Principio attivo:Lamotrigina
Gruppo terapeutico:Antiepilettici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • epilessia
  • crisi parziali
  • disturbo bipolare
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    Posologia

    Somministrazione

    Le compresse dispersibili possono essere ingerite intere con un pò d’acqua, masticate o disperse in una piccola quantità di acqua (sufficiente a coprire l’intera compressa).

    Se la dose di lamotrigina da fare assumere al paziente non fosse esattamente raggiungibile somministrando più compresse di concentrazione inferiore, allora la dose da somministrare va approssimata per difetto.

    Ripresa della terapia dopo sospensione

    Il medico deve valutare la necessità di utilizzare la posologia ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento quando viene ripresa la terapia con lamotrigina in pazienti che per qualunque motivo l’avevano interrotta, dal momento che il rischio di rash grave è associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali ed al superamento della posologia ad incrementi successivi raccomandata per lamotrigina (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso"). Più ampio è l’intervallo di tempo dalla dose precedente, maggiormente va considerato l’utilizzo della posologia ad incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento. Quando l’intervallo dall’interruzione della somministrazione di lamotrigina supera le cinque emivite (vedere "Proprietà farmacocinetiche"), si deve utilizzare la posologia ad incrementi successivi di lamotrigina per raggiungere la dose di mantenimento secondo la tabella posologica appropriata.

    Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non venga ripresa in pazienti che l’avevano interrotta a causa di rash associato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio.

    Epilessia

    Monoterapia nell’epilessia

    Adulti e ragazzi sopra i 12 anni

    In quei pazienti che assumono LAMOTRIGINA HEXAL in monoterapia la dose iniziale è di 25 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 50 mg una volta al giorno per le due settimane successive. In seguito la dose deve essere aumentata di 50-100 mg ogni 1 -2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale.

    La dose di mantenimento, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, è compresa fra 100 e 200 mg al giorno somministrati in una o due dosi suddivise. In alcuni pazienti è stato necessario somministrare LAMOTRIGINA HEXAL alla dose di 500 mg al giorno per raggiungere la risposta ottimale.

    Tabella 1: posologia ad incrementi successivi di LAMOTRIGINA HEXAL raccomandata negli adulti (età superiore ai 12 anni) in monoterapia

      Prima e seconda settimana Terza e quarta settimana Dose di mantenimento
    In monoterapia 25 mg 1 volta al giorno 50 mg 1 volta al giorno 100 - 200 mg
      1 volta al giorno o eventualmente suddivisi in due dosi
    Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi giornaliere possono essere aumentate di 50-100 mg ogni 1-2 settimane

    A causa del rischio di effetti indesiderati a livello della cute e delle mucose la dose iniziale e le dosi seguenti ad incrementi successivi non devono essere superate (vedere anche "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso").

    Terapia aggiuntiva nell’epilessia

    Adulti e ragazzi sopra i 12 anni

    Nei pazienti che assumono valproato, con o senza altri farmaci antiepilettici, la dose iniziale di LAMOTRIGINA HEXAL è di 25 mg a giorni alterni per le prime due settimane, seguiti da 25 mg una volta al giorno per le due settimane successive. In seguito la dose giornaliera deve essere aumentata per un massimo di 25-50 mg ogni 1 -2 settimane, fino al raggiungimento della risposta ottimale.

    La dose di mantenimento, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, è compresa fra 100 e 200 mg somministrati in una o due dosi giornaliere.

    In quei pazienti che assumono farmaci antiepilettici che inducono gli enzimi (ad esempio fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e primidone), con o senza altri farmaci antiepilettici (escluso valproato), la dose iniziale di LAMOTRIGINA HEXAL è di 50 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 100 mg al giorno, suddivisi in due somministrazioni, per le successive due settimane. In seguito la dose giornaliera deve essere aumentata per un massimo di 100 mg ogni 1 -2 settimane, fino al raggiungimento della risposta ottimale.

    La dose di mantenimento, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, è compresa fra 200 e 400 mg al giorno, suddivisi in due somministrazioni.

    In alcuni pazienti è stato necessario somministrare LAMOTRIGINA HEXAL alla dose di 700 mg al giorno per ottenere la risposta ottimale.

    Nei pazienti che assumono farmaci antiepilettici per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina (vedi "Interazioni"), deve essere seguita la posologia ad incrementi successivi di lamotrigina raccomandata in concomitanza con valproato.

