Hizaar (Msd italia srl)

Compresse rivestite 28cpr riv 50mg+12,5mg

da9.52 €
Principio attivo:Losartan potassico/idroclorotiazide
Gruppo terapeutico:Antagonisti dell'angiotensina ii, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione essenziale
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    Posologia

    Ipertensione

    Losartan e idroclorotiazide non si deve usare come terapia iniziale, ma in pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con losartan potassico o con idroclorotiazide da soli.

    E’ raccomandata la titolazione del dosaggio con i singoli principi attivi (losartan e idroclorotiazide).

    Quando ritenuto appropriato dal punto di vista clinico, può essere preso in considerazione un cambiamento diretto dalla monoterapia all’associazione fissa nei pazienti in cui la pressione arteriosa non è controllata adeguatamente.

    La dose abituale di mantenimento di Hizaar è una compressa di Hizaar da 50 mg/12,5 mg (losartan 50 mg/ idroclorotiazide 12,5 mg) in monosomministrazione giornaliera. Per i pazienti che non rispondono adeguatamente a Hizaar 50 mg/12,5 mg, il dosaggio può essere aumentato ad una compressa di losartan/idroclorotiazide 100 mg/25 mg (losartan 100 mg/idroclorotiazide 25 mg) in monosomministrazione giornaliera. Il dosaggio massimo è di una compressa di losartan/idroclorotiazide 100 mg/25 mg in monosomministrazione giornaliera. In generale l’effetto antiipertensivo viene raggiunto entro tre–quattro settimane dall’inizio della terapia.

    Uso in pazienti con compromissione della funzionalità renale e pazienti emodializzati:

    Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio iniziale in pazienti con compromissione moderata della funzionalità renale (cioè clearance della creatinina 30–50 ml/min). Losartan e idroclorotiazide compresse non è raccomandato nei pazienti in emodialisi. Losartan/HCTZ compresse non deve essere usato in pazienti con compromissione grave della funzionalità renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).

    Uso in pazienti con deplezione del volume intravascolare

    La deplezione di volume e/o di sodio deve essere corretta prima della somministrazione di losartan/HCTZ compresse.

    Uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica

    Losartan/HCTZ è controindicato nei pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3).

    Uso negli anziani

    Solitamente non è necessario un aggiustamento del dosaggio negli anziani.

    Uso nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni di età)

    Non ci sono dati nei bambini e negli adolescenti. Losartan/idroclorotiazide non deve pertanto essere somministrato a bambini e adolescenti.

    Modo di somministrazione

    Hizaar può essere somministrato con altri farmaci antiipertensivi.

    Le compresse di Hizaar devono essere assunte con un bicchiere di acqua.

    Hizaar può essere somministrato indipendentemente dai pasti.

    Controindicazioni
  • idroclorotiazide
  • ipercalcemia
  • grave compromissione epatica
  • gotta
  • gravidanza
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • rifampicina
  • fluconazolo
  • altri medicinali
  • spironolattone
  • triamterene
  • amiloride
  • litio
  • antagonisti dell’angiotensina
  • acido acetilsalicilico
  • antinfiammatorie
  • antiipertensivo
  • dopo
  • antinfiammatori
  • agente
  • antidepressivi triciclici
  • antipsicotici
  • diuretici tiazidici
  • barbiturici
  • narcotici
  • antidiabetici
  • insulina
  • tolleranza al glucosio
  • antidiabetico
  • metformina
  • idroclorotiazide
  • antiipertensivi
  • colestiramina
  • adrenalina
  • amine pressorie
  • tubocurarina
  • miorilassanti
  • probenecid
  • sulfinpirazone
  • allopurinolo
  • uricosurici
  • tiazidico
  • anticolinergici
  • atropina
  • ciclofosfamide
  • metotrexato
  • salicilati
  • metildopa
  • ciclosporina
  • digitalici
  • digitale
  • medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico
  • antiaritmici
  • chinidina
  • idrochinidina
  • disopiramide
  • amiodarone
  • sotalolo
  • clorpromazine
  • pimozide
  • aloperidolo
  • droperidolo
  • cisapride
  • eritromicina
  • pentamidine
  • terfenadine
  • vincamine
  • calcio
  • corticosteroidi
  • lassativi
  • liquirizia
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    Avvertenze

    Losartan

    Angioedema

    I pazienti con storia di angioedema (gonfiore del volto, delle labbra, della gola, e/o della lingua) devono essere strettamente monitorati (vedere paragrafo 4.8).

