Etason (Genetic spa)

Compresse effervescenti 10cpr eff 0,5mg

Principio attivo:Betametasone fosfato disodico
Gruppo terapeutico:Corticosteroidi sistemici, non associati
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • asma bronchiale
  • artrite reumatoide
  • dermatosi infiammatorie
  • neoplasie
  • emolinfopatie
  • morbo di hodgkin
  • sindrome nefrosica
  • colite ulcerosa
  • p
  • sarcoidosi
  • spondilite anchilosante
  • emopatie discrasiche
  • anemia emolitica
  • agranulocitosi
  • porpora trombocitopenica
  • allergopatie gravi
  • collagenopatie
  • pemfigo
  • cardite reumatica
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    Posologia

    Somministrazione orale

    Adulti

    Terapia di breve durata

    4–6 compresse effervescenti da 0,5 mg al giorno o 2–3 compresse effervescenti da 1 mg al giorno (pari a 2–3 mg al giorno), riducendo gradualmente tale dose in base all’evoluzione clinica.

    Terapia di lunga durata

    Nel trattamento di forme morbose croniche o subacute (collagenopatie, anemie emolitiche, asma bronchiale cronico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, pemfigo), dopo una terapia d’attacco in genere di 6–8 compresse effervescenti da 0,5 mg al giorno o 3–4 compresse effervescenti da 1 mg al giorno (pari a 3–4 mg al giorno) la posologia è ridotta gradualmente fino alla dose di mantenimento minima capace di tenere sotto controllo la sintomatologia.

    Mantenimento

    La dose di mantenimento nell’adulto di peso medio è generalmente di 1–2 mg al giorno.

    La dose di mantenimento deve essere sempre la minima in grado di controllare la sintomatologia; una riduzione della dose va fatta sempre gradualmente durante un periodo di alcune settimane o mesi in rapporto alla dose precedentemente assunta ed alla durata della terapia.

    Popolazione pediatrica

    I bambini tollerano in genere dosi proporzionalmente superiori a quelle stabilite per gli adulti: si consigliano 0,1–0,2 mg/Kg di peso corporeo al giorno.

    Istruzioni per la somministrazione

    Le compresse sono divisibili a metà per facilitare l’aggiustamento della posologia.

    Le compresse vanno disciolte in poca acqua.

    Somministrazione per nebulizzazione

    Adulti e bambini

    0,5–1 mg sciolti al momento dell’uso in 1–2 ml di acqua depurata o soluzione fisiologica.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • glucocorticoidi
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    Interazioni
  • fenobarbital
  • primidone
  • carbamazepina
  • fenitoina
  • steroidi
  • corticosteroidi
  • anticoagulante
  • anticoagulanti orali
  • prednisone
  • antinfiammatori
  • salicilato
  • anticolinesterasici
  • anticolinesterasi
  • vaccini
  • acido acetilsalicilico
  • glucocorticoidi
  • efedrina
  • rifampicina
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    Avvertenze

    Nei pazienti in terapia con glucocorticoidi, sottoposti a particolari stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entità della condizione stressante.

    Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glucocorticoide, può essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa può persistere fino ad un anno dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonale dovrebbe essere ripresa.

    I glucorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti a causa delle difese immunitarie ridotte. In questi casi va sempre valutata l’opportunità di istituire una adeguata terapia antibiotica.

    L’uso nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il glucocorticoide va usato con appropriata terapia antitubercolare.

    Se i glucocorticoidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare una riattivazione della malattia. Nella terapia prolungata questi soggetti devono ricevere una chemio–profilassi.

    Poiché durante la terapia con glucocorticoidi la secrezione di mineralcorticoidi può essere compromessa, è necessario valutare la necessità di somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o un mineralcorticoide.

    A causa della possibilità di una ritenzione di liquidi, bisogna porre attenzione nella somministrazione di corticosteroidi a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia.

    In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare una alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l’apporto di sodio e di potassio.

    Tutti i glucocorticoidi aumentano l’escrezione di calcio.

    A causa della possibile negativizzazione del bilancio dell’azoto, nei trattamenti prolungati la razione di proteine deve essere adeguatamente aumentata.