    Tabella 2: posologia ad incrementi successivi di LAMOTRIGINA HEXAL raccomandata negli adulti (età superiore ai 12 anni) nella terapia in associazione

      Prima e seconda settimana Terza e quarta settimana Dose abituale di mantenimento
    con valproato con o senza altri farmaci antiepilettici 12,5 mg/die somministrati come 25 mg a giorni alterni 25 mg 1 volta al giorno 100 - 200 mg 1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi
      Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi giornaliere possono essere aumentate di 25-50 mg ogni 1 -2 settimane
    con farmaci antiepilettici che inducono gli enzimi (*), con o senza altri farmaci antiepilettici (escluso valproato) 50 mg 1 volta al giorno 100 mg suddivisi in due dosi 200 - 400 mg suddivisi in due dosi
      Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi giornaliere possono essere aumentate di 100 mg ogni 1-2 settimane

    (*) ad esempio fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e primidone

    Nota: Nei pazienti che assumono farmaci antiepilettici per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina, deve essere seguita la posologia ad incrementi successivi di lamotrigina raccomandata in concomitanza con valproato.

    A causa del rischio di effetti indesiderati a livello della cute e delle mucose la dose iniziale e le dosi seguenti ad incrementi successivi non devono essere superate (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso").

    Bambini

    Non ci sono ancora informazioni sufficienti sull’uso di LAMOTRIGINA HEXAL in bambini d’età inferiore ai 12 anni.

    Anziani

    Ci sono informazioni limitate sull’uso di LAMOTRIGINA HEXAL nei pazienti anziani.

    Fino a che ulteriori informazioni non saranno disponibili, l’uso di LAMOTRIGINA HEXAL in pazienti anziani non è raccomandato.

    Raccomandazioni generali per la somministrazione nell’epilessia

    Se si eliminano farmaci antiepilettici assunti in concomitanza, per arrivare ad una monoterapia con lamotrigina, o altri farmaci antiepilettici vengono aggiunti ad un regime di trattamento contenente lamotrigina, si deve considerare l’effetto che ciò può avere sulla farmacocinetica della lamotrigina (vedere "Interazioni").

    Disturbi bipolari

    A causa del rischio di effetti indesiderati a livello della cute e delle mucose, la dose iniziale e le dosi seguenti ad incrementi successivi non devono essere superate (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso").

    La lamotrigina è raccomandata per l’uso in pazienti con disturbi bipolari a rischio di episodi depressivi futuri.

    Per prevenire episodi depressivi si deve adottare il seguente regime posologico di transizione. Il regime posologico di transizione comporta l’incremento del dosaggio di lamotrigina fino al livello di mantenimento da raggiungere nell’arco di sei settimane (vedere tabella 3 di seguito), raggiunto il quale, se è clinicamente indicato, altri farmaci psicotropi e/o antiepilettici possono essere eliminati (vedere tabella 4).

    La terapia aggiuntiva, se clinicamente indicato, deve essere presa in considerazione nella prevenzione di episodi maniacali, poiché l’efficacia della lamotrigina nel curare la forma maniacale non è stata definitivamente stabilita.

    Tabella 3: posologia ad incrementi successivi di LAMOTRIGINA HEXAL raccomandata per il mantenimento della dose totale di stabilizzazione giornaliera negli adulti

    Regime posologico Settimane 1-2 Settimane 3-4 Settimana5 Dose di stabilizzazione da raggiungere (Settimana 6)**
    a) Terapia aggiuntiva a farmaci privi di interazioni farmacocinetiche a livello clinico con lamotrigina, es.(una volta litio, oppure monoterapia con lamotrigine al giorno) 25 mg (1 volta al giorno) 50 mg (1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) 100 mg (1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) 200 mg, range 100-400 mg (1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi)
    b) Terapia aggiuntiva con inibitori degli enzimi, es. valproato 12.5 mg (25 mg a giorni alterni) 25 mg (una volta al giorno) 50 mg (1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) 100 mg, dose giornaliera massima di 200 mg (1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi)
    c) Terapia aggiuntiva con induttori degli enzimi, es. carbamazepina e fenobarbitone in pazienti che non assumono valproato 50 mg (1 volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) 100 mg (suddivisi in due dosi) 200 mg (suddivisi in due dosi) 300 mg alla settimana 6, aumentando a 400 mg/die se necessario alla settimana 7 (suddivisi in due dosi)

    (età uguale o superiore a 18 anni) trattati per i disturbi bipolari.

