Spalmare una opportuna quantità di gel sulla parte dolorante massaggiando lentamente fino a completo assorbimento, ripetendo la applicazione due–tre volte al giorno.
Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedi 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Clevian gel deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
La quota di principio attivo assorbita attraverso la cute, di norma, non raggiunge in circolo concentrazioni tali da esporre a rischi di effetti indesiderati quali quelli conseguenti all’uso sistemico del farmaco.
L’applicazione di prodotti per uso topico, specie se protratta, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In presenza di reazioni di ipersensibilità si dovra interrompere il trattamento ed istituire una terapia opportuna.
Vedere anche sezione 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione.
In via precauzionale a meno che il medico non lo ritenga assolutamente necessario, si sconsiglia l’uso di Clevian gel durante la gravidanza e l’allattamento.
Reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens–Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente).
L’uso, specie se prolungato del prodotto, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione e di irritazione locale. Raramente reazioni immediate con orticaria e broncospasmo. In tal caso occorre interrompere il trattamento.
Metile p–idrossibenzoato, Propile p–idrossibenzoato, Polietilenglicole, Alcool etilico, Essenza di silverpin, Carbossipolimetilene, Etanolamina, Acqua
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.