Lukadin (S.f.group srl)

Soluzione iniettabile iniet 1f 1g 4ml

da6.88 €
Principio attivo:Amikacina solfato
Gruppo terapeutico:Antibatterici aminoglicosidici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni gravi
  • gram–negativi
  • batteriemie
  • setticemie
  • sepsi neonatali
  • meningite
  • ustioni
  • vie urinari
  • stafilococco
  • allergico
  • infezione
  • stafilococchi
  • streptococchi
  • pneumococchi
  • pseudomonas aeruginosa
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    Posologia

    Adulti e bambini sopra i 12 anni

    Il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina ≥ 50 ml/min.) è di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali, ovvero 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica.

    Bambini di età compresa tra 4 settimane e 12 anni

    La dose intramuscolare o endovenosa (infusione venosa lenta) raccomandata per i bambini con funzionalità renale normale è di 15–20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15–20 mg/kg o frazionata in due dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica.

    Neonati

    Un’iniziale dose di carica di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 h (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

    Lattanti prematuri

    La dose raccomandata nei prematuri è di 7,5mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

    La durata media del trattamento con Amikacina deve andare dai 7 ai 10 giorni, alla posologia stabilita nell’adulto o nel bambino; con tale schema le infezioni, se non complicate e da germi sensibili, devono rispondere favorevolmente entro 48 ore. Se dopo 4–5 giorni non si manifesta la risposta clinica desiderata, si deve sospendere la terapia e controllare nuovamente la sensibilità del germe in causa.

    La mancata risposta può essere dovuta o a resistenza del germe, o alla presenza di foci settici, che richiedono un drenaggio chirurgico.

    Quando è necessario un periodo di trattamento superiore ai 10 giorni, si deve controllare quotidianamente la funzionalità renale ed acustica.

    Nei pazienti con funzionalità renale compromessa, nei limiti del possibile si devono sempre controllare la concentrazione sierica di Amikacina, ed adeguare la posologia:

    a) somministrando le dosi per un soggetto con funzionalità normale, ad intervalli più lunghi;

    oppure b) somministrando dosaggi ridotti rispetto alla norma, e mantenendo fissi gli intervalli di tempo.

    In entrambi i casi si deve controllare la CC ed i livelli sierici di creatinina, in quanto questi dati sono correlati, nel paziente con funzione renale ridotta, con l’emivita dell’antibiotico. In particolare: se non si conosce il tasso di CC (clearance della creatinina) e le condizioni del paziente sono stabili, l’intervallo tra le somministrazioni si calcola moltiplicando il valore del tasso di creatinina sierica per 9 (es.: 2 mg/100 ml di creatinina x 9 = 18 ore di intervallo); se è preferibile somministrare l’Amikacina ad intervalli fissi, occorrerebbe innanzi tutto controllare le concentrazioni sieriche dell’antibiotico, per essere sicuri che non eccedano i 35 gamma /mt. Se ciò non è possibile, e le condizioni del paziente sono stabili, avendo a disposizione i valore della CC e della creatininemia, si può iniziare con una dose di attacco di 7,5 mg/Kg e stabilire l’intervallo in 12 ore. La dose da somministrare successivamente, ogni 12 ore, verrà calcolate secondo la seguente formula:

    CC calcolate nel paziente X dose d’attacco (= 7,5 mg x peso corp.)
    CC teorica nel normale

    Alternativamente, se si conosce il valore di "steady–state" della creatininemia, si può dividere la dose normale per questo valore, ed ottenere così il dosaggio ridotto da somministrare ogni 12 ore.

    Per la via endovenosa di somministrazione, la dose iniziale, il dosaggio giornaliero e la quantità totale di Amikacina da somministrare, restano uguali a quelli riferiti per la via intramuscolare, così come uguale la modalità di somministrazione (2–3 somministrazioni al dì ad intervalli regolari).

    Nell’adulto l’antibiotico va somministrato diluendo la fiala da 1 g in 200 ml di soluzione fisiologica, di soluzione glucosata al 5%, soluzione di Ringer lattato ed infusa in 60 minuti.

    L’Amikacina non deve essere unita ad altre sostanze da infondere, ma somministrata da sola, secondo lo schema posologico stabilito.

    Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa

    Nei pazienti pediatrici la quantità di diluenti da usare dipenderà dalla quantità di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente la soluzione deve essere infusa in un tempo compreso tra 30 e 60 minuti.

    I lattanti devono ricevere l’infusione in un intervallo di tempo compreso tra 1 e 2 ore.

    I diluenti compatibili per l’infusione sono i seguenti: soluzione fisiologica, destrosio 5%, Ringer lattato.

    L’Amikacina non deve essere unita ad altre sostanze da infondere, ma somministrata da sola, secondo lo schema posologico stabilito.

    Modalità di intervento in caso di dose eccessiva

    In caso di sovradosaggio o di reazioni tossiche, l’ emodialisi e la dialisi peritoneale, serviranno ad allontanare velocemente l’antibiotico dal sangue

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • aminoglicosidi
  • aminoglicoside
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • agenti
  • nefrotossici
  • bacitracina
  • cisplatino
  • ciclosporina
  • tacrolimus
  • viomicina
  • polimixina
  • colistina
  • vancomicina
  • aminoglicosidi
  • antibiotici
  • cefalosporine
  • cefalosporina
  • diuretici
  • acido etacrinico
  • furosemide
  • aminoglicoside
  • penicillino
  • indometacina
  • anestetici
  • succinilcolina
  • decametonio
  • anticoagulante
  • bifosfonati
  • vitamina
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    Avvertenze

    E’consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia.

    L’Amikacina può comunque essere adottata come terapia iniziale, quando in una infezione si sospetti l’eziologia da Gram–negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell’antibiogramma.

    Tuttavia la decisione di continuare la terapia con questo antibiotico deve basarsi sui risultati dei tests di sensibilità, sulla gravità dell’infezione, sulla risposta del paziente, e tenendo presente le avvertenze riportate più avanti.

    Cautela deve essere esercitata nei pazienti con pre–esistente insufficienza renale, o pre–esistente danno all’udito o vestibolare. I pazienti in trattamento con aminoglicosidi per via parenterale devono rimanere sotto stretto controllo clinico a causa della potenziale ototossicità e nefrotossicità associata al loro utilizzo. La sicurezza non è stata stabilita per periodi di trattamento che sono superiori ai 14 giorni.

    Neuro/Ototossicità

    La neurotossicità, manifestata come ototossicità uditiva vestibolare e / o bilaterale, può verificarsi in pazienti in trattamento con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicità indotta da aminoglicoside è maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, o in quelli la cui terapia è prolungata oltre 5–7 giorni di trattamento, anche in pazienti sani.

    In genere, la sordità inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza, per cui si può determinare solo mediante test audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare.

    Altre manifestazioni di neurotossicità possono includere intorpidimento, sensibilità della pelle, spasmi muscolari e convulsioni.

    Pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che avverta loro dello sviluppo della tossicità dell’ottavo nervo, e possono verificarsi sordità irreversibile bilaterale totale o parziale o vertigini disabilitanti dopo che il trattamento è stato sospeso.

    L’ototossicità indotta dall’Amikacina è di solito irreversibile.

    Non è nota la potenziale ototossicità dell’Amikacina nei bambini. Finché non siano a disposizione maggiore dati, questo antibiotico si deve usare, in pediatria, solo quando i tests di sensibilità indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino può essere controllato strettamente circa l’insorgenza della tossicità a quel livello.

    Tossicità Neuromuscolare

    A seguito di iniezione parenterale, instillazione topica (come in ortopedia e lavaggio addominale o nel trattamento locale di empiema) e dopo l’uso orale di aminoglicosidi sono stati riportati blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria. La possibilità di paralisi respiratoria deve essere presa in considerazione se gli aminoglicosidi sono somministrati attraverso qualsiasi via, in particolare nei pazienti in trattamento con anestetici, agenti bloccanti neuromuscolari (vedere sezione Interazioni).

    Se si verifica il blocco neuromuscolare, i sali di calcio possono invertire la paralisi respiratoria, ma può risultare necessaria l’ assistenza respiratoria meccanica.

    Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati dimostrati negli animali da laboratorio trattati con alte dosi di amikacina.

    Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela nei pazienti con disturbi muscolari come la miastenia grave o parkinsonismo dal momento che questi farmaci possono aggravare la debolezza muscolare a causa del loro effetto curaro–simile sulla giunzione neuromuscolare.

    Nefrotossicità

    Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici.

    La nefrotossicità è indipendente dal picco plasmatico ottenuto (Cmax). Il rischio di nefrotossicità aumenta nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e in quelli che ricevono dosi elevate, o una terapia prolungata.

    I pazienti devono essere ben idratati durante il trattamento e la funzionalità renale deve essere monitorata con i metodi abituali prima di iniziare la terapia e tutti i giorni durante il corso del trattamento. Una riduzione del dosaggio è necessaria se si verifica l’evidenza di una disfunzione renale, come la presenza di cilindri urinari, globuli bianchi o rossi nel sedimento, albuminuria, riduzione della clearance della creatinina, diminuzione del peso specifico delle urine, aumento della azotemia, creatinina sierica, o oliguria. Se l’azotemia aumenta, o se si verifica una progressiva diminuzione dell’escrezione urinaria, il trattamento deve essere interrotto.

    I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalità renale, che può non essere evidente nei test di laboratorio di routine, come l’azotemia o la creatinina sierica. Un esame della clearance della creatinina può essere più utile. E’ particolarmente importante il monitoraggio della funzionalità renale nei pazienti anziani durante il trattamento con aminoglicosidi.

    In particolare nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale, ed anche nei pazienti con funzionalità inizialmente normale ma nei quali questa si è alterata nel corso del trattamento si devono controllare costantemente la funzionalità renale e quella dell’ VIII paio di nervi cranici.

    Le concentrazioni sieriche di amikacina devono essere monitorate quando possibile per assicurare livelli adeguati e per evitare livelli potenzialmente tossici. Le urine devono essere controllate relativamente alla riduzione del peso specifico, alla proteinuria, e alla presenza di cellule o di cilindri nel sedimento. L’ azotemia, la creatinina sierica o la clearance della creatinina deve essere controllata periodicamente. Si raccomanda di effettuare audiogrammi seriali quando possibile nei pazienti abbastanza anziani per essere testati, in particolare nei pazienti ad alto rischio. In caso si manifesti ototossicità (capogiri, vertigini, tinnito, ronzio auricolare o perdita di udito) o nefrotossicità occorre modificare la posologia o interrompere il farmaco.

    L’uso contemporaneo e/o sequenziale sistemico, orale o topico di altri farmaci neurotossici o nefrotossici deve essere evitato. Altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicità sono l’età avanzata e la disidratazione.

    L’inattivazione dell’ aminoglicoside è clinicamente significativa solo nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. L’inattivazione può continuare in campioni di fluidi corporei raccolti per l’analisi, provocando letture aminoglicosidiche imprecise.

    Tali campioni devono essere adeguatamente trattati (prontamente analizzati, congelati, o trattati con beta–lattamasi).

    Reazioni allergiche

    L’amikacina solfato iniettabile in fiale contiene sodio bisolfito; tale sostanza può provocare in soggetti sensibili reazioni di tipo allergico inclusi i sintomi da shock anafilattico ed attacchi asmatici meno gravi o pericolosi per la vita del paziente.

    La prevalenza complessiva nella popolazione generale relativa alla sensibilità a questa sostanza è non comune e probabilmente bassa. Questa sensibilità è più frequente negli asmatici che nei soggetti non asmatici.

    – E’ possibile allergia crociata con gli altri aminoglicosidi.

    – E’ possibile, come con gli altri antibiotici, che la terapia con Amikacina induce la comparsa di superinfezione da germi resistenti, nel qual caso occorre istituire opportuna terapia. Nei casi in cui l’Amikacina e’ indicata in associazione con altri antibiotici si deve evitare di miscelare tali agenti sia nelle siringhe sia nei flaconi per infusione.

    Altro

    – Gli aminoglicosidi sono rapidamente e quasi totalmente assorbiti quando sono applicati topicamente in associazione a procedure chirurgiche, ad eccezione della vescica urinaria.

    – A seguito di irrigazione con una preparazione di aminoglicoside di piccoli e grandi parti in campo chirurgico sono stati evidenziati sordità irreversibile, insufficienza renale e morte per blocco neuromuscolare.