    Nota: nei pazienti che assumono farmaci psicotropi per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina, deve essere seguita la posologia ad incrementi successivi di lamotrigina raccomandata in concomitanza con valproato

    ** La dose di stabilizzazione da raggiungere varierà a seconda della risposta clinica.

    a) Terapia aggiuntiva a farmaci privi di interazioni farmacocinetiche a livello clinico con lamotrigina es. litio, oppure monoterapia con lamotrigina.

    La dose iniziale di lamotrigina in pazienti che assumono in concomitanza farmaci privi di nota/teorica interazione farmacocinetica con lamotrigina o in monoterapia, è di 25 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 50 mg una volta al giorno (o suddivisi in due dosi) per le due settimane successive. La dose deve essere aumentata a 100 mg/die una volta al giorno (o suddivisi in due dosi) alla quinta settimana. La dose da raggiungere, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, è di 200 mg/die una volta al giorno o suddivisi in due somministrazioni. Comunque negli studi clinici è stata usata una dose di 100-400 mg.

    b) Terapia aggiuntiva con inibitori enzimatici es. valproato.

    In pazienti che assumono in concomitanza farmaci inibitori enzimatici come il valproato, la dose iniziale di lamotrigina è di 25 mg a giorni alterni per le prime due settimane, seguiti da 25 mg una volta al giorno per le successive due settimane. La dose deve essere aumentata a 50 mg una volta al giorno (o suddivisi in due dosi) alla quinta settimana. La dose da raggiungere, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, è di 100 mg/die una volta al giorno o suddivisi in due somministrazioni. Comunque la dose può essere aumentata fino ad una dose giornaliera massima di 200 mg una volta al giorno (o suddivisi in due somministrazioni), in base alla risposta clinica.

    c) Terapia aggiuntiva con induttori enzimatici es. carbamazepina e fenobarbitone in pazienti che non assumono valproato.

    In quei pazienti che assumono farmaci induttori enzimatici come carbamazepina o fenobarbital e non prendono valproato, la dose iniziale di lamotrigina è di 50 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 100 mg/die suddivisi in due somministrazioni per le due settimane successive. La dose deve essere aumentata a 200 mg/die suddivisi in due somministrazioni alla quinta settimana. La dose può essere aumentata alla sesta settimana a 300 mg/die una volta al giorno (o suddivisi in due dosi), tuttavia la dose da raggiungere con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, è di 400 mg/die suddivisi in due somministrazioni che possono essere somministrati a partire dalla settima settimana.

    Altri trattamenti psicotropi possono essere sospesi gradualmente, se indicato clinicamente. Se la dose di mantenimento giornaliera da raggiungere è stata ottenuta, la tabella di dosaggio sotto riportata può essere usata come guida per sospendere altri trattamenti con farmaci psicotropi (vedere tabella 4).

    Tabella 4: posologia per il mantenimento della dose totale giornaliera di stabilizzazione a seguito di sospensione di farmaci psico tropi o anti-epilettici presi in concomitanza nei disturbi bipolari

    Regime posologico Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 in poi*
    (a) In seguito a sospensione farmaci psicotropi privi di interazioni farmacocinetiche a livello clinico con lamotrigina, es. litio Mantenere la dose da raggiungere ottenuta tramite posologia ad incrementi successivi (200 mg/die) (suddivisi in due dosi) (Range 100-400 mg)
    (b) In seguito a sospensione di inibitori degli enzimi, es. valproato raddoppiare la dose di stabilizzazione, senza superare i 100 mg/settimana es. una dose di stabilizzazione da raggiungere di 100 mg/die sarà aumentata durante la settimana 1 a 200 mg/die Mantenere questa dose (200 mg/die) (suddivisi in due dosi)
    (c) In seguito a sospensione di induttori degli enzimi, es. carbamazepina, in base alla dose iniziale* 400 mg 300 mg 200 mg
    300 mg 225 mg 150 mg
    200 mg 150 mg 100 mg

    Nota: nei pazienti che assumono farmaci psicotropi per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina, deve essere seguita la posologia ad incrementi successivi di lamotrigina raccomandata in concomitanza con valproato

    * La dose può essere aumentata a 400 mg/die se necessario

    a) In seguito a sospensione della terapia aggiuntiva con farmaci psicotropi privi di interazioni farmacocinetiche a livello clinico con lamotrigina es. litio.

    La dose da raggiungere ottenuta tramite posologia ad incrementi successivi deve essere mantenuta durante tutto il periodo di sospensione dell’altro trattamento.

    b) In seguito a sospensione della terapia aggiuntiva con inibitori enzimatici, es. valproato.

