Salvo diverso parere del medico, negli adulti e nei bambini al di sopra di 12 anni la posologia è di 1–2 compresse (400 mg + 10 mg) o di una supposta per adulti (400 mg + 20 mg) fino a 3 volte al dì, secondo la gravità del caso.
La dose massima giornaliera di codeina non deve superare i 240 mg.
La durata del trattamento deve essere limitata a 3 giorni e se non si ottiene un efficace sollievo dal dolore il paziente/chi si prende cura del paziente deve essere consigliato a sentire il parere di un medico.
Popolazione pediatrica
Bambini di età inferiore ai 12 anni
La codeina non deve essere usata nei bambini di età inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicità da oppioidi in ragione del variabile e imprevedibile metabolismo della codeina in morfina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Durante il trattamento con Lonarid prima di assumere qualsiasi altro medicinale controllare che non contenga il paracetamolo e la codeina, poiché se assunti in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro medicinale. Vedere paragrafo 4.5.
Per la presenza del paracetamolo somministrare con cautela in soggetti con insufficienza renale od epatica. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio ed alterazioni anche gravi a carico del rene e del sangue.
Non somministrare per oltre tre giorni consecutivi senza consultare il medico.
Lonarid deve essere usato dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio–beneficio in caso di dipendenza da oppiacei, perdita di coscienza, stati di ipovolemia, lesioni alla testa, lesioni intracraniche o in caso di preesistenti aumenti della pressione intracranica, somministrazione concomitante di inibitori delle MAO, malattie croniche ostruttive delle vie aeree, deficit di glucosio–6–fosfato–deidrogenasi, stipsi cronica, sindrome di Gilbert.
Sono richiesti una riduzione della dose o un prolungamento dell’intervallo di dosaggio nei seguenti casi: disturbi della funzionalità epatica ed epatite (Child–Pugh A–B), abuso cronico di alcool, sindrome di Gilbert (malattia di Meulengracht), grave insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml / min) e pazienti dializzati.
Per la presenza della codeina il prodotto può dare assuefazione.
Metabolismo CYP2D6
La codeina viene metabolizzata dall’enzima epatico CYP2D6 in morfina, suo metabolita attivo.
Se un paziente ha una carenza o una totale mancanza di questo enzima, un sufficiente effetto analgesico non sarà ottenuto. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica può avere questa carenza. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore forte o ultrarapido, vi è un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche alle dosi comunemente prescritte. Questi pazienti convertono rapidamente la codeina in morfina, con conseguente incremento dei livelli sierici attesi di morfina.
Sintomi generali di tossicità da oppioidi includono confusione, sonnolenza, respirazione superficiale, pupilla miotica, nausea, vomito, costipazione e mancanza di appetito. Nei casi più gravi questo può comprendere sintomi di depressione respiratoria e circolatoria, che può essere pericolosa per la vita e molto raramente fatale.
Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultra–rapidi in diverse popolazioni sono riassunti di seguito:
Popolazione | Prevalenza % |
Africani/Etiopi | 29% |
Africani Americani | 3,4% – 6,5% |
Asiatici | 1,2% – 2% |
Caucasici | 3,6% – 6,5% |
Greci | 6,0% |
Ungheresi | 1,9% |
Nord Europei | 1% – 2% |
La reazione individuale del paziente al medicinale deve essere controllata all’inizio del trattamento in modo che eventuali relativi sovradosaggi possano essere rilevati in fase precoce. Questo vale in particolare per i pazienti anziani e per i pazienti con ridotta funzionalità renale o respiratoria.
Uso post–operatorio nei bambini
In letteratura sono stati riportati casi in cui la codeina, somministrata a bambini post–intervento di tonsillectomia e / o adenoidectomia per l’apnea ostruttiva del sonno, ha indotto a rari, ma pericolosi per la vita, eventi avversi tra cui la morte (vedere anche paragrafo 4.3).
Tutti i bambini hanno ricevuto dosi di codeina che erano all’interno dell’intervallo di dose appropriato; tuttavia non vi erano evidenze che questi bambini fossero metabolizzatori forti o ultra–rapidi nella loro capacità di metabolizzare la codeina in morfina.
