Exemestane sand (Sandoz spa)

Compresse rivestite 30cpr riv 25mg

da64.80 €
Principio attivo:Exemestane
Gruppo terapeutico:Antagonisti ormonali e sostanze correlate
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • carcinoma mammario in fase avanzata
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    Posologia

    Pazienti adulte e anziane:

    La dose raccomandata di Exemestane Sandoz è di una compressa da 25 mg da prendere una volta al giorno dopo un pasto.

    Nelle pazienti con tumore al seno in fase iniziale il trattamento con Exemestane Sandoz deve proseguire fino al completamento di cinque anni di terapia ormonale coadiuvante sequenziale combinata (tamoxifene seguito da exemestane) o fino a quando si verifica una recidiva del tumore.

    Nelle pazienti con tumore al seno in fase avanzata il trattamento con Exemestane Sandoz deve proseguire fino a quando è evidente la progressione del tumore.

    Non è necessario alcun aggiustamento di dosaggio nelle pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere il paragrafo 5.2).

    Bambini:

    L’uso nei bambini non è raccomandato.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità nota al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti
  • donne
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • ketoconazolo
  • interazione
  • rifampicina
  • anticonvulsivanti
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • noti
  • estrogeni
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    Avvertenze

    Exemestane Sandoz non deve essere somministrato alle donne con uno stato endocrino di pre–menopausa. Pertanto, se clinicamente adeguato, lo stato di post–menopausa deve essere verificato valutando i livelli di LH, FSH ed estradiolo.

    Exemestane Sandoz deve essere usato con cautela nelle pazienti con compromissione della funzionalità epatica o renale.

    Exemestane Sandoz contiene una sostanza proibita che è in grado di determinare un risultato positivo nei test antidoping. Exemestane è un potente agente di riduzione degli estrogeni e dopo la sua somministrazione sono state osservate una riduzione della densità minerale ossea e una maggiore incidenza di fratture (vedere il paragrafo 5.1). In caso di trattamento coadiuvante con Exemestane Sandoz, all’inizio della terapia le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono sottoporsi a controlli formali della densità minerale ossea effettuati mediante densitometria ossea con DEXA (Dual–Energy X–Ray Absorptiometry). Sebbene non sia disponibile una quantità sufficiente di dati in grado di dimostrare gli effetti della terapia nel trattamento della perdita di densità minerale ossea causata da exemestane, nelle pazienti a rischio deve essere iniziato il trattamento per l’osteoporosi. Le pazienti trattate con Exemestane Sandoz devono essere attentamente monitorate.

    Gravidanza

    Gravidanza:

    Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte a Exemestane Sandoz. Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3). Exemestane Sandoz è pertanto controindicato in gravidanza.

    Allattamento:

    Non è noto se exemestane venga escreto o meno nel latte umano. Exemestane Sandoz non deve essere somministrato alle donne in allattamento.

    Donne in peri–menopausa o in stato potenzialmente fertile: Il medico deve discutere la necessità di una contraccezione adeguata con le donne che potenzialmente potrebbero rimanere incinte, comprese le donne che sono in peri–menopausa o che sono recentemente entrate in menopausa, fino a quando il loro stato di post–menopausa non sia completamente consolidato (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).

    Effetti Collaterali

    Exemestane è stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con una dose standard di 25 mg/die e gli effetti indesiderati sono stati generalmente da lievi a moderati. L’incidenza di sospensione dovuta a eventi avversi è stata del 7,4% nelle pazienti con tumore al seno in fase iniziale che ricevevano un trattamento coadiuvante con exemestane dopo una terapia coadiuvante iniziale con tamoxifene. Le reazioni avverse riportate più comunemente sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%) e affaticamento (16%). L’incidenza di sospensione dovuta a eventi avversi è stata del 2,8% nella popolazione globale delle pazienti con tumore al seno in fase avanzata. Le reazioni avverse riportate più comunemente sono state vampate di calore (14%) e nausea (12%). La maggior parte delle reazioni avverse può essere attribuita alle normali conseguenze farmacologiche della deprivazione estrogenica (per esempio le vampate di calore). Le reazioni avverse segnalate sono elencate di seguito, suddivise per classificazione sistemica organica e per frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1000 a <1/100); rara (da ≥1/10.000 a <1/1000); molto rara (<1/10.000), frequenza sconosciuta (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Comune Anoressia
    Disturbi psichiatrici
    Molto comune Insonnia
    Comune Depressione
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune Cefalea
    Comune Capogiri, sindrome del tunnel carpale
    Non comune Sonnolenza
    Patologie vascolari
    Molto comune Vampate di calore
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune Nausea
    Comune Dolore addominale, vomito, stipsi, dispepsia, diarrea
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Molto comune Aumento della sudorazione
    Comune Rash, alopecia
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Molto comune Dolore articolare e muscoloscheletrico (*)
    Comune Osteoporosi, fratture
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune Affaticamento
    Comune Dolore, edema periferico
    Non comune Astenia

    (*) Includono: artralgia e, meno frequentemente, dolore articolare, osteoartrite, mal di schiena, artrite, mialgia e rigidità articolare.

