È opportuno che il colistimetato di sodio (CMS) sia somministrato sotto la supervisione di medici che abbiano la dovuta esperienza nell’uso di questo medicinale.
Posologia
La posologia può essere modificata in base alla gravità della malattia e alla risposta clinica.
Intervallo di dose raccomandato:
Somministrazione per via inalatoria
Adulti, adolescenti e bambini di età ≥2 anni
1–2 MUI due o tre volte al giorno (massimo 6 MUI/die)
Bambini di età <2 anni
0,5–1 MUI due volte al giorno (massimo 2 MUI/ die)
Devono essere rispettate le linee guida cliniche rilevanti per i regimi terapeutici, comprendenti la durata del trattamento, la periodicità e la somministrazione congiunta di altri antibatterici.
Anziani
Un aggiustamento della dose non è considerato necessario.
Compromissione renale
Un aggiustamento della dose non è considerato necessario, ma si raccomanda cautela nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione epatica
Un aggiustamento della dose non è considerato necessario.
Modo di somministrazione
Per uso inalatorio.
Nei neonati e nei bambini prematuri, particolare attenzione deve essere prestata, dato che la funzione renale in questa popolazione è solo parzialmente sviluppata.
Per l’uso nei bambini al di sotto dei due anni, è raccomandato Pari LC Sprint Baby con mascherina. (erogatore rosso).
Il contenuto di una flaconcino di Colfinair 1 milione di Unità Internazionali deve essere disciolto in 3 ml di soluzione isotonica di sodio cloruro.
Per le istruzioni sulla diluizione del prodotto prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Caratteristiche di rilascio del farmaco previste come da studi in vitro (in vivo) con diversi sistemi di nebulizzazione di Colfinair 1 Milione di Unità Internazionali disciolto in 3 ml di soluzione isotonica di sodio cloruro (min –max).
Sistema di Nebulizzazione | PARI LC SPRINT con compressore PARI Boy S | Nebulizzatore eFlow rapid |
Farmaco totale rilasciato | 25 mg CMS (22,1 – 27,2) | 27 mg CMS (19,9 – 30,5) |
Particelle fini di massa < 5 mcm | 15 mg CMS (12,7 – 16,8) | 18 mg CMS (13,0 – 20,8) |
Velocità di rilascio del farmaco | 4,6 mg CMS/ min (4,3 – 5,0) | 7,0 mg CMS/ min (5,2 – 7,7) |
Diametro aerodinamico medio di massa | 3,8 mcm (3,3 –4,3) | 4,1 mcm (4,0 – 4,4) |
Deviazione standard geometrica | 2,2 | 1,6 |
80 mg CMS corrispondono approssimativamente a 1 Milione di Unità Internazionali
• Il tempo di nebulizzazione può incrementare durante i 60 cicli di nebulizzazione da circa 3 minuti a circa 4,5 minuti con il nebulizzatore portatile eFlow rapid.
• Il nebulizzatore deve essere mantenuto in posizione orizzontale durante l’inalazione.
• Il paziente deve sedere con il busto in posizione eretta durante l’inalazione. L’inalazione deve essere effettuata mantenendo un regolare ritmo respiratorio senza interruzioni.
• Il nebulizzatore deve essere pulito e disinfettato dopo l’uso come descritto nelle istruzioni per l’uso di ogni specifico nebulizzatore.
In soluzione acquosa, il colistimetato di sodio è idrolizzato al principio attivo colistina.
Per le precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione delle soluzioni ricostituite, vedere paragrafo 6.6.
Se si assumono altri medicinali, questi devono essere assunti nell’ordine consigliato dal medico.
Tabella di conversione :
Nell’UE, la dose di colistimetato di sodio (CMS) deve essere prescritta e somministrata esclusivamente in unità internazionali (UI). L’etichetta riporta il numero di UI per flaconcino.
In passato si sono verificati confusione ed errori di somministrazione a causa dell’uso di diverse unità di misura della dose in termini di potenza. Negli USA e in altre parti del mondo, la dose è espressa in milligrammi di attività base della colistina (mg CBA).
La seguente tabella di conversione è riportata a scopo orientativo e i valori sono da considerarsi nominali e solo approssimativi.
Tabella di conversione per CMS
Potenza | ≈ massa di CMS (mg)* | |
UI | ≈ mg CBA | |
12.500 | 0,4 | 1 |
150.000 | 5 | 12 |
1.000.000 | 34 | 80 |
4.500.000 | 150 | 360 |
9.000.000 | 300 | 720 |
* Potenza nominale della sostanza farmacologica = 12.500 UI/mg
Tosse e broncospasmo possono verificarsi con l’inalazione di antibiotici.