Bambini con funzione respiratoria compromessa
La codeina non è raccomandata per l’uso nei bambini nei quali la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui disturbi neuromuscolari, condizioni cardiache o respiratorie gravi, infezioni delle alte vie respiratorie o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche estese. Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da morfina.
Nel corso di terapia con anticoagulanti orali si consiglia di ridurre le dosi.
Reazioni gravi di ipersensibilità acuta (ad esempio shock anafilattico), sono molto raramente osservate. Il trattamento deve essere interrotto al primo segno di reazione di ipersensibilità a seguito della somministrazione di Lonarid. Sulla base di questi segni e sintomi è necessario intervenire con misure mediche.
Un dosaggio superiore a quello raccomandato può danneggiare il fegato.
Un ampio uso di analgesici, soprattutto a dosi elevate, può provocare cefalea che non deve essere trattata con dosi superiori di medicinale. In tali casi non si deve continuare l’assunzione dell’analgesico senza indicazione del medico.
La brusca interruzione di analgesici dopo un uso prolungato a dosi elevate può indurre sintomi di astinenza (per esempio cefalea, stanchezza, nervosismo, dolori muscolari e sintomi vegetativi), che in genere si risolvono entro pochi giorni.
La ripresa della terapia dipende dal parere del medico e dall’abbattimento dei sintomi da astinenza.
Elevati dosaggi di questo medicinale non devono essere assunti da pazienti con ipotensione e concomitante ipovolemia.
La codeina, in associazione fissa con il paracetamolo, ha un potenziale primario di dipendenza.
L’assuefazione, la dipendenza fisica e psicologica si sviluppano con l’uso prolungato di dosi elevate. Esiste una assuefazione crociata con altri oppiacei. Si possono prevedere ricadute in tempi brevi in pazienti con pre–esistente dipendenza da oppiacei (compresi quelli in remissione).
La codeina è considerata dai tossicodipendenti un sostituto dell’eroina. Le persone dipendenti da alcool o da sedativi tendono anche ad un uso improprio di codeina. La codeina, assunta in dosi elevate e per un periodo di tempo prolungato, può provocare dipendenza.
I pazienti sottoposti a colecistectomia devono essere trattati con cautela. La contrazione dello sfintere di Oddi può causare sintomi simili a quelli di un infarto del miocardio o intensificare i sintomi nei pazienti con pancreatite.
I preparati contenenti la codeina possono essere presi solo se prescritti dal medico e sotto suo regolare controllo.
I medicinali che sono stati prescritti ad uso personale non devono essere somministrati ad altri.
Gravidanza
Paracetamolo
La lunga esperienza non ha mostrato alcuna evidenza di effetti avversi indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato.
Dati prospettici riguardanti il sovradosaggio di paracetamolo durante la gravidanza non hanno mostrato alcun aumento del rischio di malformazioni. Studi sulla riproduzione condotti per indagare l’uso orale di paracetamolo non hanno evidenziato segni che suggerissero malformazioni o fetotossicità. In condizioni normali di utilizzo, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza (ovvero in tutti i trimestri), dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio–beneficio (vedere paragrafo 5.3).
Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per periodi prolungati, a dosi elevate o in associazione ad altri medicinali, poiché in questi casi la sicurezza non è stata confermata.
Codeina
L’uso di Lonarid è controindicato in caso di parto pretermine o rischio di nascita prematura, poiché la codeina fosfato attraversa la barriera placentare, può produrre depressione respiratoria nei neonati.
I risultati di uno studio caso–controllo, suggeriscono che potrebbe aumentare il rischio di malformazioni del tratto respiratorio nella progenie di donne che hanno usato codeina durante i primi quattro mesi di gravidanza. Questo aumento non era statisticamente significativo. Evidenza di altre malformazioni è riportata anche in studi epidemiologici condotti sugli analgesici narcotici, compresa la codeina.
L’assunzione di codeina a lungo termine può sviluppare nel feto dipendenza da oppiacei.
