Uso cutaneo
Applicare sulla cute, una o due volte al dì il gel (3–5 cm o più a seconda della estensione della parte interessata), delicatamente massaggiando per favorirne l’assorbimento.
La durata della terapia deve essere stabilita dal medico curante.
Il gel deve essere utilizzato con cautela in pazienti con ridotta funzione cardiaca, epatica o renale: sono stati segnalati casi isolati di reazioni avverse sistemiche costituite da affezioni renali. Ketoprofene TEVA 5% gel non deve essere applicato su piaghe o ferite aperte, ma solo sulla pelle intatta.
Evitare il contatto con gli occhi o con le mucose.
La quota di principio attivo assorbita attraverso la cute non raggiunge, di norma, in circolo, concentrazioni tali da rendere valide le avvertenze e da esporre ai rischi di effetti indesiderati relativi alla somministrazione del farmaco per via orale.
• Lavarsi accuratamente le mani dopo ogni applicazione del prodotto
• La durata raccomandata del trattamento non deve essere superata a causa del rischio di sviluppare dermatiti da contatto e reazioni di fotosensibilità, che aumentano nel tempo.
• I pazienti con asma associata a rinite cronica, sinusite cronica e/o poliposi nasale presentano un rischio aumentato di sviluppare allergia all’aspirina e/o ai FANS rispetto al resto della popolazione.
• Il trattamento deve essere sospeso immediatamente non appena si manifestino reazioni cutanee, comprese quelle che si sviluppano a seguito dell’uso concomitante di prodotti contenenti octocrilene.
• Al fine di evitare rischi di fotosensibilizzazione si raccomanda di proteggere le zone trattate con indumenti, durante tutto il periodo di utilizzo del prodotto e nelle due settimane successive alla sua interruzione.
Non utilizzare bendaggi occlusivi.
Pazienti asmatici, con malattie croniche ostruttive dei bronchi, rinite allergica o infiammazione della mucosa nasale (polipo nasale) reagiscono con attacchi asmatici, infiammazione locale della pelle o della mucosa (edema di Quincke) o orticaria al trattamento antireumatico effettuato con FANS più spesso di altri pazienti.
Il prodotto contiene para–idrossi–benzoati che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate).
La sicurezza e l’efficacia di ketoprofene in gel non sono state stabilite nei bambini.
In assenza di esperienza clinica con le forme cutanee e facendo riferimento alle forme sistemiche:
Gravidanza: poiché nel primo e secondo trimestre di gravidanza la sicurezza del ketoprofene non è stata valutata, l’uso del ketoprofene nel primo e secondo trimestre di gravidanza deve essere evitata. Durante il terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della prostaglandinosintetasi, incluso il ketoprofene, possono causare tossicità cardiopolmonare e renale del feto.
Al termine della gravidanza si può verificare un prolungamento del tempo di sanguinamento sia nella madre che nel bambino. Pertanto il ketoprofene è controindicato durante l’ultimo trimestre di gravidanza.
Allattamento: non sono disponibili dati sull’escrezione del ketoprofene nel latte materno.
Il ketoprofene è controindicato nelle madri che allattano al seno.
Il prodotto è inoltre controindicato durante l’allattamento.
Viene utilizzato il seguente tasso di frequenza CIOMS: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10); non comune (≥1/1000 e <1/100); raro (≥1/10.000 e <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
• Non noto: shock anafilattico, angioedema, reazioni di ipersensibilità.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
• Non comune: reazioni cutanee locali quali eritema, eczema, prurito, e sensazioni di bruciore.
• Raro: dermatologiche: fotosensibilizzazione e orticaria. Casi di reazioni più gravi quali eczema bolloso o flittenulare che può diffondere o divenire generalizzato si sono verificati raramente.
Patologie renali e urinarie
• Molto raro: casi di peggioramento di insufficienza renale pre–esistente.
L’uso, specie se prolungato del prodotto, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione o irritazione locale. In tal caso è necessario interrompere il trattamento ed istituire una terapia idonea.
Carbossipolimetilene, alcool etilico, esteri dell’acido para–idrossibenzoico, essenza di neroli, essenza di lavanda, dietanolamina, acqua depurata.
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione