Epsoclar (Hospira italia srl)

Soluzione iniettabile sc ev 10f 5000ui 1ml

da16.08 €
Principio attivo:Eparina sodica
Gruppo terapeutico:Antitrombotici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • malattia tromboembolica venosa e arteriosa
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    Posologia

    Secondo prescrizione medica.

    Quando si somministra eparina sodica a dose anticoagulante, il suo dosaggio dovrebbe essere determinato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (vedi avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    Azione antagonista della protamina

    La protamina serve per la rapida neutralizzazione dell’attività dell’eparina, in caso di sanguinamento significativo. La quantità richiesta dipende dal tasso ematico di eparina somministrata e dal tempo intercorso dall’iniezione. La somministrazione di protamina deve essere fatta in infusione lenta endovena; 50 mg di protamina neutralizzano 5.000 UI di eparina. La dose di protamina che si deve somministrare per neutralizzare un bolo eparinico cala in proporzione al tempo trascorso dalla somministrazione del bolo (subito dopo il bolo il 100% della dose, dopo 1 ora il 50%, dopo 2 ore il 25%).

    La dose di protamina da somministrare in caso di infusione continua di eparina è quella utile per neutralizzare le UI di eparina infuse nelle ultime 4 ore.

    Controindicazioni
  • eparina
  • ipersensibilità al farmaco
  • trombocitopenia
  • eparine
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    Interazioni
  • eparina
  • anticoagulante orale
  • anticoagulanti
  • acido acetilsalicilico
  • destrano
  • fenilbutazone
  • ibuprofen
  • indometacina
  • dipiridamolo
  • idrossiclorochina
  • tetracicline
  • nicotina
  • glucocorticoidi
  • penicilline
  • fenotiazine
  • antistaminici
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    Avvertenze

    EMORRAGIE

    Possono avvenire in qualunque distretto dell’organismo in pazienti che ricevono eparina sodica e calcica. Un inspiegabile calo dell’ematocrito, una caduta della pressione arteriosa, o qualsiasi altro segno o sintomo non attribuibile ad altre cause dovrebbe far sospettare un evento emorragico. L’eparina sodica dovrebbe essere usata con estrema cautela in patologie nelle quali vi sia rischio di emorragie. Alcune di tali condizioni sono:

    cardiovascolari: endocardite batterica sub–acuta, grave ipertensione non controllata dalla terapia anti–ipertensiva;

    ematologiche: condizioni associate con aumentata tendenza alle emorragie come sindromi emofiliche o carenza di fattori della coagulazione, trombocitopenia, trombocitopatie ed alcune porpore vascolari emorragiche (tipo malattia di Rendu–Osler):

    gastrointestinali: ulcera peptica, esofagiti o gastriti erosive, malattia infiammatoria intestinale in fase attiva, altre patologie gastroenterologiche a rischio emorragico, drenaggio continuo dello stomaco o del piccolo intestino;

    chirurgiche:

    durante e immediatamente dopo:

    a) rachicentesi o anestesia spinale o

    b) interventi chirurgici maggiori a carico del cervello, della colonna vertebrale o dell’occhio;

    altre: malattie epatiche con alterazioni dei parametri della coagulazione e/o varici esofagee o gastropatia da ipertensione portale a rischio emorragico elevato, minaccia d’aborto.

    TEST DI COAGULAZIONE

    Quando si somministra eparina sodica a dosi anticoagulanti, il dosaggio dovrebbe essere regolato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (vedi posologia). Data l’azione transitoria dell’eparina sodica, le prove di emocoagulazione torneranno entro i limiti di norma nel giro di poche ore.

    TROMBOCITOPENIA DA EPARINA

    La trombocitopenia è una complicazione ben conosciuta della terapia con eparina sodica e può comparire da 4 a 10 giorni dopo l’inizio del trattamento, ma anche prima in caso di precedente trombocitopenia da eparina. Nel 10 al 20% dei pazienti può comparire una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/mm³), che può restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina è continuata.

    In alcuni casi invece (dallo 0,3 al 3% dei casi) si può determinare una forma più grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immuno–mediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina–fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall’irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall’eparina, la cosiddetta "sindrome del trombo bianco". Tale processo può portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, cancrena delle estremità che può rendere in alcuni casi necessaria l’amputazione, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Perciò, la somministrazione di eparina sodica dovrebbe essere interrotta, oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell’eparina, con un anticoagulante alternativo. E’ rischioso l’impiego in questi casi delle eparine a basso peso molecolare per la possibilità di cross reattività, quanto quello di una immediata introduzione della terapia anticoagulante orale (descritti casi di peggioramento della trombosi).

    Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100,000/mm³, o se si verifica trombosi ricorrente, l’eparina sodica deve essere sospesa.

    Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguito due volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte.

    Diminuita sensibilità all’eparina: una diminuita sensibilità all’eparina sodica si può verificare nella febbre, trombosi, tromboflebite, infezioni con tendenza trombotica, stati infiammatori, a volte in corso di infarto miocardico, cancro, carenza di antitrombina III e nei pazienti post–chirurgici.

