Posologia
La dose raccomandata di cilostazolo è di 100 mg due volte al giorno. Il cilostazolo deve essere assunto 30 minuti prima della colazione e della cena. L’assunzione del cilostazolo insieme al cibo ha evidenziato un aumento delle concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) del cilostazolo, che può essere associato ad un aumento dell’incidenza di reazioni avverse.
Il trattamento con cilostazolo deve essere iniziato da un medico esperto nel trattamento della claudicatio intermittens (vedere anche paragrafo 4.4).
Il medico deve rivalutare il paziente dopo 3 mesi di trattamento, al fine di interrompere il trattamento con cilostazolo nei casi in cui l’effetto sia insufficiente o non vi sia un miglioramento dei sintomi.
I pazienti in trattamento con cilostazolo dovrebbero continuare a mantenere le modifiche allo stile di vita (cessazione del fumo e esercizio fisico), e gli interventi farmacologici (come riduzione dei lipidi e trattamento antiaggregante) per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari. Cilostazolo non è un sostituto di tali trattamenti.
La riduzione della dose a 50 mg due volte al giorno è raccomandata nei pazienti trattati con farmaci che inibiscono fortemente il CYP3A4, ad esempio, alcuni macrolidi, antifungini azolici, inibitori della proteasi, o medicinali che inibiscono fortemente il CYP2C19, ad esempio omeprazolo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Pazienti anziani
Non ci sono indicazioni particolari per il dosaggio negli anziani.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite.
Pazienti con insufficienza renale
Non è necessario un aggiustamento della dose in pazienti con clearance della creatinina > 25 ml/min. Il cilostazolo è controindicato in pazienti con clearance della creatinina ≤ 25 ml/min.
Insufficienza epatica
Nei pazienti con epatopatia lieve non è necessario alcun adattamento della dose. Non sono disponibili dati su pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave. Poiché il cilostazolo viene prevalentemente metabolizzato attraverso gli enzimi epatici, è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave.
L’idoneità del trattamento con cilostazolo deve essere attentamente valutata insieme ad altre opzioni di trattamento come la rivascolarizzazione.
Sulla base del meccanismo d’azione, cilostazolo può indurre tachicardia, palpitazioni, tachiaritmia e/o ipotensione. L’aumento della frequenza cardiaca associato con cilostazolo è di circa 5–7 bpm; nei pazienti a rischio questo può indurre angina pectoris.
I pazienti che possono presentare un aumento del rischio di gravi eventi avversi cardiaci a seguito di un aumento della frequenza cardiaca, ad esempio pazienti con malattia coronarica stabile, devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con cilostazolo, mentre è controindicato l’uso di cilostazolo in pazienti con angina pectoris instabile o infarto miocardico/intervento coronarico negli ultimi 6 mesi, o storia di grave tachiaritmia (vedere paragrafo 4.3).
Si deve usare cautela quando si prescrive il cilostazolo a pazienti con ectopia atriale o ventricolare e a pazienti con fibrillazione atriale o flutter.
I pazienti devono essere sollecitati a riferire qualsiasi episodio di emorragia o di comparsa di ematomi durante il trattamento. In caso di emorragia retinica la somministrazione del cilostazolo deve essere interrotta. Fare riferimento ai paragrafi 4.3 e 4.5 per ulteriori informazioni sul rischio di emorragie.
Grazie all’effetto inibitorio del cilostazolo sull’aggregazione piastrinica, è possibile che in concomitanza di interventi chirurgici (inclusi anche quelli meno invasivi, come l’estrazione dentaria) si osservi un aumento del rischio di emorragia. Se un paziente deve essere sottoposto a chirurgia elettiva e non è necessario un effetto antiaggregante, il cilostazolo deve essere sospeso 5 giorni prima dell’intervento chirurgico.
Sono stati riportati casi rari o molto rari di anomalie ematologiche comprese trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia e anemia aplastica (vedi paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei pazienti i sintomi regrediscono interrompendo l’assunzione del cilostazolo. Tuttavia, alcuni casi di pancitopenia e anemia aplastica hanno avuto un esito fatale.
Oltre a segnalare episodi di emorragia e di facile comparsa di lividi, i pazienti devono essere sollecitati a riportare immediatamente ogni altro segno che possa suggerire uno sviluppo precoce di discrasia ematica come piressia o mal di gola. Deve essere eseguito un esame emocromocitometrico completo se si sospetta un’infezione o se esiste evidenza clinica di discrasia ematica. L’assunzione del cilostazolo deve essere rapidamente interrotta se esiste evidenza clinica o di laboratorio di anomalie ematologiche.
Nel caso di pazienti in terapia con potenti inibitori del CYP3A4 o CYP2C19, sono stati evidenziati aumenti dei livelli plasmatici di cilostazolo. In tali casi, si raccomanda un dosaggio di cilostazolo pari a 50 mg due volte al giorno (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 4.5).
