Gladexa (Takeda italia spa)

Capsule rm 14cps 30mg rm

da46.39 €
Principio attivo:Dexlansoprazolo
Gruppo terapeutico:Antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesof. (gord)
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:Cn
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • esofagite da reflusso
  • bruciore gastrico
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Posologia

    • Trattamento dell’esofagite da reflusso erosiva

    La dose raccomandata è 60 mg una volta al giorno per 4 settimane. Nei pazienti che in questo lasso di tempo non risultassero completamente guariti, il trattamento potrà essere continuato alla stessa dose per altre 4 settimane.

    • Terapia di mantenimento dell’’esofagite da reflusso erosiva cicatrizzata e mantenimento della riduzione del bruciore gastrico

    La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno fino a 6 mesi nei pazienti dove è necessaria

    una soppressione acida prolungata.

    • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) non erosiva sintomatica

    La dose raccomandata è 30 mg una volta al giorno fino a 4 settimane. Popolazioni speciali

    Anziani

    In considerazione della ridotta clearance del dexlansoprazolo negli anziani, può rendersi necessario un aggiustamento della dose, su base individuale. Negli anziani non si deve superare una dose giornaliera di 60 mg, se non in presenza di indicazioni cliniche urgenti (vedere paragrafo 5.2).

    Compromissione renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromessione renale (vedere paragrafo 5.2).

    Compromissione epatica

    In pazienti con compromissione epatica lieve non è necessario alcun aggiustamento della dose. I pazienti con moderata compromissione epatica devono essere supervisionati regolarmente e si deve valutare l’adozione di una dose giornaliera massima di 30 mg. Non sono stati condotti studi in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2); l’uso del dexlansoprazolo in questi pazienti non è pertanto raccomandato.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di GLADEXA nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

    Modo di somministrazione

    Uso orale.

    Le capsule devono essere ingerite intere con del liquido. Possono essere assunte con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).

    È inoltre possibile aprire le capsule e miscelare i granuli con un cucchiaio di polpa di mela per la somministrazione. Una volta preparata la miscela, il medicinale deve essere somministrato immediatamente.

    I granuli non devono essere masticati.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • atazanavir
  • nelfinavir
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • stati effettuati studi
  • fluvoxamina
  • induttori enzimatici
  • rifampicina
  • antiacidi
  • dopo
  • nelfinavir
  • omeprazolo
  • itraconazolo
  • ketoconazolo
  • digossina
  • fenitoina
  • teofillina
  • diazepam
  • tacrolimus
  • risultano
  • warfarin
  • clopidogrel
  • metotrexato
  • nota
  • antinfiammatori
  • stati condotti studi di interazione
  • attendono interazioni
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Quando si utilizza GLADEXA si deve escludere la possibilità di una neoplasia gastrica, poiché il dexlansoprazolo può mascherarne i sintomi e ritardare la diagnosi.

    Il dexlansoprazolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con una disfunzione epatica moderata. L’uso del dexlansoprazolo non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    La riduzione dell’acidità gastrica dovuta a qualsiasi causa, incluso l’utilizzo di inibitori della pompa protonica (PPI) come dexlansoprazolo, aumenta la conta gastrica dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con PPI può provocare un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come Salmonella, Campylobacter e Clostridium difficile.

    In considerazione dei limitati dati sulla sicurezza per i pazienti in trattamento da più di 1 anno, in questi pazienti è necessaria una revisione regolare del trattamento e un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

    E’ stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come dexlansoprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia.

    Gravi sintomi di ipomagnesiemia come stanchezza, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare possono manifestarsi in modo insidioso ed essere trascurati.

    L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.

    Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).

    Molto raramente sono stati riferiti casi di colite in pazienti trattati con lansoprazolo. Effetti analoghi potrebbero prevedersi per il dexlansoprazolo. Pertanto, in caso di diarrea grave e/o persistente, si deve valutare la sospensione del trattamento.

    Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se usati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.

    Quando somministrato insieme ai PPI, in alcuni pazienti è stato riferito un aumento dei livelli di metotrexato. Quando il metotrexato deve essere somministrato ad alte dosi, potrebbe essere necessario valutare una sospensione temporanea di dexlansoprazolo.

    Poiché GLADEXA contiene saccarosio, i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, sindrome da malassorbimento di glucosio–galattosio o deficit di saccarasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)

    Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con GLADEXA. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.

    Gravidanza

    Gravidanza

    I dati relativi all’uso di dexlansoprazolo in donne in gravidanza non sono disponibili o sono disponibili in quantità limitata. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di GLADEXA durante la gravidanza.

    Allattamento

    Non è noto se dexlansoprazolo sia escreto nel latte materno umano. Studi condotti sugli animali hanno dimostrato l’escrezione di lansoprazolo nel latte.

    Non può essere escluso il rischio per i neonati/lattanti.. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con GLADEXA tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

    Fertilità

    Negli studi condotti sugli animali non sono emerse evidenze di compromissione della fertilità dopo la somministrazione di lansoprazolo (vedere paragrafo 5.3). Risultati analoghi potrebbero prevedersi per dexlansoprazolo.