    Il dosaggio di lamotrigina deve essere incrementato fino a raddoppiare l’originale livello di mantenimento e mantenuto tale una volta che il valproato sia stato interrotto.

    c) In seguito a sospensione della terapia aggiuntiva con induttori enzimatici, es. carbamazepina, in base alla dose di mantenimento iniziale.

    La dose di lamotrigina deve essere gradualmente ridotta in un periodo di tre settimane quando si sospende l’induttore enzimatico. Aggiustamento della dose giornaliera di lamotrigina in pazienti con disturbi bipolari in seguito ad aggiunta di altri trattamenti.

    Non esiste esperienza clinica relativa all’aggiustamento della dose giornaliera di lamotrigina in seguito ad aggiunta di altri trattamenti. Tuttavia, sulla base di studi di interazione farmacologica, si può raccomandare quanto segue (vedere sotto tabella 5):

    Tabella 5: aggiustamento della dose giornaliera di lamotrigina in pazienti con disturbi bipolari in seguito ad aggiunta di altri farmaci

    Regime posologico Dose di stabilizzazione attuale di lamotrigina (mg/die) Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 in poi
    (a) Aggiunta di farmaci psicotropi privi di interazioni farmacocinetiche a livello clinico con lamotrigina, es. litio Mantenere la dose da raggiungere ottenuta tramite posologia ad incrementi successivi (200 mg/die) (Range 100-400 mg)
    (b) Aggiunta di inibitori degli enzimi, es. valproato, in base alla dose iniziale di lamotrigina 200 mg 100 mg Mantenere questa dose (100 mg/die)  
    300 mg 150 mg Mantenere questa dose (150 mg/die)  
    400 mg 200 mg Mantenere questa dose (200 mg/die)  
    (c) Aggiunta di induttori degli enzimi, es. ccarbamazepin carbamazepina in pazienti che NON assumono valproato e in base alla dose iniziale di lamotrigina 200 mg 200 mg 300 mg 400 mg
    150 mg 150 mg 225 mg 300 mg
    100 mg 100 mg 150 mg 200 mg

    Nota: nei pazienti che assumono farmaci psicotropi per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina, deve essere seguito l’aggiustamento della dose di lamotrigina raccomandata in concomitanza con valproato

    Interruzione della lamotrigina in pazienti con disturbi bipolari

    Negli studi clinici in confronto con il placebo, non si è verificato un aumento nell’incidenza, gravità o tipologia di eventi indesiderati successivamente a interruzione improvvisa di lamotrigina. Pertanto i pazienti possono sospendere l’assunzione di lamotrigina senza una riduzione progressiva della dose.

    Bambini (al di sotto dei 18 anni)

    La sicurezza e l’efficacia della lamotrigina nei disturbi bipolari non è stata valutata in questo gruppo di età. Pertanto non esiste un dosaggio raccomandato.

    Confezioni starter

    Confezione starter per monoterapia da 42 compresse/compresse dispersibili da 25 mg.

    Confezione per il primo mese di terapia per pazienti sopra i 12 anni.

    Quando assunto da solo nell’epilessia e con litio nel disturbo bipolare, usare LAMOTRIGINA HEXAL come segue:

    - prime due settimane (Giorni 1-14): 1 compressa da 25 mg una volta al giorno;

    - terza e quarta settimana (Giorni 15-28): 2 compresse da 25 mg (due compresse in una unica somministrazione o una compressa due volte al giorno, secondo il giudizio del medico)

    - nelle successive settimane: le dosi giornaliere possono essere aumentate di 50-100 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di un dosaggio di mantenimento di 100-200 mg/die

    Confezione starter per terapia aggiuntiva a valproato da 21 compresse/compresse dispersibili da 25 mg

    Confezione per il primo mese di terapia aggiuntiva a valproato per pazienti sopra i 12 anni

    Quando associato a valproato assumere LAMOTRIGINA HEXAL come segue:

    - prime due settimane (Giorni 1-14): 1 compressa da 25 mg a giorni alterni

    - terza e quarta settimana (Giorni 15-28): 1 compressa da 25 mg una volta al giorno

    - nelle successive settimane: le dosi giornaliere possono essere aumentate di 25-50 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di un dosaggio di mantenimento di 100-200 mg/die

    Confezione starter per terapia aggiuntiva senza valproato da 42 compresse/compresse dispersibili da 50 mg Confezione per il primo mese di terapia aggiuntiva escluso valproato per pazienti sopra i 12 anni

    Quando associato ad altri antiepilettici (escluso valproato) nell’epilessia ed a carbamazepina nel disturbo bipolare, assumere LAMOTRIGINA HEXAL come segue:

    - prime due settimane (Giorni 1 -14): 1 compressa da 50 mg una volta al giorno

    - terza e quarta settimana (Giorni 15 - 28): 1 compressa da 50 mg due volte al giorno

    - nelle successive settimane: le dosi giornaliere possono essere aumentate di 100 mg ogni 1 -2 settimane fino al raggiungimento di un dosaggio di mantenimento di 200-400 mg/die

    Bambini

    Non ci sono ancora informazioni sufficienti sull’uso di LAMOTRIGINA HEXAL in bambini d’età inferiore ai 12 anni.