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Nelle pazienti con tumore al seno in fase avanzata sono state segnalate raramente trombocitopenia e leucopenia. Un’occasionale diminuzione dei linfociti è stata osservata in circa il 20% delle pazienti trattate con exemestane, soprattutto nelle pazienti con linfopenia pre–esistente; tuttavia i valori medi dei linfociti in queste pazienti non sono cambiati in modo significativo nel tempo e non è stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati nelle pazienti trattate nei primi studi sul tumore al seno.

    Patologie epatobiliari

    Sono stati osservati aumenti dei parametri dei test di funzionalità epatica, compresi enzimi, bilirubina e fosfatasi alcalina.

    La tabella seguente presenta la frequenza di eventi avversi pre–specificati e di malattie nello studio del tumore al seno in fase iniziale (IES), indipendentemente dalla causalità, riportati nelle pazienti sottoposte alla sperimentazione della terapia e fino a 30 giorni dopo la sospensione della sperimentazione della terapia.

    Eventi avversi e malattie Exemestane Tamoxifene
    (N=2249) (N=2279)
    Vampate di calore 491 (21,8%) 457 (20,1%)
    Affaticamento 367 (16,3%) 344 (15,1%)
    Cefalea 305 (13,6%) 255 (11,2%)
    Insonnia 290 (12,9%) 204 (9,0%)
    Aumento della sudorazione 270 (12,0%) 242 (10,6%)
    Disturbi ginecologici 235 (10,5%) 340 (14,9%)
    Capogiri 224 (10,0%) 200 (8,8%)
    Nausea 200 (8,9%) 208 (9,1%)
    Osteoporosi 116 (5,2%) 66 (2,9%)
    Emorragia vaginale 90 (4,0%) 121 (5,3%)
    Altri tumori primari 84 (3,6%) 125 (5,3%)
    Vomito 50 (2,2%) 54 (2,4%)
    Disturbi visivi 45 (2,0%) 53 (2,3%)
    Tromboembolismo 16 (0,7%) 42 (1,8%)
    Fratture osteoporotiche 14 (0,6%) 12 (0,5%)
    Infarto miocardico 13 (0,6%) 4 (0,2%)

    Nello studio IES la frequenza degli eventi cardiaci ischemici nei bracci di trattamento con exemestane e con tamoxifene è stata rispettivamente del 4,5% vs. il 4,2%. Non è stata osservata alcuna differenza significativa per un qualsiasi singolo evento cardiovascolare, inclusi ipertensione (9,9% vs. 8,4%), infarto miocardico (0,6% vs. 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% vs. 0,7%).

    Nello studio IES exemestane è stato associato a una maggiore incidenza di ipercolesterolemia rispetto a tamoxifene (3,7% vs. 2,1%).

    In uno studio separato, randomizzato e in doppio cieco, condotto su donne in post–menopausa con tumore al seno in fase iniziale a basso rischio trattate con exemestane (n=73) o placebo (n=73) per 24 mesi, exemestane è stato associato a una riduzione media del 7–9% del colesterolo HDL, rispetto a un aumento dell’1% per il placebo. Si è anche verificata una riduzione del 5–6% dell’apolipoproteina A1 nel gruppo exemestane, rispetto allo 0–2% del gruppo placebo. L’effetto sugli altri parametri lipidici analizzati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina–B e lipoproteina–A) è stato molto simile nei due gruppi di trattamento. Il significato clinico di questi risultati non è chiaro.

    Nello studio IES è stata osservata ulcera gastrica con una frequenza più elevata nel braccio exemestane rispetto al braccio tamoxifene (0,7% vs. <0,1%). La maggior parte delle pazienti con ulcera gastrica trattate con exemestane ha ricevuto un trattamento concomitante con agenti antinfiammatori non steroidei e/o presentava un’anamnesi precedente.

    Reazioni avverse da esperienza post–marketing

    Patologie epatobiliari: epatite, epatite colestatica.

    Poiché le reazioni vengono segnalate volontariamente da parte di una popolazione di dimensione incerta, non sempre è possibile stimare in modo attendibile la loro frequenza o stabilire una relazione causale con l’esposizione al farmaco.

    Eccipienti

    Nucleo: Mannitolo; cellulosa microcristallina; crospovidone; carbossimetilamido sodico (tipo A); ipromellosa E5; polisorbato 80; silice colloidale anidra; magnesio stearato.

    Rivestimento: Ipromellosa 6 cp (E464); macrogol (400); biossido di titanio (E171).

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.