Il trattamento col fluconazolo deve essere iniziato da un medico con esperienza nella gestione delle infezioni micotiche invasive. La dose dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione. Il trattamento delle infezioni che richiedono somministrazioni ripetute, deve essere continuato fino a quando i parametri clinici o i risultati di laboratorio, non indichino che l’infezione attiva è risolta.
Un insufficiente periodo del trattamento può causare il ritorno dell’infezione attiva.
Il fluconazolo è anche disponibile per la terapia orale. Il paziente deve passare dalla somministrazione endovenosa alla somministrazione orale non appena possibile. Non è necessario cambiare la dose giornaliera di fluconazolo quando si cambia la via di somministrazione da endovenosa a orale.
Adulti
Fare riferimento alla Tabella 1 per le raccomandazioni posologiche specifiche.
Anziani
Se non vi è alcuna evidenza di compromissione renale, deve essere somministrata la dose normale per adulti.
Fare riferimento alla Tabella 1.
Tabella 1 – Guida sulla dose da somministrare negli adulti trattati per via endovenosa
Il trattamento col fluconazolo deve essere iniziato da un medico con esperienza nella gestione delle infezioni micotiche invasive.
Indicazioni | Dose giornaliera iniziale (mg) | Dose giornaliera successiva (mg) | Durata raccomandata del trattamento | Guida aggiuntiva |
Candidosi sistemiche – candidemia, candidosi disseminate e altre forme di infezioni invasive da candida | 400–800 | 200–400 | Dipendente dalla risposta clinica | La dose scelta deve tener conto dell’andamento della resistenza locale al fluconazolo (vedere paragrafo 5.1). Dove la sensibilità del patogeno non sia stata ancora stabilita, bisogna considerare inizialmente la dose più alta. Nella maggior parte dei casi può essere preferibile una dose di carico di 800 mg il primo giorno seguita da 400 mg/die in seguito. |
Candidosi grave delle mucose | Usare solo se la somministrazione orale non è possibile. In alcuni casi può essere richiesta una dose giornaliera superiore a 100 mg e il trattamento può essere prolungato. La durata del trattamento di mantenimento nei pazienti affetti da AIDS deve essere valutata a confronto dell’aumentato rischio di resistenza al fluconazolo. | |||
– candidosi orofaringea | 100 | 100 | 7–14 giorni | |
– altre infezioni mucosali da Candida | 100 | 100 | 14–30 giorni | |
Profilassi contro le infezioni profonde da candida | ||||
– in pazienti con neutropenia dovuta al trapianto del midollo osseo | 400 | 400 | Vedere ulteriori linee guida | La somministrazione del fluconazolo deve iniziare diversi giorni prima della prevista insorgenza della neutropenia, e deve continuare per sette giorni dopo che la conta dei neutrofili è aumentata oltre le 1000 cellule per mm³ |
Uso pediatrico
Fluconazolo Eurogenerici 2 mg/ml soluzione per infusione non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti con età inferiore ai 16 anni a meno che non ci sia alcuna alternativa terapeutica, perché l’efficacia e la sicurezza non sono state sufficientemente dimostrate.
Fare riferimento alla Tabella 2 per le raccomandazioni posologiche specifiche.
Come nelle infezioni simili negli adulti, la durata del trattamento è basata sulla risposta clinica e micologica.
Ricordiamo che a causa di una più lenta eliminazione nei neonati, gli intervalli tra le somministrazioni sono aumentati.
