Si raccomanda di seguire scrupolosamente le indicazioni del medico circa il dosaggio, il momento della somministrazione e la dieta da seguire.
Il trattamento deve essere costantemente seguito dal medico.
Il dosaggio del Gliboral va stabilito in base alla situazione metabolica del paziente: in genere si inizia il trattamento con mezza compressa per volta. Dosi giornaliere superiori a 3 compresse non determinano, in genere, un aumento dell’effetto.
Quando si sostituisce il Gliboral ad altri antidiabetici orali ad uguale tipo d’azione è importante conoscere la dose precedentemente impiegata e la situazione metabolica del paziente.
Le compresse si possono ingerire, senza masticarle, con un po’ d’acqua.
L’uso degli ipoglicemizzanti orali del gruppo delle sulfaniluree deve essere limitato ai pazienti con diabete mellito sintomatico in età adulta e non chetogenico che non possa essere controllato con la dieta, e nei quali la somministrazione di insulina non è indicata.
In concomitanza di traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e febbrili, può rendersi necessario instaurare temporaneamente la terapia insulinica per mantenere un adeguato controllo metabolico.
Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficienza di G6PD può portare ad anemia emolitica.
La Glibenclamide deve essere pertanto utilizzata con cautela in tali pazienti e deve essere considerata un’alternativa terapeutica.
La somministrazione di glibenclamide, in confronto al trattamento con metformina o glicazide, è stata associata ad un aumentato rischio di mortalità cardiovascolare secondo quanto emerso dai risultati di studi epidemiologici. E’ stato osservato un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare specialmente in pazienti affetti da patologie coronariche.
Il medicinale contiene lattosio: non è adatto, quindi, per i soggetti con rari problemi di intolleranza ereditaria al galattosio, di deficit di lattasi, o di malassorbimento glucosio–galattosio.
L’uso in gravidanza è controindicato.
Fenomeni ipoglicemici possono manifestarsi, sebbene raramente, in corso di terapia con sulfaniluree soprattutto in soggetti debilitati, in età avanzata, in caso di sforzi fisici inconsueti, di alimentazione irregolare o assunzione di bevande alcooliche, di compromissione della funzionalità renale e/o epatica (vedi anche il paragrafo 4.4 "Avvertenze Speciali e precauzioni d’impiego).
Molto rara è la comparsa di disturbi gastro–enterici (quali nausea e senso di pienezza epigastrica) e di cefalea; essi sono in relazione alla posologia ed in genere scompaiono con la riduzione di questa – se compatibile con il mantenimento dell’equilibrio metabolico.
In pazienti in trattamento con sulfaniluree sono state talvolta riportate manifestazioni allergiche cutanee che sono però transitorie ed in genere scompaiono con il proseguimento della terapia.
Molto rare ed in genere reversibili sono le alterazioni a carico del sistema emopoietico.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Lattosio, amido, silice precipitata, talco, magnesio stearato.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.