza e va considerata l’opportunità del monitoraggio ECG in quanto gli effetti a livello cardiaco possono essere additivi.

    Alcune tecniche di anestesia locale possono essere associate a reazioni avverse severe, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato:

    –Blocco nervoso centrale: può provocare depressione cardiovascolare specialmente in presenza di ipovolemia. L’anestesia epidurale deve quindi essere utilizzata con cautela in pazienti con ridotta funzionalità cardiovascolare;

    –Iniezioni retrobulbari: possono, in casi molto rari, raggiungere lo spazio subaracnoideo cerebrale provocando cecità temporanea, collasso cardiovascolare, apnea, convulsioni, ecc. Tali reazioni devono essere diagnosticate e trattate immediatamente;

    –Iniezioni retro e peribulbari di anestetici locali: comportano un basso rischio di disfunzione muscolare persistente a livello oculare. Cause primarie includono traumi e/o effetti tossici locali a carico di muscoli e/o nervi. La gravità di tali reazioni a carico dei tessuti è correlata alla entità del trauma, alla concentrazione di anestetico locale e alla durata di esposizione tissutale all’anestetico locale. Come per tutti gli anestetici locali, è quindi necessario usare le dosi e le concentrazioni più basse che possano consentire di ottenere l’effetto ricercato. I vasocostrittori possono aggravare reazioni a carico dei tessuti e devono essere utilizzati solamente se indicati. Iniezioni intraarteriose accidentali nella regione cranica e cervicale possono provocare sintomi cerebrali immediati anche a basse dosi.

    –Il blocco paracervicale può talvolta provocare bradicardia/tachicardia fetale. E’ quindi necessario un attento monitoraggio della frequenza cardiaca fetale.

    – l’infusione intra–articolare continua non è un’indicazione approvata per Marcaina.

    Tuttavia sono stati registrati, esclusivamente in Nord America, casi post–marketing di condrolisi in pazienti che hanno ricevuto infusione intra–articolare continua postoperatoria di anestetici locali. La maggioranza dei casi di condrolisi riportati hanno coinvolto l’articolazione della spalla. Non è stato stabilito un nesso di causalità.

    Una reazione avversa rara ma grave a seguito di anestesia spinale è il blocco spinale totale o alto e conseguente depressione cardiovascolare e respiratoria. La depressione cardiovascolare è provocata dal blocco simpatico esteso con conseguente ipotensione profonda e bradicardia o anche arresto cardiaco. La depressione respiratoria può essere causata dal blocco della innervazione dei muscoli respiratori, incluso il diaframma. Il rischio di blocco spinale totale o alto è maggiore nei pazienti anziani o in avanzato stato di gravidanza. In questi pazienti la dose deve quindi essere ridotta.

    L’insorgenza di danni neurologici è una conseguenza rara dell’anestesia intratecale e può comportare parestesia, anestesia, debolezza motoria e paralisi. Occasionalmente tali danni sono permanenti.

    Si raccomanda cautela nei pazienti con disturbi neurologici quali sclerosi multipla, emiplegia, paraplegia e disturbi neuromuscolari anche se si ritiene che l’anestesia intratecale non influisca negativamente su tali disturbi. Prima di iniziare il trattamento, bisogna prendere in considerazione se i benefici siano maggiori dei possibili rischi per il paziente.

    L’anestesia epidurale può provocare ipotensione e bradicardia. Il rischio può essere ridotto con il preriempimento del circolo con soluzioni di cristalloidi o di colloidi.

    L’ipotensione deve essere trattata immediatamente con la somministrazione, eventualmente ripetuta, di un simpaticomimetico per via endovenosa. Nei bambini, il dosaggio deve essere adeguato all’età e al peso.

    Quando bupivacaina viene somministrata per via intra–articolare, si raccomanda cautela nel caso si sospetti un recente trauma intra–articolare maggiore o quando l’intervento chirurgico abbia prodotto una ampia esposizione dell’articolazione in quanto ciò può accelerare l’assorbimento e determinare concentrazioni plasmatiche più elevate.

    Qualora si pratichino infiltrazioni per anestesia locale in zone sprovviste di possibilità di circolo collaterale (dita, radice del pene, ecc.) è norma cautelativa usare l’anestetico senza vasocostrittore per evitare necrosi ischemica. Nel caso si desiderasse un’ischemia moderata, si può usare Marcaina 0,50% soluzione iniettabile con adrenalina. Il prodotto deve essere usato con assoluta cautela in soggetti in corso di trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici. Prima dell’uso, il medico deve accertarsi dello stato delle condizioni circolatorie dei soggetti da trattare. E’ consigliabile usare una adeguata dose–test possibilmente in associazione con adrenalina, al fine di evitare tempestivamente un’accidentale iniezione endovenosa o intratecale. La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione. Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate, è consigliabile lasciar trascorrere circa 2 minuti prima di procedere al blocco loco–regionale vero e proprio.

    Il paziente deve essere mantenuto sotto accurato controllo sospendendo immediatamente la somministrazione al primo segno di allarme (per esempio modificazioni del sensorio).

