La posologia di DURFENTA deve essere individualizzata in base alle condizioni del paziente e deve essere verificata ad intervalli regolari dopo l’applicazione.
Scelta del dosaggio iniziale
Il dosaggio appropriato da impiegarsi all’inizio della terapia con DURFENTA deve basarsi sull’esperienza del paziente in relazione agli oppiacei. Si raccomanda l’uso di DURFENTA in pazienti tolleranti agli oppiacei. Altri fattori che devono essere considerati sono le condizioni generali e mediche del paziente, inclusi il peso, l’età e il grado di debilitazione nonché il grado di tolleranza agli oppiacei.
Adulti
Pazienti tolleranti agli oppiacei
Per il dosaggio in pazienti tolleranti agli oppiacei, che dal trattamento con questi ultimi per via orale o parenterale passano al trattamento con DURFENTA, è necessario fare riferimento alla seguente tabella di Conversione di Efficacia Equianalgesica. Il dosaggio potrà essere successivamente titolato con aumenti o diminuzioni, se richiesto, con variazioni di 12 o 25 mcg /ora in modo da raggiungere la dose minima più appropriata di DURFENTA sulla base della risposta e delle esigenze analgesiche supplementari.
Pazienti naive agli oppiacei
L’esperienza clinica con DURFENTA è limitata nei pazienti naive agli oppiacei. Se nei pazienti naive agli oppiacei la terapia con DURFENTA fosse considerata appropriata, si raccomanda che tali pazienti siano titolati con il dosaggio più basso di oppiacei a rilascio immediato (come morfina, idromorfone, ossicodone, tramadolo e codeina) in modo da raggiungere la dose equianalgesica relativa a DURFENTA con un rilascio di 25 mcg /ora. A tali pazienti potrà essere poi somministrato DURFENTA 25 mcg /ora.
Il dosaggio potrà essere successivamente titolato con aumenti o diminuzioni, se richiesto, con variazioni di 12 o 25 mcg /ora in modo da raggiungere la dose minima più appropriata di DURFENTA sulla base della risposta e delle esigenze analgesiche supplementari (vedere tabella di Conversione di Efficacia Equianalgesica e paragrafo 4.4).
Conversione di Efficacia Equianalgesica
1. Calcolare la dose analgesica delle 24 ore precedenti.
2. Convertire la quantità risultante nella dose equianalgesica di morfina usando la Tabella 1. Tutte le dosi IM o orali di tale tabella sono considerate equivalenti per effetto analgesico a 10 mg di morfina IM.
3. Per ricavare la dose di DURFENTA corrispondente alla dose calcolata di morfina per le 24 ore, usare la Tabella 2 o Tabella 3 di conversione della dose come qui di seguito descritto:
a. La Tabella 2 indica le dosi per pazienti adulti che necessitano di alternanza o conversione da un altro oppioide (rapporto di conversione da morfina orale a fentanil transdermico è di circa 150:1).
b. La Tabella 3 indica le dosi per pazienti adulti che sono in terapia stabile e ben tollerata con oppioidi (rapporto di conversione da morfina orale a fentanil transdermico è di circa 100:1).
Tabella 1: Tabella di conversione di efficacia equianalgesica (#)
Nome del farmaco | Dose equianalgesica (mg) | |
IM* | Orale | |
morfina | 10 | 30 (somministrazione ripetuta)** |
idromorfone | 1,5 | 7,5 |
metadone | 10 | 20 |
ossicodone | 15 | 30 |
levorfanolo | 2 | 4 |
ossimorfone | 1 | 10 (rettale) |
diamorfina | 5 | 60 |
petidina | 75 | – – |
codeina | 130 | 200 |
buprenorfina | 0,3 | 0,8 (sublinguale) |
* Dato basato su studi con dose singola in cui una dose IM di ciascuno dei farmaci elencati è stata paragonata alla morfina per stabilire la potenza relativa. Le dosi orali sono quelle raccomandate in caso di cambiamento dalla via parenterale a quella orale.
** Il rapporto di potenza orale/IM di 1:3 per la morfina si basa sull’esperienza clinica in pazienti con dolore cronico.
(#) Rif.: Modificato da Foley K.M. The treatment of cancer pain. NEJM 1985; 313 (2): 84–95.
