La dose giornaliera ottimale di CALCITRIOLO EG va stabilita accuratamente in ogni paziente sulla base dei valori della calcemia.
Osteodistrofia renale: l’efficacia del trattamento è condizionata dalla contemporanea assunzione di calcio: nei soggetti adulti l’apporto supplementare di calcio deve essere di 600-1000 mg al giorno.
La dose iniziale raccomandata di CALCITRIOLO EG è di 0,25 mcg al giorno: nei pazienti con calcemia normale o solo leggermente ridotta, sono sufficienti dosi iniziali di 0,25 mcg ogni 2 giorni. Se dopo 2-4 settimane non si osservano miglioramenti del quadro clinico e dei parametri biochimici, la dose di CALCITRIOLO EG va aumentata di 0,25 mcg al giorno ad intervalli di 2-4 settimane. Durante questo periodo, la calcemia va controllata almeno due volte la settimana e, se si riscontra ipercalcemia, la somministrazione di CALCITRIOLO EG e quella addizionale di calcio vanno immediatamente sospese sinché la calcemia rientra nei limiti normali. La terapia sarà quindi ripresa con una posologia giornaliera inferiore di 0,25 mcg rispetto alla precedente. La dose giornaliera ottimale di CALCITRIOLO EG, da stabilire secondo le modalità prima indicate, è nella maggior parte dei pazienti compresa tra 0,5 mcg e 1 microgrammo. Posologie più elevate possono rendersi necessarie in caso di contemporanea somministrazione di barbiturici o di anticonvulsivanti.
Ipoparatiroidismo e rachitismo: la dose iniziale raccomandata di CALCITRIOLO EG è di 0,25 mcg al giorno, da somministrarsi al mattino. Nel caso non si noti miglioramento nei parametri clinici e biochimici, la dose può essere aumentata, ogni 2-4 settimane. Durante questo intervallo, la calcemia va determinata almeno 2 volte la settimana. Nei pazienti con ipoparatiroidismo, si può osservare talvolta una sindrome da malassorbimento: in questi casi possono occorrere dosi più elevate di CALCITRIOLO EG.
Osteoporosi post-menopausale: si consiglia di iniziare con la somministrazione di 0,5 mcg due volte al giorno e, se i livelli calcemici non presentano variazioni significative, continuare con questo dosaggio.
A differenza dell’osteodistrofia renale, è assolutamente da evitare un apporto supplementare di calcio.
Durante il primo mese di terapia la calcemia va controllata almeno una volta la settimana. In caso di ipercalcemia (maggiore di 11,5 mg/100ml), la somministrazione di CALCITRIOLO EG va sospesa sino al ripristino della normocalcemia. A giudizio del Medico è possibile l’associazione con la calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover).
Informazioni di carattere generale: stabilita la posologia ottimale, è sufficiente un controllo della calcemia una volta al mese. Nel caso in cui il livello sierico del calcio superi di 1 mg per 100 ml i valori normali (mg 9-11/100 ml), la dose di CALCITRIOLO EG va ridotta considerevolmente o il trattamento va interrotto fino a quando si sia ristabilita la normale calcemia. Per favorire la rapida normalizzazione del calcio sierico si può anche cessare la somministrazione supplementare di calcio, prevista nel trattamento dell’osteodistrofia renale, dell’ipoparatiroidismo e del rachitismo. Deve pure essere limitato il quantitativo di calcio introdotto con la dieta. Nel periodo di ipercalcemia, è necessario eseguire quotidianamente il controllo dei livelli sierici del calcio e del fosforo. Ripristinati i valori normali, il trattamento con CALCITRIOLO EG può essere ripreso con la dose giornaliera più bassa di 0,25 mcg rispetto a quella precedente.
Sussiste una stretta correlazione tra il trattamento con calcitriolo e lo sviluppo di ipercalcemia.
Un improvviso incremento nell’assunzione di calcio in seguito a modifiche nella dieta (ad es. un aumento del consumo di prodotti caseari) oppure un’assunzione incontrollata di preparati a base di calcio possono scatenare l’ipercalcemia. I pazienti ed i loro familiari devono essere consapevoli della necessità di attenersi rigidamente alla dieta prescritta e devono essere istruiti su come riconoscere i sintomi dell’ipercalcemia.
Non appena i livelli sierici di calcio aumentano a 1 mg/100 ml (250 mcmol/l) oltre la norma (9-11 mg/100 ml, o 2250-2750 mcmol/l) oppure la creatinina sierica aumenta a > 120 mcmol/l, il trattamento con Calcitriolo EG deve essere immediatamente interrotto e ripristinato solo dopo normalizzazione della calcemia (si rimanda al paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
I pazienti immobilizzati, ad esempio coloro che si sono sottoposti ad intervento chirurgico, sono particolarmente esposti al rischio di ipercalcemia.
Il calcitriolo aumenta i livelli sierici di fosfato inorganico.
Benché questo sia desiderabile nei pazienti con ipofosfatemia, si richiede invece cautela nei pazienti con insufficienza renale a causa del rischio di calcificazione ectopica.
In tali casi è necessario che le concentrazioni plasmatiche del fosfato si mantengano ai livelli normali (2-5 mg/100 ml o 0.65-1.62 mmol/l) in seguito alla somministrazione orale di opportuni farmaci leganti i fosfati ed al mantenimento di una dieta a basso contenuto di fosfati.
