Istruzioni per il dosaggio
Ulcere duodenali e ulcere gastriche benigne:
40 mg di famotidina una volta al giorno, prima di coricarsi.
Sindrome di Zollinger-Ellison:
Si raccomanda, nei pazienti in cui la sindrome di Zollinger-Ellison non é stata ancora trattata con una terapia farmacologica antisecretoria, di iniziare il trattamento con l’assunzione di 20 mg di famotidina (per questo sono disponibili compresse rivestite con 20 mg di famotidina) ogni 6 ore. In funzione della secrezione acida e della risposta clinica del paziente, il dosaggio deve essere adattato come trattamento continuo finché non si raggiungono i livelli di acido desiderati (per es. < 10 mEq/h nell’ora precedente la dose successiva di famotidina). Se l’inibizione desiderata della secrezione acida non può essere raggiunta con un dosaggio di 800 mg/die, deve essere considerato un trattamento alternativo per regolare la secrezione acida, in quanto non è stata riportata esperienza di trattamenti a lungo termine con dosaggi giornalieri di famotidina superiori a 800 mg. Il trattamento deve essere continuato secondo la necessità clinica.
I pazienti che sono già stati sottoposti a precedente trattamento con antagonisti dei recettori H2 possono passare direttamente ad un dosaggio di famotidina superiore al dosaggio raccomandato all’inizio del trattamento. Il dosaggio dipende dalla gravità della malattia e dalla posologia dei farmaci precedenti.
Esofagite da reflusso da lieve a moderata:
Nella esofagite da reflusso da lieve a moderata in trattamento, è raccomandato un dosaggio di 40 mg di famotidina due volte al giorno (corrispondenti a due compresse rivestite con film di Famotidina EG 40 mg).
Famotidina è eliminata principalmente per via renale. Per i pazienti con compromissione della funzionalità renale nei quali la clearance della creatinina è inferiore a 30 ml/min, il dosaggio giornaliero di famotidina deve essere ridotto del 50%.
Anche i pazienti in dialisi devono assumere dosaggi ridotti del 50%. Famotidina EG 40 mg deve essere somministrata alla fine o dopo la seduta di dialisi, poiché una parte del farmaco viene eliminata dalla dialisi.
Modo di somministrazione e durata del trattamento
Le compresse rivestite con film di Famotidina EG 40 mg devono essere deglutite intere con del liquido. Non necessitano di essere assunte con i pasti.
Ulcere duodenali e ulcere gastriche benigne:
Per le ulcere duodenali e le ulcere gastriche benigne in trattamento, la terapia deve essere continuata per 4-8 settimane. Questo periodo, comunque, può essere ridotto se l’endoscopia rivela che l’ulcera è guarita. Se l’esame endoscopico non rivela questa guarigione, il trattamento deve proseguire per un altro periodo di 4 settimane.
Sindrome di Zollinger-Ellison:
Il trattamento deve essere continuato fino a scomparsa della sintomatologia clinica.
Esofagite da reflusso da lieve a moderata:
Generalmente il trattamento deve essere continuato per 6 settimane, se 6 settimane di trattamento non portano alla guarigione, il trattamento deve essere continuato per altre 6 settimane.
Non può essere necessariamente esclusa una neoplasia quando il trattamento con Famotidina EG 40 mg è efficace sulla sintomatologia. Appropriate misure diagnostiche devono essere intraprese per escludere la non-malignità di un’ulcera prima di iniziare il trattamento con famotidina.
Famotidina è escreta principalmente per via renale ed è parzialmente metabolizzata dal fegato.
Conseguentemente si raccomanda prudenza nei pazienti affetti da compromissione della funzionalità renale.
Il dosaggio giornaliero dei pazienti affetti da compromissione della funzionalità renale deve essere ridotto (vedi posologia).
Non somministrare Famotidina EG 40 mg in caso di disturbi gastrointestinali minori.
Nei pazienti affetti da ulcere duodenali e da ulcere gastriche benigne, si deve verificare la presenza di H. pylori. Se possibile, i pazienti positivi all’H. pylori, devono sottoporsi a terapia di eradicazione per eliminare i batteri.
La co-somministrazione di antagonisti dei recettori H2, come famotidina con atazanavir/ritonavir in combinazione con tenofovir deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).
I dati su un numero limitato di donne in gravidanza trattate con famotidina, non hanno indicato alcun effetto avverso di famotidina sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. A parte questi dati, non sono disponibili altri dati epidemiologici rilevanti. Studi sugli animali non indicano lo sviluppo di danni diretti o indiretti rispetto alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
Famotidina deve essere prescritta alle donne in gravidanza solo dopo una scrupolosa valutazione dei vantaggi attesi e dei rischi potenziali.
Famotidina viene escreta nel latte materno. Poiché esiste una possibilità che famotidina influisca sulla secrezione acida gastrica dei bambini, le donne sottoposte a trattamento con famotidina, devono evitare l’allattamento al seno.
In questo paragrafo le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come seguono: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Esami diagnostici
Raro: innalzamento dei valori di laboratorio (transaminasi, gamma-GT, fosfatasi alcaline, bilirubina).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto raro: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi e pancitopenia.
Patologie del sistema nervoso
Comune: emicrania, vertigini;
Molto raro: parestesia, sonnolenza, insonnia, convulsioni epilettiche (grande male).
Patologie gastrointestinali
Comune: costipazione, diarrea;
Non comune: secchezza delle fauci, nausea, vomito, disturbi gastro-intestinali, flatulenza, perdita dell’appetito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: rash, prurito;
Raro: orticaria;
Molto raro: alopecia, gravi reazioni cutanee (come epidermolisi tossica).
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
Raro: artralgia;
Molto raro: crampi muscolari.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comune: stanchezza;
Molto raro: sensazione di tensione al petto.
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni di ipersensibilità (anafilassi, edema angioneurotico, broncospasmo).
Patologie epatobiliari
Raro: colestasi intraepatica (segno visibile: ittero).
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto raro: impotenza, diminuzione della libido.
Disturbi psichiatrici
Molto raro: disturbi psichici reversibili (come allucinazioni, disorientamento, confusione, ansia, agitazione, depressione).
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; amido di mais; amido di mais pregelatinizzato; povidone; talco; magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa; talco; titanio diossido (E171); glicole propilenico.
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.