Efient (Daiichi sankyo italia spa)

Compresse rivestite 28cpr riv 10mg

Principio attivo:Prasugrel cloridrato
Gruppo terapeutico:Antitrombotici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • angina instabile
  • infarto miocardico
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    Posologia

    Posologia

    Adulti

    Efient deve essere iniziato con una singola dose di carico di 60 mg e quindi continuato con 10 mg una volta al giorno. I pazienti che assumono Efient devono assumere anche acido acetilsalicilico (ASA) 75 mg – 325 mg al giorno.

    In pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) sottoposti a intervento coronarico percutaneo, l’interruzione anticipata di qualsiasi farmaco antiaggregante piastrinico, incluso Efient, potrebbe portare a un aumentato rischio di trombosi, infarto miocardico o morte dovuta alla situazione patologica di base del paziente. Si raccomanda un trattamento di durata fino a 12 mesi, a meno che l’interruzione del trattamento con Efient sia clinicamente indicata (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

    Pazienti di età 75 anni

    L’impiego di Efient in pazienti di età ≥ 75 anni non è generalmente raccomandato. Se, dopo attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio individuale da parte del medico che prescrive la terapia (vedere paragrafo 4.4), il trattamento con Efient viene ritenuto necessario in pazienti nella fascia di età ≥ 75 anni, allora dopo la dose di carico di 60 mg si dovrà prescrivere una dose di mantenimento ridotta pari a 5 mg. I pazienti di età ≥ 75 anni hanno una maggiore sensibilità al sanguinamento e una maggiore esposizione al metabolita attivo di prasugrel (vedere paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2).

    Pazienti con peso corporeo <60 kg

    Efient deve essere somministrato con una singola dose di carico di 60 mg seguita da una dose di 5 mg una volta al giorno. Una dose di mantenimento di 10 mg non è raccomandata. Ciò è dovuto ad un aumento dell’esposizione al metabolita attivo di prasugrel, e ad un aumento del rischio di sanguinamento nei pazienti con peso <60 kg che assumono una dose di 10 mg una volta al giorno in confronto a pazienti di peso ≥60 kg (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2).

    Compromissione renale

    Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con insufficienza renale, inclusi i pazienti con malattia renale allo stadio terminale (vedere paragrafo 5.2). Esiste una limitata esperienza terapeutica in pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4).

    Compromissione epatica

    Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei soggetti con insufficienza epatica da lieve a moderata (classe Child–Pugh A e B) (vedere paragrafo 5.2). Esiste una limitata esperienza terapeutica in pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata (vedere paragrafo 4.4). Efient è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica (classe C secondo la classificazione di Child Pugh).

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di Efient nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

    Modo di somministrazione

    Per uso orale. Efient può essere somministrato indipendentemente dall’assunzione di cibo. La somministrazione della dose di carico di 60 mg di prasugrel a digiuno può determinare un esordio più rapido dell’azione del medicinale (vedere paragrafo 5.2). Non schiacciare o rompere la compressa.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • ictus
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    Interazioni
  • derivati cumarinici
  • warfarin
  • anti–infiammatori non steroidei
  • statine
  • eparina
  • digossina
  • interazione
  • altri medicinali
  • atorvastatina
  • ranitidina
  • claritromicina
  • verapamil
  • diltiazem
  • indinavir
  • ciprofloxacina
  • succo di pompelmo
  • conosciuti
  • rifampicina
  • carbamazepina
  • ciclofosfamide
  • efavirenz
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    Avvertenze

    Rischio di sanguinamento

    Nello studio clinico di fase 3 i criteri chiave di esclusione comprendevano un aumentato rischio di sanguinamento; anemia; piastrinopenia; una storia di reperti indicativi di patologia intracranica.

    Pazienti con sindromi coronariche acute sottoposti a intervento coronarico percutaneo trattati con Efient e ASA hanno mostrato un aumentato rischio di sanguinamento maggiore e minore in accordo al sistema di classificazione TIMI.

    Perciò, l’uso di Efient in pazienti con aumentato rischio di sanguinamento deve essere preso in considerazione solo quando i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono considerati essere superiori al rischio di sanguinamenti gravi. Questa precauzione si applica specialmente a pazienti:

    • di età ≥75 anni (vedere sotto).

    • con una propensione al sanguinamento (ad es. per un trauma recente, intervento chirurgico recente, per un sanguinamento gastrointestinale recente o ricorrente, o per patologia di ulcera peptica in atto)

    • con peso corporeo <60 kg (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). In questi pazienti la dose di mantenimento di 10 mg non è raccomandata. Deve essere somministrata una dose di mantenimento di 5 mg.

