Atenololo abc (Abc farmaceutici spa)

Compresse rivestite 42cpr riv 100mg

Principio attivo:Atenololo
Gruppo terapeutico:Betabloccanti
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione arteriosa
  • angina pectoris
  • aritmie
  • infarto miocardio
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    Posologia

    È necessario seguire le istruzioni del proprio medico per quanto riguarda dose, modo e frequenza di assunzione delle compresse.

    Le compresse devono essere assunte con acqua, preferibilmente sempre alla stessa ora e in una singola somministrazione.

    Il miglioramento dello stato di salute non deve comportare l’interruzione del trattamento, a meno che non venga richiesto dal medico. L’interruzione del trattamento deve avvenire in maniera graduale.

    La posologia giornaliera indicata è riferita ad un adulto.

    Adulti

    Ipertensione arteriosa compresa quella di origine renale

    Una compressa da 100 mg al giorno. Di solito il pieno effetto antiipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se necessario è possibile ottenere un’ulteriore riduzione dei valori pressori associando ATENOLOLO ABC con altri farmaci antiipertensivi. In particolare la somministrazione contemporanea di ATENOLOLO ABC con un diuretico determina un effetto antiipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci.

    Angina pectoris

    La maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di una compressa da 100 mg al giorno. Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio.

    Aritmie

    Una volta raggiunto il controllo delle aritmie con una formulazione infusionale di atenololo, si consiglia una posologia di mantenimento per via orale di 50 - 100 mg/die.

    Intervento precoce dell’infarto miocardio acuto

    Il trattamento con Atenololo 5 mg/ 10 ml soluzione per infusione deve essere iniziato entro le 12 h dall’insorgenza del dolore precordiale nell’infarto miocardico acuto. Dopo 15 minuti dall’iniezione in bolo, somministrare 50 mg di Atenololo per via orale seguiti da altri 50 mg dopo 12 ore dall’iniezione. Successivamente si consiglia una terapia di mantenimento per via orale alla dose di 100 mg al giorno. Qualora compaia bradicardia e/o ipotensione (di entità tale da richiedere un intervento terapeutico) o altri gravi effetti collaterali, ATENOLOLO ABC deve essere sospeso.

    Anziani

    Può rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.

    Bambini

    Non esistono esperienze cliniche relative all’impiego pediatrico dell’atenololo; pertanto se ne sconsiglia la somministrazione ai bambini.

    Insufficienza renale

    Poiché l’atenololo è escreto per via renale, è necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. Non si verifica accumulo significativo di atenololo nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min/1,73 m² (il limite normale è di 100 - 150 ml/min/1,73 m²). Nei pazienti con clearance creatininica di 15 - 35 ml/min/1,73 m² (equivalente a 3,4-6,8 mg% di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni. Per i pazienti con clearance creatininica < 15 ml/min/1,73 m² (equivalente a 6,8 mg% di creatininemia), la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni.

    Ai pazienti emodialisi ATENOLOLO ABC deve essere somministrato per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta; la somministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero, in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.

    Controindicazioni
  • beta-bloccanti
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • blocco atrioventricolare
  • malattia del nodo del seno
  • shock cardiogeno
  • feocromocitoma
  • ipotensione
  • acidosi
  • verapamil
  • diltiazem
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    Interazioni
  • atenololo
  • calcio
  • verapamil
  • diltiazem
  • digitalici
  • beta-bloccanti
  • dopo
  • clonidina
  • beta-bloccante
  • antiaritmici
  • disopiramide
  • amiodarone
  • simpaticomimetici
  • adrenalina
  • ibuprofene
  • indometacina
  • ipotensivi
  • agenti
  • anestetici
  • agente
  • anestetico
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    Avvertenze

    Sebbene l’atenololo sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata (vedi sezione 4.3) può essere somministrato a pazienti i cui segni di insufficienza cardiaca risultino controllati e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa.

    Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, atenololo può aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronaria mediata dagli alfa recettori.

    Tuttavia, seppur con la massima cautela, può essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto l’atenololo è un beta-bloccante beta-1 selettivo.