Il prodotto calcio-fosforo (CaxP) non dovrebbe mai risultare superiore a 70 mg²/dl².
I pazienti con rachitismo resistente alla vitamina D (ipofosfatemia familiare) in trattamento con Calcitriolo EG devono continuare la loro terapia con fosfati per via orale.
Si tenga tuttavia presente la possibile stimolazione dell’assorbimento intestinale di fosfati operata da Calcitriolo EG poiché tale effetto potrebbe modificare il fabbisogno di integratori a base di fosfati.
Essendo il calcitriolo il più efficace metabolita della Vitamina D disponibile, non si prescriva alcun altro preparato a base di Vitamina D durante il trattamento con Calcitriolo EG, prevenendo in tal modo lo svilupparsi di un’ipervitaminosi D.
Se al paziente viene commutata la terapia da ergocalciferolo (vitamina D2) a calcitriolo, potrebbero volerci parecchi mesi prima che i livelli ematici di ergocalciferolo ritornino ai valori al basale (vedere paragrafo 4.9 Sovradosaggio).
I pazienti con funzione renale normale in trattamento con Calcitriolo EG devono evitare di disidratarsi. Deve pertanto essere mantenuta un’adeguata assunzione di liquidi.
Nei pazienti con funzione renale normale, l’ipercalcemia cronica può essere associata ad un aumento della creatina sierica.
Le capsule di Calcitriolo EG contengono sorbitolo. I pazienti con rari disturbi ereditari di intolleranza al fruttosio non devo assumere le capsule di Calcitriolo EG.
Il prodotto contiene metile para-idrossibenzoato ed etile para-idrossibenzoato, che possono provocare reazioni allergiche (eventualmente di tipi ritardato).
È stata osservata stenosi sopravalvolare aortica nei feti dopo somministrazione di dosi quasi fatali di vitamina D in coniglie gravide. Non vi sono evidenze che suggeriscano che la vitamina D è teratogena negli umani anche dopo somministrazione di dosi molto alte. L’uso di Calcitriolo EG durante la gravidanza è indicato solo se i benefici superano il potenziale rischio per il feto.
Si presume che il calcitriolo esogeno passi nel latte materno. In considerazione della possibile insorgenza di ipercalcemia nella madre e dei potenziali effetti indesiderati causati da Calcitriolo EG nei neonati allattati al seno, è possibile allattare durante il trattamento con Calcitriolo EG solo sotto attento monitoraggio dei livelli sierici di calcio sia nella madre che nel neonato.
Studi clinici
Poiché il calcitriolo esercita l‘attività della vitamina D, possono verificarsi effetti indesiderati simili a quelli osservati dopo somministrazione di una dose eccessiva di vitamina D, ad esempio una sindrome ipercalcemica oppure un’intossicazione da calcio (a seconda della gravità e della durata dell’ipercalcemia) (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione e paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego). Come sintomi acuti sono stati occasionalmente osservati anoressia, mal di testa, nausea, vomito, dolore addominale, mal di stomaco e stipsi.
A causa della breve emivita biologica del calcitriolo le indagini farmacocinetiche hanno mostrato una normalizzazione dei livelli di calcio elevati entro pochi giorni dalla sospensione del trattamento, quindi molto più velocemente rispetto al trattamento con preparati a base di vitamina D3.
Gli effetti cronici possono consistere in distrofia, disturbi del sensorio, febbre associata a sete, sete/polidipsia, poliuria, disidratazione, apatia, arresto della crescita e infezioni alle vie urinarie.
In presenza di ipercalcemia e iperfosfatemia di > 6 mg/100 ml o > 1.9 mmol/l è possibile la calcificazione dei tessuti molli verificabile radiograficamente.
Nei pazienti sensibili è possibile la comparsa di reazioni di ipersensibilità (prurito, rash, orticaria e molto raramente gravi disturbi cutanei di tipo eritematoso).
Anomalie di laboratorio
Nei pazienti con funzione renale normale, l’ipercalcemia cronica può essere associata ad un aumento della creatina sierica.
Esperienza successiva alla commercializzazione
Il numero di eventi avversi riportati in seguito all’uso clinico di Calcitriolo EG nell’arco di 15 anni per il trattamento di tutte le indicazioni è molto basso con ogni effetto individuale, inclusa l’ipercalcemia, che si è verificata ad un tasso dello 0.001% o inferiore.
CALCITRIOLO EG 0,25 mcg
Trigliceridi a media catena, butil-idrossianisolo, palmitoil ascorbato, gelatina, glicerolo 85%, soluzione sorbitolo 70% non cristallizata, titanio biossido, sodio etil p-idrossibenzoato, sodio propile p-idrossibenzoato, ossido di ferro rosso.
CALCITRIOLO EG 0,50 mcg
Trigliceridi a media catena, butil-idrossianisolo, palmitoil ascorbato, gelatina, glicerolo 85%, soluzione sorbitolo 70% non cristallizata, titanio biossido, sodio etil p-idrossibenzoato, sodio propile p-idrossibenzoato, ossido di ferro rosso, ossido di ferro giallo.
Conservare a temperatura non superiore a 30°C.