    Ipotensione e deplezione del volume intravascolare

    Può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose, in pazienti volume e/o sodio–depleti da forte terapia diuretica, dieta iposodica, diarrea o vomito. Queste condizioni devono essere corrette prima della somministrazione di Hizaar compresse (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).

    Squilibri elettrolitici

    Gli squilibri elettrolitici si verificano comunemente in pazienti con compromissione della funzionalità renale, con o senza diabete, e devono essere tenuti in considerazione. Pertanto le concentrazioni plasmatiche di potassio e i valori della clearance della creatinina devono essere attentamente monitorati; soprattutto i pazienti con insufficienza cardiaca e clearance della creatinina tra 30–50 ml/min devono essere attentamente monitorati.

    L’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio e sostituti del sale contenenti potassio con losartan/idroclorotiazide non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).

    Compromissione della funzionalità epatica

    In base a dati di farmacocinetica che dimostrano significativi aumenti delle concentrazioni plasmatiche di losartan nei pazienti cirrotici, Hizaar deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi di compromissione epatica da lieve a moderata. Non c’è esperienza terapeutica con losartan in pazienti con compromissione epatica grave. Hizaar è controindicato per pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).

    Compromissione della funzionalità renale

    Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone, sono stati riportati cambiamenti della funzionalità renale inclusa l’insufficienza renale (in particolare, in pazienti la cui funzionalità renale dipende dal sistema renina–angiotensina–aldosterone, quali quelli con insufficienza cardiaca grave o con disfunzione renale preesistente).

    Come per altri farmaci che hanno effetti sul sistema renina–angiotensina–aldosterone, sono stati riportati anche aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria tributaria di un rene unico; queste alterazioni della funzionalità renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia. Losartan deve essere usato con cautela nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un rene unico.

    Trapianto renale

    Non ci sono dati disponibili in pazienti con recente trapianto renale.

    Iperaldosteronismo primario

    I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono alle terapie antipertensive che agiscono tramite inibizione del sistema renina–angiotensina. Pertanto l’uso delle compresse di Hizaar non è raccomandato.

    Patologia cardiaca coronarica e patologia cerebrovascolare

    Come con altri agenti antipertensivi, un abbassamento eccessivo della pressione sanguigna in pazienti con patologia ischemica cardiovascolare e cerebrovascolare può provocare infarto del miocardio o ictus.

    Insufficienza cardiaca

    In pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza danno renale, c’è – come con altri farmaci che agiscono sul sistema renina–angiotensina – un rischio di grave ipotensione arteriosa, e danno renale (spesso acuta).

    Stenosi della valvola mitralica e aortica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

    Come con altri vasodilatatori, particolare cautela è indicata in pazienti che soffrono di stenosi aortica o mitralica, o di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.

    Differenze etniche

    Come osservato per gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, losartan e gli altri antagonisti dell’angiotensina sono apparentemente meno efficaci nell’abbassare la pressione sanguigna in persone nere che in quelle non–nere, possibilmente a causa di una maggiore prevalenza di condizioni di bassa renina nella popolazione ipertesa nera.

    Gravidanza

    La terapia con antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRAs) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRAs deve essere interrotto immediatamente, e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Ipotensione, sincope, ictus, iperkaliemia e variazioni nella funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) sono state segnalate in individui suscettibili, specialmente in caso di associazione di medicinali che influenzano questo sistema (vedere paragrafo 4.5). Pertanto non è raccomandato il duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone

    associando un bloccante del recettore dell’angiotensina II (ARB) con inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEI) o con aliskiren.

    L’associazione con aliskiren è controindicata in pazienti con diabete mellito o con danno renale (VFG < 60 ml/min/1,73 m²).

    Idroclorotiazide

    Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico

    Come con tutte le terapie antiipertensive, può verificarsi ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Si devono osservare i pazienti per la comparsa di segni clinici di squilibrio idroelettrolitico, come ad esempio deplezione del volume, iponatremia, alcalosi ipocloremica, ipomagnesemia, o ipokalemia che può verificarsi nel corso di diarrea o vomito intercorrenti. In questi pazienti deve essere effettuata la determinazione periodica degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. Iponatremia da diluizione può verificarsi in pazienti edematosi in periodi caldi.

    Effetti endocrini e metabolici

    La terapia con i tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Può essere richiesto un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l’insulina (vedere paragrafo 4.5). Diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidi.

    I tiazidi possono diminuire l’escrezione di calcio urinario e possono causare un aumento lieve ed intermittente del calcio sierico. Un’ipercalcemia marcata può evidenziare un iperparatiroidismo latente. I tiazidi devono essere interrotti prima di effettuare test della funzione paratiroidea.

    Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi possono essere associati con la terapia diuretica tiazidica.

    La terapia tiazidica può dare luogo a iperuricemia e/o gotta in alcuni pazienti. Poiché losartan diminuisce l’acido urico, losartan in associazione con idroclorotiazide attenua l’iperuricemia indotta da diuretici.

    Compromissione epatica

    I tiazidi devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica o epatopatia progressiva, in quanto possono causare colestasi intraepatica e poichè alterazioni minori dell’equilibrio idroelettrolitico possono portare a coma epatico.

    Hizaar è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

    Altri

    Nei pazienti trattati con tiazidi, possono verificarsi reazioni di ipersensibilità con o senza una storia di allergia o asma bronchiale. Con l’uso di tiazidi è stato riportato aggravamento o attivazione di lupus eritematoso sistemico.

    Eccipienti

    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi di Lapp, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Per chi svolge attività sportiva: l’uso del medicinale senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti–doping.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA):

    L’uso di AIIRA non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di AIIRA è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità susseguente all’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    E’ noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere il paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Idroclorotiazide:

    C’è una limitata esperienza con l’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sull’animale non sono sufficienti.

    L’idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo d’azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto–placentare e può causare effetti sul feto o sul neonato quali ittero, disturbo dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.

    L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, dell’ipertensione gestazionale o della preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico sul corso della malattia.

    L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione essenziale nelle donne gravide, eccetto in rare situazioni nelle quali non può essere usato nessun altro trattamento.

    Allattamento

    Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA):

    Poiché non è disponibile alcuna informazione sull’uso di Hizaar durante l’allattamento, non è raccomandato l’uso di Hizaar e sono da preferirsi trattamenti alternativi con comprovato migliore profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente durante l’allattamento di un neonato o di un neonato prematuro.

    Idroclorotiazide:

    L’idroclorotiazide è escreta nel latte materno in piccole quantità. I tiazidi ad alte dosi causando un’intensa diuresi possono inibire la produzione di latte. L’uso di Hizaar durante l’allattamento non è raccomandato. Qualora Hizaar venga usato durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute le più basse possibili.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse di seguito sono riportate, dove appropriato, secondo la classificazione per sistemi e organi, e le frequenze secondo le seguenti convenzioni:

    Molto comune: ≥ 1/10

    Comune: ≥ 1/100, < 1/10

    Non comune: ≥ 1/1.000, < 1/100

    Raro: ≥ 1/10.000, < 1/1.000

    Molto raro: < 1/10.000

    Non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili

    Negli studi clinici condotti con losartan potassico e idroclorotiazide non sono state osservate reazioni avverse specifiche di questo medicinale di associazione. Le reazioni avverse sono state limitate a quelle riportate in precedenza con losartan potassico e/o idroclorotiazide.

    Negli studi clinici controllati sull’ipertensione essenziale, il capogiro è stata l’unica reazione avversa riportata come correlata al medicinale, che si è verificata con un’incidenza più elevata di quella osservata con placebo nell’1% o più dei pazienti trattati con losartan e idroclorotiazide.

    Oltre a questi effetti, le seguenti ulteriori reazioni avverse sono state riportate dopo l’introduzione del prodotto sul mercato:

    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
    Patologie epatobiliari epatite raro
    Esami diagnostici iperkalemia, aumento delle ALT raro

    Le reazioni avverse osservate con uno dei singoli componenti e che possono essere potenziali reazioni avverse di losartan potassico/idroclorotiazide sono le seguenti:

    Losartan:

    Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate per il losartan negli studi clinici e nell’esperienza post–marketing:

