Adulti
Per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche: 500 mg al giorno in un’unica somministrazione, per tre giorni consecutivi.
Per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, causate da ceppi sensibili di Chlamydia trachomatis o di Haemophilus ducreyi: 1000 mg, assunti una sola volta, in un’unica somministrazione orale.
Anziani
Il medesimo schema posologico può essere applicato al paziente anziano.
Dal momento che gli anziani possono essere pazienti con condizioni pro–aritmiche in atto, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4"Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego")
Bambini
Per i bambini dal peso pari o superiore a 45 kg può essere usato lo stesso dosaggio dell’adulto (500 mg/die per tre giorni consecutivi).
La dose totale massima consigliata per qualsiasi terapia pediatrica è di 1500 mg.
Il farmaco deve essere sempre somministrato in dose singola giornaliera.
MACROZIT compresse può essere assunto indifferentemente a stomaco vuoto o dopo i pasti. L’assunzione di cibo prima della somministrazione del prodotto può attenuare gli eventuali effetti indesiderati di tipo gastrointestinale causati dall’azitromicina.
Le compresse devono essere deglutite intere.
L’azitromicina intravenosa non deve essere somministrata in bolo o per via intramuscolare ( vedere paragrafo 4.4 " Avvertenze Speciali e Precauzioni d’impiego").
Alterata funzionalità renale
Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con alterazione della funzionalità renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 ml/min.) mentre bisogna avere cautela in quelli con grave compromissione (GFR < 10 ml/min.) (vedere 4.4 e 5.2).
Alterata funzionalità epatica
Nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica da lieve a moderata può essere usato lo stesso dosaggio dei pazienti con funzionalità epatica normale (vedere 4.4 e 5.2).
Come con l’eritromicina e altri macrolidi sono state raramente riportate reazioni allergiche gravi, incluse angioedema e anafilassi (raramente fatale).
Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno comportato recidive e richiedono un periodo prolungato di osservazione e trattamento.
Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, il suo impiego nei pazienti con patologie epatiche significative deve essere intrapreso con cautela. Con azitromicina sono stati segnalati casi di epatite fulminante, potenzialmente causa di insufficienza epatica tale da costituire rischio per la vita (vedere paragrafo 4.8).
Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica pre–esistente o possono aver preso altri medicinali epatotossici.
Nei casi in cui si sviluppano segni e sintomi di compromissione della funzionalità epatica, quali astenia a comparsa rapida associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, si devono eseguire immediatamente analisi/esami diagnostici per la funzionalità epatica.
La somministrazione di Azitromicina deve essere interrotta se emerge disfunzione epatica.
In pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina la co–somministrazione di alcuni antibiotici macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo. Attualmente non vi sono dati a disposizione sulla possibilità un’interazione tra ergotamina e azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina ed ergotamina non devono essere somministrate contemporaneamente.
Così come con ogni altra preparazione antibiotica, è raccomandata una particolare osservazione per l’eventuale insorgenza di superinfezioni con microrganismi non sensibili inclusi i funghi.
Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile.
Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia. Bisogna considerare la possibilità di diarrea associata a C. difficile in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. E’ inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiché i casi di diarrea associata a C. difficile sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici.
Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (GFR < 10 ml/min.), è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Nel trattamento con altri macrolidi, inclusa l’azitromicina, è stato riscontrato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere 4.8 "Effetti indesiderati").
Pertanto, poiché le seguenti situazioni possono portare ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (compresa la torsione di punta) che possono condurre ad arresto cardiaco, l’ azitromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con condizioni proaritmiche in corso (soprattutto donne e anziani), come ad esempio i pazienti:
– con prolungamento congenito o documentato dell’intervallo QT;
– in corso di trattamento con altri principi attivi che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici delle classi IA (chinidina e procainamide) e III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina, farmaci antipsicotici come pimozide, antidepressivi come citalopram e fluorochinoloni come moxifloxacina e levofloxacina.
– con alterazioni degli elettroliti, specialmente nei casi di ipopotassiemia e ipomagnesemia
– con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave.
Nei pazienti in terapia con azitromicina sono stati riportate esacerbazione dei sintomi della miastenia gravis e comparsa iniziale di sindrome miastenica (vedere paragrafo 4.8).
Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di azitromicina intravenosa per il trattamento di infezioni nei bambini.
Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia per la prevenzione o il trattamento di MAC (Mycoba cterium Avium Complex) nei bambini.
Le compresse contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso di azitromicina in donne in gravidanza.
Negli studi di tossicità riproduttiva sugli animali l’azitromicina ha dimostrato di attraversare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni.
La sicurezza di azitromicina non è stata confermata per quanto riguarda l’impiego della sostanza attiva durante la gravidanza. Pertanto l’azitromicina deve essere usata in gravidanza solo se i benefici superano i rischi.
E’ stato segnalato escrezione di azitromicina nel latte materno, ma non ci sono studi clinici adeguati e ben controllati in donne in allattamento che hanno caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina dal latte materno umano.