    Anziani

    Ci sono informazioni limitate sull’uso di LAMOTRIGINA HEXAL nei pazienti anziani.

    Fino a che ulteriori informazioni non saranno disponibili, l’uso di LAMOTRIGINA HEXAL in pazienti anziani non è raccomandato.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • insufficienza epatica o renale
  • gravidanza
  • allattamento
  • età inferiore ai 12 anni
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    Interazioni
  • lamotrigina
  • state segnalate
  • antiepilettici
  • evidenziato
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • primidone
  • etinilestradiolo
  • contraccettivi orali
  • dopo
  • segnalata
  • stati segnalati
  • compete
  • litio
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    Avvertenze

    Le compresse contengono sorbitolo quindi non sono adatte per i soggetti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza a fruttosio.

    Sono state riportate reazioni avverse cutanee, che si sono generalmente verificate entro le prime 8 settimane dall’inizio del trattamento con lamotrigina, anche se sono stati segnalati casi isolati di reazioni dopo un trattamento prolungato.

    La maggioranza degli effetti indesiderati a livello della cute sono di lieve entità e auto-limitanti, tuttavia si sono manifestate reazioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita, inclusa la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) (vedere "Effetti indesiderati"), che hanno comportato ospedalizzazione ed interruzione del trattamento con LAMOTRIGINA HEXAL. Pertanto, devono essere immediatamente valutati tutti i pazienti che presentino qualsiasi manifestazione che interessi la cute o le mucose da sola o accompagnata da febbre superiore a 38°, mialgie, artralgie e deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con lamotrigina.

    In pazienti adulti arruolati in studi clinici che impiegavano le raccomandazioni posologiche di LAMOTRIGINA HEXAL attualmente approvate, l’incidenza di rash cutanei gravi è di circa 1 ogni 500 pazienti epilettici. In circa la metà di questi casi la sindrome segnalata è quella di Steven-Johnson (1 su 1000).

    In studi clinici in pazienti con disturbi bipolare l’incidenza di rash cutanei gravi è circa di 1 su 1000.

    Il rischio di rash cutanei gravi è maggiore nei bambini che negli adulti. I dati disponibili da alcuni studi indicano che l’incidenza di tali reazioni cutanee che richiedono l’ospedalizzazione in bambini va da 1 su 300 a 1 su 100.

    Nei bambini la presentazione iniziale di un rash può essere scambiata per un’infezione. Il medico curante deve prendere in considerazione la possibilità di una reazione avversa al farmaco in bambini che sviluppino sintomi di rash e febbre durante le prime 8 settimane di terapia.

    Inoltre il rischio complessivo di rash appare essere associato soprattutto con:

    •   elevate dosi iniziali di lamotrigina che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina stessa (vedere "Posologia e modo di somministrazione");

    •   uso concomitante di valproato, farmaco che aumenta di circa due volte l’emivita media della lamotrigina (vedere "Posologia e modo di somministrazione").

    Tutti i pazienti che manifestino rash devono essere prontamente valutati e la lamotrigina sospesa immediatamente a meno che il rash sia chiaramente non correlato al farmaco. Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non venga ripresa in pazienti che l’avevano interrotta a causa di rash associato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio.

    Il rash è stato anche segnalato come facente parte di una sindrome di ipersensibilità associata con un insieme variabile di segni/sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici ( vedere "Effetti indesiderati"). La sindrome si presenta entro un’ampia gamma di gravità clinica e può raramente portare a coagulazione intravascolare disseminata e ad insufficienza multiorganica. È importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilità (ad es. febbre, linfoadenopatia) si possono comunque verificare senza alcuna evidenza di reazione cutanea o delle mucose. Il paziente deve essere pertanto informato che una manifestazione che interessi la cute o le mucose, o altri segni di ipersensibilità, possono precedere una reazione grave e che tali manifestazioni devono quindi essere segnalate immediatamente dal paziente stesso.

