Cardioaspirin (Bayer spa)

Compresse gastroresistenti 30cpr gast 100mg

da2.35 €
Principio attivo:Acido acetilsalicilico
Gruppo terapeutico:Antitrombotici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infarto del miocardio
  • attacchi ischemici transitori
  • angina pectoris
  • emodialisi
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    Posologia

    Adulti

    Se non diversamente prescritto, si raccomanda la posologia di 1 compressa (100 mg) al giorno, in un’unica somministrazione.

    La prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio dovrà essere effettuata con il dosaggio di 100 mg.

    E’ consigliabile ingerire il farmaco con un’abbondante quantità di liquido (½ – 1 bicchiere di acqua), prima dei pasti.

    Cardioaspirin non dev’essere assunto a dosaggi maggiori senza espressa prescrizione del medico.

    Popolazione pediatrica

    Cardioaspirin non è indicato per l’uso nella popolazione pediatrica (vedere paragrafo 4.4).

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • acido acetilsalicilico
  • shock
  • ipotensione
  • tachicardia
  • vomito
  • farmaci antinfiammatori non steroidei
  • ulcera gastroduodenale
  • diatesi emorragica
  • insufficienza renale
  • grave insufficienza epatica
  • grave insufficienza cardiaca
  • metotrexato
  • gravidanza
  • anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze ad attività simile
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    Interazioni
  • altri medicinali
  • anticoagulanti
  • warfarin
  • ciclosporina
  • tacrolimus
  • antiipertensivi
  • diuretici
  • steroidi
  • probenecid
  • metotrexato
  • salicilati
  • ibuprofene
  • acido acetilsalicilico
  • trombolitici
  • agenti
  • anti–infiammatori non steroidei
  • digossina
  • insulina
  • prostaglandine
  • corticosteroidi
  • dopo
  • vasodilatatorie
  • anti–ipertensivo
  • beta bloccanti
  • antiipertensiva
  • acido valproico
  • fenitoina
  • benzbromarone
  • uricosurico
  • alcool
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    Avvertenze

    L’acido acetilsalicilico dev’essere utilizzato con particolare cautela nei seguenti casi:

    • ipersensibilità ai farmaci analgesici, anti–infiammatori od antireumatici ed in presenza di altre allergie,

    • anamnesi di ulcere gastrointestinali, compresa la malattia ulcerosa cronica o ricorrente, o di emorragie gastrointestinali,

    • trattamento concomitante con anticoagulanti (vedere paragrafo 4.5),

    • nei pazienti con compromissione della funzionalità renale o cardiocircolatoria (ad es. vasculopatia renale, insufficienza cardiaca congestizia, deplezione di volume, chirurgia maggiore, sepsi o eventi emorragici maggiori), poiché l’acido acetilsalicilico può incrementare ulteriormente il rischio di compromissione della funzionalità renale ed insufficienza renale acuta,

    • nei pazienti affetti da grave deficit di glucosio–6–fosfato deidrogenasi (G6PD), l’acido acetilsalicilico può indurre emolisi o anemia emolitica. Fattori che possono aumentare il rischio di emolisi sono, ad esempio, un dosaggio elevato, la febbre o infezioni acute,

    • compromissione della funzionalità epatica.

    L’ibuprofene può interferire con l’effetto inibitorio sull’aggregazione piastrinica dell’acido acetilsalicilico. I pazienti devono informare il medico nel caso assumano ibuprofene come antidolorifico in corso di trattamento con acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).

    • L’acido acetilsalicilico può provocare broncospasmo e indurre attacchi d’asma o altre reazioni di ipersensibilità. Sono fattori di rischio l’asma pre–esistente, la febbre da fieno, la poliposi nasale o le malattie respiratorie croniche. Queste reazioni possono manifestarsi anche in pazienti che presentino reazioni allergiche (ad es. reazioni cutanee, prurito, orticaria) ad altre sostanze.

    • L’acido acetilsalicilico dovrebbe essere utilizzato con cautela in caso di ipersensibilità agli analgesici, agenti antiinfiammatori o antireumatici ed in presenza di altre allergie. Gravi reazioni cutanee, inclusa la sindrome di Steven–Johnson, sono state riportate raramente in associazione con FANS, inclusa Cardioaspirin (vedere paragrafo 4.8). L’uso di Cardioaspirin deve essere interrotto ai primi segnali di reazione cutanea, lesioni alle mucose e altri segni di ipersensibilità.

    • A causa dell’effetto inibitorio sull’aggregazione piastrinica, che persiste per diversi giorni dopo la somministrazione, l’acido acetilsalicilico può aumentare la tendenza alle emorragie durante e dopo gli interventi chirurgici (inclusi gli interventi chirurgici minori, ad es. l’estrazione dentaria).

    • A basse dosi, l’acido acetilsalicilico riduce l’escrezione di acido urico. Questo può talvolta causare attacchi di gotta nei pazienti predisposti.

    • I soggetti di età superiore ai 70 anni di età, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico.

