Lansoprazolo germed (Germed pharma srl)

Capsule gastroresistenti 14cps 30mg

Principio attivo:Lansoprazolo
Gruppo terapeutico:Antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesof. (gord)
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ulcera duodenale e gastrica
  • esofagite da reflusso
  • trattamento delle ulcere
  • ulcere gastriche benigne
  • ulcere duodenali
  • ulcere gastriche e duodenali
  • reflusso gastroesofageo sintomatica
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    Posologia

    Per un effetto ottimale, Lansoprazolo GERMED Pharma deve essere assunto una volta al giorno al mattino, eccetto quando viene utilizzato per l’eradicazione dell’H. pylori quando il trattamento deve essere somministrato due volte al giorno, una volta al mattino e una volta la sera.

    Lansoprazolo GERMED Pharma deve essere assunto almeno 30 minuti prima dei pasti (vedere paragrafo 5.2). Le capsule vanno deglutite intere con del liquido.

    I blister pelabili si aprono come descritto seguendo le istruzioni di apertura dell’involucro di alluminio.

    • Rimuovere un blister rompendo lungo la linea di perforazione.

    • Staccare attentamente l’angolo posteriore dell’involucro di alluminio per scoprire la capsula

    (LA CAPSULA NON PUÒ ESSERE PREMUTA ATTRAVERSO L’INVOLUCRO DI ALLUMINIO)

    I blister non pelabili si aprono premendo attraverso il foglio di alluminio

    Trattamento dell’ulcera duodenale:

    La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 2 settimane. In pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento viene continuato alla stessa dose per altre due settimane.

    Trattamento dell’ulcera gastrica:

    La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. L’ulcera di solito cicatrizza entro 4 settimane, ma in pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.

    Esofagite da reflusso:

    La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. In pazienti non completamente guariti entro questo periodo, il trattamento può essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.

    Profilassi dell’esofagite da reflusso:

    15 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata fino a 30 mg al giorno, quando necessario.

    Eradicazione dell’Helicobacter pylori :

    Quando si seleziona l’appropriata terapia di associazione, si devono considerare le linee guida ufficiali locali relative alla resistenza batterica, alla durata del trattamento (più comunemente 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni) e all’uso appropriato di agenti antibatterici.

    La dose raccomandata è 30 mg di Lansoprazolo GERMED Pharma due volte al giorno per 7 giorni in associazione con uno dei seguenti antibiotici:

    claritromicina 250–500 mg due volte al giorno + amoxicillina 1 g due volte al giorno

    claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno

    I tassi di eradicazione dell’H. pylori fino al 90% si ottengono quando la claritromicina è associata a Lansoprazolo GERMED Pharma e amoxicillina o metronidazolo.

    Sei mesi dopo il trattamento con successo dell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è quindi improbabile.

    È stato anche esaminato l’uso di una terapia che include lansoprazolo 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400–500 mg due volte al giorno. Si sono notati tassi più bassi di eradicazione utilizzando questa associazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina. Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.

    Trattamento delle ulcere gastriche benigne e delle ulcere duodenali associate all’uso di FANS in pazienti che richiedono un trattamento continuo con FANS:

    30 mg una volta al giorno per quattro settimane. In pazienti non completamente guariti il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane. Per pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, si deve probabilmente prolungare il trattamento e/o utilizzare una dose più alta.

    Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (età > 65 o anamnesi di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS:

    15 mg una volta al giorno. Se il trattamento non ha successo si deve utilizzare la dose da 30 mg una volta al giorno.

    Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica:

    La dose iniziale raccomandata è 15 mg o 30 mg una volta al giorno. Il sollievo dei sintomi si ottiene rapidamente. Si deve considerare l’aggiustamento individuale del dosaggio. Se i sintomi non si risolvono entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomanda di effettuare ulteriori analisi.

    Sindrome di Zollinger–Ellison:

    La dose iniziale raccomandata è 60 mg una volta al giorno. La dose deve essere aggiustata individualmente e il trattamento deve essere prolungato per il tempo necessario. Sono state usate dosi giornaliere fino a 180 mg. Se la dose giornaliera richiesta supera 120 mg, questa deve essere somministrata in due dosi separate.

    Compromissione della funzione epatica o renale:

    Non è necessario aggiustare la dose in pazienti con compromissione della funzione renale.

    Si devono monitorare regolarmente i pazienti con malattia epatica moderata o grave e si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

    Anziani:

    A causa della clearance ridotta di lansoprazolo negli anziani può essere necessario un aggiustamento della dose sulla base di bisogni individuali. Non si deve superare una dose giornaliera di 30 mg negli anziani a meno che non ci siano indicazioni cliniche impellenti.

    Bambini:

    L’uso di Lansoprazolo GERMED Pharma non è raccomandato nei bambini perché i dati clinici sono limitati.

