Condiuren (Daiichi sankyo italia spa)

Compresse 14cpr 20mg+12,5mg

da6.83 €
Principio attivo:Enalapril maleato/idroclorotiazide
Gruppo terapeutico:Ace inibitori, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione
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    Posologia

    CONDIUREN contiene enalapril maleato 20 mg ed idroclorotiazide 12,5 mg.

    Ipertensione

    E’ consigliabile iniziare la terapia con ½ compressa al giorno.

    Nell’ipertensione il dosaggio usuale è 1 compressa, somministrata una volta al giorno. Se necessario, il dosaggio può essere aumentato a 2 compresse, somministrate 1 volta al giorno.

    Terapia diuretica precedente

    In pazienti già in trattamento con diuretici, l’impiego di enalapril può determinare spiccate risposte ipotensive. In questi pazienti, se si rende necessaria l’associazione, è importante se possibile sospendere il diuretico qualche giorno prima di somministrare enalapril. Se ciò non fosse possibile è indispensabile iniziare la terapia con enalapril a bassi dosaggi (in genere 2,5 mg). In queste circostanze un’associazione a dosi fisse non risulta appropriata; essa può essere utilizzata in seguito quando la titolazione dei singoli componenti abbia dimostrato la necessità di dosaggi presenti nella compressa di CONDIUREN.

    Dosaggi nell’insufficienza renale

    I tiazidici possono risultare diuretici inappropriati per l’uso in pazienti con compromissione renale e

    sono inefficaci con valori di clearance della creatinina di 30 ml/min o inferiori (cioè in presenza di insufficienza renale moderata osevera).

    In pazienti con clearance della creatinina > 30 e < 80 ml/min CONDIUREN deve essere utilizzato solo dopo titolazione delle singole componenti. Quando impiegato da solo, la dose iniziale di enalapril maleato raccomandata nell’insufficienza renale lieve è 5–10 mg.

    Uso pediatrico

    Sicurezza ed efficacia nei bambini non sono state stabilite.

    L’uso del prodotto, pertanto, non è raccomandato in età pediatrica.

    Uso negli anziani

    In studi clinicil’efficacia e la tollerabilità dell’enalaprilmaleato e dell’idroclorotiazide, somministrati

    in concomitanza, sono state simili nei pazienti anziani ed in quelli più giovani.

    Controindicazioni
  • idroclorotiazide
  • gravidanza
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • antiipertensivi
  • ipotensivi
  • idroclorotiazide
  • nitroglicerina
  • nitrati
  • vasodilatatori
  • litio
  • diuretici tiazidici
  • antiinfiammatori non–steroidei
  • antiipertensivo
  • diuretico
  • diuretica
  • spironolattone
  • triamterene
  • amiloride
  • anestetici
  • antidepressivi triciclici
  • antipsicotici
  • simpaticomimetici
  • antipertensivi
  • antidiabetici
  • insuline
  • ipoglicemizzanti orali
  • ipoglicemizzante
  • ipotensivo
  • trombolitici
  • betabloccanti
  • acido acetilsalicilico
  • agente
  • tubocurarina
  • barbiturici
  • analgesici
  • oppioidi
  • insulina
  • antidiabetico
  • colestiramina
  • chinidina
  • procainamide
  • amiodarone
  • sotalolo
  • digitalici
  • digitale
  • furosemide
  • lassativi
  • magnesio
  • noradrenalina
  • amine pressorie
  • citostatici
  • ciclofosfamide
  • metotrexato
  • farmaci ipoglicemizzanti
  • alcool
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    Avvertenze

    Enalapril maleato–Idroclorotiazide

    Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico

    L’ipotensione sintomatica è osservata raramente nei pazienti ipertesi senza complicanze. In pazienti ipertesi trattati con CONDIUREN, è più probabile che si verifichiipotensione sintomatica in caso di deplezione della volemia del paziente, ad es. a seguito di terapia con diuretici, dieta iposodica, diarrea o vomito (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). In questi pazienti la misurazione regolare degli elettroliti sierici deve essere eseguita ad intervalli appropriati. Si deve rivolgere particolare attenzione ai pazienti con patologie ischemiche cardiache o cerebrovascolari nei quali una eccessiva ipotensione può provocare infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare. E’ stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti ipertesi con insufficienza cardiaca associata o meno a insufficienza renale.

    Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere sottoposto a infusione endovenosa con soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che possono essere somministrate solitamente senza difficoltà dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.

    Compromissione della funzionalità renale

    CONDIUREN non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina 80 ml/min e >30 ml/min) finchè la titolazione dell’enalapril abbia mostrato la necessità della dose presente in questa formulazione (vedere paragrafo 4.2).

    Alcuni pazienti ipertesi senza un’apparente patologia renale preesistente hanno sviluppato aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica quando l’enalapril è stato somministrato in concomitanza a un diuretico (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril Maleato, Compromissione della funzione renale; Idroclorotiazide, Compromissione della funzione renale al paragrafo 4.4). Se questo si verifica, la terapia con CONDIUREN deve essere sospesa. Questa circostanza deve far pensare alla possibilità di una stenosi dell’arteria renale di base (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego,Enalapril Maleato, Ipertensione renovascolare al paragrafo 4.4).

    Iperkaliemia

    L’associazione dell’enalapril con un diuretico a basso dosaggio non può escludere la possibilità che si verifichi un’iperkaliemia (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril maleato, Iperkaliemia al paragrafo 4.4).

    Litio

    Generalmente l’associazione di litio con enalapril e diuretici non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).

    Lattosio

    CONDIUREN contiene meno di 200 mg di lattosio per compressa. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Enalapril maleato

    Stenosi aortica/Cardiomiopatia ipertrofica

    Come tutti i vasodilatatori, gli ACE–inibitori devono essere somministrati con cautela a pazienti con ostruzione del tratto di deflusso del ventricolo sinistro e devono essere evitati in caso di shock cardiogeno e ostruzione significativa dal punto di vista emodinamico.

    Compromissione della funzionalità renale

    L’insufficienza renale è stata riportata in associazione con l’enalapril e si è verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave o patologia renale di base, inclusa la stenosi dell’arteria renale. Se riconosciuta tempestivamente e adeguatamente trattata, l’insufficienza renale associata alla terapia con enalapril è usualmente reversibile (vedere paragrafo 4.2 e Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril maleato–Idroclorotiazide, Compromissione della funzione renale; Idroclorotiazide, Compromissione della funzione renale al paragrafo 4.4).

    Ipertensione renovascolare

    In pazienti affetti da stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria dell’unico rene funzionante trattati con ACE–inibitori c’è un rischio aumentato di ipotensione e insufficienza renale.

    Laperdita di funzionalità renalepuò avere luogo con solo lievi alterazioni della creatinina sierica. In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e monitoraggio della funzionalità renale.

    Trapianto di Rene

    Non vi è esperienza riguardante la somministrazione di enalapril in pazienti con trapianto di rene recente. Il trattamento con enalapril non è pertanto raccomandato.

    Pazienti in emodialisi

    L’uso di enalapril non è indicato in pazienti che richiedono dialisi per insufficienza renale.

    Sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (ad es. AN 69) e trattati allo stesso tempo con un ACE–inibitore. Per tali pazienti si deve prendere in considerazione l’uso di un diverso tipo di membrana dialitica o una classe differente di agenti antiipertensivi.

    Insufficienza epatica

    Raramentegli ACE–inibitorisono stati associati con una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. Il meccanismo di tale sindrome non è noto. I pazienti che assumono ACE–inibitori e sviluppano ittero o marcati aumenti deglienzimi epatici devono interrompere l’ACE–inibitore ed essere sottopostiad adeguato follow–up medico (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Idroclorotiazide, Epatopatia al paragrafo 4.4).

    Neutropenia/agranulocitosi

    In pazienti trattati con ACE–inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzionalità renale normale e privi di altri fattori di complicazione, la neutropenia si verifica raramente. L’enalapril deve essere utilizzato con estrema cautela in pazienti con patologie del collageno a livello vascolare, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide o una associazione di questi fattori di complicazione, specie se vi è una preesistente compromissione della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni serie che in alcuni casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. In caso di utilizzazione di enalapril in questi pazienti si consiglia il monitoraggio periodico della conta dei leucociti e i pazienti devono essere istruiti a riportare qualsiasi segno di infezione.