    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
    Patologie del sistema emolinfopoietico anemia, porpora di Henoch–Schonlein, ecchimosi, emolisi non comune
    trombocitopenia non nota
    Patologie cardiache ipotensione, ipotensione ortostatica, sternalgia, angina pectoris, blocco atrio– ventricolare di grado II, eventi cerebrovascolari, infarto del miocardio, palpitazioni, aritmie (fibrillazioni atriali, bradicardia sinusale, tachicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare) non comune
    Patologie dell’orecchio e del labirinto vertigine, tinnito non comune
    Patologie dell’occhio visione offuscata, bruciore/dolore puntorio nell’occhio, congiuntivite, diminuzione dell’acuità visiva non comune
    Patologie gastrointestinali dolore addominale, nausea, diarrea, dispepsia comune
      stipsi, dolore dentale, secchezza della bocca, flatulenza, gastrite, vomito, stipsi ostinata non comune
    pancreatite non nota
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione astenia, affaticamento, dolore al torace comune
    edema facciale, edema, febbre non comune
    sintomi simil–influenzali, malessere non nota
    Patologie epatobiliari anormalità della funzionalità epatica non nota
    Disturbi del sistema immunitario ipersensibilità: reazioni anafilattiche, angioedema che comprende gonfiore della laringe e della glottide che causa ostruzione delle vie aeree e/o gonfiore del viso, delle labbra, della faringe, e/o della lingua; in alcuni di questi pazienti l’angioedema si era già verificato in passato con la somministrazione di altri medicinali, compresi gli ACE–inibitori raro
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione anoressia, gotta non comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo crampi muscolari, dolore alla schiena, dolore alle gambe, mialgia comune
    dolore alle braccia, gonfiore alle articolazioni, dolore alle ginocchia, dolore muscoloscheletrico, dolore alle spalle, rigidità, artralgia, artrite, coxalgia, fibromialgia, debolezza muscolare non comune
    rabdomiolisi non nota
    Patologie del sistema nervoso cefalea, capogiro comune
    nervosismo, parestesia, neuropatia periferica, tremore, emicrania, sincope non comune
    Disturbi psichiatrici insonnia comune
    ansia, disturbi legati all’ansia, disturbi legati al panico, confusione, depressione, anormalità dei sogni, disturbi del sonno, sonnolenza, alterazione della memoria non comune
    Patologie renali ed urinarie danno renale, insufficienza renale comune
    nicturia, elevata frequenza della minzione, infezione del tratto urinaro non comune
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella diminuzione della libido, disfunzione erettile/impotenza non comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche tosse, infezione del tratto respiratorio superiore, congestione nasale, sinusite, disturbo sinusale comune
      fastidio faringeo, faringite, laringite, dispnea, bronchite, epistassi, rinite, congestione respiratoria non comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo alopecia, dermatite, cute secca, eritema, arrossamento, fotosensibilità, prurito, eruzione cutanea, orticaria, sudorazione non comune
    Patologie vascolari vasculite non comune
    Esami diagnostici iperkalemia, lieve riduzione dell’ematocrito e dell’emoglobina, ipoglicemia comune
    lieve aumento dei livelli di urea e creatinina sierica non comune
    aumento degli enzimi epatici e della bilirubina molto raro
    iponatriemia non nota

    Idroclorotiazide:

    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
    Patologie del sistema emolinfopoietico agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, leucopenia, porpora, trombocitopenia non comune
    Patologie del sistema immunitario reazione anafilattica raro
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione anoressia, iperglicemia, iperuricemia, ipokalemia, iponatremia non comune
    Disturbi psichiatrici insonnia non comune
    Patologie del sistema nervoso cefalalgia comune
    Patologie dell’occhio visione offuscata transitoria, xantopsia non comune
    Patologie vascolari angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea) non comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche sindrome da distress respiratorio inclusa polmonite e edema polmonare non comune
    Patologie gastrointestinali sialoadenite, spasmi, irritazione allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, stipsi non comune
    Patologie epatobiliari ittero (colestasi intraepatica), pancreatite non comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo fotosensibilità, orticaria, necrolisi epidermica tossica non comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo crampi muscolari non comune
    Patologie renali ed urinarie glicosuria, nefrite interstiziale, disfunzione renale, insufficienza renale non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione febbre, capogiro non comune

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Hizaar 50 mg + 12,5 mg e Hizaar 100 mg + 25 mg:

    cellulosa microcristallina (E460);

    lattosio monoidrato;

    amido di mais pregelatinizzato;

    magnesio stearato (E572);

    idrossipropilcellulosa (E463);

    ipromellosa (E464).

    Hizaar 50 mg + 12,5 mg contiene 4,24 mg (0,108 mEq) di potassio.

    Hizaar 100 mg + 25 mg contiene 8,48 mg (0,216 mEq) di potassio.

    Hizaar 50 mg + 12,5 mg e Hizaar 100 mg + 25 mg contengono anche titanio diossido (E171), giallo chinolina su alluminio idrato (E104) e cera carnauba (E903).

    Conservazione

    Blister

    Non conservare a temperatura superiore ai 30° C. Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall’ umidità.

    Flacone HDPE

    Non conservare a temperatura superiore ai 25° C. Conservare nel contenitore originale per proteggere dalla luce. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere dall’ umidità.