Posologia
La dose raccomandata è di 60 mg al giorno.
Danno renale
Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale.
Danno epatico
Toremifene deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Fareston nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione
Toremifene è somministrato per via orale. Toremifene può essere assunto durante o lontano dai pasti.
Prima dell’inizio del trattamento deve essere effettuata una visita ginecologica, prestando particolare attenzione a pre–esistenti anormalità dell’endometrio. Successivamente la visita ginecologica deve essere ripetuta almeno una volta l’anno. Le pazienti che presentano in aggiunta un rischio di tumore dell’endometrio, es. pazienti ipertese o diabetiche, con elevato BMI (> 30) o trattate precedentemente con terapia ormonale sostitutiva, devono essere attentamente controllate (vedere anche paragrafo 4.8).
Sono state segnalate anemia, leucopenia e trombocitopenia. Globuli rossi, leucociti o piastrine devono essere monitorati quando si usa Fareston.
Con toremifene sono stati riportati casi di danno epatico, tra cui aumento degli enzimi epatici (> 10 volte il limite superiore della norma) epatite ed ittero. La maggior parte di questi casi si sono verificati durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico è stato essenzialmente epatocellulare.
Pazienti con anamnesi positiva per grave malattia tromboembolica, in generale, non devono essere trattate con toremifene (vedere anche paragrafo 4.8).
Fareston ha mostrato di prolungare l’intervallo QTc nell’elettrocardiogramma di alcuni pazienti in modo dose–dipendente. Le seguenti informazioni sul prolungamento del QT sono di particolare importanza (per le controindicazioni vedere paragrafo 4.3).
È stato condotto uno studio clinico con un disegno a 5 bracci paralleli (placebo, moxifloxacina 400 mg, toremifene 20 mg, 80 mg e 300 mg) in 250 pazienti maschi per caratterizzare gli effetti di toremifene sulla durata dell’intervallo QTc. I risultati di questo studio evidenziano un chiaro effetto positivo di toremifene nel gruppo 80 mg con un prolungamento medio di 21–26 msec. Per quanto riguarda il gruppo 20 mg, questo effetto è ugualmente significativo, in accordo alle linee guida ICH, con un limite superiore dell’intervallo di confidenza pari a 10–12 msec. Questi risultati suggeriscono fortemente un importante effetto dose–dipendente. Poiché le donne tendono ad avere un intervallo QTc più lungo al basale rispetto agli uomini, possono essere più sensibili a medicinali che prolungano il QTc. Anche i pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti legati ai farmaci sull’intervallo QT.
Fareston deve essere usato con cautela in pazienti con condizioni di proaritmia in corso (soprattutto pazienti anziani) come ischemia acuta del miocardio o prolungamento del QT, in quanto possono portare ad un aumentato rischio di aritmie ventricolari (compresa la sindrome da Torsade de pointes) e arresto cardiaco (vedere anche paragrafo 4.3).
Se durante il trattamento con Fareston si verificassero segni o sintomi che potrebbero essere associati ad aritmia cardiaca, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuato un ECG.
Fareston non deve essere usato se l’intervallo QTc è > 500 msec.
Pazienti con insufficienza cardiaca non compensata o affette da angina pectoris grave devono essere attentamente controllate.
All’inizio del trattamento con toremifene può insorgere ipercalcemia in pazienti con metastasi ossee che, pertanto, devono essere attentamente controllate.
Non sono disponibili dati sistematici in pazienti con diabete instabile, in pazienti con condizioni generali gravemente compromesse o in pazienti con insufficienza cardiaca.
Fareston compresse contiene lattosio (28,5 mg/compressa). Le pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di Lapp lattasi o con malassorbimento di lattosio–galattosio, non devono assumere questo farmaco.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso del toremifene in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Fareston non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Nei ratti, nel corso dell’allattamento è stata osservata una diminuzione dell’incremento del peso corporeo della prole.
Fareston non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità
L’uso del toremifene è raccomandato nelle pazienti in post–menopausa.
Le reazioni avverse più frequenti sono vampate di calore, sudorazione, sanguinamento uterino, leucorrea, affaticamento, nausea, rash, prurito, capogiri e depressione. Le reazioni sono in genere di carattere lieve e per la maggior parte dovute all’azione ormonale del toremifene.
Le frequenze degli effetti indesiderati sono classificate come segue:
Molto comune (≥ 1/10)
Comune (≥ 1/100, < 1/10)
Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)
Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)
Molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | tumore dell’endometrio | |||||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitopenia, anemia e leucopenia | |||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | perdita di appetito | |||||
Disturbi psichiatrici | depressione | insonnia | ||||
Patologie del sistema nervoso | capogiri | cefalea | ||||
Patologie dell’occhio | opacità corneale transitoria | |||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | vertigini | |||||
Patologie vascolari | vampate di calore | eventi tromboembolici | ||||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | dispnea | |||||
Patologie gastrointestinali | nausea, vomito | costipazione | ||||
Patologie epatobiliari | aumento delle transaminasi | ittero | epatite | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | sudorazione | rash, prurito | alopecia | |||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | sanguinamento uterino, leucorrea | ipertrofia endometriale | polipi endometriali | iperplasia endometriale | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | affaticamento, edema | aumento di peso |
Gli eventi tromboembolici includono trombosi venosa profonda, tromboflebite ed embolia polmonare (vedere anche paragrafo 4.4).
La terapia con il toremifene è stata associata a variazioni dei livelli degli enzimi epatici (aumento delle transaminasi) e, in occasioni molto rare, a più gravi anormalità della funzionalità epatica (ittero).
In pazienti con metastasi ossee sono stati riportati alcuni casi di ipercalcemia all’inizio della terapia con il toremifene.
Durante il trattamento può svilupparsi ipertrofia endometriale a causa del parziale effetto estrogenico del toremifene. Esiste un rischio di aumento di alterazioni dell’endometrio che includono iperplasia, polipi e tumore. Ciò può essere dovuto al sottostante meccanismo/stimolazione estrogenica (vedere anche paragrafo 4.4).
Fareston aumenta l’intervallo QT in modo dose–dipendente (vedere anche paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Amido di mais
Lattosio
Povidone
Glicolato di amido di sodio
Magnesio stearato
Cellulosa microcristallina
Silice colloidale anidra.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.