Levoxigram (Magis farmaceutici srl)

Compresse rivestite divisibili 5cpr riv 250mg

Principio attivo:Levofloxacina emiidrato
Gruppo terapeutico:Antibatterici chinolonici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • infezione
  • bronchite cronica
  • polmoniti
  • vie urinarie
  • pielonefriti
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    Posologia

    Levoxigram compresse può essere somministrata una o due volte al giorno. Il dosaggio dipende dal tipo, dalla gravità dell’infezione e dalla sensibilità del patogeno ritenuto causa dell’infezione.

    Durata del trattamento

    La durata del trattamento dipende dal decorso clinico della malattia (vedere tabella sotto riportata). Come per le terapie antibiotiche in generale, la somministrazione di Levoxigram compresse deve essere continuata per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento, o dopo che è stata ottenuta l’evidenza dell’eradicazione batterica.

    Modo di somministrazione

    Le compresse di Levoxigram devono essere deglutite intere con sufficiente liquido. Possono essere divise lungo la linea di frattura per adattare il dosaggio. Le compresse possono essere ingerite durante i pasti o tra un pasto e l’altro.

    Le compresse di Levoxigram devono essere assunte almeno due ore prima o dopo la somministrazione di sali di ferro, antiacidi e sucralfato, al fine di evitare una riduzione dell’assorbimento (vedere paragrafo 4.5).

    Posologia

    Dosaggio nei pazienti con funzionalità renale normale (Clearance della creatinina >50 ml/min)

    Indicazioni Dosi singole giornaliere (in relazione alla gravità) Durata del trattamento
    Sinusite batterica acuta 500 mg una volta al giorno 10-14 giorni
    Riacutizzazioni batteriche acute della bronchite cronica da 250 a 500 mg una volta al giorno 7-10 giorni
    Polmoniti acquisite in comunità 500 mg una o due volte al giorno 7-14 giorni
    Infezioni non complicate delle vie urinarie 250 mg una volta al giorno 3 giorni
    Infezioni complicate delle vie urinarie incluse le pielonefriti 250 mg una volta al giorno 7-10 giorni
    Prostatite batterica cronica 500 mg una volta al giorno 28 giorni
    Infezioni della pelle e dei tessuti molli 250 mg una volta al giorno o 500 mg una o due volte al giorno 7-14 giorni

    Popolazioni speciali

    Funzionalità renale compromessa (Clearance della creatinina ≤50 ml/min)

    Dosi
      250 mg/24 h 500 mg/24 h 500 mg/12 h
    Clearance della creatinina Prima dose: 250 mg Prima dose: 500 mg Prima dose: 500 mg
    50-20 ml/min Dosi successive: 125 mg/24 h Dosi successive: 250 mg/24 h Dosi successive: 250 mg/12 h
    19-10 ml/min Dosi successive: 125 mg/48 h Dosi successive: 125 mg/24 h Dosi successive: 125 mg/12 h
    <10 ml/min(incluse emodialisi e CAPD)¹ Dosi successive: 125 mg/48 h Dosi successive: 125 mg/24 h Dosi successive: 125 mg/24 h

    ¹ Non sono richieste dosi aggiuntive dopo emodialisi o dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).

    Funzionalità epatica compromessa

    Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio in quanto levofloxacina non viene metabolizzata in quantità rilevanti dal fegato e viene escreta principalmente per via renale.

    Anziani

    Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio negli anziani se non quella imposta da considerazioni sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4, Prolungamento dell’intervallo QT).

    Bambini

    La levofloxacina è controindicata nei bambini e negli adolescenti nel periodo della crescita (minori di 18 anni) (vedere paragrafo 4.3).

    Controindicazioni
  • pazienti epilettici
  • bambini
  • gravidanza
  • donne che allattano
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    Interazioni
  • interazione
  • altri medicinali
  • antiacidi
  • magnesio
  • alluminio
  • sali di ferro
  • dopo
  • evidenziata
  • calcio
  • antiinfiammatori non steroidei
  • state evidenziate interazioni
  • teofillina
  • chinolonici
  • agenti
  • cimetidina
  • probenecid
  • digossina
  • ranitidina
  • ciclosporina
  • vitamina
  • stati segnalati
  • warfarin
  • noti
  • fluorochinoloni
  • antiaritmici
  • antidepressivi triciclici
  • macrolidi
  • antipsicotici
  • esistono interazioni
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    Avvertenze

    Nei casi più gravi di polmonite pneumococcica la terapia con levofloxacina può non essere ottimale.

    Le infezioni nosocomiali causate da Pseudomonas aeruginosa possono richiedere terapia combinata.

    Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA)

    È molto probabile che lo S. aureus sia co-resistente ai fluorochinoloni, inclusa levofloxacina. Pertanto levofloxacina non è raccomandata per il trattamento di infezioni da MRSA noto o sospetto a meno che i risultati di laboratorio abbiano confermato la sensibilità dell’organismo alla levofloxacina (vedere paragrafo 5.1).

    Nelle infezioni con sospetto di MRSA, levofloxacina va associata con un agente approvato per il trattamento delle infezioni da MRSA.