    Se tali segni dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato sotto il profilo clinico e la lamotrigina sospesa fino a quando non sia possibile stabilire una eziologia alternativa.

    Durante le sperimentazioni cliniche su circa 4.000 pazienti trattati con farmaci antiepilettici, inclusa la lamotrigina, si sono verificati raramente decessi a seguito di aggravamento progressivo con stato epilettico, insufficienza multiorganica e coagulazione intravascolare disseminata (CID). Il contributo della lamotrigina a questi eventi rimane da stabilire.

    In un caso non si esclude che il danno epatico sia stato l’evento scatenante. Si raccomanda quindi di monitorare attentamente i parametri epatici, renali e quelli della coagulazione nei pazienti che presentino in forma acuta un quadro clinico caratterizzato da qualsiasi combinazione di effetti collaterali quali eruzioni cutanee, febbre, sintomi di tipo influenzale, sonnolenza o un peggioramento del controllo delle convulsioni, soprattutto entro il primo mese dall’inizio della terapia con lamotrigina.

    Come per gli altri farmaci antiepilettici l’improvvisa sospensione di LAMOTRIGINA HEXAL può provocare crisi di rimbalzo. Ad esclusione dei casi in cui venga richiesta una immediata sospensione per cause di tollerabilità (ad esempio manifestazioni cutanee), la dose di LAMOTRIGINA HEXAL deve essere ridotta gradualmente nel giro di due settimane.

    Quando vengono sospesi i farmaci antiepilettici concomitanti, per somministrare LAMOTRIGINA HEXAL in monoterapia ovvero per aggiungere altri farmaci antiepilettici alla monoterapia con LAMOTRIGINA HEXAL, si deve considerare l’effetto che ciò può avere sulla farmacocinetica della lamotrigina (vedi Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

    LAMOTRIGINA HEXAL è un debole inibitore della diidrofolato reduttasi, quindi c’è la possibilità di una interferenza con il metabolismo dei folati durante la terapia a lungo termine.

    Tuttavia trattamenti prolungati con lamotrigina non hanno evidenziato nell’uomo significativi cambiamenti della concentrazione di emoglobina, del volume eritrocitario medio e delle concentrazioni seriche ed intraeritrocitarie dei folati (trattamenti fino ad un anno) o intraeritrocitarie dei folati (trattamenti fino 5 anni).

    In studi condotti per dose singola in soggetti con insufficienza renale allo stadio terminale, le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina non erano alterate in maniera significativa. Tuttavia, ci si deve attendere l’accumulo del metabolita glucuronide e, pertanto, si deve adottare cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza renale.

    LAMOTRIGINA HEXAL non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con qualsiasi preparazione contenente lamotrigina senza prima aver consultato il medico.

    Epilessia

    Come per altri antiepilettici l’improvvisa sospensione di lamotrigina può provocare crisi da rimbalzo. Ad esclusione dei casi in cui venga richiesta una immediata sospensione per cause di tollerabilità (ad esempio manifestazioni cutanee), la dose di lamotrigina deve essere ridotta gradualmente nel giro di due settimane.

    Sono segnalati in letteratura casi nei quali, anche in pazienti trattati con lamotrigina, crisi convulsive gravi, incluso lo stato epilettico, possono portare a rabdomiolisi, insufficienza multiorganica e coagulazione intravascolare disseminata, talvolta con esito fatale.

    Disturbi bipolari

    La possibilità di tentativi di suicidio è insita nel disturbo bipolare ed un’attenta supervisione dei pazienti deve accompagnare la terapia farmacologica.

    Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.

    Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Lamotrigina Hexal.

    Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano i segni di ideazione o comportamento suicidari.

    Gravidanza

    Fertilità

    Negli studi sulla riproduzione animale la somministrazione del LAMOTRIGINA HEXAL non ha compromesso la fertilità.

    Non vi sono dati circa gli effetti di LAMOTRIGINA HEXAL sulla fertilità umana.

    Gravidanza

    Rischi associati all’uso di medicinali antiepilettici in generale

    Alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessità del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza.

    Si deve evitare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una riacutizzazione degli attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.

    Il rischio di difetti congeniti è aumentato di un fattore da 2 a 3 nella prole di madri trattate con un antiepilettico, rispetto alla incidenza attesa di circa il 3% nella popolazione in generale. I difetti più frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale.

    La politerapia con farmaci antiepilettici può essere associata ad un rischio più alto di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia. Perciò è importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile.