    • in trattamento concomitante con medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento, inclusi anticoagulanti orali, clopidogrel, farmaci anti–infiammatori non steroidei (FANS), e fibrinolitici.

    Per pazienti con sanguinamento in atto per cui è necessario invertire gli effetti farmacologici di Efient può essere appropriata la trasfusione di piastrine.

    La somministrazione di Efient in pazienti di età ≥75 anni non è generalmente raccomandata e deve essere effettuata con cautela solo dopo che un’attenta valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio da parte del medico che lo prescrive indichi che i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono superiori al rischio di sanguinamenti gravi. Nello studio clinico di fase 3 questi pazienti risultavano essere ad un maggiore rischio di sanguinamento, incluso sanguinamento mortale, in confronto a pazienti di età < 75 anni. Se necessaria, deve essere usata una dose di mantenimento più bassa, di 5 mg; la dose di mantenimento di 10 mg non è raccomandata (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

    L’esperienza terapeutica con prasugrel è limitata nei pazienti con disfunzione renale (inclusi i pazienti con insufficienza renale terminale (end stage renal disease – ESRD)) e nei pazienti con disfunzione epatica di grado moderato. Questi pazienti possono avere un aumentato rischio di sanguinamento.

    Perciò, prasugrel deve essere usato con cautela in questi pazienti.

    I pazienti devono essere avvertiti che quando assumono prasugrel (in associazione con ASA) fermare un sanguinamento potrebbe richiedere più tempo del solito e devono informare il medico di qualsiasi sanguinamento insolito (per sede o durata)

    Intervento chirurgico

    Prima di essere sottoposti ad eventuale intervento chirurgico e prima di assumere un nuovo medicinale i pazienti devono avvisare i medici e i dentisti che stanno assumendo prasugrel. Se un paziente deve sottoporsi ad intervento chirurgico elettivo e non si ritiene opportuna la presenza di un effetto antipiastrinico, Efient deve essere sospeso almeno 7 giorni prima dell’intervento. Un’aumentata (di 3 volte) frequenza e gravità del sanguinamento può verificarsi in pazienti sottoposti a intervento CABG entro 7 giorni dall’interruzione di prasugrel (vedere paragrafo 4.8). I benefici e i rischi di prasugrel devono essere attentamente valutati in quei pazienti la cui anatomia coronarica non è stata definita ed è possibile un intervento di CABG urgente.

    Ipersensibilità comprendente angioedema

    Reazioni di ipersensibilità fra cui angioedema sono state riportate in pazienti in terapia con prasugrel, compresi pazienti con storia clinica di reazioni di ipersensibilità al clopidogrel. Si consiglia il monitoraggio dei segni di ipersensibilità in pazienti con storia nota di allergia alle tienopiridine (vedere paragrafo 4.8)

    Porpora Trombotica Trombocitopenica (PTT)

    PTT è stata riportata con l’uso di prasugrel. La PTT è una condizione grave che richiede un trattamento immediato.

    Lattosio

    I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere Efient.

    Gravidanza

    Non sono stati effettuati studi clinici su donne in stato di gravidanza o durante il periodo di allattamento al seno.

    Gravidanza

    Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post–natale (vedere paragrafo 5.3). Poiché gli studi sulla attività riproduttiva condotti su animali non sono sempre predittivi degli effetti sull’uomo, Efient deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.

    Allattamento

    Non è noto se prasugrel viene eliminato nel latte materno. Studi condotti su animali hanno evidenziato l’eliminazione di prasugrel nel latte materno. L’uso di prasugrel durante l’allattamento al seno non è raccomandato.

    Fertilità

    Prasugrel non ha avuto effetti sulla fertilità maschile e femminile dei ratti esposti a dosi orali fino a 240 volte la dose giornaliera di mantenimento raccomandata per l’uomo (valutata in mg/m²).

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    La sicurezza in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo sono stati valutati in uno studio clinico controllato verso clopidogrel (TRITON) nel quale 6.741 pazienti sono stati trattati con prasugrel (con una dose di carico di 60 mg e una dose di mantenimento di 10 mg al giorno) per una mediana di 14,5 mesi (5.802 pazienti sono stati trattati per più di 6 mesi, 4.136 pazienti sono stati trattati per più di 1 anno). La percentuale di interruzione del trattamento con il medicinale in studio a causa di eventi avversi è stata del 7,2% per il prasugrel e del 6,3% per il clopidogrel. Di questi, il sanguinamento è stato, per entrambi i medicinali, la più comune reazione avversa che ha portato ad interruzione del trattamento con il medicinale di studio (2,5% per prasugrel e 1,4% per clopidogrel).