Tabella 2: Dosaggio iniziale raccomandato di DURFENTA in base alla dose giornaliera orale di morfina(1)
Morfina orale nelle 24 ore (mg/g) | Dosaggio di DURFENTA (mcg /ora) |
<135 | 25 |
135–224 | 50 |
225–314 | 75 |
315–404 | 100 |
405–494 | 125 |
495–584 | 150 |
585–674 | 175 |
675–764 | 200 |
765–854 | 225 |
855–944 | 250 |
945–1034 | 275 |
1035–1124 | 300 |
(1)Negli studi clinici questi intervalli di dose giornaliera orale di morfina sono stati impiegati come base per la conversione al trattamento con DURFENTA.
Tabella 3: Dosaggio iniziale raccomandato di DURFENTA in base alla dose giornaliera orale di morfina (per pazienti adulti che sono in terapia stabile e ben tollerata con oppioidi)
Morfina orale nelle 24 ore (mg/giorno) | Dosaggio di DURFENTA (mcg /ora) |
≤ 44 | 12 |
45–89 | 25 |
90–149 | 50 |
150–209 | 75 |
210–269 | 100 |
270–329 | 125 |
330–389 | 150 |
390–449 | 175 |
450–509 | 200 |
510–569 | 225 |
570–629 | 250 |
630–689 | 275 |
690–749 | 300 |
La valutazione iniziale del massimo effetto analgesico di DURFENTA non può essere effettuata prima di 24 ore dalla applicazione del cerotto, in quanto la concentrazione plasmatica di fentanil aumenta gradualmente nelle 24 ore successive alla prima applicazione del cerotto transdermico.
Le terapie analgesiche precedenti dovrebbero pertanto essere eliminate progressivamente dopo l’applicazione del primo cerotto transdermico, sino a quando viene raggiunta l’efficacia analgesica di DURFENTA.
Va sottolineato che la Tabella 3 si applica solo per la conversione del dosaggio raccomandato tra la morfina somministrata per via orale (o i suoi equivalenti) ed il cerotto di DURFENTA e non deve essere utilizzata per la conversione tra DURFENTA ed altri oppioidi perché potrebbe verificarsi sovradosaggio.
Nelle prime 24 ore, l’effetto analgesico della prima dose del cerotto di DURFENTA non sarà ottimale. Pertanto, durante le prime 12 ore dopo la somministrazione di DURFENTA, al paziente deve essere somministrata la dose usuale di analgesico.
Nelle restanti 12 ore la dose di analgesico deve essere somministrata in base ai bisogni valutati su base clinica.
Dal momento che la concentrazione plasmatica di fentanil aumenta gradualmente nell’intervallo compreso tra 12 – 24 ore, si raccomanda di monitorare il paziente per la valutazione degli effetti collaterali che possono manifestarsi (incluso l’ ipoventilazione) nelle prime 48 ore dopo l’inizio della terapia con DURFENTA o durante la titolazione per il raggiungimento della dose ottimale (vedere Paragrafo 4.4).
Determinazione della Posologia di titolazione e Terapia di Mantenimento
Per ottenere un aggiustamento della dose è disponibile un cerotto da 12 mcg /ora di DURFENTA. DURFENTA deve essere sostituito ogni 72 ore. La posologia va determinata individualmente sino a raggiungimento di un equilibrio tra efficacia analgesica e tollerabilità. Se l’analgesia non è sufficiente dopo l’applicazione iniziale, la dose può essere aumentata dopo 3 giorni. Ulteriori aggiustamenti della posologia si possono effettuare in seguito ad intervalli di 3 giorni.
