Claversal (Teofarma srl)

Compresse rivestite 50cpr riv 500mg

da20.32 €
Principio attivo:Mesalazina
Gruppo terapeutico:Antinfiammatori intestinali
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • colite ulcerosa
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    Posologia

    Adulti:

    salvo diversa prescrizione medica, si consigliano i seguenti dosaggi:

    1 compressa 3 volte al giorno, da assumersi prima dei pasti con abbondante liquido. La posologia può essere aumentata sino a 8 compresse al giorno in pazienti con forme gravi.

    La documentazione di efficacia nei bambini e adolescenti (6-18 anni) è limitata.

    Bambini di età pari o superiore ai 6 anni:

    • fasi attive della malattia: la dose va adattata al singolo individuo, iniziando con 30-50 mg/kg/die in dosi frazionate. Dose massima: 75 mg/kg/die in dosi frazionate. La dose totale non deve eccedere 4 g al giorno (dose massima dell’adulto).

    • Prevenzione delle recidive: la dose va adattata nel singolo individuo, iniziando con 15-30 mg/kg/die in dosi frazionate. La dose totale non deve eccedere 2 g al giorno (dose raccomandata dell’adulto).

    Si raccomanda generalmente la metà della dose dell’adulto nei bambini con un peso corporeo fino a 40 kg e la dose normale dell’adulto in quelli di peso superiore a 40 kg.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • salicilati
  • ulcere gastriche o duodenali
  • diatesi emorragica
  • bambini di età inferiore ai 2 anni
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    Interazioni
  • ipoglicemizzante
  • salicilati
  • cumarinici
  • probenecid
  • sulfinpirazone
  • spironolattone
  • furosemide
  • rifampicina
  • mesalazina
  • metotrexato
  • tiopurina metiltransferasi
  • azatioprina o 6-mercaptopurina
  • corticosteroidi
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    Avvertenze

    Deve essere usata cautela nel caso che la mesalazina sia somministrata a pazienti:

    - con insufficienza renale o insufficienza epatica grave (considerato che l’acido 5-aminosalicilico viene principalmente eliminato tramite acetilazione e successiva escrezione urinaria).

    E’ stata riportata nefrite interstiziale in seguito a trattamento con mesalazina. Pertanto i pazienti con funzione renale compromessa, riserva renale ridotta o i soggetti con rischio aumentato di sviluppare disfunzione renale in seguito all’uso di farmaci nefrotossici o altre condizioni patologiche concomitanti devono essere attentamente controllati per tutta la durata della terapia ed in particolare durante i primi mesi di trattamento. Il trattamento con mesalazina deve essere prontamente interrotto se la funzione renale subisce un significativo deterioramento. Si deve porre attenzione nell’assicurare una idratazione adeguata nei pazienti con funzione renale compromessa durante le riacutizzazioni della malattia infiammatoria intestinale.

    In previsione del rischio raro di nefrite interstiziale associato al trattamento con mesalazina, si raccomanda, prima dell’inizio del trattamento, di monitorare la funzione renale di tutti i pazienti (con determinazione dei livelli di creatinina sierica). La funzionalità renale deve poi essere monitorata periodicamente durante il trattamento cronico, in base alla storia clinica del singolo paziente. Il trattamento con mesalazina deve essere interrotto immediatamente in caso di deterioramento della funzione renale.

    - La mesalazina deve essere somministrata con cautela a pazienti con storia di ipersensibilità alla sulfasalazina; sebbene, in generale, le reazioni di ipersensibilità alla mesalazina sembrano essere meno frequenti di quelle osservate con sulfasalazina.

    La mesalazina non deve essere somministrata con lattulosio o preparazioni simili che abbassano il pH fecale e possono prevenire il rilascio di mesalazina.

    Per la forma orale, in pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di 5-ASA già nello stomaco con una conseguente irritazione gastrica ed una perdita di efficacia del farmaco.

    Recidive dei segni e sintomi possono verificarsi sia dopo la sospensione del trattamento con CLAVERSAL sia durante trattamento di mantenimento inadeguato.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non sono disponibili dati sufficienti sull’uomo per l’uso in gravidanza. Tuttavia, studi sugli animali non hanno evidenziato rischi durante la gravidanza o lo sviluppo embrio-fetale. In caso di gravidanza accertata o presunta, CLAVERSAL va somministrato solo in caso di assoluta necessità e sotto stretto controllo medico; comunque l’uso del prodotto andrà evitato nelle ultime settimane di gravidanza e durante l’allattamento.

    Allattamento

    Non sono disponibili dati sufficienti sull’uomo per l’uso durante l’allattamento e studi adeguati sulla riproduzione animale.

    Effetti Collaterali

    Sono stati riportati raramente i seguenti eventi avversi con mesalazina:

    Apparato gastointestinale : nausea, dolore addominale, diarrea e pancreatite. Sono stati riportati molto raramente esacerbazione dei sintomi della colite.

    Sistema nervoso centrale : cefalea, neuropatia.

    Cute ed annessi cutanei : rash (inclusi prurito ed orticaria). Raramente si può verificare irritazione locale in seguito a somministrazioni rettali contenenti mesalazina.

    Renali : disturbi renali, inclusi casi di nefrite interstiziale acuta e cronica ed insufficienza renale.

    Epatobiliari : in comune con altri salicilati, anomalie transitorie dei test di funzionalità epatica. Epatite.

    Effetti ematologici : raramente sono state riportate alterazioni nella conta delle cellule ematiche periferiche come leucopenia, neutropenia, trombocitopenia ed anemia aplastica.

    Ipersensibilità incluse alterazioni a livello polmonare e cardiaco : come con altri salicilati sono state riportate reazioni di ipersensibilità. Tali reazioni includono febbre, mialgia, artralgia, alveolite, miocardite e pericardite, sebbene queste reazioni siano anche state riportate come manifestazioni extra-intestinali della sottostante patologia intestinale. L’eventuale comparsa di queste ultime comporterà l’immediata interruzione del trattamento.

    Eccipienti

    Sodio carbonato anidro; glicina; povidone; cellulosa microcristallina; caramellosa sodica; silice colloidale anidra; calcio stearato; copolimero dell’acido metacrilico; talco; titanio diossido; ferro ossido giallo (E 172); ferro ossido rosso (E 172); macrogol 6000.

    Conservazione

    Nessuna