Pazienti adulti ed anziani
La dose consigliata di letrozolo è di 2,5 mg una volta al giorno. Nelle pazienti anziane non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Nel trattamento adiuvante, si raccomanda di continuare la terapia per 5 anni o fino a recidiva. Nel trattamento adiuvante, è disponibile un’esperienza clinica di 2 anni (la durata mediana del trattamento è stata di 25 mesi).
Nel trattamento adiuvante esteso è disponibile un’esperienza clinica di 4 anni (durata mediana del trattamento).
Nelle pazienti con malattia avanzata o metastatica, il trattamento con letrozolo deve essere continuato finché la progressione tumorale diventa evidente.
Bambini
Non pertinente.
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale
Non è richiesto alcun adattamento della dose nelle pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina superiore a 30 ml/min.
Sono disponibili dati insufficienti in caso di pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min o in pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Nelle pazienti con stato postmenopausale non chiaro, per stabilire la condizione di menopausa si devono valutare i livelli di LH, FSH e/o estradiolo prima di iniziare il trattamento.
Compromissione renale
Il letrozolo non è stato studiato in un numero sufficiente di pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min. È necessario valutare con attenzione il rapporto rischio/beneficio per queste pazienti prima di somministrare loro letrozolo.
Compromissione epatica
Il letrozolo è stato valutato solo in un limitato numero di pazienti senza metastasi con vari gradi di funzionalità epatica: insufficienza epatica da lieve a moderata e grave insufficienza epatica. In volontari di sesso maschile, non affetti da tumore, con insufficienza epatica grave (cirrosi epatica e classe C secondo la scala Child-Pugh), l’esposizione sistemica e l’emivita terminale del prodotto erano aumentati di 2 - 3 volte rispetto ai volontari sani.
Pertanto, il letrozolo deve essere somministrato in queste pazienti con cautela e dopo attenta considerazione del potenziale rapporto rischio/beneficio (vedere paragrafo 5.2).
Effetti ossei
Il letrozolo è un agente potente nell’abbassare gli estrogeni. Nel trattamento adiuvante e nel trattamento adiuvante esteso (dopo terapia standard con tamoxifene), la durata mediana del follow-up di rispettivamente 30 e 49 mesi è insufficiente per valutare in modo completo il rischio di fratture associato ad un uso a lungo termine di letrozolo. Le pazienti con anamnesi di osteoporosi e/o di fratture o con rischio aumentato di osteoporosi devono essere sottoposte ad una valutazione della densità minerale ossea attraverso densitometria ossea prima dell’inizio del trattamento adiuvante e del trattamento adiuvante esteso e devono essere monitorate per lo sviluppo di osteoporosi durante e dopo il trattamento con letrozolo. Il trattamento o la profilassi dell’osteoporosi devono essere opportunamente iniziati e monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8).
Poiché le compresse contengono lattosio, Letrozolo Crinos 2,5 mg compresse rivestite con film non è raccomandato per pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, grave deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.
Donne in peri-menopausa o in età fertile
È opportuno che il medico illustri la necessità di effettuare un test di gravidanza prima dell’inizio della terapia con letrozolo e di un adeguato sistema contraccettivo a donne in età fertile, incluse le donne in peri-menopausa o che di recente sono entrate in post-menopausa, fintanto che il loro stato di post-menopausa non sia stato completamente stabilito (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).
Gravidanza
Il letrozolo è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento
Il letrozolo è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Il letrozolo è stato generalmente ben tollerato nel corso di tutti gli studi clinici come trattamento di prima e seconda linea del carcinoma mammario in fase avanzata e come trattamento adiuvante del carcinoma mammario in fase precoce. Fino a circa un terzo delle pazienti trattate con letrozolo nella fase metastatica, fino a circa il 70-75% delle pazienti trattate nella fase adiuvante (entrambi i gruppi di trattamento letrozolo e tamoxifene), e fino a circa il 40% delle pazienti trattate nella fase adiuvante estesa (entrambi i gruppi di trattamento letrozolo e placebo) hanno manifestato delle reazioni avverse. Generalmente le reazioni avverse osservate sono principalmente di natura lieve o moderata. La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche della deprivazione estrogenica (es. vampate).
Negli studi clinici le reazioni avverse più frequentemente riportate sono state vampate di calore, artralgia, nausea e affaticamento. Molte reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze della deprivazione estrogenica farmacologica (per es. vampate di calore, alopecia e sanguinamento vaginale).
Nel trattamento adiuvante dopo terapia standard con tamoxifene, ad un follow-up mediano di 28 mesi, i seguenti eventi avversi, indipendentemente dal rapporto di causalità, sono stati riportati con una frequenza significativamente maggiore nel gruppo trattato con il medicinale rispetto al gruppo trattato con placebo: vampate di calore (50.7% vs. 44.3%), artralgia/artrite (28.5% vs. 23.2%) e mialgia (10.2% vs. 7.0%). La maggioranza di tali eventi avversi è stata osservata durante il primo anno di trattamento. C’è stata una maggiore ma non significativa incidenza di osteoporosi e di fratture ossee nelle pazienti trattate con letrozolo rispetto a quelle trattate con placebo (rispettivamente 7.5% vs. 6.3% e 6.7% vs. 5.9%).