    Sanguinamento

    Sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG)

    Nello studio TRITON, la frequenza dei pazienti che hanno presentato un episodio di sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) è mostrata nella Tabella 1. L’incidenza di sanguinamenti maggiori (secondo le definizioni TIMI) non correlati a intervento di bypass coronarico (CABG), inclusi quelli a rischio di morte e quelli mortali, così come quella di sanguinamenti minori (secondo le definizioni TIMI), è stata statisticamente significativamente più alta nei soggetti trattati con prasugrel in confronto ai soggetti trattati con clopidogrel sia nella popolazione UA/NSTEMI che nell’intera popolazione di ACS. Non è stata osservata alcuna differenza significativa nella popolazione STEMI. La sede più comune di sanguinamento spontaneo è stata il tratto gastrointestinale (1,7% con prasugrel e 1,3% con clopidogrel); la sede più comune di sanguinamento indotto è stata la sede di accesso arterioso (1,3% con prasugrel e 1,2% con clopidogrel).

    Tabella 1: Incidenza di sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG)a (% di Pazienti)

    Evento Intera popolazione di ACS Popolazione UA/NSTEMI Popolazione STEMI
    Prasugrelb +ASA (N = 6.741) Clopidogrelb +ASA (N = 6.716) Prasugrelb +ASA (N = 5.001) Clopidogrelb +ASA (N = 4.980) Prasugrelb +ASA (N = 1.740) Clopidogrelb +ASA (N = 1.736)
    Sanguinamento maggiore (TIMI)c 2,2 1,7 2,2 1,6 2,2 2,0
    A rischio di morted 1,3 0,8 1,3 0,8 1,2 1,0
    Mortale 0,3 0,1 0,3 0,1 0,4 0,1
    ICHe sintomatica 0,3 0,3 0,3 0,3 0,2 0,2
    Che ha richiesto medicinali inotropi 0,3 0,1 0,3 0,1 0,3 0,2
    Che ha richiesto intervento chirurgico 0,3 0,3 0,3 0,3 0,1 0,2
    Che ha richiesto trasfusione (≥4 unità) 0,7 0,5 0,6 0,3 0,8 0,8
    Sanguinamento minore (TIMI) f 2,4 1,9 2,3 1,6 2,7 2,6

    a Eventi definiti dai criteri del Gruppo di Studio Trombolisi nell’Infarto Miocardico (TIMI) sottoposti a valutazione centralizzata.

    b Altre terapie standard sono state somministrate come appropriato.

    c Qualsiasi emorragia intracranica o qualsiasi sanguinamento clinicamente evidente associato ad una diminuzione dell’emoglobina ≥5 g/dl.

    d Il sanguinamento a rischio di morte è un sottogruppo del sanguinamento maggiore (secondo le definizioni TIMI) e include le tipologie sotto elencate. I pazienti possono essere contati in più di una riga.

    e ICH=emorragia intracranica.

    f Sanguinamento clinicamente evidente associato ad una diminuzione dell’emoglobina ≥3 g/dl ma <5 g/dl.

    Pazienti di età 75 anni

    Percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG):

    Età Prasugrel 10 mg Clopidogrel 75 mg
    ≥75 anni (N=1.785) * 9,0% (1,0% mortale) 6,9% (0,1% mortale)
    <75 anni (N=11.672) * 3,8% (0,2% mortale) 2,9% (0.1% mortale)
    <75 anni (N=7180)** 2.0% (0.1% mortale) a 1.3% (0.1% mortale)
      Prasugrel 5 mg Clopidogrel 75 mg
    ≥75 anni (N=2060) ** 2.6% (0.3% mortale) 3.0% (0.5% mortale)

    * studio TRITON in pazienti con ACS sottoposti a PCI

    ** studio TRILOGY–ACS in pazienti non sottoposti a PCI (vedere paragrafo 5.1):

    a prasugrel 10 mg; prasugrel 5 mg se <60 kg

    Pazienti con peso corporeo < 60 kg

    Percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG):