All’inizio della terapia (prima applicazione o eventualmente seconda applicazione), alcuni pazienti potrebbero non raggiungere al terzo giorno un’adeguata analgesia utilizzando l’intervallo raccomandato tra una applicazione e l’altra di 72 ore (prima che i pazienti abbiano raggiunto lo stato stazionario) e potrebbero richiedere la sostituzione del cerotto DURFENTA ogni 48 ore invece che ogni 72 ore. La riduzione della durata delle applicazioni mira al raggiungimento nel breve termine di una maggior analgesia commisurata all’aumento della concentrazione sierica di fentanil (vedere paragrafo 5.2). La posologia dovrebbe normalmente essere aggiustata con incrementi di 12 o 25 mcg /ora alla volta, sebbene si debba tener conto degli analgesici addizionali necessari (morfina orale 90 mg/giorno ~ DURFENTA 12/25 mcg /ora) e dell’entità del dolore del paziente. È possibile usare più di un cerotto di DURFENTA alla volta per dosi superiori a 100 mcg /ora. I pazienti potrebbero avere periodicamente necessità di dosi integrative di un analgesico a breve azione in caso di riacutizzazioni dolorose transitorie. Per alcuni pazienti potrebbe essere necessario il ricorso a metodi addizionali o alternativi di somministrazione di sostanze oppiacee, quando la dose di DURFENTA supera i 300 mcg /ora.
Popolazione pediatrica
Bambini di età uguale o superiore a 16 anni : seguire la posologia raccomandata per gli adulti.
Bambini di età compresa tra 2 e 16 anni :
DURFENTA deve essere somministrato solo a pazienti pediatrici tolleranti agli oppiacei (età 2–16 anni) che sono già in trattamento con una dose equivalente ad almeno 30 mg di morfina orale al giorno. Per la conversione di pazienti pediatrici daltrattamento con oppiacei per via orale o parenterale al trattamento con DURFENTA, fare riferimento alla scheda Conversione di Efficacia Equianalgesica (Tabella 1) e al dosaggio raccomandato di DURFENTA in base alla dose giornaliera orale di morfina (Tabella 4).
Gli studi clinici attualmente disponibili riportano solo informazioni limitate per i bambini che ricevono più di 90 mg di morfina al giorno per via orale. In studi pediatrici la dose giornaliera richiesta per il cerotto transdermico di fentanil è stata calcolata con molta attenzione: 30 – 44 mg di morfina al giorno per via orale oppure la dose equivalente di oppioide sono stati sostituiti da un cerotto transdermico di DURFENTA da 12 mcg /h.
Se l’effetto analgesico di DURFENTA risulta insufficiente si deve somministrare una dose supplementare di morfina o di un analgesico a breve azione. In base alla richiesta della dose aggiuntiva di analgesico e della sofferenza del bambino, può essere necessario decidere di usare più cerotti. L’aggiustamento della dose deve essere ottenuto con incrementi da 12 mcg /ora.
Tabella 4: Dosaggio iniziale raccomandato di DURFENTA in base alla dose giornaliera orale di morfina in pazienti pediatrici
Morfina orale nelle 24 ore (mg/g) | Dosaggio di DURFENTA (mcg /ora)(1) |
30–44 | 12 |
45–134 | 25 |
(1) La conversione al trattamento con DURFENTA a dose superiori a 25 mcg /h è la stessa per i pazienti adulti (Vedere Tabella 2).
Interruzione della terapia
Se fosse necessaria l’interruzione della terapia con DURFENTA, la sua sostituzione con altri farmaci oppiacei dovrà essere graduale iniziando con un basso dosaggio da aumentare progressivamente. Infatti, i livelli plasmatici di fentanil diminuiscono gradualmente dopo la rimozione di DURFENTA, sono necessarie 17 ore o più perché la concentrazione plasmatica di fentanil diminuisca del 50%.
In generale, l’interruzione di una analgesia di tipo oppiaceo deve essere graduale, al fine di prevenire l’instaurarsi della sindrome da astinenza da oppiacei. I sintomi di tale sindrome (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati) possono insorgere in alcuni pazienti dopo la conversione o l’aggiustamento della dose. La Tabella 2 e la Tabella 3 non devono essere usate per convertire da DURFENTA ad altre terapie per evitare di sovrastimare la nuova dose analgesica e causare potenzialmente sovradosaggio.
Modo di somministrazione
DURFENTA dovrebbe essere applicato su un tratto liscio, pulito e asciutto di epidermide non irritata e non irradiata del tronco o degli avambracci.
È preferibile applicare il cerotto transdermico su una superficie glabra, o, se necessario, effettuare una tricotomia evitando l’uso del rasoio sul sito di applicazione.
Nei bambini piccoli, il sito di applicazione preferito per DURFENTA è la parte alta della schiena in modo da minimizzare il rischio che il bambino se lo tolga.