    Iperkaliemia

    In alcuni pazienti trattati con ACE–inibitori, incluso enalapril, sono stati osservati aumenti del potassio sierico. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia comprendono insufficienza renale, peggioramento della funzionalità renale, età (>70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (ad es., spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; o assunzione di altri farmaci associati con aumenti di potassio sierico (per es., eparina). Soprattutto in pazienti con funzionalità renale compromessa, l’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio può portare a un aumento significativo del potassio sierico. L’iperkaliemia può causare aritmie serie, talvolta fatali. Se si ritiene adeguato l’uso concomitante di enalapril e uno qualsiasi dei farmaci suddetti, questi devono essere usati con cautela e con frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril maleato–Idroclorotiazide, Iperkaliemia; Idroclorotiazide, Effetti metabolici ed endocrini al paragrafo 4.4 e al paragrafo 4.5).

    Pazienti diabetici

    I pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina che iniziano la terapia con un ACE– inibitore devono essere avvisatidi controllare attentamente se si verifica ipoglicemia, specie durante il primo mese di uso concomitante (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Idroclorotiazide, Effetti metabolici ed endocrini al paragrafo 4.4 e al paragrafo 4.5).

    Ipersensibilità/edema angioneurotico

    Edema angioneurotico del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe è stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, incluso l’enalapril maleato. Questo può verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi, CONDIUREN deve essere prontamente sospeso e si deve istituire un appropriato monitoraggio per assicurarsi della completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere il paziente. Perfino nei casi in cui il gonfiore è limitato alla sola lingua, senza sofferenza respiratoria, i pazienti possono richiedere una osservazione prolungata in quanto il trattamento con antistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente. Molto raramente, sono stati riportati decessi causati da angioedema associato con edema laringeo o edema della lingua. Nei pazienti in cui risultano coinvolte la lingua, la glottide o la laringe è probabile che si verifichi ostruzione delle vie aeree, soprattutto in quelli con anamnesi positiva per interventi chirurgici alle vie aeree. Qualora ci sia il coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, che causa probabilmente un’ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente somministrata una appropriata terapia come adrenalina 1:1000 sottocute (da 0,3 a 0,5 ml) e/o deve essere assicurato il mantenimento della pervietà delle vie aeree.

    Nei pazienti di etnia nera trattati con ACE–inibitori, è stata riportata una incidenza più elevata di angioedema rispetto ai pazienti di etnia bianca. Sembra comunque che in generale i pazienti di etnia nera abbiano un rischio aumentato di angioedema.

    Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE–inibitori, possono essere maggiormente a rischio di angioedema durante il trattamento con un ACE–inibitore (vedere anche paragrafo 4.3).

    Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri

    Raramente, pazienti in terapia con ACE–inibitori hanno riportato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali, durante desensibilizzazione con veleno di imenotteri. Queste reazioni sono state evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACE–inibitori prima di ogni desensibilizzazione.

    Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi LDL

    Raramente, i pazienti in terapia con ACE–inibitori hanno riportato reazioni anafilattiche potenzialmente fatali durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran– solfato.Queste reazioni sono state evitate con l’interruzione temporanea della terapia con ACE–inibitori prima di ogni seduta di aferesi.

    Tosse

    Con l’impiego degli ACE–inibitori è stata riportata tosse. Tipicamente la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con la sospensione della terapia. Latosse indotta da ACE–inibitori deve essere presa in considerazione nella diagnosi differenziale della tosse.

    Chirurgia/Anestesia

    L’enalapril blocca la formazione di angiotensina II e, quindi, compromette la capacità di compenso attraverso il sistema renina–angiotensina dei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o ad anestesia con agenti che provocano ipotensione. L’ipotensione che si manifesta a causa di questo meccanismo può essere corretta mediante espansione della volemia (vedere paragrafo 4.5).

    Gravidanza

    La terapia con ACE–inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE–inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE–inibitori deve essere interrotto immediatamente, e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    L’uso di enalapril non è raccomandato durante l’allattamento.