    Il trattamento di bambini piccoli con età inferiore ad un anno deve essere evitato poiché i dati disponibili non hanno mostrato effetti benefici nel trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • atazanavir
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    Interazioni
  • itraconazolo
  • ketoconazolo
  • digossina
  • teofillina
  • tacrolimus
  • nota
  • fluvoxamina
  • rifampicina
  • antiacidi
  • interazione
  • antinfiammatori
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    Avvertenze

    Come con altre terapie anti–ulcera, si deve escludere l’eventualità di tumori gastrici maligni quando si tratta un’ulcera gastrica con lansoprazolo perché lansoprazolo può mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi.

    Lansoprazolo deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Ci si può attendere che la diminuita acidità gastrica dovuta a lansoprazolo possa causare un aumento della quantità gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con lansoprazolo può lievemente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali come quelle sostenute da Salmonella e Campylobacter.

    In pazienti affetti da ulcere gastro–duodenali, si deve considerare la possibilità di infezione di H. pylori come un fattore eziologico.

    Se lansoprazolo è utilizzato in associazione con antibiotici per la terapia di eradicazione dell’H. pylori, allora si devono anche seguire le istruzioni per l’uso di questi antibiotici.

    A causa dei limitati dati di sicurezza per i pazienti in trattamento di mantenimento per più di 1 anno, si deve effettuare regolarmente in questi pazienti una sistematica revisione del trattamento e la valutazione completa del rischio/beneficio.

    Sono stati riportati molto raramente casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo. Quindi, in caso di diarrea grave e/o persistente, si deve considerare l’interruzione del trattamento.

    Il trattamento per la prevenzione di ulcere peptiche in pazienti che necessitano un trattamento continuo con FANS deve essere limitato ai pazienti ad alto rischio (es. precedente sanguinamento gastrointestinale, perforazione o ulcera, età avanzata, uso concomitante di medicinali che aumentano la possibilità di eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore [ad es. corticosteroidi o anticoagulanti], presenza di un fattore di grave comorbidità o uso prolungato di FANS alle dosi massime raccomandate).

    Gli inibitori delle pompe protoniche (PPI), soprattutto se usati ad alti dosaggi e per lunghi periodi (>1 anno) possono aumentare leggermente il rischio di fratture all’anca, polso e colonna vertebrale, soprattutto negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio complessivo di frattura del 10–40%. Alcuni di questi aumenti possono essere dovuti ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono essere trattati secondo le attuali linee guida cliniche e devono assumere quantità adeguate di vitamina D e calcio.

    Ipomagnesiemia

    E’ stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come lansoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.

    Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).

    Poiché Lansoprazolo GERMED Pharma contiene saccarosio, i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, con malassorbimento del glucosio/galattosio o con insufficienza dell’enzima saccarosio–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza:

    Non sono disponibili dati clinici relativi a donne in gravidanza esposte a lansoprazolo. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

    Quindi l’uso di lansoprazolo è sconsigliato durante la gravidanza.

    Allattamento:

    Non è noto se lansoprazolo sia escreto nel latte materno. Gli studi sugli animali hanno mostrato che lansoprazolo è escreto nel latte.

    La decisione se continuare/interrompere l’allattamento con latte materno o continuare/interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con lansoprazolo per la donna.

    Effetti Collaterali

    Le frequenze vengono definite come comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

      Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
    Disturbi del sistema emolinfopoietico   Trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia Anemia Agranulocitosi, pancitopenia  
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione         Ipomagnesiemia. (Vedere paragrafo 4.4)
    Disturbi psichiatrici   Depressione Insonnia, allucinazione, confusione    
    Patologie del sistema nervoso Mal di testa, capogiro   Irrequietezza, vertigini, parestesia, sonnolenza, tremore    
    Patologie dell’occhio     Disturbi visivi.    
    Patologie gastrointestinali Nausea, diarrea, mal di stomaco, stipsi, vomito, flatulenza, secchezza della bocca o della gola   Glossite, candidiasi dell’esofago, pancreatite, alterazioni del gusto Colite, stomatite  
    Patologie epatobiliari Aumento dei livelli degli enzimi epatici   Epatite, ittero    
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, prurito, rash   Petecchie, porpora, perdita dei capelli, eritema multiforme, fotosensibilità Sindrome di Steven–Johnson, necrolisi epidermica tossica  
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia, mialgia, frattura dell’anca, polso o colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)      
    Patologie renali e urinarie     Nefrite interstiziale    
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Ginecomastia    
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Edema Febbre, iperidrosi, angioedema, anoressia, impotenza Shock anafilattico  
    Esami diagnostici       Aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, iponatriemia  

    Eccipienti

    Granuli di zucchero (saccarosio e amido di mais)

    Sodio laurilsolfato

    Meglumina

    Mannitolo (E421)

    Ipromellosa 6.0 Cp

    Macrogol 6000

    Talco

    Polisorbato 80

    Titanio diossido (E171)

    Acido metacrilico – etil acrilato copolimero, 1:1, dispersione 30%

    Involucro della capsula:

    Gelatina

    Titanio Diossido (E171)

    Giallo chinolina (E104) – solo nelle capsule da 15 mg

    Conservazione

    Blister pelabile e non pelabile OPA– Al–PVC/Alu

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.