Se il punto in cui va applicato DURFENTA necessita di pulizia prima dell’applicazione, l’operazione va fatta con acqua corrente. Non vanno usati saponi, olii, lozioni o qualsiasi altro agente che possa irritare la pelle o alterarne le caratteristiche. La pelle deve essere perfettamente asciutta prima che venga applicato il sistema transdermico.
DURFENTA va applicato immediatamente dopo averlo estratto dall’involucro sigillato. Dopo aver rimosso le 2 parti dello strato protettivo che ricoprono la parte adesiva, il cerotto transdermico va premuto sul sito di applicazione con il palmo aperto della mano per circa 30 secondi, accertandosi che il contatto sia totale specie attorno ai bordi.
DURFENTA deve essere portato ininterrottamente per 72 ore. Ogni nuovo cerotto transdermico va applicato in un punto diverso dal precedente, dopo aver staccato e rimosso quest’ultimo. È bene evitare di applicare un nuovo cerotto nella stessa zona per diversi giorni.
I pazienti che hanno manifestato gravi eventi avversi devono essere monitorati fino a 24 ore dopo la rimozione di DURFENTA poiché le concentrazioni sieriche di fentanil diminuiscono gradualmente e si riducono di circa il 50% dopo 17 ore (intervallo 13–22).
DURFENTA deve essere tenuto fuori dalla portata e dalla vista dei bambini (prima e dopo l’uso).
Il cerotto non deve essere tagliato. Un cerotto che è stato diviso, tagliato o danneggiato in qualsiasi modo non deve essere usato
Pazienti naive agli oppiacei e pazienti non tolleranti agli oppiacei
L’uso di DURFENTA in pazienti naive agli oppiacei è stato associato con rari casi di depressione respiratoria significativa e/o morte quando viene utilizzato nella terapia iniziale con oppiacei. Esiste il rischio potenziale di ipoventilazione grave o che potrebbe mettere in pericolo la vita anche se viene utilizzato il dosaggio più basso di DURFENTA come terapia iniziale in pazienti naive agli oppiacei. Si raccomanda l’uso di DURFENTA in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppiacei (vedere paragrafo 4.2 "Posologia e modo di somministrazione, Scelta del dosaggio iniziale: Adulti").
Depressione respiratoria
Come per tutti gli altri oppiacei potenti, anche con DURFENTA in alcuni pazienti si può verificare una depressione respiratoria significativa; in caso di insorgenza di tali effetti i pazienti vanno tenuti sotto controllo. La depressione respiratoria può persistere anche dopo la rimozione del cerotto di DURFENTA. L’incidenza di depressione respiratoria aumenta con l’incremento della dose di DURFENTA (vedere paragrafo 4.9 relativamente alla depressione respiratoria).
Farmaci attivi sul SNC possono aumentare la depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.5). Il fentanil deve essere usato con cautela e a dosi più basse in pazienti con depressione respiratoria pre–esistente.
Malattie polmonari croniche
Nei pazienti con malattie ostruttive croniche o con altre malattie polmonari DURFENTA può causare effetti avversi più gravi. In tali pazienti gli oppiacei possono ridurre la frequenza respiratoria e aumentare le resistenze delle vie aeree.
Dipendenza da farmaco e potenziale abuso
Nel caso di somministrazione ripetuta di oppiacei può svilupparsi tolleranza e dipendenza fisica e psicologica. È rara l’assuefazione iatrogena a seguito di somministrazione di oppiacei.
I pazienti con una precedente storia di tossicodipendenza/abuso di alcol sono più a rischio di sviluppare dipendenza ed abuso in seguito a trattamento con oppioidi. I pazienti con rischio aumentato di abuso possono essere trattati in modo appropriato con formulazioni di oppioidi a rilascio modificato; tali pazienti richiedono comunque un monitoraggio per segni e sintomi di uso improprio, abuso o dipendenza.
Fentanil può essere soggetto ad abuso in modo simile ad altri agonisti oppioidi. Abuso o uso improprio intenzionale di DURFENTA può provocare sovradosaggio e/o morte.
