Levofloxacina è da utilizzarsi solo per via endovenosa.
Levofloxacina soluzione è somministrata per infusione endovenosa lenta una o due volte al giorno. Il dosaggio dipende dal tipo, dalla gravità dell’infezione e dalla sensibilità del patogeno ritenuto causa dell’infezione.
Durata del trattamento:
La durata della terapia varia a seconda del decorso clinico della malattia. La somministrazione di levofloxacina deve essere continuata per un minimo di 48 – 72 ore dallo sfebbramento o dalla dimostrazione di eradicazione batterica.
Modo di somministrazione
Levofloxacina deve essere somministrata solo mediante infusione endovenosa lenta, una o due volte al giorno, con una durata minima dell’infusione di 30 minuti per 250 mg di levofloxacina o di 60 minuti per 500 mg di levofloxacina (vedere paragrafo 4.4).
Per le incompatibilità vedere il paragrafo 6.2 mentre per la compatibilità con le altre soluzioni infusionali vedere 6.6.
Le dosi che seguono sono raccomandate per levofloxacina:
Popolazioni speciali
Dosaggio nei pazienti con normale funzionalità renale (clearance della creatinina > 50 ml/min)
Indicazione | Regime di dosaggio giornaliero (secondo la gravità) |
Polmoniti acquisite in comunità | 500 mg una o due volte al dì |
Infezioni complicate delle vie urinarie, incluse le pielonefriti | 250 mg¹ una volta al dì |
Prostatite batterica cronica | 500 mg una volta al dì |
Infezioni della pelle e dei tessuti molli | 500 mg due volte al dì |
¹considerare di incrementare la dose in caso di infezioni gravi
Dosaggio nei pazienti con ridotta funzionalità renale (creatinine clearance ≤ 50 ml/min)
Regime di dosaggio | |||
250 mg/24 h | 500 mg/24 h | 500 mg/12 h | |
Clearance della creatinina | Prima dose: 250 mg | Prima dose: 500 mg | Prima dose: 500 mg |
50 – 20 ml/min | poi: 125 mg/24 h | poi: 250 mg/24 h | poi: 250 mg/12 h |
19–10 ml/min | poi: 125 mg/48 h | poi: 125 mg/24 h | poi: 125 mg/12 h |
< 10 ml/min (comprende l’emodialisi e CAPD) ¹ | poi: 125 mg/48 h | poi: 125 mg/24 h | poi: 125 mg/24 h |
¹ Non sono richieste dosi aggiuntive dopo emodialisi o dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).
Dosaggio nei pazienti con ridotta funzionalità epatica
Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio in quanto la levofloxacina viene metabolizzata solo in piccola quantità dal fegato e viene escreta principalmente per via renale.
Dosaggio negli anziani
Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio negli anziani, a parte quanto imposto in considerazione della funzionalità renale.
Dosaggio nei bambini e negli adolescenti
Levofloxacina è controindicata nei bambini e negli adolescenti nella fase di sviluppo (vedere paragrafo 4.3).
Nei casi più gravi di polmonite pneumococcica la terapia con levofloxacina non può essere considerata ottimale.
Le infezioni nosocomiali causate da P. aeruginosa possono richiedere terapia combinata.
Questo prodotto medicinale contiene 15,4 mmol (354mg) di sodio per dose da 100 ml e 7,7 mmol (177 mg) di sodio per dose da 50 ml. Questi dati vanno tenuti in considerazione nei pazienti sottoposti a regime dietico di sodio controllato.
Tempo di infusione
Deve essere rispettata la raccomandazione relativa al tempo di infusione che non deve durare meno di 30 minuti per la soluzione per infusione di levofloxacina 250 mg oppure di 60 minuti per la soluzione per infusione di levofloxacina 500 mg. &EGRAVE; ben conosciuta la comparsa di tachicardia e una temporanea diminuzione della pressione arteriosa durante l’infusione con ofloxacina. Raramente, come conseguenza del repentino calo della pressione ematica, può manifestarsi un collasso circolatorio. Se una diminuzione importante della pressione ematica si manifesta durante l’infusione di levofloxacina, (l’isomero levogiro della ofloxacina) l’infusione deve essere immediatamente sospesa.