    La terapia corticosteroidea può peggiorare il diabete mellito, l’osteoporosi, l’ipertensione, il glaucoma e l’epilessia.

    Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell’umore o della personalità, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.

    Una preesistente instabilità emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dal glucocorticoide.

    La stessa attenzione deve essere posta nei casi di precedente miopatia indotta da steroidi e nei casi di ulcera peptica.

    Nei pazienti con insufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono essere aumentati, così come avviene con gli altri farmaci che vengono metabolizzati nel fegato.

    Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi può essere aumentata.

    Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perché è possibile una perforazione corneale.

    Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico ai glucocorticoidi.

    I glucocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi:

    colite ulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale, ipertensione, osteoporosi, miastenia grave.

    Anziani

    Nei pazienti anziani la terapia, in particolare se prolungata, deve essere pianificata in considerazione della maggiore incidenza degli effetti collaterali quali osteoporosi, peggioramento del diabete, dell’ipertensione, maggiore suscettibilità alle infezioni, assottigliamento cutaneo.

    Popolazione pediatrica

    Nella primissima infanzia il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.

    I bambini e gli adolescenti sottoposti a prolungata corticoterapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo. Il trattamento dovrebbe essere limitato alle dosi minime ed al periodo di tempo più breve possibile. Al fine di ridurre al minimo la soppressione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene ed i ritardi della crescita dovrebbe essere valutata la possibilità di effettuare una somministrazione singola a giorni alterni.

    Nel corso della terapia inalatoria con glucocorticoidi si possono presentare effetti indesiderati sistemici, in particolare quando prescritti ad alte dosi per periodi prolungati, anche se tali effetti si verificano con meno probabilità rispetto al trattamento orale. È importante, quindi che la dose del corticosteroide per inalazione sia la più bassa dose possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell’asma.

    Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Etason. Le compresse contengono sodio benzoato che, quando il medicinale è somministrato per nebulizzazione, può essere lievemente irritante per la cute, gli occhi e le mucose.

    Gravidanza

    Nelle donne in stato di gravidanza e durante l’allattamento (i corticosteroidi vengono secreti nel latte materno) il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.

    Effetti Collaterali

    In corso di terapia con cortisonici, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi i seguenti effetti indesiderati, la cui frequenza e la gravità dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento.

    PATOLOGIE CARDIACHE

    – Insufficienza cardiaca congestizia.

    PATOLOGIE GASTROINTESTINALI

    – Ulcera peptica.

    – Pancreatite acuta (con frequenza non nota).

    PATOLOGIE DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO

    – Alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione; assottigliamento e fragilità della cute;

    DISTURBI PSICHIATRICI

    – Instabilità psichica, iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansietà, depressione, aggressività, disturbi di comportamento (prevalentemente nei bambini).

    PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO

    – Cefalea, vertigini, aumento della pressione endocranica.

    PATOLOGIE ENDOCRINE

    – Irregolarità mestruali, segni di ipercorticismo, sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide;

    – soppressione surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, disturbi della crescita nei bambini;

    – interferenza con la funzionalità dell’asse ipofisi–surrene, particolarmente in momenti di stress;

    – diminuita tollerabilità ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente, nonché aumentata necessità di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici.

    PATOLOGIE DELL’OCCHIO

    – Glaucoma, cataratta posteriore subcapsulare ed aumentata pressione endooculare.

    DISTURBI DEL METABOLISMO E DELLA NUTRIZIONE

    – Alterazioni del bilancio idro–elettrolitico, soprattutto ipokaliemia, negativizzazione del bilancio dell’azoto.

    PATOLOGIE VASCOLARI

    – Ipertensione.

    PATOLOGIE DEL SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO E DEL TESSUTO CONNETTIVO

    – Riduzione della densità minerale ossea, osteoporosi, osteonecrosi asettica, in particolare alla testa del femore, miopatie, fragilità ossea.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili".

    Eccipienti

    Sodio citrato dibasico sesquidrato, effersoda (sodio bicarbonato e sodio carbonato), povidone K30, sodio benzoato, sodio stearil fumarato, saccarina sodica.

    Conservazione

    Conservare il medicinale a temperatura non superiore a 25° C nella confezione originale per proteggerlo dall’umidità.