    Come già indicato nella sezione 4.3, l’atenololo non deve essere somministrato ai pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Durante il suo impiego, in pazienti affetti da disordini vascolari periferici di modesta entità, si può anche verificare un aggravamento di tali disturbi.

    Particolare cautela nella somministrazione di atenololo va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di 1° grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione.

    L’atenololo può modificare la tachicardia indotta da ipoglicemia.

    L’atenololo può mascherare i segni di tireotossicosi.

    La riduzione della frequenza cardiaca è un’azione farmacologica indotta dall’atenololo. Dovrà essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all’eccessiva riduzione della frequenza cardiaca.

    È importante non interrompere bruscamente il trattamento con atenololo, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica.

    Nei pazienti in terapia con atenololo e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si può verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell’allergene.

    Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche.

    Nei pazienti asmatici l’atenololo può indurre un aumento della resistenza delle vie respiratorie; tuttavia, seppur con la massima cautela, può essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto l’atenololo è un beta-bloccante beta-1 selettivo. In caso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione di atenololo deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo).

    ATENOLOLO ABC contiene LATTOSIO quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’atenololo attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale.

    Non sono stati effettuati studi sull’impiego di atenololo nel 1° trimestre di gravidanza e pertanto non può essere esclusa la possibilità di un danno fetale.

    L’atenololo è stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell’ipertensione nel 3° trimestre. L’uso di atenololo in donne gravide, per il trattamento dell’ipertensione lieve-moderata, è stato associato ad un ritardo della crescita intra-uterina.

    L’uso di atenololo in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla richiede un’attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel 1° e 2° trimestre di gestazione.

    Allattamento

    Si riscontra un accumulo significativo di atenololo nel latte materno. Pertanto deve essere adottata cautela quando il farmaco viene somministrato a donne che allattano.

    I nati da madri che hanno assunto atenololo poco prima di partorire o durante l’allattamento possono essere a rischio di ipoglicemia e bradicardia. Bisogna porre attenzione quando l’atenololo è assunto durante la gravidanza o l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Negli studi clinici condotti con atenololo, gli eventi indesiderati segnalati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche di atenololo.

    I seguenti effetti indesiderati, elencati per sistema corporeo, sono stati riportati con la seguenti frequenze: molto comuni (≥10%), comuni (1-9,9%), non comuni (0,1-0,9%), rari (0,01-0,09%), molto rari (<0,01%) inclusi casi isolati.

    Disturbi cardiaci

    Comuni: bradicardia.

    Rari: deterioramento della funzionalità cardiaca insorgenza di blocco cardiaco.

    Disturbi vascolari

    Comuni: freddo alle estremità.

    Rari: ipotensione posturale che può essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente, nei pazienti sensibili fenomeno di Raynaud.

    Disturbi del sistema nervoso

    Rari: capogiri; cefalea; parestesia.

    Disturbi psichiatrici

    Non comuni: disturbi del sonno similmente a quanto riportato da altri beta-bloccanti.

    Rari: cambiamenti dell’umore, incubi; psicosi o allucinazioni, aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria.

    Disturbi gastrointestinali

    Comuni:disturbi gastrointestinali.

    Rari: secchezza delle fauci.

    Esami di laboratorio

    Comuni: aumento dei livelli di transaminasi

    Molto rari: è stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non è chiara la rilevanza clinica.

    Disturbi epatobiliari

    Rari: tossicità epatica, inclusa la colestasi intraepatica.

    Disturbi del sangue e sistema linfatico

    Rari: porpora, trombocitopenia.

    Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo

    Rari: alopecia, reazioni cutanee di tipo psoriasico; rash cutaneo, inoltre, l’atenololo può esacerbare la depigmentazione nei soggetti affetti da vitiligine.

    Disturbi oculari

    Rari: secchezza agli occhi, disturbi alla vista.

    Disturbi del sistema riproduttore e della mammella

    Rari: impotenza.

    Disturbi respiratori, toracici e del mediastino

    Rari: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici può verificarsi broncospasmo.

    Disturbi generici e al sito di somministrazione

    Comune: affaticamento.

    Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualità di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento.

    Eccipienti

    Cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, povidone, talco, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, amido di mais, ipromellosa, titanio diossido, macrogol 6000

    Conservazione

    Nessuna.