È necessaria cautela quando si somministra il cilostazolo insieme ad altri agenti che potenzialmente possono ridurre la pressione sanguigna, a causa della possibilità di effetti ipotensivi additivi con una tachicardia riflessa. Fare riferimento anche al paragrafo 4.8.
È necessaria cautela quando si somministra il cilostazolo contemporaneamente ad altri agenti che inibiscono l’aggregazione piastrinica. Fare riferimento ai paragrafi 4.3 e 4.5.
Gravidanza
Non ci sono dati adeguati sull’uso di cilostazolo in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Cilostazolo Sandoz non deve essere usato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
In studi su animali è stato evidenziato che il cilostazolo passa nel latte materno. L’escrezione del cilostazolo nel latte materno umano non è nota. L’uso di Cilostazolo Sandoz non è raccomandato durante l’allattamento considerato il possibile effetto dannoso sui neonati allattati da madri trattate con cilostazolo.
Fertilità
Cilostazolo Sandoz non ha alterato la fertilità negli studi su animali.
Le reazioni avverse più frequenti riportate negli studi clinici sono state cefalea (> 30%), diarrea e anomalie delle feci (entrambe >15%). Queste reazioni in genere sono state di intensità da lieve a moderata e a volte sono migliorate con la riduzione della dose.
Le reazioni avverse riportate negli studi clinici e nel periodo post–marketing sono incluse nella tabella qui di seguito riportata.
Le frequenze corrispondono a:
Molto comune (≥1/10)
Comune(da ≥1/100 a < 1/10)
Non comune (da ≥1/1000 a < 1/100)
Raro (da ≥1/10.000 a < 1/1000)
Molto raro (< 1/10.000)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Le frequenze delle reazioni osservate nel periodo post–marketing sono identificate come non note (non possono essere definite sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico | Comune | Ecchimosi |
Non Comune | Anemia | |
Raro | Aumento del tempo di sanguinamento, trombocitemia | |
Non nota | Tendenza al sanguinamento, trombocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, leucopenia, pancitopenia, anemia aplastica | |
Disturbi del sistema immunitario | Non Comune | Reazione allergica |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Edema (periferico, viso), anoressia |
Non Comune | Iperglicemia, diabete mellito | |
Disturbi psichiatrici | Non Comune | Ansia |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Cefalea |
Comune | Capogiri | |
Non Comune | Insonnia, sogni anomali | |
Non nota | Paresi, ipoestesia | |
Patologie dell’occhio | Non nota | Congiuntivite |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Non nota | Tinnito |
Patologie cardiache | Comune | Palpitazioni, tachicardia, angina pectoris, aritmia, extrasistole ventricolari |
Non Comune | Infarto del miocardio, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia sopraventricolare, tachicardia ventricolare, sincope | |
Patologie vascolari | Non Comune | Emorragia oculare, epistassi, emorragia gastrointestinale, emorragia non specificata, ipotensione ortostatica |
Non nota | Vampate di calore, ipertensione, ipotensione, emorragia cerebrale, emorragia polmonare, emorragia muscolare, emorragia delle vie respiratorie, emorragia sottocutanea. | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Rinite, faringite |
Non Comune | Dispnea, polmonite, tosse | |
Non nota | Polmonite interstiziale | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Diarrea, feci anomale |
Comune | Nausea e vomito, dispepsia, flatulenza, dolore addominale | |
Non Comune | Gastrite | |
Patologie epatobiliari | Non nota | Epatite, anomalie della funzionalità epatica, ittero |
Patologie della cute e del tessuto | Comune | Rash, prurito |
Non nota | Eczema, eruzioni cutanee, sindrome di Steven–Johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Non Comune | Mialgia |
Patologie renali e urinarie | Raro | Insufficienza renale, compressione della funzionalità renale |
Non nota | Ematuria, pollachiuria | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Dolore toracico, astenia |
Non Comune | Brividi, malessere | |
Non nota | Piressia, dolore | |
Esami diagnostici | Non nota | Aumento dei livelli di acido urico, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica |
È stato osservato un aumento dell’incidenza di palpitazione e di edema periferico somministrando cilostazolo con altri vasodilatatori che causano tachicardia riflessa, per esempio diidropiridina, che blocca i canali del calcio.
L’unico evento avverso che ha reso necessaria l’interruzione della terapia in ≥ 3% dei pazienti trattati con il cilostazolo è stato il manifestarsi di cefalea. Altre cause frequenti di interruzione sono state palpitazioni e diarrea (entrambe 1,1 %).
Il cilostazolo per se può causare un aumento del rischio di sanguinamento e questo rischio può aumentare in seguito alla somministrazione contemporanea di altre sostanze con potenziale simile.
Il rischio di emorragie intraoculari può essere più alto nei pazienti con diabete.
Un aumento della frequenza di diarrea e palpitazioni è stato registrato in pazienti di età superiore ai 70 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Amido di mais
Cellulosa microcristallina
Calcio carmellosa
Ipromellosa 5/6 CP
Magnesio stearato
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.