    Peso Prasugrel 10 mg Clopidogrel 75 mg
    <60 kg (N=664) * 10,1% (0% mortale) 6,5% (0,3% mortale)
    ≥60 kg (N=12672) * 4,2% (0,3% mortale) 3,3% (0,1% mortale)
    ≥60 kg (N=7845)** 2.2% (0.2% mortale) a 1.6% (0.2% mortale)
      Prasugrel 5 mg Clopidogrel 75 mg
    <60kg (N=1391)** 1.4% (0.1% mortale) 2.2% (0.3% mortale)

    * studio TRITON in pazienti con ACS sottoposti a PCI

    ** studio TRILOGY–ACS in pazienti non sottoposti a PCI (vedere paragrafo 5.1):

    a prasugrel 10 mg; prasugrel 5 mg se ≥75 anni di età

    Pazienti con peso ≥60 kg ed età <75 anni

    In pazienti con peso ≥60 kg ed età <75 anni, le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono state il 3,6% per prasugrel e il 2,8% per clopidogrel; le percentuali per il sanguinamento mortale sono state lo 0,2% per prasugrel e lo 0,1% per clopidogrel.

    Sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG)

    Nello studio clinico di fase 3, 437 pazienti sono stati sottoposti a intervento di bypass coronarico (CABG). Di questi pazienti, la percentuale di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) è stata il 14,1% per il gruppo di prasugrel e il 4,5% per il gruppo del clopidogrel. Il rischio più alto per episodi di sanguinamento in soggetti trattati con prasugrel è perdurato fino a 7 giorni dalla dose più recente del medicinale di studio. Per i pazienti che hanno ricevuto la loro tienopiridina entro 3 giorni prima dell’intervento di bypass coronarico (CABG), le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) sono state il 26,7% (12 di 45 pazienti) nel gruppo del prasugrel, in confronto al 5,0% (3 di 60 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Per i pazienti che hanno ricevuto la loro ultima dose di tienopiridina entro da 4 a 7 giorni prima dell’intervento di bypass coronarico (CABG), le frequenze si sono ridotte all’11,3% (9 di 80 pazienti) nel gruppo del prasugrel e al 3,4% (3 di 89 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Oltre 7 giorni dopo l’interruzione del medicinale, le percentuali osservate di sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono risultate simili tra i 2 gruppi di trattamento (vedere paragrafo 4.4).

    Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

    La tabella 2 riassume le reazioni avverse di tipo emorragico e non–emorragico nello studio TRITON, o da segnalazioni spontanee, classificate secondo frequenza e per sistemi e organi. La loro frequenza è definita utilizzando le seguenti convenzioni: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, ≤ 1/100); raro (≥ 1/10.000, ≤ 1/1.000); molto raro (≤ 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Tabella 2: Reazioni avverse di tipo emorragico e Non–emorragico

    Classificazione per Sistemi e Organi Comune Non comune Raro Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia   Trombocitopenia Porpora trombotica trombocitopenica (PTT) – vedere paragrafo 4.4
    Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità comprendente angioedema    
    Patologie dell’occhio   Emorragia oculare    
    Patologie vascolari Ematoma      
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi Emottisi    
    Patologie gastrointestinali Emorragia gastrointestinale Emorragia retroperitoneale, emorragia rettale, ematochezia, sanguinamento gengivale    
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, ecchimosi      
    Patologie renali e urinarie Ematuria      
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Ematoma nella sede di iniezione vascolare, Emorragia in corrispondenza della sede di iniezione      
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Contusione Emorragia postprocedurale Ematoma sottocutaneo  

    In pazienti con o senza una storia clinica di attacco ischemico transitorio (TIA) o ictus, l’incidenza dell’ictus nello studio di fase 3 è stata la seguente (vedere paragrafo 4.4):

    Storia clinica di TIA o ictus Prasugrel Clopidogrel
    Si (N=518) 6,5% (2,3% ICH*) 1,2% (0% ICH*)
    No (N=13.090) 0,9% (0,2% ICH*) 1,0% (0,3% ICH*)

    * ICH=emorragia intracranica.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa:

    Cellulosa microcristallina

    Mannitolo (E421)

    Croscaramellosa sodica

    Ipromellosa (E464)

    Magnesio stearato

    Rivestimento:

    Lattosio monoidrato

    Ipromellosa (E464)

    Biossido di titanio (E171)

    Triacetina (E1518)

    Ferro ossido rosso (E172)

    Ferro ossido giallo (E172)

    Talco

    6.2 Incompatibilità

    Non applicabile.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’aria e dall’umidità.