    Rischi associati all’uso di lamotrigina

    Studi epidemiologici che hanno coinvolto in totale circa 2000 pazienti esposte a lamotrigina durante la gravidanza non hanno escluso un aumento del rischio di malformazioni congenite. Un registro pazienti ha evidenziato una aumento dell’incidenza di schisi facciale. Altri dati non hanno confermato questa evidenza. Studi condotti sugli animali hanno dimostrato tossicità nello sviluppo (vedere paragrafo 5.3).

    Se la terapia con lamotrigina durante la gravidanza è considerata necessaria, si raccomanda l’uso della dose terapeutica più bassa.

    La lamotrigina è un debole inibitore della diidrofolato reduttasi e pertanto potrebbe comportare teoricamente un aumento del rischio di malformazioni fetali dovute ad una riduzione dei livelli di acido folico.

    Va considerata l’assunzione di acido folico quando viene pianificata una gravidanza o all’inizio della gravidanza.

    Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influire sui livelli di lamotrigina e/o sull’effetto terapeutico. Sono stati riportati casi di diminuzione dei livelli di lamotrigina durante la gravidanza. Va assicurato un appropriato controllo clinico delle donne in gravidanza durante la terapia con lamotrigina

    Allattamento

    Esistono informazioni limitate sull’uso di lamotrigina durante l’allattamento al seno.

    Dati preliminari indicano che la lamotrigina passa nel latte materno a concentrazioni pari in genere al 40-60% della concentrazione plasmatica.

    In un piccolo numero di neonati allattati al seno, la concentrazione sierica di lamotrigina ha raggiunto livelli ai quali possono comparire effetti farmacologici.

    LAMOTRIGINA HEXAL non deve essere somministrato durante l’allattamento a meno che, ad opinione del medico, i potenziali benefici dell’allattamento al seno superino ogni possibile rischio per il bambino.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati sono stati suddivisi nelle sezioni relative all’epilessia ed ai disturbi bipolari sulla base dei dati attualmente disponibili. Tuttavia, entrambe le sezioni devono essere consultate quando si prende in considerazione il profilo globale di sicurezza della lamotrigina.

    Per la classificazione degli effetti indesiderati è stata adottata la seguente convenzione: molto comuni (> 1/10), comuni (> 1/100, < 1/10), non comuni (> 1/1000, < 1/100), rari (> 1/10000, < 1/1000), molto rari (< 1/10000).

    Epilessia

    Disturbi dermatologici e dei tessuti sottocutanei

    Durante gli studi clinici in monoterapia:

    - molto comuni: rash cutanei.

    Durante altre esperienze cliniche:

    - molto comuni: rash cutanei.

    - rari: sindrome di Stevens Johnson.

    - molto rari: necrolisi epidermica tossica.

    In studi clinici condotti in doppio cieco, in cui la lamotrigina è stata somministrata contemporaneamente ad altri farmaci antiepilettici, i rash cutanei si sono verificati in circa il 10% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nel 5% dei pazienti che assumevano placebo. I rash cutanei hanno determinato l’interruzione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. Il rash, che normalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entro 8 settimane dall’inizio del trattamento, anche se sono stati segnalati casi isolati di reazioni dopo un trattamento prolungato, e si risolve con la sospensione della lamotrigina (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso").

    Sono stati segnalati raramente rash cutanei gravi, potenzialmente pericolosi per la vita, inclusi angioedema, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica ( sindrome di Lyell). Sebbene la maggioranza dei pazienti si ristabilisca con la sospensione della terapia, in alcuni si possono manifestare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati ad esito fatale ( vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso").

    II rischio complessivo di rash appare associato soprattutto con:

    •   elevate dosi iniziali di lamotrigina che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina stessa (vedere "Posologia e modo di somministrazione");

    •   uso concomitante di valproato, farmaco che aumenta di circa due volte l’emivita media della lamotrigina (vedere "Posologia e modo di somministrazione").

    Il rash è stato anche segnalato come parte di una sindrome di ipersensibilità associata ad un insieme variabile di segni/sintomi sistemici (vedere disturbi del sistema immunitario).

    Disturbi ematologici e del sistema linfatico:

    - molto rari: anomalie ematologiche, incluse: neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi.

    Le anomalie ematologiche possono essere associate o meno con la sindrome di ipersensibilità ( vedere disturbi del sistema immunitario).

    Disturbi del sistema immunitario:

    - molto rari: sindrome di ipersensibilità (inclusi segni/sintomi come: febbre, linfoadenopatia, edema facciale, anomalie ematologiche ed epatiche, coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza multiorganica).