Ci sono pochi dati farmacocinetici a supporto di questa posologia nei neonati (vedere paragrafo 5.2)
Tabella 2 – Guida alla dose da somministrare nei pazienti pediatrici trattati per via endovenosa
Intervallo d’età | Indicazione(i) | Dose raccomandata | Ulteriori linee guida |
Neonati | Nota: Ci sono pochi dati farmacocinetici in supporto alle posologie nei neonati (vedere paragrafo 5.2) | ||
2 settimane o meno | Tutte le indicazioni sotto elencate | 6–12 mg/kg ogni 72 ore | Non si deve superare la dose massima di 12 mg/kg ogni 72 ore nei bambini nelle prime due settimane di vita |
3–4 settimane | Tutte le indicazioni sotto elencate | 6–12 mg/kg ogni 48 ore | Per i bambini tra le 3 e le 4 settimane di vita non si devono superare i 12 mg/kg ogni 48 ore |
Bambini dalle 4 settimane in su | Nota: Per i bambini la massima dose giornaliera non deve superare i 400 mg/die | ||
Candidosi sistemica | 6–12 mg/kg/die | ||
Candidosi delle mucose | 3 mg/kg/die | Il primo giorno può essere somministrata una dose di carico di 6 mg/kg per raggiungere più rapidamente lo stato stazionario |
Pazienti con funzionalità renale compromessa
Il fluconazolo è eliminato principalmente attraverso l’escrezione renale in forma immodificata. Non è necessario nessun aggiustamento nella terapia con somministrazione unica. Nei pazienti con funzionalità renale compromessa (inclusi i bambini) che ricevono una terapia con dosi ripetute, può essere somministrata la dose di carico iniziale raccomandata. Dopo la dose di carico, la dose giornaliera (in accordo con le indicazioni) è basata sulla tabella seguente:
la farmacocinetica del fluconazolo non è stata studiata nei bambini con insufficienza renale.
Tabella 3 – Modifiche delle dosi richieste a seguito della dose iniziale nei pazienti con funzione renale Compromessa
Clearance della creatina (ml/min) | Percentuale della dose raccomandata |
>50 | 100% |
11–50 (no dialisi) | 50% |
Pazienti dializzati | 100% dopo ogni sessione di dialisi |
Pazienti con insufficienza epatica
Il fluconazolo deve essere somministrato con particolare attenzione e sotto attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni che richiedono un aggiustamento della dose
Possono essere richieste modifiche degli schemi posologici forniti nelle tabelle dalla 1 alla 3 quando sia proposto un uso concomitante di rifampicina o idroclorotiazide.
Ulteriori dettagli sono forniti nel paragrafo 4.5.
Somministrazione
Per uso endovenoso sotto forma di infusione. Il prodotto può essere infuso ad una velocità massima di 10 ml/min. Nei bambini la velocità di infusione endovenosa, non deve superare 5 ml/min. Per i neonati prematuri il tempo di infusione non deve essere inferiore a 15 minuti. Nei pazienti che richiedono una restrizione di sodio o di liquidi, deve essere valutata la velocità di somministrazione poiché Fluconazolo Eurogenerici è una soluzione salina. In tal caso l’infusione deve durare più a lungo.
Fluconazolo Eurogenerici 2 mg/ml soluzione per infusione contiene 15 mmol di sodio per 100 ml (cioè, il flacone/sacca da 100 mg/50 ml contiene 7,5 mmol, il flacone/sacca da 200 mg/100 ml contiene 15 mmol e il flacone/sacca da 400 mg/200 ml contiene 30 mmol di sodio), Nei pazienti che richiedono una restrizione di sodio o di liquidi deve essere valutata la velocità di somministrazione del liquido.
Il fluconazolo può essere somministrato sia oralmente che attraverso l’infusione endovenosa.
La scelta della via di somministrazione dipende dalla condizione clinica del paziente.
Per le istruzioni sulla manipolazione del prodotto, vedere il paragrafo 6.6.
In alcuni pazienti, in particolare in quelli affetti da gravi patologie preesistenti quali AIDS e cancro, durante il trattamento con Fluconazolo Eurogenerici 2 mg/ml soluzione per infusione sono state osservate anormalità nei risultati dei test sulla funzionalità ematologica, epatica, renale e su altre funzioni biochimiche, ma la significatività clinica e la relazione con il trattamento non sono certi.
In rari casi è stata segnalata tossicità epatica grave, inclusa la morte, più spesso nei pazienti con gravi patologie sottostanti. Tuttavia non è stata trovata nessuna relazione evidente tra la dose giornaliera, la durata del trattamento, il sesso o l’età del paziente. I pazienti che sviluppano esami epatici anormali o aumenti significativi di livelli originariamente anormali durante il trattamento devono essere attentamente monitorati. Il trattamento deve essere interrotto se si sviluppano i segni clinici della malattia epatica, con possibile connessione al fluconazolo. La tossicità epatica si è dimostrata molto spesso reversibile dopo sospensione del trattamento.