Tendinite e rottura del tendine
Raramente può manifestarsi tendinite. Spesso coinvolge il tendine di Achille e può risultare in rottura del tendine. Il rischio di tendinite e di rottura del tendine aumenta negli anziani e nei pazienti trattati con corticosteroidi compresi quelli per via inalatoria. E’ quindi necessario un attento monitoraggio di questi pazienti a cui è prescritta la levofloxacina. Tutti i pazienti devono consultare il medico al manifestarsi dei sintomi di tendinite. In caso di sospetta tendinite il trattamento con levofloxacina deve essere immediatamente sospeso e deve essere adottata una terapia specifica (per es. immobilizzazione) per il tendine affetto.
Malattia correlata a Clostridium difficile
La diarrea, in particular modo se grave, persistente e/o con sanguinamento, durante o dopo la terapia con levofloxacina, può essere associata alla malattia da Clostridium difficile, la cui forma più grave è la colite pseudomembranosa. Nel caso di sospetto di colite pseudomembranosa, la levofloxacina deve essere immediatamente sospesa e il paziente deve essere tempestivamente trattato con misure adeguate di supporto e/o con terapia specifica (per es. vancomicina orale). In questa situazione clinica i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati.
Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi
La levofloxacina è controindicata nei pazienti con anamnesi di epilessia e, come per altri chinolonici, deve essere impiegata con molta attenzione nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi come in soggetti con lesioni del sistema nervoso centrale o in pazienti che ricevono terapie concomitanti come fenbufen o farmaci non steroidei anti–infiammatori simili oppure farmaci come la telofillina che riducono la soglia convulsiva (vedere paragrafo 4.5). Al manifestarsi di attacchi convulsivi, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto.
Pazienti con carenza della glucosio–6–fosfato–deidrogensi
I pazienti con difetti latenti o accertati per l’attività della glucosio–6–fosfato–deidrogenasi, sono predisposti a reazioni emolitche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni e per tale ragione levofloxacina deve essere usata con cautela.
Pazienti con insufficienza renale
Poichè la levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, le dosi devono essere opportunamente adattate in caso di insufficienza renale.
Reazioni di ipersensibilità
Occasionalmente, dopo la prima dose di levofloxacina possono insorgere gravi, potenzialmente fatali, reazioni di ipersensibilità (per es. angioedema fino a shock anafilattico), (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono interrompere il trattamento immediatamente e contattare il proprio medico oppure il pronto soccorso per le opportune terapie di emergenza.
Ipoglicemia
Come per tutti i chinoloni, è stata riportata ipoglicemia, normalmente nei pazienti diabetici che ricevono trattamenti concomitanti con gli ipoglicemizzanti orali (per es. glibenclamide) oppure con insulina. In questi pazienti diabetici, si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia (vedere paragrafo 4.8).
Prevenzione della fotosensibilizzazione
Sebbene fenomeni di fotosensibilizzazione siano estremamente rari, durante la terapia con levofloxacina si raccomanda di non esporsi in modo superfluo alla luce solare violenta o ad irradiazioni con raggi U.V. (per es. lampada, solarium) al fine di evitare l’insorgenza di fotosensibilizzazione.
Pazienti trattati con gli antagonisti della Vitamina K
A causa del possibile aumento dei testi di coagulazione tempo di protrombina/rapporto di normalizzazione internazionale (PT/INR) e/o del sanguinamento nei pazienti trattati con levofloxacina in combinazione con un antagonista della vitamina K (ad es. warfarin), quando questi medicinali sono somministrati in concomitanza bisogna monitorare i test di coagulazione (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni psicotiche
Sono stati riportate reazioni psicotiche in pazienti trattati con chinoloni, compresa la levofloxacina. In casi molto rari questi sono progrediti a pensieri suicida e comportamenti auto–lesivi, a volte solo dopo una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8).
Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, la levofloxacina deve essere interrotta e si devono istituire misure appropriate.
Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica.
Patologie cardiache Bisogna prestare attenzione durante l’uso di fluorochinoloni, compresa la levofloxacina, nei pazienti con anamnesi di fattori di rischio di prolungamento dell’intervallo QT come ad esempio:
– sindrome congenita di QT lunga
– uso concomitante di farmaci noti prolungare l’intervallo QT (per es. antiaritmici classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici)
– squilibrio elettrolitico non corretto (per es. ipocaliemia, ipomagnesemia)
– anziani
– malattie cardiache (per es. scompenso cardiaco, infarto del miocardio, bradicardia) (vedere paragrafo 4.2 Anziani, paragrafo 4.5, paragrafo 4.8, paragrafo 4.9).
Neuropatia periferica
E’ stata riportata neuropatia sensoria o sensorimotoria in pazienti trattati con fluorochinoloni, compresa la levofloxacina che è repentina nella sua manifestazione. Al fine di prevenire lo sviluppo di uno stato irreversibile, se il paziente riporta sintomi di neuropatia la levofloxacina deve essere interrotta.
Oppiacei
Nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine può dare risultati falsi positivi. Può essere necessario confermare risulati positivi della presenza di oppiacei con un metodo più specifico.
Malattie epatobiliari
Sono stati riportati eventi di necrosi epatica fino a scompenso epatico con rischio di vita dopo levofloxacina, principalmente in pazienti con gravi malattie di base, ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvisati di interrompere il trattamento e di contattare il medico al manifestarsi dei segni e sintomi di sviluppo di malattia epatica come anoressia, ittero, urine scure, prurito e dolenzia dell’addome.
Miastenia
La levofloxacina deve essere impiegata con cautela nei pazienti affetti da miastenia.
Staphylococcus aureus meticillina resistenti (MRSA)
La levofloxacina non è raccomandata per il trattamento delle infezioni MRSA. Nelle infezioni sospette o confermate da MRSA, deve essere iniziato il trattamento con appropriati agenti antibatterici.
Gravidanza
Non vi sono dati sull’uso di levofloxacina nella donna gravida. Gli studi di riproduzione sull’animale non hanno evidenziato specifici problemi. Tuttavia, in assenza di dati nell’uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Le donne in età fertile trattate con levofloxacina devono essere avvisate di evitare di restare gravide e di informare subito il medico nel caso ciò avvenga.
Allattamento
Vi è evidenza di escrezione dei fluorochinoloni nel latte materno. Per questo motivo e a causa dei rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne che allattano al seno (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Le informazioni sono riconducibili a studi clinici effettuati su più di 5000 pazienti e ad una vasta esperienza di post–marketing.
Le reazioni avverse nella tabella in basso sono descritte secondo la classificazione per organo della MedRA.
Sono stati utilizzati i seguenti valori di frequenza: | |
Molto comune: | ≥1/10 |
Comune: | ≥1/100 a <1/10 |
Non comune: | ≥1/1000 a <1/100 |
Raro: | ≥1/10000 a <1/1000 |
Molto raro: | < 1/10000 |
Non noto: | Non può essere calcolato dai dati disponibili |
Entro ogni raggruppamento per frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità
Infezioni e infestazioni
Non comune: | Infezioni da funghi (e proliferazione degli altri microorganismi resistenti) |
Disturbi del sangue e del sistema linfatico | |
Comune: | Nausea, diarrea |
Non comune: | Leucopenia, eosinofilia |
Raro: | Trombocitopenia, neutropenia |
Molto raro: Non noto: | Agranulocitosi Pancitopenia, anemia emolitica |
Disturbi del sistema immunitario | |
Molto raro: | Shock anafilattivo (vedere paragrafo 4.4) Perfino dopo la prima dose possono manifestarsi reazioni anafilattiche e anafilattoidi |