    Differenze etniche

    Come con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, l’enalapril è apparentemente meno efficace nel diminuire la pressione arteriosa nei neri che neinon–neri, possibilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemiae riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE– inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Idroclorotiazide

    Compromissione della funzionaltà renale

    I tiazidici possono non essere i diuretici appropriati per il trattamento dei pazienti con compromissione renale e sono inefficaci a valori di clearance della creatinina di 30 ml/min o meno (cioè, insufficienza renale moderata o grave) (vedere paragrafo 4.2 e Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril maleato–Idroclorotiazide, Compromissione della funzione renale; Enalapril maleato, Compromissione della funzione renale al paragrafo 4.4).

    Epatopatia

    I tiazidici devono essere impiegati con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa o epatopatia progressiva, poichè lievi alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono precipitare un coma epatico (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril maleato, Insufficienza epatica al paragrafo 4.4).

    Effetti metabolici ed endocrini

    La terapia con tiazidici può alterare la tolleranza al glucosio. Può rendersi necessario un aggiustamento della dose dei farmaci antidiabetici, compresa l’insulina (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Enalapril maleato, Pazienti diabetici al paragrafo 4.4).

    La terapia con diuretici tiazidici può essere associata con un aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi; tuttavia, alla dose di 12,5 mg di idroclorotiazide, sono stati riportati effetti minimi o non è stato riportato alcun effetto. Inoltre, in studi clinici con 6 mg di idroclorotiazide non sono stati riportati effetti clinicamente significativi su glucosio, colesterolo, trigliceridi, sodio, magnesio o potassio.

    In alcuni pazienti la terapia tiazidica può associarsi allo sviluppo di iperuricemia e/o gotta. Questo effetto iperuricemico sembra essere correlato alla dose e non è clinicamente significativo alla dose di 6 mg di idroclorotiazide. Inoltre, l’enalapril può aumentare l’escrezione urinaria di acido urico e, quindi, attenuare l’effetto iperuricemico dell’idroclorotiazide.

    Si deve eseguire una misurazione periodica degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati, come avviene per qualsiasi paziente trattato con diuretici.

    I tiazidici (inclusa l’idroclorotiazide) possono causare squilibrio idroelettrolitico (ipokaliemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica). Segni di avvertimento di squilibrio idroelettrolitico sono xerostomia, sete, astenia, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore muscolare o crampi, fatica muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito.

    Sebbene durante l’uso di diuretici tiazidici possa verificarsi ipokaliemia, la terapia concomitante con enalapril può ridurre l’ipokaliemia indotta da diuretici. Il rischio di ipokaliemia è massimo nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con diuresi marcata, nei pazienti con inadeguata assunzione orale di elettroliti, e nei pazienti trattati con terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).

    In pazienti edematosi in condizioni climatiche di alta temperatura può verificarsi iponatremia. Il deficit di cloruro è generalmente lieve e abitualmente non richiede trattamento.

    I tiazidici possono diminuire l’escrezione di calcio urinario e causare un intermittente e leggero aumento del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio. L’ipercalcemia marcata può essere un segno di iperparatiroidismo latente. Il trattamento con tiazidici deve essere interrotto prima di testare la funzione paratiroidea.

    I tiazidici hanno mostrato di aumentare l’escrezione urinaria del magnesio, che può dare luogo ad ipomagnesemia.

    Test anti–doping

    L’idroclorotiazide contenuta in questo medicinale può dare un risultato positivo alle analisi dei test anti–doping.

    Ipersensibilità

    Nei pazienti che assumono tiazidici, si possono manifestare reazioni di ipersensibilità in presenza o meno di anamnesi di allergia o asma bronchiale. Con l’uso dei tiazidici è stata riportata riacutizzazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico.

    Gravidanza

    Gravidanza ACE inibitori

    L’uso di ACE–inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE–inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE– inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE–inibitori deve essere immediatamente interrotto, e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    E’ noto che nella donna l’esposizione ad ACE–inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE–inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE–inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Idroclorotiazide

    C’è limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti.

    Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestredi gravidanza può compromettere la perfusione feto placentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia.

    Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia.

    Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro tratttamento potrebbe essere usato.

    Allattamento

    Enalapril

    Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l’uso di Condiuren in allattamento non è raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perché non c’è abbastanza esperienza clinica.

    Nei neonati più grandi, se ritenuto necessario per la madre, Condiuren può essere assunto durante l’allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di eventi avversi.