    E’ necessario avere la disponibilità immediata dell’equipaggiamento, dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenza, poichè in casi rari sono state riferite, a seguito dell’uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilità individuale all’anamnesi.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di Marcaina nei bambini < 1 anno di età non sono state stabilite. Sono disponibili solo dati limitati.

    L’uso di bupivacaina per il blocco intra–articolare nei bambini da 1 a 12 anni di età non è stato documentato.

    L’uso di bupivacaina per il blocco dei nervi maggiori nei bambini da 1 a 12 anni di età non è stato documentato.

    Nei bambini l’anestesia epidurale deve essere somministrata a dosi incrementali commisurate alla loro età e al loro peso poiché specialmente l’anestesia epidurale a livello toracico può causare grave ipotensione e insufficienza respiratoria.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Si ritiene che un gran numero di donne in gravidanza e in età fertile sia stato trattato con bupivacaina. Fino ad ora non sono stati riportati disturbi specifici del processo riproduttivo (es.: nessun aumento dell’incidenza delle malformazioni neonatali – vedere anche punto 5.2). Nelle pazienti in avanzato stato di gravidanza, la dose in caso di anestesia spinale, deve essere ridotta (vedere anche punto 4.4).

    Gli effetti avversi a carico del feto dovuti agli anestetici locali, ad esempio bradicardia fetale, sembrano più evidenti nel blocco paracervicale. Tali effetti possono essere dovuti a elevate concentrazioni di anestetico che raggiungono il feto.

    Allattamento

    Come altri anestetici locali, bupivacaina può essere escreta nel latte materno ma in così ridotta quantità che generalmente non vi è rischio per il neonato.

    Effetti Collaterali

    Generali

    Il profilo delle reazioni avverse di Marcaina è sovrapponibile a quello degli altri anestetici locali a lunga durata d’azione. Le reazioni avverse da farmaco sono difficilmente distinguibili dagli effetti fisiologici conseguenti al blocco di conduzione nervosa (quali diminuzione della pressione arteriosa, bradicardia, ritenzione urinaria temporanea) e da eventi provocati direttamente dalla iniezione (ad es. trauma della fibra nervosa, ematoma spinale) o indirettamente (ad es. ascesso epidurale e meningiti) o da eventi associati a perdita cerebrospinale (ad es. cefalea post–puntura durale). L’insorgenza di danni neurologici è una conseguenza rara ma ben nota dell’anestesia regionale e in particolare, dell’anestesia epidurale e spinale.

    Tabella delle reazioni avverse da farmaco

    Molto comune (≥ 1/10) Patologie vascolari: ipotensione
    Patologie gastrointestinali: nausea.
    Comune (≥ 1/100, < 1/10) Patologie del sistema nervoso: parestesie, vertigini, cefalea post–puntura durale
    Patologie cardiache: bradicardia
    Patologie vascolari: ipertensione
    Patologie gastrointestinali: vomito
    Patologie renali e urinarie: ritenzione urinaria, incontinenza urinaria.
    Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) Patologie del sistema nervoso: segni e sintomi di tossicità SNC (convulsioni, parestesia nella regione circumorale, insensibilità della lingua, iperacusia, disturbi visivi, perdita di coscienza, tremore, sensazione di testa vuota, tinnito, disartria, paresi, disestesia)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: debolezza muscolare, mal di schiena.
    Raro (≥ 1/10000, < 1/1.000) Disturbi del sistema immunitario: reazioni allergiche, reazioni/shock anafilattico
    Patologie del sistema nervoso: neuropatia, lesione nervosa periferica, aracnoidite, paresi, paraplegia, blocco spinale totale (non intenzionale), paralisi.
    Patologie dell’occhio: diplopia
    Patologie cardiache: arresto cardiaco, aritmie cardiache
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: depressione respiratoria.

    Altri effetti indesiderati riportati includono fenomeni di stimolazione nervosa centrale (eccitazione, disorientamento, midriasi, aumento del metabolismo e della temperatura corporea, trisma, sudorazione, tachipnea, broncodilatazione, vasodilatazione) e reazioni allergiche con manifestazioni a carattere locale (orticaria, prurito) o sistemico (broncospasmo).

    Tossicità sistemica acuta

    Le reazioni tossiche sistemiche interessano principalmente il sistema nervoso centrale e il sistema cardiovascolare. Tali reazioni sono provocate da elevate concentrazioni ematiche dell’anestetico locale a seguito di iniezione intravasale accidentale, sovradosaggio o assorbimento eccezionalmente rapido da zone molto vascolarizzate (vedere punto 4.4). Le reazioni a carico del sistema nervoso centrale sono sovrapponibili a quelle degli altri anestetici locali di tipo amidico mentre le reazioni a livello cardiaco dipendono, sia a livello quantitativo che qualitativo, in maggior misura dal farmaco.

    Marcaina iperbarica, nelle condizioni di uso raccomandate, è improbabile che promuova livelli ematici sufficientemente elevati da causare tossicità sistemica.