Non nota:: | Ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Non comune: | Ipoglicemia, in particolare nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4) |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune: | Insonnia, nervosismo |
Raro: | Disturbi psicotici, depressione, stato confusionale, agitazione, ansia |
Molto raro: | Reazioni psicotiche con comportamento autolesivo compresi ideazione o atti suicidi (vedere paragrafo 4.4), allucinzaioni |
Disturbi del sistema nervoso | |
Non comune: | Capogiri, mal di testa, sonnolenza |
Raro: | Convulsioni, tremori, paraestesia |
Molto raro: | Neuropatia periferica sensoriale o sensorimotoria, disgeusia compresa ageusia, parosmia compresa anosmia |
Disturbi oculari | |
Molto raro: | Disturbi visivi |
Disturbi dell’orecchio e del labirinto | |
Non comune: | Vertigini |
Molto raro: | Compromissione dell’udito. |
Non noto: | Tinnito |
Disturbi cardiaci | |
Raro: | Tachicardia |
Non noto: | Aritmia ventricolare e torsades de pointes (segnalate soprattutto nei pazienti con fattori di rischio di prolungamento del tratto QT), Elettrocardiogramma (ECG) con prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.4 prolungamento dell’intervallo QT e paragrafo 4.9) |
Disturbi vascolari | |
Comune: | Flebite |
Raro: | Ipotensione |
Disturbi dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino | |
Raro: | Broncospasmo, dispnea |
Molto raro: | Polmonite allergica |
Disturbi dell’apparato gastrointestinale | |
Comume: | Diarrea, nausea |
Non comune: | Vomito, dolore addominale, dyspepsia, flatulenza, stipsi |
Raro: | Diarrea – emorragica che in rari casi può essere indicativa di enterocolite, compresa la colite pseudomembranosa |
Disturbi epatobiliari | |
Comune: | Aumento degli enzimi epatici (ALT/AST, fosfatase alcalina, GGT) |
Non comune: | Aumento della bilirubinemia |
Molto raro: | Epatite |
Non noto: | Ittero e grave danno epatico, compresi casi di scompenso epatico acuto, riportati con la levofloxacina, soprattutto nei pazienti con gravi malattie sottostanti (vedere paragrafo 4.4) |
Disturbi del tessuto cutaneo e sottocutaneo | |
Non comune: | Rash, prurito |
Raro: | Orticaria |
Molto raro: | Edema angioneurotico, reazioni di fotosensibilità |
Non noto: | Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens–Johnson, eritema multiforme, iperidrosi Le reazioni mucocutanee possono manifestarsi perfino dopo la prima dose |
Disturbi del tessuto muscoloscheletrico e del connettivo | |
Raro: | Disturbi ai tendini (vedere paragrafo 4.4) comprende tendiniti (per es. tendine di Achille), artralgia, mialgia |
Molto raro: | Rottura del tendine (vedere paragrafo 4.4). Questo effetto indesiderato può manifestarsi entro 48 ore dall’inizio del trattamento e può essere bilaterale, debolezza muscolare che può avere un’importanza speciale nei pazienti con miastenia grave |
Non noto: | Rabdomiolisi |
Disturbi renali e urinari | |
Non comune: | Aumento della creatinina ematica |
Molto raro: | Scompenso renale acuto (per es. da nefrite interstiziale) |
Disturbi generali e del sito di somministrazione | |
Comune: | Reazioni nel sito di infusione |
Non comune: | Astenia |
Molto raro: | Piressia |
Non noto: | Dolore (comprende dolore alle spalle, petto e alle estremità) |
Gli altri effetti indesiderati che possono essere associati alla somministrazione dei fluorochinoloni sono:
• sintomi extrapiramidali e altri disturbi del coordinamento muscolare,
• vasculite da ipersensibilità,
• attacchi di porfiria nei pazienti con porfiria.
Cloruro di sodio
Idrossido di sodio (per correggere il pH)
Acido cloridrico (per correggere il pH)
Acqua per preprazioni iniettabili
Flaconcini:
Non conservare al di sopra di 25°C.
Tenere i flaconcini nella confezione esterna, per proteggerli dalla luce.
Sacche infusionali:
Non conservare al di sopra di 30°C.
Conservare le sacche nel foglio di alluminio per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le modalità di conservazione del prodotto diluito consultare il paragrafo 6.3.