Se la terapia è prolungata, i benefici del trattamento devono essere valutati rispetto al rischio di sviluppare gravi danni epatici in pazienti i cui valori degli enzimi epatici aumentano durante il trattamento con fluconazolo.
La dose di fluconazolo deve essere ridotta quando la clearance della creatinina è inferiore ai 50 ml/min (vedere paragrafo 4.2).
Certi azoli, incluso il fluconazolo, sono stati associati al prolungamento dell’intervallo QT. Durante il trattamento con fluconazolo sono stati riscontrati rari casi di torsioni di punta. Sebbene la relazione tra il fluconazolo e il prolungamento dell’intervallo QT non sia stata ancora formalmente stabilita, il fluconazolo deve essere somministrato con attenzione in pazienti che presentano condizioni potenzialmente proaritmiche come ad esempio:
• Prolungamento del QT congenito o documentatamente acquisito
• Cardiomiopatia, in particolare in caso di insufficienza cardiaca
• Bradicardia sinusale
• Aritmie sintomatiche
• Disturbi elettrolitici
• Contemporanea somministrazione di medicinali che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5)
I disturbi elettrolitici come ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia devono essere corretti prima dell’inizio del trattamento col fluconazolo.
Durante la terapia col fluconazolo, in rari casi i pazienti hanno sviluppato reazioni cutanee esfoliative tra cui la sindrome di Stevens–Johnson e la necrolisi epidermica tossica. I pazienti con AIDS sono maggiormente soggetti a sviluppare reazioni cutanee gravi a molti farmaci. Qualora i pazienti affetti da infezioni micotiche minori trattate col fluconazolo sviluppino eruzioni cutanee attribuibili al trattamento col fluconazolo, il trattamento deve essere interrotto.
Se i pazienti trattati per infezioni micotiche invasive/sistemiche sviluppano un’eruzione cutanea, devono essere attentamente monitorati e il trattamento deve essere sospeso qualora si manifestino lesioni cutanee bollose o un eritema multiforme.
Il fluconazolo è un potente inibitore dell’isoenzima 2C9 del citocromo P450 (CYP) e un moderato inibitore del CYP3A4. I pazienti che ricevono un trattamento contemporaneo con fluconazolo e altri farmaci che hanno un breve intervallo terapeutico (per esempio warfarin e fenitoina) e sono metabolizzati attraverso il CYP2C9 e/o il CYP3A4, devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafo 4.3 e 4.5).
Il fluconazolo può allungare il tempo di protrombina dopo l’assunzione di warfarin.
È raccomandato uno stretto monitoraggio del tempo di protrombina.
Sono stati segnalati rari casi di reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.8).
Deve essere prestata attenzione in caso di pazienti con insufficienza renale. Vedere paragrafo 4.2.
Nelle donne in età fertile devono essere prese in considerazione appropriate misure contraccettive nel caso in cui sia indicato un trattamento a lungo termine (vedere il paragrafo 4.6).
I dati riguardanti l’efficacia e la sicurezza del fluconazolo nei bambini e negli adolescenti con meno di 16 anni d’età sono ancora limitati. Pertanto, i benefici del trattamento con fluconazolo devono essere attentamente valutati rispetto ai rischi.
Ci sono indicazioni che la risposta micologica di una parte di pazienti trattati con fluconazolo per meningite criptococcica sia stata più lenta rispetto al trattamento con amfotericina B in associazione con flucitosina.
Questo deve essere ricordato quando si sta scegliendo il trattamento per i pazienti con grave meningite criptococcica.
I pazienti che ricevono simultaneamente dosi di fluconazolo al di sotto di 400 mg/die e la terfenadina richiedono uno stretto controllo (vedere il paragrafo 4.5).
Questo farmaco contiene 15,4 mmol (354 mg) di sodio in 100 ml di soluzione. Se ne deve tener conto in pazienti sottoposti a una dieta povera di sodio nei casi in cui sia necessaria una restrizione dei liquidi.