    In caso di trattamento eparinico a dosi anticoagulanti, evitare la somministrazione intramuscolare di farmaci. Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale o a puntura lombare, la profilassi con basse dosi di eparina non frazionata può essere molto raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Il rischio è aumentato dall’uso di cateteri peridurali a permanenza per infusione continua, dall’assunzione concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori dell’aggregazione piastrinica o gli anticoagulanti, da traumi o da punture spinali ripetute, dalla presenza di un sottostante disturbo della emostasi e dalla età avanzata. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio dovrà essere attentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/analgesia, in corso di profilassi con eparine non frazionate.

    Di regola l’inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 8–12 ore dall’ultima somministrazione di eparina non frazionata (abitualmente calcica) a basse dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 2–4 ore dall’inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell’ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere epidurale "a permanenza" dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile (8–12 ore circa) dalla ultima dose profilattica di eparina eseguita in corso di anestesia.

    Qualora si decida di somministrare eparina non frazionata prima o dopo di un’anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale infermieristico dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi. Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata una diagnosi immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale.

    La presenza di clorocresolo può causare reazioni di ipersensibilità.

    Gravidanza

    L’eparina, non oltrepassando la barriera placentare, non ha attività teratogena. Ciò nonostante va usata con particolare prudenza durante la gravidanza (specie nell’ultimo trimestre e in donne incinte affette da epatopatia) e subito dopo il parto.

    Il farmaco non passa nel latte materno.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse riportate sono elencate in tabella 1 in base alla Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA.

    Tabella 1

    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa
    Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia§
    Disturbi del sistema immunitario Reazione da ipersensibilità,#
     
    Patologie endocrine Ipoaldosteronismo
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperlipidemia
    Patologie dell’occhio Lacrimazione
    Patologie vascolari Emorragia, emorragia surrenale, emorragia ovarica (corpus luteum), emorragia retroperitoneale, ematoma (dopo somminsitrazione sottocutanea)* Trombosi, embolia
    Shock
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Broncospasmo (asma), Rinite
    Patologie gastrointestinali Nausea, vomito
    Patologie epatobiliari Aumento dei valori delle transaminasi
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria
    Necrosi cutanea, alopecia (ritardata transiente)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Osteoporosi (dopo terapia a lungo termine con alte dosi)
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Priapismo
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Brividi, febbre
    Irritazione locale, eritema, dolore al sito di iniezione, ematoma (spinale o epidurale) o ulcerazione al sito di iniezione†

    *EMORRAGIA

    L’emorragia è la principale complicanza che si può verificare durante il trattamento con eparina sodica, in particolar modo alle dosi anticoagulanti. Tempi di coagulazione al di sopra dell’intervallo terapeutico o piccole emorragie durante la terapia possono essere in genere risolti riducendo il dosaggio o, se del caso, sospendendo temporaneamente il farmaco. Sanguinamento gastroenterico o urinario durante la terapia anticoagulante possono indicare la presenza di una sottostante lesione occulta. Il sanguinamento può avvenire in qualsiasi distretto dell’organismo ma certe specifiche complicazioni emorragiche potrebbero essere difficili da individuare:

    a) emorragia surrenalica, con conseguente insufficienza surrenalica acuta è stata descritta durante terapia anticoagulante. Perciò, il trattamento va interrotto se il paziente sviluppa segni e sintomi di insufficienza surrenalica acuta;

    b) emorragia ovarica (corpus luteum) si è sviluppata in donne in età fertile in terapia anticoagulante a lungo o a breve termine;

    c) emorragie retroperitoneali.

    In ogni caso di emorragia non minore la terapia eparinica andrà interrotta ed in caso di emorragia maggiore l’eparina ancora in circolo andrà neutralizzata mediante somministrazione di protamina (vedi paragrafo 4.2 "Azione antagonista della protamina").

    †REAZIONI LOCALI

    Irritazione locale, eritema, lieve dolore, ematoma o ulcerazione possono seguire ad una somministrazione sottocutanea di eparina. Queste complicazioni sono molto più comuni dopo somministrazione intramuscolare, per cui quest’ultimo uso è assolutamente da evitare, anche occasionalmente.

    #IPERSENSIBILITÀ

    Come manifestazioni più comuni sono state riportate reazioni generalizzate da ipersensibilità con brividi, febbre e orticaria e, più raramente, asma, rinite, lacrimazione, nausea e vomito, shock.

    §TROMBOCITOPENIA

    Sono stati riportati casi di trombocitopenia in pazienti che ricevevano eparina sodica (vedi avvertenze speciali). Sebbene sia lieve e clinicamente non significativa, è talvolta accompagnata da gravi complicazioni trombotiche e/o emboliche.

    Dopo terapia a lungo termine con dosi alte si sono verificati casi di osteoporosi.

    Raramente sono stati anche riportati: necrosi cutanea, soppressione della sintesi di aldosterone, alopecia ritardata transiente, priapismo, iperlipidemia di rimbalzo alla sospensione della terapia. Sono stati riportati anche rari casi di aumento delle transaminasi.

    SEGNALAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE SOSPETTE

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale.

    Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di monitoraggio nazionale all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    EPSOCLAR 5.000 U.I./1 ml (fiale): acqua per preparazioni iniettabili.

    EPSOCLAR 25.000 U.I./5 ml (fiale): acqua per preparazioni iniettabili.

    EPSOCLAR 25.000 U.I./5 ml (flaconi): clorocresolo, acqua per preparazioni iniettabili

    Conservazione

    Nessuna.