Adulti e adolescenti: una capsula ogni 12 ore, lontano dai pasti, nelle infezioni di lieve e media entità. In casi più gravi la dose potrà essere elevata a 3-4 capsule al giorno, sempre a giudizio del medico.
Bambini: si calcolerà una dose media di 7,5 mg/Kg e per giorno. La dose totale sarà ugualmente ripartita in due somministrazioni al giorno, a intervallo di 12 ore. In caso di infezioni gravi, la dose potrà essere aumentata a 15 mg/Kg di peso e per giorno.
In ogni caso la durata del trattamento dipende dall’evoluzione del processo infettivo.
Come regola si continuerà la somministrazione per un giorno ancora dopo la scomparsa dei sintomi clinici.
A cessazione del trattamento, i tassi sanguigni si manterranno a valori terapeuticamente efficaci per 24-48 ore ancora.
Reazioni da fotosensibilizzazione, che si manifestano con una esagerata reattività cutanea alla luce solare e ai raggi ultravioletti possono verificarsi in corso di trattamento con tetraciclina; è perciò opportuno tener presente questa eventualità ed interrompere il trattamento non appena compare eritema cutaneo.
In soggetti con insufficienza renale, dosi normali di tetraciclina possono dare luogo ad accumulo in circolo con possibilità di danni epatici; in tali casi è necessario ridurre la posologia in rapporto al grado di funzionalità renale, ricorrendo, se del caso,a controlli dei livelli ematici o della funzionalità epatica.
È da tener presente, infine, che la tetraciclina esplica un’azione antianabolica che può aggravare un preesistente stato di insufficienza renale.
Come con altri antibiotici, il trattamento con tetraciclina può dare luogo a superinfezioni da ceppi batterici resistenti o da miceti. Esiste, in particolare, la possibilità di enterocoliti da stafilococchi tetraciclino-resistenti. Nel trattamento delle infezioni gonococciche, va posta attenzione al rischio di mascherare le manifestazioni di una coesistente infezione luetica, è opportuno in questi casi, protrarre i controlli sierologici per almeno quattro mesi.
Dato che le tetracicline possono deprimere l’attività protrombinica si può rendere necessario un adattamento dei dosaggi degli anticoagulanti che debbano essere eventualmente usati durante la somministrazione di tetracicline.
Cicli di trattamento a lungo termine richiedono periodici controlli della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale. In tutte le infezioni da streptococco beta emolitico del gruppo A, il trattamento deve durare non meno di dieci giorni. Poiché alcuni alimenti e molti latticini interferiscono con l’assorbimento orale della tetraciclina, la somministrazione dell’antibiotico per tale via dovrebbe aver luogo un’ora prima o due ore dopo i pasti e senza latte neppure nei bambini.
Come le altre tetracicline, l’ESARONDIL può formare un complesso stabile con il calcio nei tessuti osteogenici, anche se in vitro esso lega meno fortemente il calcio rispetto alle altre tetracicline.
L’uso della metaciclina durante lo sviluppo dei denti (ultimi 3 mesi di gestazione, periodo neonatale e prima infanzia) può dar luogo, a volte, a discromie del dente. Tale effetto è più comune per le altre tetracicline quando sono impiegate per lunghi periodi, pur essendo stato osservato anche in terapie brevi.
Il medicinale non è controindicato per i soggetti affetti da malattia celiaca.
Nelle donne in stato di gravidanza e durante l’allattamento il prodotto va somministrato solo nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
La tetraciclina può dare luogo, sia pur raramente, a disturbi gastroenterici (anoressia, nausea, vomito, diarrea, glossite e altre mucositi), manifestazioni cutanee (eruzioni di tipo eritematoso o maculopapulare), reazioni da ipersensibilità (rare eruzioni orticarioidi, porpora anafilattica, edema angioneurotico) e alterazioni ematologiche (rarissimi casi di anemia emolitica, neutropenia, trombocitopenia ed eosinofilia).
Amido, mannitolo, sodio laurilsolfonato, talco, gelatina, biossido di titanio.
Non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.