Il dosaggio della chinina cloridrato è calcolato in rapporto al peso corporeo sia nell’adulto sia nel bambino.
La dose di carico iniziale è di 20 mg/kg (fino alla dose massima di 1,4 g) infusa in 4 ore.
La dose di carico non deve essere somministrata ai pazienti che hanno assunto chinina (o chinidina) o meflochina nella 24 ore precedenti.
Dopo un intervallo di 8-12 ore il trattamento prosegue con una dose di mantenimento di 10 mg/kg (fino alla dose massima di 700 mg) infusa in 4 ore da ripetere ad intervalli di 8-12 ore fino a quando le condizioni del paziente non consentono la somministrazione orale.
La dose di mantenimento deve essere ridotta a 5-7 mg/kg nei soggetti con insufficienza renale o quando il trattamento parenterale è richiesto per più di 48 ore.
Nei reparti di terapia intensiva la dose di carico può essere somministrata, in alternativa, alla dose di 7 mg/kg infusa in 30 minuti, seguita immediatamente da una dose di 10 mg/kg in 4 ore.
Dopo un intervallo di 8-12 ore la dose di mantenimento prosegue come descritto.
Il concentrato non deve essere somministrato come tale ma solo dopo opportuna diluizione con almeno 10 volumi di soluzione fisiologica.
Somministrare solo per infusione endovenosa lenta.
L’eventuale soluzione diluita residua non può essere riutilizzata e deve essere eliminata.
L’accertamento dell’eventuale ipersensibilità al principio attivo deve tenere conto della possibilità di reazioni crociate tra chinina e chinidina.
La chinina può determinare, per stimolazione dell’increzione insulinica, una grave ipoglicemia potenzialmente letale, specialmente in gravidanza o nelle infezioni gravi e prolungate. I valori glicemici devono essere controllati prima della somministrazione e accuratamente monitorati nel corso del trattamento; può essere opportuna la somministrazione preventiva di soluzione glucosata.
L’insorgenza di febbre emoglobinurica ("blackwater fever": caratterizzata da emolisi massiva, emoglobinemia e emoglobinuria), una rara reazione di ipersensibilità che può causare insufficienza renale anche ad esito letale, è più frequente nelle donne gravide.
Gli effetti del farmaco possono aggravare le condizioni di soggetti con alterazioni del ritmo cardiaco (e.s. fibrillazione atriale, difetti di conduzione, blocchi) o altre gravi patologie cardiache, asma, emoglobinuria, neurite ottica, tinnito; in questi casi la somministrazione di chinina richiede particolare cautela.
L’infusione rapida può causare ipotensione grave.
L’uso concomitante di meflochina aumenta il rischio di convulsioni e di aritmie; la meflochina può essere somministrata solo dopo un intervallo di almeno 12 ore dall’ultima dose di chinina (vedere paragrafo 4.5).
Particolare cautela è richiesta nei soggetti con insufficienza epatica o renale per la conseguente modifica della cinetica del farmaco.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti: nessuna.
Gravidanza
La chinina può causare effetti dannosi sulla gravidanza (in particolare suscettibilità alla ipoglicemia iperinsulimemica e alla febbre emoglobinurica (vedere paragrafo 4.4) e sul feto (in particolare, ipoplasia del nervo acustico e conseguente sordità).
Tuttavia, occorre tenere conto della pericolosità della malaria in gravidanza (specialmente nell’ultimo trimestre).
La chinina deve essere somministrata nei casi di assoluta necessità quando i benefici attesi superino i possibili rischi.
Allattamento
La chinina è escreta nel latte materno in concentrazioni inferiori a quelle plasmatiche; nei lattanti con carenza di glucoso-6-fosfato-deidrogenasi può causare emolisi grave.
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati della chinina organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Patologie cardiache
Angina pectoris
Torsione di punta
Vasculiti
Aritmie ventricolari
Fibrillazione atriale
Alterazioni della conduzione atrio-ventricolare.
Ipotensione grave (conseguente ad infusione rapida)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eritema multiforme
Eruzioni cutanee
Edema facciale
Angioedema (specialmente al volto)
Arrossamento cutaneo transitorio
Prurito
Fotosensibilità
Sudorazione eccessiva
Necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell).
Porpora trombotica trombocitopenica.
Patologie endocrine
Ipoglicemia
Patologie gastrointestinali
Disfagia
Dolore epigastrico
Dolori addominali
Nausea
Vomito
Patologie del sistema emolinfopoietico
Trombocitopenia
Leucopenia
Pancitopenia
Porfiria
emolisi
Coagulopatia
Coagulazione intravascolare disseminata
Ipoprotrombinemia
Metaemoglobinemia
Mielosoppressione
Agranulocitosi.
Patologie epatobiliari
Epatotossicità (epatite colostatica) ed epatiti granulomatose
Disturbi del sistema immunitario
Reazioni di ipersensibilità
Fotosensibilità
Lupus anticoagulante
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Miastenia gravis
Patologie del sistema nervoso
Apprensione
Confusione
Emicrania, cefalea
Agitazione, inquietudine
Sincope
Vertigini, convulsioni
Patologie dell’occhio
Visione dei colori anomala
Vista annebbiata
Diplopia
Nistagmo
Fotofobia
Scotoma
Disturbi della vista
Restringimento del campo visivo
Cecità notturna, cecità temporanea
Midriasi.
Raramente: cecità.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Ototossicità
Tinnito
Ipoacusia
sordità (generalmente reversibile)
vertigini.
Patologie renali e urinarie
Febbre emoglobinurica
Sindrome uremico-emolitica
Nefrite interstiziale
Nefrotossicità
Emoglobinuria.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Asma
Infiltrato polmonare
Depressione respiratoria
Dispnea
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Cinconismo - La somministrazione di chinina può causare tossicità dose-dipendente caratterizzata da un tipico corteo sintomatologico ("cinconismo"). Nelle forme lievi è presente: tinnito, cefalea, nausea, disturbi visivi (ad esempio: offuscamento, scotomi, fotofobia, alterata percezione dei colori), vertigini, dispnea, febbre.
Proseguendo il trattamento o dopo dosi singole elevate compaiono: manifestazioni gastrointestinali (vomito, dolore addominale, diarrea), cardiovascolari (arresto sinusale, ritmo giunzionale, blocco atrio-ventricolare, tachicardia e fibrillazione ventricolari), cutanee (cute calda e arrossata, eruzioni cutanee), depressione respiratoria, confusione mentale, convulsioni e peggioramento dei disturbi della vista (compresa la cecità temporanea).
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione
Reazioni di ipersensibilità - La reazione più frequentemente osservata è un arrossamento cutaneo accompagnato da intenso prurito generalizzato.
Altre reazioni meno frequenti sono: eruzioni cutanee (orticarioidi, papulari, scarlattiniformi), angioedema (specialmente al volto), alterazioni ematologiche (incluse trombocitopenia e coagulazione intravascolare disseminata), insufficienza renale acuta e asma.
Raramente: febbre emoglobinurica ("blackwater fever") (vedere paragrafo 4.4).
Altri - Febbre.
Alterazioni del sito di somministrazione - La chinina è una sostanza molto irritante: dopo l’infusione endovenosa possono verificarsi tromboflebiti.
Acqua per preparazioni iniettabili.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non sono richieste particolari condizioni di conservazione in relazione alla temperatura.
La soluzione deve essere limpida, incolore o leggermente paglierina e priva di particelle visibili.