    • Cardioaspirin non è indicato per l’uso nella popolazione pediatrica I prodotti contenenti acido acetilsalicilico non devono essere utilizzati nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni con infezioni virali, a prescindere dalla presenza o meno di febbre. In certe affezioni virali, specialmente influenza A, influenza B e varicella, esiste il rischio di Sindrome di Reye, una malattia molto rara, ma pericolosa per la vita, che richiede un immediato intervento medico. Il rischio può essere aumentato in caso di assunzione contemporanea di acido acetilsalicilico, sebbene non sia stata dimostrata una relazione causale. Il vomito persistente in pazienti affetti da queste malattie può essere un segno di Sindrome di Reye.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I risultati di studi epidemiologici suggeriscono un possibile aumento del rischio di aborto e di malformazioni dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. I dati disponibili non dimostrano che ci sia correlazione tra l’assunzione di acido acetilsalicilico e l’aumento del rischio di aborto.

    I dati epidemiologici disponibili relativi alle malformazioni a seguito di assunzione di acido acetilsalicilico non sono coerenti, ma non si può escludere un aumentato rischio di gastroschisi. Uno studio prospettico con esposizione nelle fasi precoci della gravidanza (primo–quarto mese), eseguito su circa 14.800 coppie madre–figlio, non ha dimostrato un aumento nella frequenza di malformazioni. Gli studi condotti nell’animale hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non dev’essere somministrato se non in caso di effettiva necessità. Qualora farmaci contenenti acido acetilsalicilico siano usati da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il trattamento dovrà essere il più breve possibile e la dose la più bassa possibile.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

    • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare);

    • disfunzione renale, che può progredire ad insufficienza renale con oligo–idramnios;

    la madre e il bambino, alla fine della gravidanza, a:

    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse;

    • inibizione delle contrazioni uterine, risultante in ritardo o prolungamento del travaglio.

    Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

    Allattamento

    I salicilati ed i loro metaboliti passano nel latte materno in piccole quantità.

    Dal momento che non sono stati osservati effetti indesiderati nel lattante in seguito ad un uso occasionale, l’interruzione dell’allattamento non è di norma necessaria.

    Tuttavia, in caso di uso regolare o di assunzione di dosaggi elevati, si deve prendere in considerazione la possibilità di uno svezzamento precoce.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati dell’acido acetilsalicilico, nella maggior parte dei casi, sono una conseguenza del suo meccanismo d’azione farmacologico e colpiscono soprattutto il tratto gastrointestinale.

    Le reazioni avverse elencate sotto derivano da segnalazioni spontanee con tutte le formulazioni di acido acetilsalicilico, compresi trattamenti orali a breve e lungo termine, e non ne è pertanto possibile un’organizzazione per categorie di frequenza.

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Ipoprotrombinemia (a dosi elevate), anemia

    Sono state segnalate emolisi ed anemia emolitica in pazienti con gravi forme di deficit di glucosio–6–fosfato deidrogenasi (G6PD).

    Sono stati anche segnalati effetti ematologici, quali sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, urogenitali, porpora, ecc.) con aumento del tempo di sanguinamento. Questa azione persiste per 4–8 giorni dopo l’interruzione del trattamento con acido acetilsalicilico.

    Patologie del sistema nervoso

    A dosi elevate prolungate possono comparire sudorazione, cefalea e confusione.

    Emorragia intracranica.

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    A dosi elevate prolungate possono comparire vertigini, tinnito e sordità. In questi casi il trattamento deve essere immediatamente interrotto.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Rinite, broncospasmo parossistico, dispnea grave

    Edema polmonare non cardiogeno durante l’uso cronico e in un contesto di reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.

    Patologie gastrointestinali:

    emorragia gastrointestinale (melena, ematemesi). Dolore addominale, nausea, dispepsia vomito, ulcera gastrica, ulcera duodenale.

    Patologie del tratto gastrointestinale superiore: esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcere esofagee, perforazioni.

    Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali.

    Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali.

    Patologie epatobiliari

    Epatotossicità.

    Aumento degli enzimi epatici, danno epatico principalmente epatocellulare.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Sono stati riportati comunemente orticaria, eruzione cutanea, angioedema. Raramente riportate reazioni quali sindrome di Steven–Johnson, sindrome di Lyell, porpora, eritema nodoso, eritema multiforme

    Patologie renali e urinarie

    Dosi elevate prolungate possono causare insufficienza renale acuta e nefrite interstiziale acuta.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Sindrome di Reye (in pazienti di età inferiore ai 16 anni)

    In pazienti con anamnesi di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico e/o altri farmaci antinfiammatori non steroidei, si possono verificare reazioni anafilattiche/anafilattoidi.

    Questo può succedere anche in pazienti che in precedenza non hanno mostrato ipersensibilità a questi farmaci.

    Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali

    Ritardo del parto.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Polvere di cellulosa, amido di mais.

    rivestimento:

    copolimeri dell’acido metacrilico, sodio laurilsolfato, polisorbato 80, talco, trietile citrato.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore ai 30 °C.