Ipertensione Intracranica
DURFENTA deve essere usato con cautela nei pazienti che possono essere particolarmente sensibili agli effetti endocranici della ritenzione di CO2, come quelli con segni di aumento della pressione intracranica, alterazione della coscienza o coma. DURFENTA deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da tumori cerebrali.
Malattie cardiache
Fentanil può causare bradicardia e pertanto deve essere usato con cautela in pazienti con bradiaritmie.
Gli oppiacei possono causare ipotensione, in particolare in pazienti con acuta ipovolemia. L’ipotensione e/o l’ipovolemia latente o sintomatica devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con fentanil cerotto transdermico.
Insufficienza epatica
Poiché fentanil viene metabolizzato a metaboliti inattivi nel fegato, l’insufficienza epatica può ritardarne l’eliminazione. Se i pazienti con insufficienza epatica sono in trattamento con DURFENTA devono essere tenuti sotto stretto controllo per evidenziare eventuali sintomi di tossicità da fentanil e il dosaggio di DURFENTA deve essere ridotto se necessario (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza renale
Meno del 10% di fentanil viene escreto sotto forma immodificata per via renale e, a differenza della morfina, non vi sono metaboliti attivi noti nell’eliminazione renale. I dati ottenuti dopo somministrazione endovenosa di fentanil in pazienti con insufficienza renale lasciano supporre che il volume di distribuzione di fentanil può essere modificato dalla dialisi e ciò può influire sulle concentrazioni plasmatiche. Se si dovesse somministrare DURFENTA a pazienti con insufficienza renale, questi devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza per evidenziare eventuali sintomi di tossicità da fentanil e il dosaggio di DURFENTA dovrebbe essere ridotto se necessario (vedere paragrafo 5.2).
Febbre/esposizione a sorgenti esterne di calore
Un modello farmacocinetico suggerisce che le concentrazioni sieriche del fentanil possono aumentare di circa un terzo se la temperatura corporea raggiunge i 40° C. Pertanto, i pazienti con febbre devono essere monitorati per quanto riguarda l’insorgenza di effetti collaterali da farmaci oppioidi e la dose di DURFENTA deve essere modificata, se necessario.
Con l’incremento della temperatura potrebbe verificarsi un potenziale aumento del fentanil rilasciato dal sistema e ciò potrebbe portare a possibile sovradosaggio e morte. Uno studio clinico di farmacologia eseguito in soggetti adulti sani ha dimostrato che l’applicazione di calore sui cerotti di DURFENTA ha portato ad un incremento dei valori medi di AUC di fentanil del 120% e dei valori medi di Cmax del 61%.
Tutti i pazienti devono essere informati di evitare l’esposizione del sito di applicazione di DURFENTA a sorgenti di calore esterne dirette quali termofori, termocoperte, letti ad acqua riscaldati, lampade termiche ed abbronzanti, esposizioni intensive al sole, borse di acqua calda, lunghi bagni in acqua calda, saune e idromassaggi termali caldi.
Sindrome serotoninergica
Si raccomanda cautela quando DURFENTA è co–somministrato con farmaci che interessano i sistemi di trasmissione serotoninergica.
Può verificarsi lo sviluppo di una sindrome serotoninergica potenzialmente pericolosa per la vita con l’uso concomitante di medicinali serotoninergici come gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) e gli Inibitori della
Ricaptazione della Serotonina–Noradrenalina (SNRI) e alcuni medicinali che alterano il metabolismo della serotonina (compresi gli Inibitori delle Monoamino Ossidasi [IMAO]). La sindrome serotoninergica può verificarsi alle dosi raccomandate.
La sindrome serotoninergica può includere alterazioni dello stato mentale (es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilità del sistema nervoso autonomo (es. tachicardia, pressione arteriosa instabile, ipertermia), alterazioni neuromuscolari (es. iperriflessia, incoordinazione, rigidità) e/o sintomi gastrointestinali (es. nausea, vomito, diarrea).