    Effetti Collaterali

    Sintesi del profilo di sicurezza

    La sicurezza di GLADEXA alle dosi di 30, 60 o 90 mg è stata valutata in studi clinici condotti su pazienti trattati fino a 1 anno. In questi studi clinici, le reazioni avverse associate al trattamento con GLADEXA sono state generalmente lievi o moderate, con un’incidenza complessiva simile al placebo e a lansoprazolo. Le reazioni avverse più comunemente riferite sono state diarrea, dolore addominale, cefalea, nausea, disagio addominale, flatulenza e stipsi. Sull’incidenza di tali reazioni avverse non hanno influito sesso, età o razza.

    Elenco tabellare delle reazioni avverse

    Di seguito sono elencate le reazioni avverse riportate per GLADEXA (30 mg, 60 mg o 90 mg) negli studi clinici e nell’esperienza post–commercializzazione, secondo la terminologia MedDRA per classe sistemica organica e frequenza assoluta. La frequenza è stata definita come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

    Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico       Anemia emolitica autoimmune1,2 Porpora trombocitopenica idiopatica2
    Disturbi del sistema immunitario       Reazione anafilattica2 Ipersensibilità1,2 Sindrome di Stevens–Johnson2 Necrolisi epidermica tossica2 Shock anafilattico2
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione       Ipomagnesiemia2 [vedere Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego (4.4)]
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)    
    Disturbi psichiatrici   Insonnia Depressione Allucinazioni uditive  
    Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri Alterazione del gusto Convulsioni Parestesia  
    Patologie dell’occhio     Disturbi visivi Visione offuscata2
    Patologie dell’orecchio e del labirinto     Vertigini Sordità2
    Patologie vascolari   Ipertensione Vampate di calore    
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Tosse    
    Patologie gastrointestinali Diarrea1 Dolore addominale1 Nausea Disagio addominale Flatulenza Stipsi Vomito Secchezza delle fauci Candidosi  
    Patologie epatobiliari   Anomalie nei test di funzionalità epatica   Epatite farmaco–indotta2
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Orticaria Prurito Eruzione cutanea   Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4)
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Astenia Alterazioni dell’appetito    

    1Vedere paragrafo "Descrizione di reazioni avverse selezionate"

    2Reazioni avverse osservate dopo l’approvazione di dexlansoprazolo (poiché si tratta di reazioni

    riferite spontaneamente da una popolazione di dimensione incerta, la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    Descrizione di reazioni avverse selezionate

    Diarrea e dolore addominale

    Negli studi clinici di fase 3, la reazione avversa più comunemente riferita è stata la diarrea (esclusa

    diarrea infettiva), che nella maggior parte dei casi è stata di entità non grave. Complessivamente pochi soggetti (2,4%) hanno interrotto anticipatamente il trattamento a causa di una reazione avversa durante la terapia con dexlansoprazolo. Le reazioni avverse più comuni (≥ 0,5%) che hanno portato ad un’interruzione precoce del trattamento sono state diarrea e dolori gastrointestinali e addominali. L’esordio iniziale della diarrea e del dolore addominale è stato indipendente dalla durata dell’esposizione e la maggior parte di questi eventi è stata di entità da lieve a moderata. Non è stata osservata un’evidente correlazione con la dose di dexlasoprazolo nell’incidenza di questi eventi.

    Ipersensibilità

    Vi sono stati casi di gravi reazioni di ipersensibilità segnalati nel periodo post–commercializzazione. Le reazioni di ipersensibilità sono state più frequenti nei pazienti di sesso femminile (74%). La maggior parte dei casi gravi è stata gestita con steroidi e/o antistaminici e con la sospensione del medicinale. In pochi pazienti sono state riferite reazioni gravi di sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN).

    Anemia emolitica

    Vi sono state poche segnalazioni post–commercializzazione di gravi casi di anemia emolitica dopo approssimativamente quattro–sette mesi di terapia con dexlansoprazolo alla dose di 60 mg.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Contenuto della capsula

    Silice colloidale anidra

    Idrossipropilcellulosa Ipromellosa

    Idrossipropilcellulosa poco sostituita

    Magnesio carbonato pesante

    Copolimero acido metacrilico–etilacrilato (1:1), dispersione 30% (unità di acido metacrilico, unità di etilacrilato, sodio laurilsolfato, polisorbato 80)

    Acido metacrilico – copolimero metilmetacrilato (1:1)

    Acido metacrilico – copolimero metilmetacrilato (1:2)

    Macrogol 8000

    Polisorbato 80

    Saccarosio

    Sfere di zucchero (saccarosio, amido di mais)

    Talco

    Titanio diossido (E171)

    Trietilcitrato

    Rivestimento della capsula 30 mg

    Carragenina (E407)

    Titanio diossido (E171)

    Ipromellosa

    Potassio cloruro

    Acqua purificata Indigotina (E132)

    Ferro ossido nero (E172)

    Rivestimento della capsula 60 mg

    Carragenina (E407)

    Titanio diossido (E171)

    Ipromellosa

    Potassio cloruro

    Acqua purificata Indigotina (E132)

    Inchiostro di stampa

    Ferro ossido rosso (E172)

    Ferro ossido giallo (E172)

    Indigotina (E132)

    Cera carnauba

    Gommalacca

    Glicerolo monooleato

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.