Applicare delicatamente sulla superficie da trattare, un piccolo quantitativo di BETA 21 crema, unguento o emulsione cutanea, 2 – 3 volte al giorno. Dopo aver ottenuto un sensibile miglioramento le applicazioni potranno essere diradate fino a sospenderle.
Crema – L’applicazione della crema è da preferirsi nelle dermatosi irritative, essudanti. La zona trattata, se necessario, può essere fasciata con bende asciutte. Inoltre può essere usata una tecnica occlusiva, che dovrà essere mantenuta per 24 – 48 ore.
Unguento – Le dermatosi squamose e crostose, le forme croniche risentono maggior beneficio dall’applicazione dell’unguento,ove l’azione emolliente contribuisce più validamente alla penetrazione del medicamento, specie dopo tenue asportazione delle masse crostose superficiali.
Emulsione cutanea – L’applicazione della emulsione cutanea, è indicata nei casi di lesioni di vasta estensione e di difficile accesso, come le affezioni del cuoio capelluto e altre zone pilifere.
L’impiego di corticosteroidi topici su vaste aree del corpo e per lunghi periodi, nonchè il bendaggio occlusivo, possono provocare la soppressione temporanea dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene e le manifestazioni già citate, ma la ripresa della funzionalità di detto asse è rapida e pronta; solo raramente questa ripresa può tardare ed è quindi necessario un apporto di corticosteroidi sistemici.
I bambini possono assorbire dosi proporzionalmente maggiori di cortisonico rispetto ad un adulto, risultando quindi più sensibili agli effetti sistemici.
Se si evidenzia intolleranza al farmaco, questo va sospeso ed instaurata una terapia idonea.
In presenza di infezioni dermatologiche, si dovrebbe instaurare una concomitante terapia antibatterica o antifungina e, in assenza di una rapida remissione, la terapia cortisonica dovrebbe essere sospesa finchè l’infezione non sia risolta.
Il BETA 21 non deve essere applicato per uso oftalmico.
L’uso eccessivo del prodotto come in caso di trattamento di zone estese e per terapie prolungate oltre il limite, può determinare fenomeni generali da assorbimento sistemico (inibizione dell’asse ipofisi–surrene, sindrome di Cushing), specialmente in pazienti anziani. Nei bambini le pliche cutanee ed il pannolino, possono fungere da bendaggio occlusivo. Pertanto nel trattamento di affezioni croniche che richiedono lunghe terapie, qualora sia stato raggiunto un favorevole effetto terapeutico, la frequenza delle applicazioni ed il dosaggio devono essere ridotti al minimo necessario per controllare i sintomi ed evitare le recidive sospendendo l’uso del prodotto appena possibile. Durante la terapia è necessario sorvegliare le condizioni del paziente, onde isolare precocemente segni e sintomi da eccesso di corticoidi (ipertensione, astenia, turbe degli elettroliti, ecc). In tutti gli altri casi è opportuno limitare l’uso di steroidi topici a brevi periodi di tempo.
Nella prima infanzia usare solo in caso di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
L’uso prolungato o ripetuto di prodotti per uso topico può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Da tenere presente che il viso, più di altri distretti cutanei, è la parte ove può comparire con maggiore frequenza atrofia cutanea dopo trattamenti prolungati con corticosteroidi topici molto attivi. Eventuali applicazioni sulle palpebre andranno limitate a brevi periodi al fine di evitare i rischi (ptosi palpebrale, glaucoma, effetto rebound) di un trattamento prolungato. Gli steroidi topici non vanno utilizzati nella psoriasi a placche diffusa e possono essere pericolosi nelle altre varietà della malattia per varie ragioni, incluse le ricadute da rebound, lo sviluppo di tolleranza, il rischio di una psoriasi pustolosa generalizzata e lo sviluppo di una tossicità locale o sistemica dovuta ad una alterata funzione di barriera della cute.
La somministrazione topica di corticosteroidi durante la gravidanza negli animali di laboratorio può provocare anomalie nello sviluppo fetale. La rilevanza di questo dato sperimentale non è stata constatata nell’uomo: nelle gestanti tuttavia, gli steroidi non dovrebbero essere usati su aree cutanee estese e, più precisamente, in grande quantità o per periodi prolungati.
Durante la gravidanza il farmaco deve essere somministrato solo dietro consiglio medico. Anche durante l’allattamento si dovrebbe usare il farmaco solo in caso di assoluta necessità, anche se non sono stati riportati effetti sistemici di corticosteroidi nei lattanti di madri sottoposte a terapia sistemica.
Trattamenti prolungati con cortisonici, possono provocare i seguenti effetti: ipopigmentazione, ipertricosi, eruzioni acneiformi, follicoliti. Con bendaggio occlusivo applicato per lungo tempo, si possono manifestare: atrofia cutanea, macerazione, strie, infezioni secondarie. Qualora si manifestassero tali effetti, sospendere il trattamento ed istituire appropriate terapie.
100 g di crema contengono:
Eccipienti:
– Acido stearico g 15,00
– Decil oleato g 10,50
– Glicole propilenico g 9,50
– Alcool cetil stearilico etossilato g 6,50
– Cera bianca g 4,00
– Alcool cetilstearilico g 2,40
– Propile p–idrossibenzoato g 0,10
– Acqua distillata q. b. a g 100,00
100 g di unguento contengono:
Eccipienti.
– Olio di vaselina g 10,00
– Lanolina idrogenata g 9,00
– Alcool cetil stearilico etossilato g 0,10
– Propile p–idrossibenzoato g 0,10
– Vaselina bianca filante g 80,75
100 ml di emulsione cutanea contengono:
Eccipienti:
– Glicerina g 5,00
– Alcool etilico F.U. g 4,70
– Alcooli di lanolina g 2,50
– Alcool cetil stearilico etossilato g 2,30
– Decil oleato g 2,00
– Alcool stearilico etossilato g 1,50
– Alcool stearilico g 1,00
– Propile p–idrossibenzoato g 0,10
– Acqua distillata q. b. a g 100,00
Non sono necessarie particolari precauzioni per la conservazione per pomata, unguento e emulsione cutanea.