    Il rash è stato anche segnalato come facente parte di una sindrome di ipersensibilità associata con un insieme variabile di segni/sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici. Durante le sperimentazioni cliniche su circa 4.000 pazienti trattati con farmaci antiepilettici, inclusa la lamotrigina, si sono verificati raramente decessi a seguito di aggravamento progressivo con stato epilettico, insufficienza multiorganica e coagulazione intravascolare disseminata (CID). Il contributo della lamotrigina a questi eventi rimane da stabilire.

    In un caso non si esclude che il danno epatico sia stato l’evento scatenante. Si raccomanda quindi di monitorare attentamente i parametri epatici, renali e quelli della coagulazione nei pazienti che presentino in forma acuta un quadro clinico caratterizzato da qualsiasi combinazione di effetti collaterali quali eruzioni cutanee, febbre, sintomi di tipo influenzale, sonnolenza o un peggioramento del controllo delle convulsioni, soprattutto entro il primo mese dall’inizio della terapia con lamotrigina.

    È importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilità (ad es. febbre, linfoadenopatia) si possono comunque verificare senza alcuna evidenza di reazione cutanea o delle mucose. Il paziente deve essere pertanto informato che una manifestazione che interessi la cute o le mucose, o altri segni di ipersensibilità, possono precedere una reazione grave e che tali manifestazioni devono quindi essere segnalate immediatamente dal paziente stesso.

    Se tali segni/sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato sotto il profilo clinico e la lamotrigina sospesa fino a quando non sia possibile stabilire una eziologia alternativa.

    Disturbi psichiatrici:

    - comuni: irritabilità

    - non comuni: aggressività

    - molto rari tic, allucinazioni, confusione

    Disturbi del istema nervoso

    Durante gli studi clinici in monoterapia:

    - molto comuni: cefalea

    - comuni: sonnolenza, insonnia, vertigini, tremore

    - non comuni: atassia

    Durante altre esperienze cliniche:

    - molto comuni: cefalea, vertigini

    - comuni: nistagmo, tremore, atassia, sonnolenza, insonnia

    - molto rari: agitazione, instabilità, disturbi della motilità, peggioramento della malattia di Parkinson, effetti extrapiramidali, coreoatetosi, aumento nella frequenza di convulsioni

    È stato riportato che LAMOTRIGINA HEXAL può peggiorare i sintomi parkinsoniani in pazienti con preesistente malattia di Parkinson e casi isolati di effetti extrapiramidali e di coreoatetosi in pazienti senza questa patologia di base.

    Disturbi oculari:

    - molto comuni: diplopia e visione offuscata

    - rari: congiuntivite

    Disturbi gastrintestinali

    Durante gli studi clinici in monoterapia:

    - comuni: nausea

    Disturbi generali e relativi al sito di somministrazione:

    Durante altre esperienze cliniche:

    - comuni: stanchezza

    Disturbi bipolari

    Gli effetti indesiderati sotto riportati devono essere considerati insieme a quelli visti nell’epilessia per un profilo globale di sicurezza della lamotrigina.

    Disturbi della cute e dei tessuti sottocutanei

    Durante gli studi clinici sui disturbi bipolari:

    - molto comuni: rash cutanei

    - rari: sindrome di Stevens Johnson

    Se si considerano tutti gli studi (controllati e non controllati) condotti con lamotrigina sui disturbi bipolari, i rash cutanei si sono verificati nel 14% dei pazienti trattati con lamotrigina. Invece negli studi clinici controllati in pazienti con disturbi bipolari, i rash cutanei si sono verificati nel 9% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nell’8% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

    Disturbi del sistema nervoso

    Durante gli studi clinici sui disturbi bipolari:

    - molto comuni: cefalea

    - comuni: agitazione, sonnolenza, vertigini

    Disturbi muscolo scheletrici e del tessuto connettivo

    Durante gli studi clinici sui disturbi bipolari:

    - comuni: artralgia

    Disturbi generali e relativi al sito di somministrazione

    Durante gli studi clinici sui disturbi bipolari:

    - comuni: dolore, mal di schiena

    Eccipienti

    LAMOTRIGINA HEXAL compresse dispersibili

    Calcio carbonato, sorbitolo, cellulosa microcristallina, crospovidone, amido di mais, talco, aroma ribes nero, saccarina sodica, sodio stearil fumarato, silice colloidale.

    Conservazione

    Compresse dispersibili: conservare ad una temperatura non superiore a 25°C.