    – Come con altri antibiotici, l’uso di amikacina può determinare una crescita eccessiva di organismi non sensibili. Se ciò si verifica, è necessaria una terapia appropriata.

    – A seguito di somministrazione intravitreale (iniezione nell’occhio) di amikacina si è evidenziata una ischemia retinica con talvolta conseguente perdita permanente della vista.

    Uso pediatrico

    Gli aminoglicosidi vanno impiegati con cautela nei lattanti prematuri e nei neonati a causa dell’immaturità renale di questi pazienti e il conseguente prolungamento dell’emivita serica di questi farmaci.

    Gravidanza

    Gravidanza

    La sicurezza di impiego dell’Amikacina in corso di gravidanza non e’ stata ancora accertata, pertanto nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico

    Si dispone di dati limitati sull’uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordità congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riportati effetti indesiderati nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane. Se si somministra amikacina in gravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, essa deve essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto.

    Allattamento

    Non è noto se l’amikacina venga escreta nel latte materno. Si deve pertanto decidere se interrompere l’allattamento o la terapia.

    Fertilità

    Studi di tossicità riproduttiva in topi e ratti non hanno evidenziato effetti sulla fertilità o tossicità fetale.

    La somministrazione di amikacina nelle donne incinte e nei neonati va effettuata solo in caso di assoluta necessità e sotto controllo medico (vedere paragrafo 4.4).

    Effetti Collaterali

    Tutti gli aminoglicosidi sono potenzialmente in grado di indurre ototossicità, tossicità renale, e il blocco neuromuscolare. Questi effetti tossici si verificano più frequentemente nei pazienti con insufficienza renale, nei pazienti trattati con altri farmaci ototossici e nefrotossici,con dosi superiori o a periodi di trattamenti più lunghi di quelli raccomandati, (vedere paragrafo 4.4)

    L’elenco presenta la classificazione per sistemi e organi, secondo la terminologia MedDRA, e la frequenza che utilizza le seguenti categorie: Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, <1/10), non comune (≥ 1/1. 000, <1/100), raro (≥ 1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1 / 10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classificazione per Sistemi e Organi Frequenza Terminologia MedDRA
    Infezioni e infestazioni Non comune Superinfezioni o colonizzazione con batteri resistenti o lieviti a
    Patologie del sistema emolinfopoietico Raro Anemia, eosinofilia
    Disturbi del sistema immunitario Non nota Risposta anafilattica (reazione anafilattica, shock anafilattico e reazioni anafilattoidi), ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Raro Ipomagnesiemia
    Patologie del sistema nervoso Non nota Paralisi a
    Raro Tremore a,parestesia a, cefalea, disturbi dell’equilibrio a
    Patologie dell’occhio Raro Cecità b,ischemia retinica. b
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Raro Tinnito a , ipoacusiaa
    Non nota Sordità a , sordità neurosensoriale a
    Patologie vascolari Raro Ipotensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Apnea, broncospasmo
    Patologie gastrointestinali Non comune Nausea, vomito
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Rash cutaneo
    Raro Prurito, orticaria
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Raro Artralgia, contrazioni muscolari a
    Patologie renali e urinarie Non nota Insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urine a
    Raro Oliguriaa , aumentata creatinina nel sangue a, albuminuria, azotemia, globuli rossi nelle urine a globuli bianchi nelle urine a
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Raro Piressia

    aVedi sezione 4.4

    bL’amikacina non è formulata per uso intravitreale. La cecità e l’ischemia retinica sono state riportate a seguito di somministrazioni intravitreale (iniezione nell’occhio) di amikacina

    Le modifiche della funzionalità renale sono generalmente reversibili quando viene interrotto il trattamento.

    Effetti tossici a livello dell’ ottavo paio di nervi cranici possono causare la perdita dell’udito, perdita di equilibrio, o di entrambi. L’ amikacina colpisce principalmente la funzione uditiva. Il danno cocleare include sordità ad alta frequenza e di solito si verifica prima che la perdita clinica dell’udito possa essere rilevata dal test audiometrico (vedere paragrafo 4.4)

    Eccipienti

    Sodio citrato, sodio bisolfito, acido solforico al 35%, acqua p.p.i.

    Conservazione

    Conservare il medicinale a temperatura non superiore a 25°C.