Ambroxolo ang (Angenerico spa)

Soluzione per nebulizzazione nebul fl50ml 7,5

Principio attivo:Ambroxolo cloridrato
Gruppo terapeutico:Espettoranti, escluse le associazioni con antitosse
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Sop - non richiesta
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • turbe della secrezione nelle affezioni broncopolmonari
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    Posologia

    Adulti e bambini di età superiore a 5 anni: 2-3 ml di soluzione 1-2 volte al giorno.

    Bambini di età inferiore a 5 anni: 2 ml di soluzione 1-2 volte al giorno.

    Poiché nella respirazione profonda di aerosol può subentrare tosse, si deve cercare di respirare normalmente durante l’inalazione.

    Si consiglia di riscaldare la soluzione fino alla temperatura corporea prima dell’inalazione.

    In pazienti affetti da asma bronchiale si raccomanda di somministrare il consueto broncospasmolitico prima dell’inalazione

    Non usare ambroxolo per trattamenti prolungati.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • gravi alterazioni epatiche e/o renali
  • rare patologie ereditarie che possono essere incompatibili con uno degli eccipienti
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    Interazioni
  • genere, non interferisce con altri farmaci
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    Avvertenze

    AMBROXOLO ANGENERICO 7,5 mg/ml soluzione da nebulizzare contiene sodio metabisolfito; nei soggetti sensibili, specialmente quelli con una storia di asma o allergia, può causare reazioni di tipo allergico compresi i sintomi dell’anafilassi ed il broncospasmo.

    Contiene inoltre:

    - metile paraidrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato: blandi irritanti per cute, occhi e membrane mucose. Possono aumentare il rischio di ittero nei neonati.

    L’ambroxolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da ulcera peptica.

    In pochissimi casi, contemporaneamente alla somministrazione di espettoranti quali l’ambroxolo cloridrato, sono state osservate gravi lesioni delle cute quali la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica (NET). La maggior parte di queste potrebbe essere spiegata dalla gravità di malattie sottostanti o da altri farmaci concomitanti. Inoltre nella fase iniziale della sindrome di Stevens Johnson o della necrolisi epidermica tossica (NET), i pazienti potrebbero inizialmente avvertire dei sintomi non specifici simili a quelli dell’influenza, come per esempio febbre, brividi, rinite, tosse e mal di gola. A causa di questi sintomi fuorvianti è possibile che venga intrapreso un trattamento sintomatico con una terapia per la tosse e il raffreddore.

    Se si verificano nuove lesioni della cute o delle mucose consultare il medico immediatamente ed interrompere precauzionalmente il trattamento con ambroxolo cloridrato.

    In caso di insufficienza renale lieve o moderata, Ambroxolo Angenerico può essere usato solo dopo aver consultato il medico.

    Come per ogni farmaco metabolizzato attraverso il fegato ed eliminato per via renale, si può avere un accumulo dei metaboliti dell’ambroxolo generati nel fegato in presenza di insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.3).

    Gravidanza

    Ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti direttamente o indirettamente dannosi per la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale.

    Nonostante gli studi preclinici e la vasta esperienza clinica non abbiano evidenziato alcun effetto dannoso dopo la 28a settimana di gestazione, si consiglia di adottare le normali precauzioni sull’assunzione di farmaci in gravidanza. Specialmente durante il primo trimestre non è consigliata l’assunzione di Ambroxolo Angenerico.

    Ambroxolo cloridrato viene escreto nel latte materno. Sebbene non siano previsti effetti indesiderati nei bambini allattati al seno, l’impiego di Ambroxolo Angenerico non è consigliato durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie:

    molto comune (≥1/10);

    comune (≥1/100, <1/10);

    non comune (≥1/1.000, <1/100);

    raro (≥1/10.000, <1/1.000);

    molto raro (<1/10.000);

    non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.

    Disturbi del sistema immunitario, Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Raro: rash, orticaria

    Non nota: reazioni anafilattiche incluso shock anafilattico, angioedema, prurito e altre reazioni di ipersensibilità.

    Patologie del sistema nervoso

    Comune: disgeusia (modifica del gusto)

    Patologie gastrointestinali, respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Comune: nausea, ipoestesia faringea ed orale

    Non comune: vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, secchezza della bocca

    Non nota: secchezza della gola, pirosi

    Eccipienti

    metile paraidrossibenzoato - propile paraidrossibenzoato - sodio metabisolfito - acido citrico monoidrato - sodio idrossido - acqua depurata.

    Conservazione

    NON CONSERVARE A TEMPERATURA SUPERIORE AI 25°C