Fertilità
Negli studi sulla fertilità condotti nel ratto, è stato evidenziato un ridotto numero di gravidanze dopo la somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati per l’uomo è sconosciuta.
Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate durante la conduzione degli studi clinici e nel corso della sorveglianza post–marketing, suddivise in base alla classificazione sistemico–organica e alla frequenza. Le reazioni avverse identificate nel corso della sorveglianza post–marketing sono riportate in corsivo. La frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri: molto comune (≥1/10); comune (≥ 1/100 to <1/10); non comune (≥1/1.000 to <1/100); raro (≥ 1/10.000 to <1/1.000); molto raro (< 1/10.000); e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile all’azitromicina sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post–marketing.
Classificazione sistemico–organica | Molto comune (≥ 1/10) | Comune (≥ 1/100, < 1/10) | Non comune (≥ 1/1,000 a < 1/100) | Raro (≥ 1 / 10000 a < 1/1,000) | Frequenza non nota |
Infezioni ed infestazioni | Candidiasi, infezioni vaginali, polmonite, infezioni fungine, infezioni batteriche, faringite, gastroenterite, patologia respiratoria, rinite, candidiasi orale | Colite Pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4) | |||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucopenia, neutropenia, eosinofilia | Trombocitopenia, anemia emolitica | |||
Disturbi del sistema immunitario | Angioedema, ipersensibilità | Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4) | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||||
Disturbi psichiatrici | Irritazione, insonnia | Agitazione | Agitazione, aggressività, ansia, delirio, allucinazioni | ||
Patologie del sistema nervoso | Mal di testa | Capogiri, sonnolenza, disgeusia, parestesia | Sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia grave (vedere paragrafo 4.4) | ||
Patologie dell’occhio | Compromissione della vista | ||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Disturbi uditivi, vertigini | Perdita della funzionalità uditiva inclusi sordità e/o tinnito | |||
Patologie cardiache | Palpitazioni | Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), aritmia (vedere paragrafo 4.4) compresa tachicardia ventricolare, prolungato intervallo QT all’elettrocardiogramma (vedere paragrafo 4.4) | |||
Patologie vascolari | Vampate di calore | Ipotensione | |||
Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche | Dispnea, epistassi | ||||
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Vomito, dolore addominale, nausea | Costipazione, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, secchezza delle fauci, eruttazione, ulcerazioni della bocca, ipersecrezione salivare | Pancreatite, scolorimento della lingua | |
Patologie epatobiliari | Funzionalità epatica anormale, ittero colestatico | Insufficienza epatica (che raramente si è risolta nella morte) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash cutaneo, prurito, orticaria, dermatite, pelle secca, iperidrosi | Reazione di fotosensibilità | Sindrome di Steven Johnson, necrosi epidermica tossica, eritema multiforme | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Osteoartrite, mialgia, mal di schiena e dolore al collo | Artralgia | |||
Patologie renali ed urinarie | Disuria, dolore renale | Insufficienza renale, nefrite interstiziale | |||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Metrorragia, patologia testicolare | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministra zione | Dolore nel sito di iniezione, • Infiammazione nel sito di iniezione | Edema, miastenia, malessere, stanchezza, edema facciale, dolore al petto, piressia, dolore, edema periferico | |||
Esami diagnostici | Diminuzione della conta linfocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione del Bicarbonato nel sangue, aumento dei basofili, monociti, neutrofili | Aumento dell’aspartame aminotransferasi, aumento dell’ alanina aminotransferasi, aumento della bilirubina ematica, aumento dell’urea nel sangue, aumento della creatinina nel sangue, alterazioni del potassio nel sangue, aumento fosfatasi alcalina nel sangue, cloruro aumentato, glucosio aumentato, piastrine aumentate, riduzione dell’ematocrito, alterazioni del sodio, aumento del bicarbonato | |||
Traumi ed avvelenamenti | Complicazione post procedurale |
• Soltanto per polvere per soluzione per infusione
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium Avium Complex sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post–marketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate per le formulazioni a rilascio immediato e prolungato, sia per la tipologia che per la frequenza:
Classificazione sistemico–organica | Molto comune (≥ 1/10) | Comune (≥ 1/100 a <1/10) | Non comune (≥ 1/1,000 a <1/100) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||
Patologie del sistema nervoso | Vertigini, mal di testa, parestesia, disgeusia | Ipoestesia | |
Patologie dell’occhio | Compromissione della vista | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Sordità | Udito compromesso, tinnito | |
Patologie cardiache | Palpitazioni | ||
Patologie gastrointestinali | Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disturbi addominali, feci liquide | ||
Patologie epatobiliari | Epatite | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash cutaneo, prurito | Sindrome di Steven Johnson, reazione di fotosensibilità | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Stanchezza | Astenia, malessere |
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Eccipienti: calcio idrogeno fosfato anidro, amido pregelatinizzato, sodio laurilsolfato, croscarmellosa sodica, carmellosa sodica, magnesio stearato.
Rivestimento: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), triacetina (E1518), lattosio monoidrato.
Nessuna particolare condizione di conservazione.