FOSFOMICINA PENSA è somministrato come soluzione orale. Il contenuto di una bustina è disciolto in mezzo bicchiere (50–75 ml) di acqua fredda o altra bevanda, mescolando fino a completa dissoluzione e deve essere assunto immediatamente dopo la preparazione.
Generalmente i sintomi clinici scompaiono dopo 2–3 giorni.
L’eventuale persistenza di alcuni sintomi locali dopo il trattamento non è necessariamente espressione di insuccesso terapeutico, ma una più probabile conseguenza di processi infiammatori.
Adulti e adolescenti (12–18 anni):
Infezioni acute non complicate delle basse vie urinarie (cistiti, uretriti non gonococciche) sostenute da germi sensibili a fosfomicina.
Una bustina da 3 g in un’unica somministrazione giornaliera.
Profilassi delle infezioni del tratto urinario negli interventi chirurgici e nelle manovre diagnostiche transuretrali
Il trattamento prevede la somministrazione di due dosi da 3 g: la prima bustina è somministrata 3 ore prima dell’intervento, la seconda bustina è somministrata 24 ore dopo la prima dose.
Anziani:
Nei pazienti anziani potrebbero essere necessarie due dosi da 3 g somministrate a distanza di 24 ore una dall’altra.
Insufficienza renale:
Nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non è necessario un aggiustamento della dose. FOSFOMICINA PENSA non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza renale grave o in emodialisi.
Insufficienza epatica:
Non è necessario un aggiustamento della dose.
Altre situazioni cliniche:
Nei casi clinicamente più impegnativi (pazienti allettati, infezioni ricorrenti) o in caso di infezioni causate da germi sensibili a concentrazioni più elevate di antibiotico (Pseudomonas, Enterobacter, Proteus indolo–positivo) potrebbe essere necessaria la somministrazione di due dosi di FOSFOMICINA PENSA a distanza di 24 ore una dall’altra.
Istruzioni per l’uso
Il cibo può ritardare l’assorbimento di fosfomicina trometamolo con la conseguenza di una riduzione dei picchi plasmatici e delle concentrazioni urinarie. Pertanto, si raccomanda di somministrare FOSFOMICINA PENSA a stomaco vuoto (un’ora prima o 2–3 ore dopo il pasto), preferibilmente prima del riposo notturno dopo aver vuotato la vescica.
Durante il trattamento con fosfomicina possono verificarsi reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi e shock anafilattico che possono essere pericolosi per la vita (vedere paragrafo 4.8). Se alcune di queste reazioni dovessero verificarsi, la fosfomicina non deve essere più somministrata ed è necessario un adeguato trattamento medico.
La diarrea associata all’uso di antibiotici è stata riportata con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, inclusa la fosfomicina e la gravità può variare da diarrea debole a colite fatale. La diarrea, particolarmente se grave, persistente e/o con perdite di sangue durante o dopo il trattamento con Fosfomicina pensa (incluso alcune settimane dopo il trattamento) potrebbe essere il sintomo della malattia associata al Clostridium Difficile (CDAD). Inoltre è importante considerare questa diagnosi in pazienti che sviluppano una diarrea grave durante o dopo il trattamento con Fosfomicina pensa. Se si sospetta o viene confermata una CDAD, deve essere iniziato, senza nessun ritardo, un trattamento appropriato (vedere paragrafo 4.8). I medicinali anti–peristaltici sono controindicati in questa situazione clinica.
Insufficienza renale: la concentrazione della fosfomicina nell’urina rimane effettiva per 48 ore dopo una dose normale se la clearance della creatinina è sopra i 10 ml/min.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti:
FOSFOMICINA PENSA contiene saccarosio. L’uso non è consigliato in pazienti con rara intolleranza ereditaria al fruttosio, affetti da malassorbimento glucosio–galattosio o da insufficienza di sucrasi–isomaltasi.
Usare con cautela in pazienti con diabete o che seguano una dieta ipocalorica.
FOSFOMICINA PENSA contiene il colorante giallo tramonto FCF (E110) che può causare reazioni allergiche.
FOSFOMICINA PENSA contiene saccarina.
Fertilità
Nessun effetto sulla fertilità è stato riportato negli studi sugli animali. Non c’è nessun dato disponibile nell’uomo.
Gravidanza
Al momento, una singola dose di trattamento non è adatta per trattare le infezioni del tratto urinario in donne incinte. Studi sugli animali non indicano tossicità riproduttiva. È disponibile una grande quantità di dati di sicurezza riguardante l’efficacia della fosfomicina durante la gravidanza. Comunque, è disponibile solo una moderata quantità di dati su donne incinte e non indicano nessuna tossicità feto/neonatale della fosfomicina.
Nelle donne in stato di gravidanza, il medicinale deve essere somministrato solo in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
Allattamento
Fosfomicina trometamolo è escreta nel latte materno a bassi livelli dopo una singola dose. La fosfomicina può essere usata durante l’allattamento, dopo una singola dose orale.
I più comuni effetti indesiderati che si verificano in seguito all’assunzione di una singola dose di fosfomicina trometamolo coinvolgono il tratto gastrointestinale, tra cui principalmente la diarrea Questi eventi di solito sono auto–limitati nella durata e si risolvono spontaneamente.
Il seguente elenco mostra gli effetti indesiderati che sono stati riportati con l’uso di fosfomicina durante i trial clinici o durante il periodo post–marketing.
La frequenza degli effetti indesiderati descritti di seguito è definita attraverso la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione organo–sistemica | Reazioni avverse | |||
Comuni (≥1/100; <1/10) | Non comuni (≥1/1.000; <1/100) | Rare (≥1/10.000 a <1/1.000) | Non note | |
Infezioni ed infestazioni | vulvovaginiti | superinfezioni sostenute da batteri resistenti | ||
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni anafilattiche incluso shock anafilattico, ipersensibilità | |||
Patologie del sistema nervoso | cefalea, vertigini | parestesia | ||
Patologie cardiache | tachicardia | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Asma, broncospasmo, dispnea | |||
Patologie gastrointestinali | diarrea, nausea, dispepsia | dolore addominale, vomito | inappetenza, colite associata all’uso di antibiotici (vedere paragrafo 4.4) | |
Patologie epatobiliari | transitorio aumento dei livelli plasmatici di fosfati alcalini e di amino– transferasi | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | rash, orticaria, prurito | angioedema | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | affaticamento | |||
Disordini del sangue e del sistema linfatico | anemia aplastica | leggero aumento della conta di eosinofili e piastrine, con formazione di petecchie | ||
Patologie dell’occhio | disturbi della visione | |||
Patologie vascolari | ipotensione flebiti |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Eccipienti: saccarina sodica (E954), saccarosio, calcio idrossido (E526), aroma arancio (contiene: maltodestrina, destrosio, gomma arabica (E414), giallo tramonto FCF (E110), idrossianisolo butilato BHA (E320)).
Conservare nella confezione originale.