È raccomandato somministrare la prima dose sotto controllo medico. È raccomandata la pre–medicazione con un broncodilatatore e ciò deve essere una prassi di routine, specialmente se essa è parte del regime terapeutico in uso dal paziente. Devono essere valutate le FEV1 prima e dopo la somministrazione della dose. Se c’è prova di un’iper–reattività bronchiale indotta dal colistimetato sodico in un paziente che non ha ricevuto un pre–trattamento con broncodilatatori, il test deve essere ripetuto in un’occasione diversa usando un broncodilatatore. Segni di iper reattività bronchiale in presenza di un broncodilatatore possono essere indice di una reazione allergica e il trattamento con Colfinair deve essere interrotto. Il broncospasmo che si verifica deve essere trattato come clinicamente indicato.
L’iper reattività bronchiale in risposta al colistimetato sodico si può sviluppare a seguito di un uso prolungato nel tempo e si raccomanda la valutazione delle FEV1 prima e dopo il trattamento durante le visite cliniche ordinarie.
In caso di ipersensibilità alla dose e volume raccomandati una maggiore diluizione deve essere utilizzata aggiungendo circa 1–3 ml di soluzione isotonica salina alla dose e volume raccomandati.
Usare con estrema attenzione in pazienti con porfiria, dato che il colistimetato sodico può causare un’esacerbazione della porfiria.
Si possono manifestare nefrotossicità o neurotossicità se la dose parenterale raccomandata viene superata. Questo rischio è ridotto grazie alla bassa biodisponibilità durante l’inalazione, ma Colfinair deve essere utilizzato con cautela in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2). La comparsa di effetti neurotossici così come la funzione renale devono essere monitorate.
Compromissione renale
Il colistimetato sodico viene escreto per via renale ed è nefrotossico se vengono raggiunte concentrazioni plasmatiche elevate. Mentre ciò è improbabile durante la terapia con inalazione, si raccomanda la valutazione delle concentrazioni plasmatiche, in particolare nei pazienti con compromissione renale.
Resistenza microbica
Durante l’uso clinico è stata segnalata resistenza acquisita al colistimetato sodico da parte della Pseudomonas aeruginosa mucoide. Sui pazienti trattati a lungo termine devono essere eseguiti test di sensibilità, in visite cliniche regolari, e ogni volta in cui un paziente manifesti una riacutizzazione (vedere paragrafo 5.1).
Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso del colistimetato sodico in donne in gravidanza. Studi sulla dose singola in donne in gravidanza mostrano che il colistimetato sodico attraversa la barriera placentare e può esserci rischio di tossicità fetale se sono somministrate dosi ripetute in pazienti in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti del colistimetato sodico sulla riproduzione e lo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Colistimetato sodico non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il beneficio per la madre superi il rischio potenziale per il feto.
Il colistimetato sodico è escreto nel latte materno. Colistimetato sodico deve essere somministrato alle donne in allattamento solo quando chiaramente indicato e il beneficio per la madre supera il potenziale rischio per il bambino.
Gli effetti indesiderati più comuni, a seguito della nebulizzazione del colistimetato sodico sono la tosse e il broncospasmo in circa il 10% dei pazienti. In pazienti con fibrosi cistica trattati con iniezione e.v. o i.m. sono stati segnalati eventi neurologici in più del 27% dei pazienti.
Riassunto tabellare degli effetti indesiderati
Effetti indesiderati da farmaco sono elencati nella tabella 1, in accordo alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. All’interno ogni classe organo/sistemica, gli effetti indesiderati da farmaco sono ordinati a seconda della frequenza, con l’evento più frequente per primo.
In aggiunta, le corrispondenti categorie di frequenza, utilizzando la seguente convenzione (CIOMS III) sono qui di seguito indicate per ogni effetto indesiderato da farmaco:
Molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10000 < 1/1000); molto raro (< 1/10000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
La probabilità di effetti indesiderati può essere correlata all’età, alla funzione renale e alle condizioni del paziente.
Tabella 1 Effetti indesiderati
Effetti indesiderati | Categoria di Frequenza |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Dolore faringolaringeo | Molto comune |
Irritazione faringolaringea | Molto comune |
Tosse | Molto comune |
Dispnea | Molto comune |
Sibilo | Molto comune |
Respiro affannoso | Molto comune |
Diminuzione del volume espiratorio forzato (FEV) | Molto comune |
Apnea | Molto comune |
Disturbi psichiatrici | |
Stato confusionale | Non nota |
Disturbi psicotici | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | |
Capogiri | Non nota |
Parestesia | Non nota |
Disartria | Non nota |
Squilibri del sistema nervoso autonomo | Non nota |
Patologie dell’occhio | |
Disturbi della vista | Non nota |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Vertigini | Non nota |
Patologie renali e urinarie | |
Insufficienza renale | Non nota |
Pazienti con grave compromissione renale che assumono alti dosaggi possono riscontrare effetti indesiderati noti con somministrazione intravenosa.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il Sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Nessuno.
Non conservare a temperatura superiore ai 25° C. Tenere i flaconcini nell’imballaggio esterno per proteggerli dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.