Se si sospetta la sindrome serotoninergica, il trattamento con DURFENTA deve essere sospeso
Interazioni con altri medicinali
Interazioni con inibitori di CYP3A4
L’uso concomitante di DURFENTA con gli inibitori del citocromo P4503A4 (CYP3A4) (ad es. ritonavir, ketoconazolo, itraconazolo, troleandomicina, claritromicina, nelfinavir, nefazodone, verapamil, diltiazem e amiodarone) può dar luogo ad aumenti nelle concentrazioni plasmatiche di fentanil, che potrebbero aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici che quelli avversi e può causare grave depressione respiratoria. In questa situazione è appropriato porre una particolare cura e osservazione del paziente. Pertanto, l’uso concomitante di fentanil transdermico e inibitori di CYP3A4 non è raccomandato a meno che il paziente non sia strettamente monitorato. I pazienti, in particolare quelli che ricevono DURFENTA e inibitori di CYP3A4, devono essere monitorati per segni di depressione respiratoria e devono essere eseguiti aggiustamenti della dose se giustificato.
Esposizione accidentale da trasferimento del cerotto
Il trasferimento accidentale del cerotto di fentanil alla cute di un soggetto non–utilizzatore (particolarmente nei bambini), mentre si dorme nello stesso letto o in caso di stretto contatto fisico con un utilizzatore, può causare un’overdose da oppiacei per il non–utilizzatore. I pazienti devono essere allertati che in caso di trasferimento accidentale, il cerotto deve essere rimosso immediatamente dalla cute del non–utilizzatore (vedi Paragrafo 4.9).
Uso nei Pazienti anziani
I risultati di studi con somministrazione endovenosa di fentanil suggeriscono che i pazienti anziani possono presentare una clearance ridotta, un’emivita prolungata e un’ipersensibilità al farmaco rispetto a pazienti più giovani. Tuttavia, negli studi con fentanil cerotto transdermico, la farmacocinetica del fentanil nei pazienti anziani non si è differenziata significativamente rispetto a quella nei pazienti giovani, sebbene le concentrazioni plasmatiche abbiano avuto tendenza a un aumento. Se i pazienti anziani vengono trattati con DURFENTA vanno tenuti sotto attento controllo per quanto riguarda i segni della tossicità da fentanyl e il dosaggio deve essere ridotto, se necessario (vedere paragrafo 5.2).
Uso nei Pazienti pediatrici
DURFENTA non deve esser somministrato a pazienti pediatrici che non hanno mai usato oppiacei (vedere paragrafo 4.2). Il potenziale per ipoventilazione grave o con rischio della vita esiste indipendentemente dalla dose di DURFENTA cerotto transdermico somministrata (vedere tabella 1 e 2 nel paragrafo 4.2).
DURFENTA non è stato studiato in bambini minori di 2 anni. DURFENTA deve essere somministrato solo a bambini che tollerano gli oppiacei di età pari o superiore a 2 anni (vedere paragrafo 4.2).
DURFENTA non deve essere usato in bambini minori di 2 anni. Per prevenire l’ingestione accidentale da parte del bambino, usare cautela nello scegliere il punto di applicazione di DURFENTA (vedere paragrafo 6.6,) e monitorare l’adesione del cerotto.
Tratto gastrointestinale
Gli oppiacei aumentano il tono e diminuiscono le contrazioni propulsive della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale. Il risultante prolungamento del tempo di transito gastrointestinale può essere responsabile della stipsi causata da fentanil. I pazienti devono essere informati sulle misure per prevenire la stipsi e deve essere preso in considerazione l’uso di una terapia di profilassi a base di lassativi. Prestare molta attenzione in pazienti con stipsi cronica.
Se è accertato o vi è il sospetto di ileo paralitico, il trattamento con DURFENTA deve essere interrotto.
Allattamento
Poiché il fentanil viene escreto nel latte materno, l’allattamento deve essere sospeso durante il trattamento con DURFENTA (vedere anche al paragrafo 4.6).
Pazienti con miastenia gravis
Possono comparire reazioni non epilettiche (mio)cloniche. Si deve usare cautela nel trattamento di pazienti con miastenia gravis.
Uso concomitante con agonisti/antagonisti misti
L’uso concomitante con derivati dell’acido barbiturico, buprenorfina, nalbufina e pentazocina non è raccomandato (vedere anche paragrafo 4.5).
L’uso di cerotti di Fentanil può portare a risultati positivi nei test anti–doping. L’uso di cerotti Fentanil come agente di doping può essere pericoloso per la salute.
Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di DURFENTA in gravidanza. Studi sugli animali hanno dimostrato una qualche tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il rischio potenziale nell’uomo, anche se è stato rilevato che fentanil, come un anestetico per via endovenosa, attraversa la placenta all’inizio della gravidanza. In neonati con uso cronico di DURFENTA da parte della madre durante la gravidanza è stata riferita sindrome da astinenza. Si raccomanda di non usare DURFENTA in gravidanza a meno che non sia strettamente indispensabile.
L’uso di DURFENTA durante il parto non è raccomandato poiché non deve essere usato nel controllo del dolore acuto o post–operatorio (vedere paragrafo 4.4). Inoltre poiché il fentanil attraversa la barriera placentare, l’uso di DURFENTA durante il parto può causare depressione respiratoria nel neonato.
Il fentanil viene escreto nel latte materno e può provocare sedazione e depressione respiratoria nel neonato allattato.
Pertanto è necessario interrompere l’allattamento durante il trattamento con DURFENTA e per almeno 72 ore dopo la rimozione del cerotto.
La sicurezza di Fentanil cerotto transdermico è stata valutata in 1854 soggetti che hanno partecipato a 11 studi clinici (Fentanil cerotto transdermico in doppio cieco [placebo e controllo attivo] e/o Fentanil cerotto transdermico in aperto [senza controllo o controllo attivo]) usato per il controllo del dolore cronico maligno e non maligno. Questi soggetti hanno assunto almeno 1 dose di Fentanil cerotto transdermico e hanno fornito dati di sicurezza. Sulla base di dati di sicurezza raggruppati provenienti da questi studi clinici, le reazioni avverse più comunemente riferite sono state (con % d’incidenza): nausea (35,7%), vomito (23,2%), stipsi (23,1%), sonnolenza (15,0%), capogiro (13,1%) e cefalea (11,8%).
Le reazioni avverse riferite con l’uso di Fentanil cerotto transdermico in questi studi clinici, incluse le suddette reazioni avverse e derivanti dall’esperienza post–marketing sono elencate sotto.
Le categorie di frequenza illustrate utilizzano la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (≤1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati disponibili dagli studi clinici).
Tabella A: Reazioni avverse da farmaco in pazienti adulti e pediatrici
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | |||||
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Shock anafilattico reazione anafilattico, Reazione anafilattoide | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | |||||
Disturbi psichiatrici | Sedazione, Nervosismo, Insonnia, Depressione, Ansia, stato confusionale, allucinazione | Agitazione, disorientamento, euforia | ||||
Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza, Capogiri, Cefalea | Tremore, Paraestesia | Ipoestesia, convulsioni (incluse convulsioni cloniche e convulsioni da grande male), amnesia, disturbo della parola | Atassia | ||
Patologie dell’occhio | Miosi Ambliopia | |||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | |||||
Patologie cardiache | Palpitazioni, Tachicardia | Bradicardia, Cianosi | ||||
Patologie vascolari | Ipertensione | Ipotensione | Vasodilatazione | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Depressione respiratoria, Stress respiratorio | Apnea, Ipoventila– zione | Bradipnea, Emottisi, Congestione Polmonare, Faringite | ||
Patologie gastrointestinali | Nausea, Vomito, Stipsi | Diarrea, Bocca secca, Dolore addominale, Dolore addominale superiore, Dispepsia | Ileo | Subileo Singhiozzo | Flatulenza dolorosa | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Iperidrosi, prurito, eruzione cutanea, eritema (che scompare entro un giorno dalla rimozione del cerotto) | Eczema, Dermatite allergica, disturbi della pelle, Dermatite, Dermatite da contatto | ||||
Patologie del sistema muscoloscheletric o e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | Contrazione muscolare | ||||
Patologie renali e urinarie | Ritenzione urinaria | Oliguria, Cistalgia | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile, disfunzione sessuale | |||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, Edema periferico, Astenia, Malessere, Sensazione di freddo | Reazione nel sito di applicazione, sintomi simili – influenzali, Sensazione di alterazione della temperatura corporea, Ipersensibilità nel sito di applicazione, Sindrome da sospensione, Piressia | Dermatite nel sito di iniezione, Eczema nel sito di iniezione |
Come con altri analgesici oppioidi, con l’uso ripetuto di Fentanil cerotto transdermico possono svilupparsi tolleranza, dipendenza fisica e dipendenza psicologica (vedere paragrafo 4.4).
