Adepril (Teofarma srl)

Compresse rivestite 30cpr riv 10mg

Principio attivo:Amitriptilina cloridrato
Gruppo terapeutico:Antidepressivi
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • depressione endogena
  • psicosi maniaco-depressiva
  • depressione reattiva
  • depressione mascherata
  • depressione neurotica
  • psicosi schizofreniche
  • depressioni involutive
  • depressioni gravi
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    Posologia

    Adulti e ragazzi di età superiore ai 12 anni.

    La dose quotidiana è strettamente individuale; essa sarà stabilita di volta in volta partendo da quantità più basse che possono essere aumentate progressivamente sulla base della risposta clinica e della tollerabilità.

    Di norma sono raccomandabili dosi minori negli anziani, nei giovani e nei pazienti ambulatoriali.

    Le compresse devono essere inghiottite intere senza masticarle

    A titolo di esempio si fornisce il seguente schema:

    Trattamento ospedaliero

    Iniziare con 100 mg al dì in dosi refratte ed aumentare progressivamente fino a 200-300 mg al giorno in un periodo di circa 15 giorni.

    Trattamento ambulatoriale

    Adulti: iniziare con 75 mg/die in dosi refratte ed aumentare fino a 150 mg/die. Non è raccomandabile superare i 200 mg/die.

    Soggetti giovani ed anziani: 30-40 mg/die. In genere non è necessario superare 100 mg al dì.

    Raggiunto l’effetto clinico il dosaggio giornaliero deve essere gradualmente ridotto fino a stabilire la dose individuale di mantenimento che per lo più è compresa tra 50 e 150 mg al giorno. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • stenosi pilorica
  • altre
  • affezioni stenosanti dell’apparato gastro-enterico e genito-urinario
  • età inferiore a 12 anni
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    Interazioni
  • antidepressivi triciclici
  • ipotensivi
  • guanetidina
  • simpaticomimetici
  • amitriptilina
  • l-dopa
  • decongestionanti nasali
  • prodotti usati nella cura dell’asma e delle pollinosi
  • simpaticomimetiche
  • anticolinergici
  • ipnotici
  • sedativi
  • ansiolitici
  • anestetici
  • antidepressivo
  • anticolinergica
  • fenilbutazone
  • barbiturici
  • fenotiazine
  • aloperidolo
  • cimetidina
  • fenitoina
  • aspirina
  • bevande alcooliche
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    Avvertenze

    Uso nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni.

    Gli antidepressivi triciclici non devono essere utilizzati per il trattamento di bambini e adolescenti sotto i 18 anni. Gli studi condotti nella depressione in bambini di questo gruppo di età non hanno dimostrato l’efficacia per questa classe di farmaci. Studi con altri antidepressivi hanno messo in evidenza rischio di suicidio, autolesionismo e ostilità correlato con tali farmaci. Tale rischio può verificarsi anche con gli antidepressivi triciclici.

    Inoltre, gli antidepressivi triciclici sono associati ad un rischio di eventi avversi cardiovascolari in tutti i gruppi di età. Deve essere tenuto presente che non sono disponibili dati di sicurezza a lungo termine nei bambini e negli adolescenti riguardanti la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.

    Tenuto conto delle proprietà farmacologiche del preparato, estrema cautela richiede l’impiego nei pazienti con affezioni cardio-vascolari nei quali possono verificarsi tachicardia, turbe del ritmo e della conduzione, insufficienza miocardica.

    In tali soggetti è pertanto necessario eseguire periodici controlli elettrocardiografici. Una stretta sorveglianza clinica e strumentale è inoltre richiesta negli anziani, nei pazienti ipertiroidei o in trattamento con ormoni tiroidei ovvero in quelli che assumono il medicamento antidepressivo ad alte dosi.

    Gli antidepressivi triciclici possono abbassare la soglia convulsiva. Il loro impiego, quindi, negli epilettici e nei pazienti con affezioni cerebrali organiche o con predisposizione alle convulsioni è consentito solo sotto stretta sorveglianza del medico.

    Quando l’amitriptilina viene utilizzata per migliorare lo stato depressivo in corso di morbo di Parkinson, particolare attenzione richiede l’associazione con farmaci specifici (L-dopa ed altri). Per i suoi evidenti effetti anticolinergici il preparato deve essere somministrato con attenzione negli anziani ed in tutti quei pazienti (come quelli con affezioni oculari, gastro-enteriche etc.) nei quali può risultare dannosa un’eccessiva attività parasimpaticolitica.

    La depressione è associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. È esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.

    Altre patologie psichiatriche per le quali Adepril è prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche.

    Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.

    La terapia farmacologica con antidepressivi deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (o chi si prende cura di loro) dovrebbero essere avvertiti della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali.

    Poiché il farmaco può causare ipotensione ortostatica, variazioni della glicemia, turbe dell’emopoiesi, del fegato e del rene, è raccomandabile eseguire periodici controlli della pressione arteriosa, della glicemia, della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale con speciale riguardo agli ipertesi, ai diabetici, ai nefropatici e nei soggetti con affezioni, in atto o pregresse, dell’apparato emopoietico. In caso di comparsa di febbre, angina ed altri sintomi influenzali è indispensabile un controllo della crasi ematica onde svelare precocemente la presenza di agranulocitosi che occasionalmente è stata segnalata durante la terapia con antidepressivi triciclici.

    Con l’uso dell’amitriptilina possono verificarsi reazioni allergiche o da fotosensibilizzazione; è possibile l’ipersensibilità crociata tra i vari composti triciclici ad azione antidepressiva. Si tenga inoltre presente che il preparato può causare indesiderati effetti neuropsichici come la comparsa di reazioni ipomaniacali e l’attivazione di quadri schizofrenici latenti; ciò deve essere tenuto presente, tra l’altro, nella definizione dello schema posologico che, sebbene strettamente individuale, dovrà essere in generale quello che consente l’assunzione della dose minima efficace.

    Estrema cautela richiede l’impiego di antidepressivi nei soggetti in trattamento ambulatoriale dal momento che questi farmaci possono eliminare l’inibizione psicomotoria prima di aver esercitato un effetto sugli altri sintomi.

    Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Adepril

    Adepril contiene saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Da non usarsi in caso di gravidanza accertata o presunta e durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Durante la terapia con amitriptilina sono stati segnalati con varia intensità e frequenza i seguenti effetti collaterali:

    effetti anticolinergici: cefalea, secchezza delle fauci, visione indistinta, midriasi, ipertono oculare, cicloplegia, tachicardia, stipsi, disuria, ritenzione urinaria;

    effetti cardio-vascolari: ipotensione ortostatica, ipertensione, turbe del ritmo e della conduzione, arresto cardiaco, appiattimento dell’onda T ed altre anomalie del tracciato ECG, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, ictus;

    effetti neurologici: modificazioni dell’EEG, vertigini, tremori, atassia, disartria od altri segni extrapiramidali, convulsioni, parestesie alle estremità e neuropatie periferiche;

    effetti psicologici: sedazione, sonnolenza, astenia ovvero ansietà, agitazione, stati confusionali con illusioni ed allucinazioni specie nei soggetti anziani, euforia, reazioni ipomaniacali, viraggio verso la fase maniacale in soggetti con psicosi bipolari, esacerbazione di stati psicotici. Le manifestazioni psicotiche possono essere trattate riducendo il dosaggio od associando un fenotiazinico alla terapia antidepressiva. Raramente, può manifestarsi ideazione/comportamento suicidario (vedi sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego).

    reazioni gastro-intestinali: anoressia, nausea, vomito, diarrea, stomatiti, adeniti sublinguali e paratiroidee, ittero e modificazione degli indici di funzionalità epatica (aumento delle transaminasi, della fosfatasi alcalina, etc.);

    effetti endocrini: ginecomastia, galattorea, alterazioni della libido, variazioni del tasso glicemico, aumento del peso corporeo;

    reazioni ematologiche: eosinofilia, depressione midollare con agranulocitosi, trombocitopenia e porpora;

    reazioni allergiche: prurito, orticaria, eritemi, petecchie, edema generalizzato o localizzato alla faccia ed alla lingua.

    La comparsa di importanti effetti collaterali richiede sempre l’interruzione del trattamento; gli effetti collaterali di minore importanza, come quelli anticolinergici, possono attenuarsi durante la terapia od essere controllati con opportuni aggiustamenti del dosaggio.

    Studi epidemiologici, condotti principalmente su pazienti di almeno 50 anni, mostrano un aumentato rischio di fratture ossee nei pazienti che fanno uso di SSRIs e TCAs. Il meccanismo che porta a questo rischio è sconosciuto.

    Eccipienti

    Compresse rivestite 10 mg - 25 mg

    Calcio fosfato tribasico; cellulosa microcristallina; amido di mais; povidone; magnesio stearato; colofonia; gomma sandracca; gomma lacca; trementina; sodio diottilsolfosuccinato; talco; magnesio carbonato leggero; titanio biossido (E 171); caolino; gelatina; saccarosio.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.