    Idroclorotiazide

    Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantità. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che può inibire la produzione di latte. L’uso di Condiuren durante l’allattamento al seno non è raccomandato. Se Condiuren viene assunto durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli più bassi possibili.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati riportati nel corso degli studi clinici e dell’esperienza post–marketing con CONDIUREN, enalapril da solo oidroclorotiazide da sola, comprendono:

    Molto comune (> 1/10); Comune (>1/100, <1/10); Non comune (>1/1.000, <1/100); Raro (>1/10.000, <1/1.000);Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non comune: anemia (comprese anemia aplastica ed emolitica).

    Raro: neutropenia, diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, leucopenia, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni.

    Patologie endocrine

    Non nota: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH).

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Comune: ipokaliemia, aumento del colesterolo, aumento dei trigliceridi, iperuricemia.

    Non comune: ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4), ipomagnesiemia, gotta*. Raro: aumento del glucosio ematico.

    Molto raro: ipercalcemia (vedere paragrafo 4.4).

    Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici

    Comune: cefalea, depressione, sincope, alterazione del gusto.

    Non comune: confusione, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesie, vertigini, diminuzione della libido*.

    Raro: alterazioni dell’attività onirica, disturbi del sonno, paresi (dovuta ad ipokaliemia).

    Patologie dell’occhio

    Molto comune: visione offuscata.

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: tinnito.

    Patologie cardiache e vascolari

    Molto comune: capogiro.

    Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, alterazioni del ritmo cardiaco, angina pectoris, tachicardia.

    Non comune: vampate, palpitazioni, infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare, possibilmente secondario a ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4).

    Raro: fenomeno di Raynaud.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Molto comune: tosse.

    Comune: dispnea.

    Non comune: rinorrea, laringodinia e raucedine, broncospasmo/asma.

    Raro: infiltrati polmonari, sindrome da distress respiratorio(incluse polmonite ed edema polmonare), rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila.

    Patologie gastrointestinali

    Molto comune: nausea.

    Comune: diarrea, doloreaddominale.

    Non comune: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazioni gastriche, secchezza delle fauci, ulcera peptica, flatulenza*.

    Raro: stomatite/ulcere aftose, glossite. Molto raro: angioedema intestinale.

    Patologie epatobiliari

    Raro: insufficienza epatica, necrosi epatica (potenzialmente fatale), epatite – epatocellulare o colestatica, ittero, colecistite (in particolare in pazienti con colelitiasi preesistente).

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Comune: eruzione cutanea (esantema).

    Ipersensibilità/edema angioneurotico: sono stati riportati edema angioneurotico del volto, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.4).

    Non comune: diaforesi, prurito,orticaria, alopecia.

    Raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, porpora,lupus eritematoso cutaneo, eritroderma, pemfigo.

    È stato riportato un complesso sintomatologico che può includere alcune o tutte le seguenti condizioni: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positività per gli anticorpi antinucleo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Possono verificarsi eruzione cutanea, fotosensibilità oaltre manifestazioni dermatologiche.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Comune: crampi muscolariâE. . Non comune: artralgia*.

    Patologie renali e urinarie

    Non comune: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria. Raro: oliguria, nefrite interstiziale.

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Non comune: impotenza. Raro: ginecomastia.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Molto comune: astenia.

    Comune: dolore toracico, faticabilità.

    Non comune: malessere, febbre.

    Esami diagnostici

    Comune: iperkaliemia, aumenti della creatinina sierica.

    Non comune: aumenti dell’azoto ureico, iponatremia.

    Raro: aumenti degli enzimi epatici, aumenti della bilirubinemia.

    *Osservati soltanto con dosi di 12,5 e 25 mg di idroclorotiazide, come la dose presente nel CONDIUREN.

    âE. La frequenza dei crampi muscolari definita comune si riferisce a dosi di 12,5 e 25 mg di idroclorotiazide, come la dose presente nel CONDIUREN, mentre la frequenza dell’evento è definita non comune quando si riferisce alla dose di 6 mg di idroclorotiazide

    Eccipienti

    Sodio bicarbonato, lattosio monoidrato, ferro ossido giallo, amido di mais, amido pregelatinizzato, magnesio stearato.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.