Antisettico e disinfettante del cavo orale
2–3 sciacqui giornalieri del cavo orale con 10–20 gocce diluite in mezzo bicchiere di acqua.
In caso di afte o altre abrasioni della mucosa orale applicare direttamente mediante toccature con un tampone o con un batuffolo di cotone.
Trattamento di stati carenziali di iodio
Assumere il medicinale diluito in acqua secondo le prescrizioni del medico.
Una goccia di Iodio Zeta contiene circa 2 mg di iodio. Di seguito sono riportati i valori giornalieri di iodio raccomandati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (LARN) per età e sesso.
Bambini (maschi e femmine)
Età | LARN |
6 – 12 mesi | 50 mcg |
1 – 3 anni | 70 mcg |
4 – 6 anni | 90 mcg |
7 – 10 anni | 120 mcg |
Adolescenti e adulti (maschi)
Età | LARN |
11 – 14 anni | 150 mcg |
15 – 17 anni | 150 mcg |
18 – 29 anni | 150 mcg |
30 – 59 anni | 150 mcg |
Adolescenti e adulti (femmine)
Età | LARN |
11 – 17 anni | 150 mcg |
18 – 49 anni | 150 mcg |
50+ | 150 mcg |
Gravidanza | 150 mcg |
Evitare il contatto con gli occhi.
Non assumere il medicinale per lunghi periodi di tempo.
L’uso, specie se prolungato può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interrompere il trattamento e adottare idonee misure terapeutiche.
Poiché lo iodio e lo ioduro possono alterare la funzione della tiroide, si raccomanda di usare con precauzione in soggetti con patologie tiroidee, nei pazienti di età superiore ai 45 anni o con gozzo.
Sebbene lo iodio sia richiesto per la produzione degli ormoni tiroidei, quantità eccessive possono causare ipertiroidismo o perfino gozzo paradosso e ipotiroidismo.
In età pediatrica usare solo in caso di effettiva necessità e sotto controllo medico.
E’ consigliabile evitare l’impiego dei preparati per gargarismi nei bambini, che non riescono quasi mai ad eseguire un gargarismo senza deglutire buona parte del preparato (vedere par. 4.3).
Il medicinale non dovrebbe essere usato in pazienti adolescenti vista la potenziale induzione di acne e gli effetti sulla tiroide.
Interrompere il trattamento almeno 10 giorni prima di effettuare una scintigrafia con iodio marcato.
A seguito del trattamento potrebbero risultare alterati gli esiti dei test della funzionalità tiroidea, soprattutto nei neonati prematuri.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti:
Il prodotto contiene etanolo (alcool), in quantità fino a 100 mg per dose.
Lo iodio dopo assorbimento orale attraversa la placenta e un eccesso di iodio è dannoso per il feto: l’uso di iodio durante la gravidanza è associato a gozzo, ipotiroidismo, problemi respiratori, cuore ingrossato, compressione della trachea e morte neonatale.
Lo iodio è escreto nel latte materno. L’uso di dosi eccessive di iodio in madri durante l’allattamento può aumentare il livello di iodio nel latte materno e causare ipotiroidismo transitorio nei lattanti.
L’uso di iodio, anche quando applicato localmente, è generalmente da evitare in gravidanza e durante l’allattamento.
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati di iodio, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Sistemi e organi | Reazione avversa |
Patologie del sistema Emolinfopoietico | Eosinofilia, linfoadenopatia |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità |
Patologie endocrine | Ipertiroidismo (morbo di Basedow), ipotiroidismo, gozzo. Lo iodio può interferire con le prove di funzionalità tiroidea |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria, angioedema, emorragia cutanea L’inalazione di vapori di iodio è molto irritante per le mucose |
Disturbi del metabolismo e della Nutrizione | Acidosi metabolica |
Disturbi psichiatrici | Depressione, insonnia |
Patologie del sistema nervoso | Gusto metallico, cefalea |
Patologie cardiache e vascolari | Ipotensione, tachicardia |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, edema polmonare, broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, diarrea, dolore addominale |
Patologie renali e urinarie | Insufficienza renale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Impotenza |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Febbre |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | L’uso prolungato può provocare una serie di effetti avversi chiamati nel loro complesso iodismo, alcuni dei quali possono essere dovuti ad ipersensibilità. Questi effetti avversi includono sapore metallico, aumento della salivazione, bruciore e dolore alla bocca; possono manifestarsi anche rinite acuta, sindrome similcoriza, gonfiore e infiammazione della gola, irritazione e gonfiore agli occhi e aumento della lacrimazione. Si possono sviluppare edema polmonare, dispnea e bronchite. |
Etanolo, acqua depurata
Conservare il contenitore ben chiuso nella confezione originale per riparare il medicinale dalla luce.