    Tendinite e rottura del tendine

    La tendinite può manifestarsi raramente. Essa coinvolge più frequentemente il tendine di Achille e può portare alla sua rottura. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee è aumentato nei pazienti anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti è pertanto necessario se viene loro prescritta levofloxacina. Tutti i pazienti devono consultare il loro medico se accusano sintomi di tendinite. Se si sospetta una tendinite il trattamento con levofloxacina deve essere immediatamente interrotto e devono essere adottate misure specifiche per il tendine colpito (p.e. immobilizzazione).

    Malattia da Clostridium difficile

    Se si manifesta diarrea in particolare grave, se persistente e/o con sanguinamento durante o dopo la terapia con Levoxigram compresse, questa può essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile, la cui forma più grave è la colite pseudomembranosa. Se si sospetta la colite pseudomembranosa, la somministrazione di Levoxigram deve essere interrotta immediatamente e i pazienti devono essere trattati con misure di supporto e terapia specifica senza indugi (es. metronidazolo orale o vancomicina). In questa condizione clinica i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati.

    Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi

    La levofloxacina è controindicata in pazienti con anamnesi di epilessia e, come per altri chinolonici, deve essere utilizzata con estrema cautela nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, come i soggetti con lesioni preesistenti del sistema nervoso centrale o i pazienti che ricevono terapie concomitanti con fenbufen e FANS simili, oppure farmaci come la teofillina che riducono la soglia convulsiva cerebrale (vedere paragrafo 4.5). In caso di attacchi convulsivi il trattamento con levofloxacina deve essere sospeso.

    Pazienti con carenza della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi

    I pazienti con difetti latenti o accertati per l’attività della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni e per tale ragione levofloxacina deve essere usata con cautela.

    Pazienti con compromissione renale

    Poiché levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, le dosi di levofloxacina devono essere opportunamente adattate in caso di compromissione renale.

    Reazioni di ipersensibilità

    La levofloxacina può causare reazioni di ipersensibilità gravi, potenzialmente fatali (ad esempio angioedema fino a shock anafilattico), occasionalmente dopo la dose iniziale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono immediatamente sospendere il trattamento e contattare il loro medico o un medico di pronto soccorso, che inizierà appropriate misure di emergenza.

    Ipoglicemia

    Come per tutti i chinoloni, è stata riportata ipoglicemia, di solito in pazienti diabetici che sono in trattamento concomitante con ipoglicemizzanti orali (ad esempio glibenclamide) o con insulina. Si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia in questi pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.8).

    Prevenzione della fotosensibilizzazione

    Sebbene la fotosensibilizzazione sia molto rara, durante la terapia con levofloxacina si raccomanda di non esporsi inutilmente a luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali (ad esempio lampada solare, solarium) al fine di evitare l’insorgenza di fotosensibilizzazione.

    Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K

    A causa di un possibile incremento dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o dei sanguinamenti in pazienti trattati con Levoxigram in associazione con antagonisti della vitamina K (ad esempio warfarin), i test di coagulazione devono essere monitorati quando questi farmaci sono somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).

    Reazioni psicotiche

    Nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite a pensieri suicidi e comportamenti autolesivi - talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica.

    Disturbi cardiaci

    Si deve prestare particolare attenzione quando si utilizzano i fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, in pazienti con fattori di rischio noti per il prolungamento dell’intervallo QT, come per esempio:

    • Sindrome congenita del QT lungo

    • Assunzione concomitante di farmaci che sono noti per prolungare l’intervallo QT (per esempio antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici)

    • Squilibrio elettrolitico non corretto (per esempio ipokaliemia, ipomagnesemia)

    • Patologia cardiaca (per esempio insufficienza cardiaca, infarto del miocardio, bradicardia)

    • I pazienti anziani e le donne possono essere più sensibili ai medicinali che prolungano il QTc. Pertanto, si deve prestare particolare attenzione quando si somministrano i fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, in queste popolazioni.

    (Vedere paragrafi 4.2 Pazienti anziani, paragrafo 4.5, paragrafo 4.8, paragrafo 4.9).

    Neuropatia periferica

    Neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria ad insorgenza rapida è stata segnalata in pazienti trattati con fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina. Se il paziente manifesta sintomi di neuropatia, levofloxacina deve essere sospesa al fine di prevenire lo sviluppo di una situazione irreversibile.

    Oppiacei

    Nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine può dare risultati falso-positivi. Può essere necessario confermare la positività per gli oppiacei con metodi più specifici.

    Patologie epatobiliari

    Con levofloxacina sono stati riportati casi di necrosi epatica con insufficienza epatica con rischio per la vita, soprattutto in pazienti con gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati di sospendere il trattamento e contattare il loro medico se si presentano segni e sintomi di malattia epatica, come anoressia, ittero, urine scure, prurito o addome sensibile.

    Questo medicinale contiene il colorante giallo tramonto (E110), che può causare reazioni allergiche.