Lonarid dovrebbe essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica i potenziali rischi del feto. Se Lonarid è usato per un periodo di tempo prolungato durante l’ultimo trimestre di gravidanza, può svilupparsi una sindrome da astinenza neonatale.
Allattamento
La codeina non deve essere usata durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3).
Alle normali dosi terapeutiche la codeina e il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse ed è improbabile che possa influenzare negativamente il lattante. Tuttavia, se il paziente è un ultra–rapido metabolizzatore del CYP2D6, livelli più elevati di metabolita attivo, morfina, possono essere presenti nel latte materno e in rarissimi casi, possono provocare sintomi di tossicità da oppioidi nel neonato, che possono essere fatali.
Fertilità
Studi preclinici non hanno indicato effetti dannosi diretti o indiretti sull’indice di fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Con l’uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi rari casi di eruzioni cutanee su base allergica e casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica.
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema alla laringe, shock anafilattico. Ai primi segni di una reazione di ipersensibilità il paziente deve interrompere il trattamento con Lonarid e contattare immediatamente il medico.
Non ci sono prove che mostrano che l’entità e la natura degli effetti indesiderati vengano aumentate dal paracetamolo e dalla codeina in associazione, rispetto alle singole sostanze, quando il medicinale viene usato correttamente. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.
In caso di iperdosaggio, il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva ed irreversibile.
Come altri derivati della morfina, la codeina fosfato se assunta per lunghi periodi può causare stipsi.
L’uso per lunghi periodi comporta anche il rischio di dipendenza. Si possono osservare sintomi di astinenza in seguito all’improvvisa interruzione dopo un uso continuato.
Ad alte dosi, la codeina possiede la maggior parte degli effetti indesiderati della morfina includendo depressione respiratoria, sensazione di testa vuota, vertigini, sedazione, nausea e vomito. Altri effetti indesiderati dovuti alla codeina includono: miosi, euforia, disforia, ritenzione urinaria. Sono state anche osservate reazioni di ipersensibilità (prurito, orticaria e raramente rash).
La valutazione degli effetti indesiderati si basa sulle seguenti frequenze:
Molto comune ≥ 1/10
Comune ≥ 1/100, < 1/10
Non comune ≥ 1/1.000, < 1/100
Raro ≥ 1/10.000, < 1/1.000
Molto raro < 1/10.000
Non nota La frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
• Molto raro: Trombocitopenia, leucopenia
• Non nota: Agranulocitosi, pancitopenia.
Disturbi del sistema immunitario:
• Molto raro: Ipersensibilità (inclusi shock anafilattico, angioedema, diminuzione della pressione sanguigna, dispnea, nausea e iperidrosi).
Patologie del sistema nervoso:
• Molto comune: Stanchezza, cefalea
• Comune: Sonnolenza
• Non comune: Disturbi del sonno.
A dosi elevate o in pazienti particolarmente sensibili il coordinamento visomotorio e l’acutezza visiva possono essere influenzati in maniera dose–dipendente.
Sono inoltre possibili anche euforia e depressione respiratoria.
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
• Non comune: Tinnito.
Patologie cardiache:
• Comune: Riduzione della pressione sanguigna, sincope.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
• Non comune: Dispnea
• Molto raro: Broncospasmo (sindrome dell’asma da analgesici)
• Non nota: Edema polmonare (a dosi elevate, soprattutto in pazienti con una pregressa alterata funzionalità polmonare).
Patologie gastrointestinali:
• Molto comune: Stipsi, vomito (inizialmente), nausea
• Non comune: Secchezza delle fauci.
Patologie epatobiliari:
• Raro: Aumento delle transaminasi.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
• Non comune: Eritema, dermatite allergica, orticaria, prurito
• Raro: Ipersensibilità inclusa la sindrome di Stevens – Johnson
• Non nota: Eruzione da farmaco.
Compresse: silice colloidale anidra; carmellosa sodica; cellulosa microcristallina; amido di mais; etilcellulosa; magnesio stearato.
Supposte adulti: lecitina di soia; trigliceridi di acidi grassi.
Compresse: conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Supposte: conservare a temperatura non superiore a 30°C.