Ai fini di una completa guarigione è indispensabile l’impiego controllato e sufficientemente prolungato di Canesten Unidie.
Si consiglia comunque di non interrompere la terapia subito dopo la scomparsa delle manifestazioni flogistiche acute e della sintomatologia soggettiva, ma di attenersi ai seguenti tempi medi di trattamento, a seconda del tipo di infezione, della estensione e della localizzazione dell’infezione stessa:
Indicazioni | Durata del trattamento |
Micosi del piede (Tinea pedis, tinea pedum interdigitalis) | 3 settimane |
Micosi del tronco, delle mani e delle pieghe cutanee (Tinea corporis, tinea manuum, tinea inguinalis) | 2–3 settimane |
Pityriasis versicolor | 2 settimane |
Candidosi superficiali | 2–4 settimane |
Metodo di somministrazione
Salvo diversa prescrizione medica, Canesten Unidie va applicato in piccola quantità sulle parti infette con un lieve massaggio una volta sola al giorno, preferibilmente la sera prima di coricarsi.
Una piccola quantità di crema è generalmente sufficiente per trattare un superficie di dimensione circa uguale al palmo della mano.
Popolazione pediatrica
In età pediatrica, sicurezza ed efficacia di Canesten Unidie non sono state dimostrate; fino a quando non saranno acquisiti dati sufficienti, l’uso delprodotto in tali soggetti non è indicato.
L’impiego, specie se prolungato, di prodotti per uso topico, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione che si manifestano con arrossamento e prurito; in tal caso, è necessario interrompere il trattamento ed istituire una terapia idonea.
Ugualmente ci si comporterà in caso di sviluppo di microorganismi resistenti.
Pazienti con accertate reazioni di ipersensibilità ad altri antifungini imidazolici (es. econazolo, clotrimazolo, miconazolo) devono usare i prodotti medicinali contenenti bifonazolo con cautela.
Gravidanza
I dati preclinici di sicurezza ed i dati di farmacocinetica sull’uomo, non danno nessuna indicazione sugli effetti per la madre ed il bambino quando si utilizza il bifonazolo durante la gravidanza (vedere paragrafo 5.3).
È meglio evitare l’uso di bifonazolo durante il primo trimestre di gravidanza.
Allattamento
L’escrezione nel latte è stata studiata negli animali. I dati di farmacodinamica/tossicologia disponibili negli animali hanno dimostrato che bifonazolo e i suoi metaboliti passano nel latte materno (vedere paragrafo 5.3).
Non è noto se il bifonazolo sia escreto nel latte umano.
L’allattamento va interrotto durante il trattamento con bifonazolo.
Fertilità
Gli studi preclinici non hanno evidenziato compromissione della fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3)
Le seguenti reazioni avverse derivano da segnalazioni spontanee post–marketing e non è possibile definirne la frequenza.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Dolore in sede di somministrazione, edema periferico (in sede di somministrazione).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Dermatiti da contatto, dermatiti allergiche, eritema, prurito, eruzione cutanea, orticaria, vesciche, esfoliazione della cute, eczema, cute secca, irritazione della cute, macerazione della cute, sensazione di bruciore.
Questi effetti indesiderati sono reversibili dopo sospensione del trattamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
1% crema:
sorbitano monostearato;
polisorbato 60;
spermaceti;
alcol cetilstearilico;
ottildodecanolo;
alcol benzilico;
acqua depurata.
Conservare a temperatura non superiore a 25° C