     

    Gravidanza

    Gravidanza

    Il prodotto è controindicato durante la gravidanza. Gli studi di riproduzione nell’animale non hanno evidenziato specifici problemi. Tuttavia, in assenza di dati nell’uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

    Allattamento

    Il prodotto è controindicato nelle donne che allattano al seno. In assenza di dati nell’uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne che allattano al seno (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

    Effetti Collaterali

    Le informazioni riportate di seguito, sono basate su dati da studi clinici effettuati su più di 5000 pazienti e ad una vasta esperienza di post-marketing.

    Le reazioni avverse sono descritte in accordo alla classificazione sistemico-organica MedDRA.

    Le frequenze sono state definite usando la seguente convenzione:

    Molto comune (≥1/10),

    Comune (≥1/100, <1/10),

    Non comune (≥1/1000, <1/100),

    Rara (≥1/10.000, <1/1000),

    Molto rara (<1/10.000),

    Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).

    All’interno di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.

    Disturbi cardiaci
    Rara Tachicardia
    Non noti Aritmia ventricolare e torsione di punta (riportati prevalentemente in pazienti con fattori di rischio noti per il prolungamento del QT), QT prolungato all’ECG (vedere paragrafi 4.4 e 4.9)
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Non comune Leucopenia, eosinofilia
    Rara Trombocitopenia, neutropenia
    Molto rara Agranulocitosi
    Non nota Pancitopenia, anemia emolitica
    Patologie del sistema nervoso
    Non comune Capogiri, cefalea, sonnolenza
    Rara Convulsioni, tremore, parestesia
    Molto rara Neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, disgeusia, inclusa l’ageusia, parosmia, inclusa anosmia
    Patologie dell’occhio
    Molto rara Disturbi visivi
    Patologie dell’orecchio e del labirinto
    Non comune Vertigini
    Molto rara Alterazioni dell’udito
    Non nota Tinnito
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Rara Broncospasmo, dispnea
    Molto rara Polmonite allergica
    Patologie gastrointestinali
    Comune Diarrea, nausea
    Non comune Vomito, dolore addominale, dispepsia, flatulenza, stitichezza
    Rara Diarrea emorragica che in casi molto rari può essere segnale di una enterocolite inclusa la colite pseudomembranosa
    Patologie renali ed urinarie
    Non comune Aumento della creatinina ematica
    Molto rara Insufficienza renale acuta (ad esempio dovuta a nefrite interstiziale)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune Rash, prurito
    Rara Orticaria
    Molto rara Edema angioneurotico, ipotensione, reazioni di fotosensibilità
    Non nota Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, iperidrosi. Le reazioni muco-cutanee possono qualche volta manifestarsi anche dopo la prima somministrazione
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Rara Disturbi a carico dei tendini (vedere paragrafo 4.4) incluse tendinite (ad es. tendine di Achille), artralgia, mialgia
    Molto rara Rottura del tendine (vedere paragrafo 4.4). Questo può verificarsi entro 48 ore dall’inizio del trattamento ed essere bilaterale, indebolimento muscolare che può risultare di particolare rilevanza in soggetti affetti da miastenia grave
    Non nota Rabdomiolisi
    Patologie del metabolismo e della nutrizione
    Non comune Anoressia
    Molto rara Ipoglicemia, particolarmente in pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4)
    Infezioni ed infestazioni
    Non comune Infezione micotica (e proliferazione di altri microrganismi resistenti)
    Patologie vascolari
    Rara Ipotensione
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Non comune Astenia
    Molto rara Piressia
    Non nota Dolore (incluso dolore alla schiena, torace ed estremità)
    Disturbi del sistema immunitario
    Molto rara Shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4). Reazioni anafilattiche ed anafilattoidi a volte possono comparire anche dopo la prima somministrazione
    Non nota Ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4).
    Patologie epatobiliari
    Comune Aumento degli enzimi epatici (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT)
    Non comune Aumento della bilirubina ematica
    Molto rara Epatite
    Non nota Itterizia e grave danno epatico, inclusi casi di insufficienza renale acuta, sono stati riportati con levofloxacina, principalmente in pazienti con gravi patologie preesistenti (vedere paragrafo 4.4)
    Disturbi psichiatrici
    Non comune Insonnia, nervosismo
    Rara Disturbi psicotici, depressione, stato confusionale, agitazione, ansia
    Molto rara Reazioni psicotiche con comportamenti autolesivi compresi ideazione o atti suicidi (vedere paragrafo 4.4), allucinazioni

    Altri effetti indesiderati associati con la somministrazione di fluorochinoloni includono:

    • sintomi extrapiramidali ed altri disturbi della coordinazione muscolare,

    • vasculite da ipersensibilità,

    • attacchi di porfiria in pazienti con porfiria.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa:

    Cellulosa microcristallina,

    Idrossipropilcellulosa,

    Crospovidone,

    Magnesio stearato.

    Rivestimento con film:

    Ipromellosa,

    FD&C Blu 2 Indigo carmine - lacca alluminio (E132)

    FD&C Giallo 6 Giallo tramonto - lacca alluminio (E110)

    Ferro ossido rosso (E172),

    Macrogol 4000,

    Titanio diossido (E171).

    Conservazione

    Tenere il blister nella scatola per proteggere dalla luce.