1-2 capsule di Ketoprofene Sandoz da 100 mg oppure una capsula da 200 mg al giorno. La posologia deve essere adattata in base alla severità della sintomatologia. Si consiglia di assumere la capsula con un po’ d’acqua durante il pasto.
La dose massima giornaliera è 200 mg. Il rapporto rischio e beneficio deve essere attentamente considerato prima di iniziare il trattamento con la dose giornaliera di 200 mg, e dosi più alte non sono raccomandate (vedi anche sezione 4.4).
Nel trattamento di pazienti anziani e di pazienti con insufficienza renale la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere sezione 4.4).
Avvertenze
L’uso concomitante di Ketoprofene Sandoz con altri FANS deve essere evitato, inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi-2.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi.
Anziani: I pazienti anziani hanno una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedi paragrafo 4.2).
Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.
Alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono, che ketoprofene può essere associato a un elevato rischio di grave tossicità gastrointestinale rispetto ad altri FANS, soprattutto ad alte dosi (vedi anche paragrafo 4.3).
Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedi paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sotto e paragrafo 4.5).
Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare gli anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatiti esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso di FANS (vedi paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio di queste reazioni: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Ketoprofene deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per es. Infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile per ketoprofene.
Precauzioni
Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedi paragrafo 4.5).
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Ketoprofene Sandoz il trattamento deve essere sospeso.
I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) perché tale condizione può essere esacerbata (vedi paragrafo 4.8).
Si deve monitorare attentamente la funzionalità renale all’inizio del trattamento nei pazienti con insufficienza cardiaca, cirrosi e nefrosi, nei pazienti in terapia diuretica, con insufficienza renale cronica in particolare se pazienti anziani. In tali pazienti la somministrazione di ketorpofene può causare una riduzione del flusso ematico renale, causato dall’inibizione delle prostaglandine e portare a scompenso renale.
Cautela è richiesta nei pazienti con anamnesi positiva di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché, in associazione alla terapia con FANS, sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
Come con gli altri FANS, deve essere tenuto in considerazione, in presenza di una malattia infettiva, che le proprietà antiinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche di ketoprofene possono mascherare i tipici segni della progressione dell’infezione, come la febbre.
Nei pazienti con test di funzionalità epatica anormale o con precedenti patologie epatiche, si devono valutare regolarmente le transaminasi particolarmente durante le terapie a lungo termine. Con ketoprofene sono stati segnalati casi di ittero e epatite.
L’uso dei FANS può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che intendono iniziare una gravidanza. Nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento.
Pazienti con asma associata a rinite croniche, sinusiti croniche e/o polipi nasali presentano un rischio più elevato di allergie all’aspirina e/o ai FANS del resto della popolazione. La somministrazione di questo medicinale può causare attacchi d’asma o broncospasmo, in particolare in soggetti allergici all’aspirina o ai FANS (vedi paragrafo 4.3).
Come per tutti i FANS, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ketoprofene soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (es. Ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).
Se si verificano disturbi della vista come visione offuscata il trattamento deve essere interrotto.
Gravidanza
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il ketoprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se il ketoprofene è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre
il feto a:
tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio
Conseguentemente, il ketoprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Non sono disponibili dati sull’escrezione di ketoprofene nel latte materno. Ketoprofene non è raccomandato nelle donne che allattano.
Classificazione delle frequenze attese: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000).
Patologie del sistema emolinfopoietico
raro: anemia emorragica
non nota: agranulocitosi, trombocitopenia, aplasia midollare
Disturbi del sistema immunitario
non nota: reazioni anafilattiche (compreso shock)
Disturbi psichiatrici
non nota: alterazioni dell’umore
Patologie del sistema nevoso
non comune: cefalea, capogiri, sonnolenza
raro: parestesia
non nota: convulsioni, disegusia
Patologie dell’occhio
raro: visione offuscata (vedi paragrafo 4.4)
Patologie dell’orecchio e del labirinto
raro: tinnito
Patologie cardiache
non nota: insufficienza cardiaca
Patologie vascolari
non nota: ipertensione, vasodilatazione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
raro: asma
non nota: broncospasmo (particolaremente in pazienti con nota ipersensibilità ad acido acetilsalicilico e altri FANS), riniti
Patologie gastrointestinali
Gli effetti più comuni sono di natura gastrointestinale
comune: dispepsia, nausea, dolore addominale,vomito
non comune: stipsi, diarrea, flatulenza, gastriti
raro: stomatiti, ulcere peptiche
non nota: esacerbazione di coliti e del morbo di Crohn, emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedi paragrafo 4.4) e perforazione
Dopo somministrazione di Ketoprofene Sandoz sono stati riportati anche: melena, ematemesi, stomatiti ulcerative. Meno frequentemente sono state osservate gastriti
Patologie epatobiliari
raro: epatiti, aumento dei livelli delle transaminasi, aumento della bilirubina sierica dovuto a malattie epatiche
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
non comune: rash, prurito
non nota: fotosensibilizzazione, alopecia, orticaria, angioedema, reazioni bollose comprese sindrome di Stevens- johnson e necrolisi epidermica tossica
Patologie renali e urinarie
raro: insufficienza renale acuta, nefrite tubulare interstiziale, sindrome nefrosica, anormalità nei test della funzionalità renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
non comune: edema, affaticamento
Esami diagnostici
raro: aumento ponderale
Gli studi clinici ed ematologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (soprattutto ad alte dosi e per lunghi periodi di trattamento) possono essere associati ad un incremento del richio di eventi trombotici arteriolari (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedi paragrafo 4.4)
Microgranuli di saccarosio e amido, povidone K30, ammonio metacrilato copolimero (Eudragit RS 100), talco.
Costituenti della capsula: gelatina; titanio biossido (E171).
Conservare a temperatura non superiore a 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.