Sintomi da astinenza da oppiacei (come nausea, vomito, diarrea, ansia e brividi) sono possibili in alcuni pazienti dopo conversione dal precedente analgesico oppiaceo a DURFENTA o se la terapia viene bruscamente interrotta (vedere paragrafo 4.2). Sono stati riferiti casi molto rari di neonati che hanno manifestato sindrome da astinenza neonatale quando le madri facevano uso cronico di DURFENTA durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Pazienti pediatrici
Il profilo di eventi avversi nei bambini e negli adolescenti trattati con Fentanil è simile a quello osservato negli adulti.
Non sono stati identificati rischi nella popolazione pediatrica oltre a quelli previsti con l’uso di oppioidi per il trattamento del dolore associato a gravi malattie e non sembra esserci alcun rischio specifico associato con l’uso di Fentanil nei bambini di età uguale o superiore a due anni se utilizzato come indicato.
Eventi avversi molto comuni riportati negli studi clinici in pediatria sono stati febbre, vomito e nausea.
La sicurezza di Fentanil è stata valutata in 289 pazienti pediatrici (< 18 anni) che hanno partecipato a 3 studi clinici per la gestione del dolore cronico o continuo di origine oncologica o non oncologica. Questi pazienti hanno assunto almeno una dose di Fentanil e hanno fornito dati di sicurezza. Sebbene i criteri di arruolamento per gli studi pediatrici abbiano limitato l’arruolamento a soggetti che avessero un minimo di 2 anni di età, 2 soggetti di questi studi hanno ricevuto la prima dose di Fentanil all’età di 23 mesi.
Sulla base dei dati aggregati di sicurezza da questi 3 studi clinici nei pazienti pediatrici, le reazioni avverse al farmaco più comunemente riportate sono state (≥10% in percentuale di incidenza): vomito (33,9%), nausea (23,5%). mal di testa (16,3%), stipsi (13,5%), diarrea (12,8%) e prurito (12,8%). La Tabella B mostra tutte le ADR segnalate nei pazienti pediatrici trattati con Fentanil negli studi clinici menzionati in precedenza.
Le ADR per la popolazione pediatrica riportate nella Tabella B sono state assegnate alle categoria di frequenza usando la stessa convenzione utilizzata per la Tabella A.
Tabella B: Reazioni avverse al farmaco nei pazienti pediatrici
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | ||
Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100 a <1/10) | Non comune (≥1/1.000 a <1/100) | |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||
Disturbi psichiatrici | Insonnia, Ansia, Depressione, Allucinazioni | Stato confusionale | |
Patologie del sistema nervoso | Mal di testa | Sonnolenza, capogiri, tremore, ipoestesia | Parestesia |
Patologie dell’occhio | Miosi | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigine | ||
Patologie cardiache | Cianosi | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Depressione respiratoria | ||
Patologie gastrointestinali | Vomito, nausea, stipsi, diarrea | Dolore addominale, dolore addominale superiore, bocca secca | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito | Rash, iperidrosi, eritema | Dermatite da contatto, malattie della pelle, dermatite allergica, eczema |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | ||
Patologie renali e urinarie | Ritenzione urinaria | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Edema periferico, affaticamento, reazione al sito di applicazione, astenia | Sindrome da sospensione, malattia simil–influenzale |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il Sito web : www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Strato esterno di rivestimento
Film di polietilene tereftalato con rivestimento di rilascio in fluorocarbonio.
Strato di supporto
Film colorato di polietilene tereftalato/etilen–vinil–acetato copolimero.
Strato adesivo del farmaco
Silicone adesivo (polidimetilsiloxano, resina di silicati)
Polidimetilsiloxano.
Membrana che controlla il rilascio
Film di etilene vinilacetato copolimero.
Strato adesivo della pelle
Silicone adesivo (polidimetilsiloxano, resina di silicati)
Polidimetilsiloxano.
Strato di protezione
Film di polietilene tereftalato con rivestimento di rilascio in fluorocarbonio.
Inchiostro da stampa
Inchiostro marrone chiaro, rosso, verde, blu o grigio.
Non conservare a temperatura superiore a 25° C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.