    Tuttavia se altri anestetici locali vengono somministrati in concomitanza, gli effetti tossici sono additivi e possono causare tossicità sistemica.

    La tossicità a carico del sistema nervoso centrale si manifesta gradualmente, con sintomi e segni di gravità crescente. I primi sintomi sono, di norma, parestesia nella regione circumorale, insensibilità della lingua, sensazione di testa vuota, iperacusia, tinnito e disturbi visivi. Disartria, spasmo muscolare o tremore sono manifestazioni più gravi e precedono l’instaurarsi di convulsioni generalizzate. Questi segni non devono essere confusi con comportamenti eretistici. Possono seguire incoscienza e crisi convulsive che possono durare da alcuni secondi a parecchi minuti. Dopo le convulsioni, a causa dell’aumentata attività muscolare, di una interferenza con la respirazione e della eventuale mancanza di pervietà delle vie aeree, si manifestano rapidamente ipossia e ipercapnia. Nei casi gravi si può manifestare apnea. Acidosi, iperpotassiemia, ipocalcemia e ipossia aumentano e amplificano gli effetti tossici degli anestetici locali.

    Il ritorno del paziente alle condizioni cliniche iniziali è conseguente alla ridistribuzione dell’anestetico locale dal sistema nervoso centrale e al successivo metabolismo e escrezione. Il recupero può essere rapido se non sono state somministrate grandi quantità di farmaco.

    Nei casi gravi si possono manifestare effetti a carico del sistema cardiovascolare, generalmente preceduti da segni di tossicità del sistema nervoso centrale. Nei pazienti profondamente sedati o sottoposti ad anestesia generale, gli effetti a carico dell’apparato cardiovascolare possono insorgere senza effetti prodromici del sistema nervoso centrale. Come risultato di elevate concentrazioni sistemiche di anestetici locali, si possono generare ipotensione, bradicardia, aritmie e anche arresto cardiaco ma in rari casi l’arresto cardiaco è insorto senza effetti prodromici del sistema nervoso centrale.

    Popolazione pediatrica

    Reazioni avverse al farmaco nei bambini sono simili a quelle degli adulti, ma nei bambini, può essere difficile rilevare la comparsa di segni precoci di tossicità sistemica da anestetico locale quando il blocco viene somministrato durante anestesia generale.

    Trattamento della tossicità sistemica acuta

    La somministrazione dell’anestetico locale deve essere sospesa immediatamente se compaiono segni di tossicità sistemica acuta o di blocco spinale totale. I sintomi di tossicità del sistema nervoso centrale (convulsioni, depressione del sistema nervoso centrale) devono essere trattati immediatamente con un adeguato sostegno della pervietà delle vie aeree e della respirazione e con la somministrazione di anticonvulsivanti, quali diazepam in dose di 10–20 mg per via endovenosa; sono sconsigliabili, invece, i barbiturici che possono accentuare la depressione bulbare. Il circolo può essere sostenuto con la somministrazione di cortisonici in dosi appropriate per via endovenosa; possono aggiungersi soluzioni diluite di alfa–beta–stimolanti ad azione vasocostrittrice (mefentermina, metaraminolo ed altri) o di solfato di atropina.

    Se si verificasse depressione cardiovascolare (ipotensione, bradicardia), dovrebbe essere preso in considerazione un trattamento adeguato con fluidi per via endovenosa, vasopressori, agenti inotropi e/o emulsione lipidica. Nei bambini, il dosaggio deve essere adeguato all’età e al peso.

    Se dovesse manifestarsi un arresto circolatorio, deve essere effettuata immediatamente la rianimazione cardiopolmonare. E’ di vitale importanza garantire una ossigenazione ottimale, supportare la ventilazione e la circolazione e trattare l’acidosi. Se si verificasse un arresto cardiaco, potrebbe essere necessario prolungare le manovre di rianimazione per il raggiungimento di un esito favorevole.

    Eccipienti

    Soluzioni isotoniche

    Marcaina 2,5 mg/ml e 5 mg/ml soluzione iniettabile

    sodio cloruro

    acqua per preparazioni iniettabili

    Marcaina 5 mg/ml soluzione iniettabile

    sodio cloruro

    sodio idrossido (regolatore di pH)

    acido cloridrico (regolatore di pH)

    acqua per preparazioni iniettabili

    Soluzioni ipertoniche

    Marcaina 5 mg/ml iperbarica soluzione iniettabile

    glucosio anidro

    acqua per preparazioni iniettabili.

    La densità relativa delle soluzioni è 1,026 a 20°C (corrispondente a 1,021 a 37°C).

    Marcaina 10 mg/ml iperbarica soluzione iniettabile

    glucosio anidro

    sodio idrossido

    acqua per preparazioni iniettabili.

    La densità relativa delle soluzioni è 1,026 a 20°C (corrispondente a 1,021 a 37°C).

    Conservazione

    Marcaina e Marcaina Iperbarica: non conservare a temperatura superiore ai 25°C.