In un’analisi aggiornata del trattamento adiuvante dopo terapia standard con tamoxifene, effettuata ad una durata mediana del trattamento con letrozolo di 47 mesi e con placebo di 28 mesi, i seguenti eventi avversi, indipendentemente dal rapporto di causalità, sono stati riportati con una frequenza significativamente maggiore nel gruppo trattato con letrozolo rispetto al gruppo trattato con placebo: vampate di calore (60.3% vs. 52.6%), artralgia/artrite (37.9% vs. 26.8%) e mialgia (15.8% vs. 8.9%). La maggioranza di tali eventi avversi è stata osservata durante il primo anno di trattamento. Nel gruppo di pazienti assegnato al trattamento con placebo e che poi è passato al trattamento con letrozolo è stata osservata una frequenza simile di eventi. C’è stata una maggiore incidenza di osteoporosi e di fratture ossee, in qualsiasi momento dopo la randomizzazione, nelle pazienti trattate con letrozolo rispetto a quelle trattate con placebo (rispettivamente 12.3% vs. 7.4% e 10.9% vs. 7.2%). Nelle pazienti che sono passate dal trattamento con placebo al trattamento con letrozolo, sono stati diagnosticati nuovi casi di osteoporosi nel 3,6% delle pazienti mentre le fratture sono state riportate nel 5,1% delle pazienti, in qualsiasi momento dopo il cambio di terapia.
Nel trattamento adiuvante, indipendentemente dal rapporto di causalità, i seguenti eventi avversi si sono manifestati in qualsiasi momento dopo la randomizzazione rispettivamente nel gruppo letrozolo e nel gruppo tamoxifene: eventi tromboembolici (1,5% vs 3,2%, P<0,001), angina pectoris (0,8% vs 0,8%), infarto del miocardio (0,7% vs 0,4%) ed insufficienza cardiaca (0,9% vs 0,4%, P=0,006).
Dagli studi clinici e dall’esperienza successiva alla commercializzazione di letrozolo, sono state raccolte le seguenti reazioni avverse, riportate in Tabella 1:
Tabella 1
Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, iniziando dalle più frequenti, secondo la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a <1/10), non comune (da ≥ 1/1.000 a <1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a <1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili).
Infezioni e infestazioni
Non comune: infezione alle vie urinarie
Neoplasmi benigni, maligni e non specificati (inclusi cisti e polipi)
Non comune: dolore tumorale (non applicabile per il trattamento adiuvante e per il trattamento adiuvante dopo terapia standard con tamoxifene)
Patologie emolinfopoietiche
Non comune: leucopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune: anoressia, aumento dell’appetito, ipercolesterolemia
Non comune: edema generalizzato
Disturbi psichiatrici
Comune: depressione
Non comune: ansia inclusi nervosismo, irritabilità
Disturbi del sistema nervoso
Comune: cefalea, capogiro
Non comune: sonnolenza, insonnia, deficit di memoria, disestesia incluso parestesia, ipoestesia, alterazione del gusto, accidente cerebrovascolare.
Patologie oculari
Non comune: cataratta, irritazione oculare, visione offuscata
Patologie cardiache
Non comune: palpitazioni, tachicardia
Patologie vascolari
Non comune: tromboflebite inclusi tromboflebite superficiale e profonda, ipertensione, eventi cardiaci ischemici
Raro: embolia polmonare, trombosi arteriosa, infarto cerebrovascolare
Patologie respiratorie, toraciche e del mediastino
Non comune: dispnea, tosse
Patologie gastrointestinali
Comune: nausea, vomito, dispepsia, stipsi, diarrea
Non comune: dolore addominale, stomatite, secchezza delle fauci
Alterazioni del sistema epatobiliare
Non comune: aumento degli enzimi epatici
Non nota: epatite
Patologie cutanee e del tessuto sottocutaneo
Molto comune: sudorazione abbondante
Comune: alopecia, eruzione cutanea inclusi eruzione eritematosa, maculo-papulare, psoriasiforme e vescicolare.
Non comune: prurito, pelle secca, orticaria
Frequenza non nota: angioedema, reazione anafilattica, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme
Patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune: artralgia
Comune: mialgia, dolore osseo, osteoporosi, fratture ossee.
Non comune: artrite
Patologie renali e urinarie
Non comune: aumento della frequenza urinaria
Disturbi del sistema riproduttivo e della mammella
Non comune: sanguinamento vaginale, leucorrea, secchezza vaginale, dolore al seno
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: vampate di calore, affaticamento incluso astenia
Comune: malessere, edema periferico
Non comune: piressia, secchezza della mucosa, sete
Indagini
Comune: aumento ponderale
Non comune: perdita di peso.
Lattosio monoidrato,
amido di mais,
cellulosa microcristallina,
carbossimetilamido sodico (Tipo A),
ipromellosa,
idrossipropilcellulosa,
magnesio stearato,
talco,
olio di semi di cotone,
ossido di ferro giallo (E 172),
ossido di ferro rosso (E 172),
titanio diossido (E 171).
Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.