Vedere il paragrafo 2 per la quantità di sodio contenuta in ogni confezione.
Gravidanza
I dati ottenuti da diverse centinaia di donne in stato di gravidanza trattate con dosi standard (al di sotto dei 200 mg/die) di fluconazolo, somministrati come singola dose o a dosi ripetute durante il primo trimestre di gravidanza, non indicano effetti indesiderati sul feto.
Ci sono prove di anomalie congenite multiple (che includono brachicefalia, displasia auricolare, fontanella anteriore gigante, ricurvamento femorale e sinostosi radio–omerale) in bambini le cui madri hanno subito un trattamento per tre mesi o più con dosi elevate (400–800 mg/die) di fluconazolo per coccidioidomicosi. La relazione tra questi effetti e il fluconazolo non è ancora chiara.
Studi sugli animali hanno mostrato effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3), ma il rischio potenziale sugli uomini è sconosciuto.
Il trattamento con fluconazolo in dosi standard e a breve termine non deve essere intrapreso in gravidanza, eccetto in casi di pericolo di vita.
Allattamento
Il fluconazolo passa nel latte materno a concentrazioni più basse di quelle plasmatiche.
L’allattamento può essere proseguito dopo una singola somministrazione di una dose standard di 200 mg o meno di fluconazolo. L’allattamento non è consigliato dopo uso ripetuto o dopo elevate dosi di fluconazolo.
Gli effetti indesiderati, associati al trattamento col fluconazolo, osservati in prove cliniche e in studi di postmarketing sono riportati di seguito.
Le frequenze sono definite come molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ogni raggruppamento della frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente.
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune ≥1/10 | Comune ≥1/100, <1/10 | Non comune ≥1/1000, <1/100 | Raro ≥1/10.000, <1/1000 | Molto raro <1/10.000 | Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Anemia | Agrunolocitosi, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia | ||||
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni anafilattiche, prurito | Angioedema, edema del viso | Orticaria | |||
Disturbi psichiatrici | Insonnia, sonnolenza | |||||
Patologie del sistema nervoso | &bnsp; | Emicrania | Convulsioni, attacchi epilettici, capogiri, alterazione del gusto, parestesia, tremore, vertigine | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipercolestemia, ipertrigliceridemia, ipokaliemia. | |||||
Patologie cardiache | Aritmia ventricolare (prolungamento del QT, torsioni di punta) | |||||
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, dolori addominali, diarrea | Dispepsia, flatulenza, anoressia, stipsi, secchezza delle fauci | ||||
Patologie renali ed urinarie | Cambiamenti nei test di funzionalità renale | |||||
Patologie epatobiliari | Elevata fosfatasi alcalina, ASAT e ALAT | Colestasi, danni epatocellulari, itterizia, aumento clinicamente significativo della bilirubina totale | Tossicità epatica, necrosi epatica, insufficienza epatica, epatite, necrosi epatocellulare | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | (Eritema maculopapulare) eruzione cutanea | Orticaria, prurito, sudorazione | Alopecia, disturbo esfoliativo cutaneo (sindrome di Stevens–Johnson) | Disturbo esfoliativo cutaneo (necrolisi epidermica tossica o sindrome di Lyell) | Orticaria, postulosi esantematica acuta generalizzata | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Mialgia | |||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, malessere, astenia, febbre. |
Eventi clinici avversi sono stati riscontrati più frequentemente in pazienti affetti da HIV (21%) che in pazienti non affetti da HIV (13%). Tuttavia l’andamento degli eventi avversi in pazienti affetti e non affetti da HIV è simile.
Pazienti pediatrici:
Eventi avversi sono stati riportati con una frequenza maggiore nei bambini rispetto a tutti i pazienti. Inoltre, per i bambini sono state segnalate specificamente l’irritabilità e l’anemia.
Sodio cloruro
Acqua per preparazioni iniettabili
Non conservare a temperatura superiore a 30°C.
Non refrigerare o congelare.
Conservare il flacone nella scatola esterna per proteggerlo dalla luce.
Conservare la sacca nell’involucro esterno per proteggerlo dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito/diluito vedere il paragrafo 6.3.