Adulti: 1 o 2 compresse se necessario fino a 3 -4 volte al dì.
Non superare 8 compresse nelle 24 ore.
Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.
Bambini:
Nei bambini il medicinale è controindicato (vedere paragrafo 4.3)
Modo di somministrazione
Sciogliere il medicinale in mezzo bicchiere d’acqua non gassata. L’assunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno.
Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni, per il rischio di insorgenza di sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.3). I soggetti di età superiore ai 70 anni di età, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Dopo tre giorni di impiego alla dose massima o dopo 5-7 giorni di impiego continuativo consultare il medico. Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento dei pazienti cronici o ricorrenti o compromessa funzionalità renale.
Cautela deve essere presentata nei pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in atto o pregresse in quanto può insorgere broncospasmo.
L’uso di Acido acetilsalicilico e Acido ascorbico Coop deve essere evitato in concomitanza di ANS , inclusi gli inibitori selettivi della COX 2.
Usare con cautela nei pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in atto o pregresse in quanto può insorgere broncospasmo
Utilizzare con prudenza nei casi di gotta.
Questo medicinale contiene circa 485 mg di sodio per compressa. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Gravidanza
L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo svluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. E’ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e psot-impianto e di mortalità embrione –fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organo genetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi stortamente necessari. Se usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente da più bassa al più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
- Tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- Disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligoidramnios);
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- Possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- Inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato.
Conseguentemente l’acido acetilsalicilico può passare nel latte materno in piccole quantità; per il possibile rischio di insorgenza di effetti indesiderati nel neonato, occorre decidere se continuare/interrompere l’allattamento o continuare/interrompere la terapia in considerazione del beneficio che trae il neonato dall’allattamento e il beneficio che trae la madre dalla terapia.
Alterazioni dell’apparato gastro – intestinale:
Le reazioni avverse più comunemente osservate sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi disordini gastrointestinali quali dispepsia, dolori addominali, nausea e vomito.
Più raramente sono state riportate gastriti, erosioni, ulcerazioni o emorragia gastrointestinale.
Alterazioni del sangue e sistema linfatico:
Disturbi amatopoietici (anemia, trombocitopenia, pan citopenia, agranulocitosi).
Alterazioni dell’apparato uditivo e vestibolare:
Disturbi oto-vestibolari (ronzii)
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione:
Reazioni di ipersensibilità con orticaria e prurito, e più raramente broncospasmo, esacerbazione dell’asma, angioedema e , in casi estremamente rari, shock anafilattico.
Sodio bicarbonato, acido citrico, glicocolla, sodio benzoato.
Chiudere accuratamente il tubetto dopo l’uso. Conservare a temperatura non superiore a 25°C.