Azitromicina tev (Teva italia srl)

Compresse rivestite 3cpr riv500mg

da6.32 €
Principio attivo:Azitromicina diidrato
Gruppo terapeutico:Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • bronchite acuta
  • polmonite
  • sinusite
  • faringite
  • tonsillite
  • p
  • otite
  • follicolite
  • cellulite
  • erisipela. <p
  • cervicite
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    Posologia

    Posologia

    La durata del trattamento per ciascuna delle patologie infettive è indicata di seguito.

    Popolazione pediatrica di peso corporeo superiore a 45 kg, adulti e anziani

    La dose totale di azitromicina è 1500 mg, distribuiti nell’arco di 3 giorni (500 mg una volta al giorno). In alternativa, la dose può essere distribuita nell’arco di 5 giorni (500 mg in dose singola il primo giorno e successivamente 250 mg una volta al giorno).

    Per uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis non complicate la dose è 1000 mg in dose orale singola.

    Per la sinusite, il trattamento è destinato agli adulti e adolescenti con più di 16 anni.

    Popolazione pediatrica di peso corporeo inferiore a 45 kg

    Le compresse sono controindicate per questi pazienti. Possono essere usate altre forme farmaceutiche di azitromicina, per esempio le sospensioni.

    Anziani

    Negli anziani viene usato lo stesso dosaggio dei pazienti adulti. Poiché i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in corso, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta. (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego)

    Pazienti con danno renale

    Per i pazienti con danno renale da lieve a moderato non sono necessari aggiustamenti della dose (GFR 10–80 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).

    Pazienti con compromissione epatica

    Per pazienti che presentano insufficienza epatica da lieve a moderata non sono necessari aggiustamenti della dose (Child–Pugh di Classe A o B) (vedere paragrafo 4.4).

    Modo di somministrazione

    Azitromicina compresse rivestite con film deve essere somministrata come dose singola giornaliera. Le compresse possono essere assunte indipendentemente dai pasti.

    Controindicazioni
  • eritromicina, a qualsiasi antibiotico macrolide o ketolide, o ad uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • antiacidi
  • azitromicina
  • nessun
  • dopo
  • alluminio idrossido
  • magnesio
  • antibiotici
  • macrolidi
  • digossina
  • zidovudina
  • didanosina
  • eritromicina
  • ergotamina
  • atorvastatina
  • statine
  • interazione
  • carbamazepina
  • cimetidina
  • cumarinico
  • anticoagulante
  • warfarin
  • anticoagulanti orali
  • ciclosporina
  • fluconazolo
  • indinavir
  • metilprednisolone
  • midazolam
  • nelfinavir
  • nessuna
  • terfenadina
  • stati segnalati
  • teofillina
  • triazolam
  • trimetoprim
  • cisapride
  • astemizolo
  • agenti
  • descritto
  • antibiotico
  • macrolide
  • efavirenz
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    Avvertenze

    Reazioni allergiche

    Come con l’eritromicina e altri macrolidi sono state riportate rare reazioni allergiche gravi, incluse angioedema e anafilassi (raramente fatale). Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ricorrenti e richiesto un periodo più lungo di osservazione e trattamento.

    Danno renale

    Per i pazienti con danno renale da lieve a moderato non sono necessari aggiustamenti della dose (GFR 10–80 ml/min). Per i pazienti che presentano grave danno renale (GFR <10 ml/min) si raccomanda di prestare cautela poiché in questi pazienti è stato osservato un aumento del 33% nell’esposizione sistemica dell’azitromicina (vedere paragrafo 5.2 "Proprietà farmacocinetiche").

    Compromissione epatica

    Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, occorre cautela nell’uso di

    azitromicina in pazienti con gravi malattie epatiche. Con azitromicina, sono stati segnalati casi di epatite fulminante potenzialmente in grado di portare a un’insufficienza epatica pericolosa per la vita (vedere il paragrafo 4.8). Alcuni pazienti potevano aver avuto epatite preesistente o aver preso altri medicinali epatotossici.

    In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, come il rapido sviluppo di astenia associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, occorre effettuare immediatamente esami/test della funzionalità epatica. Se è emersa una disfunzione epatica la somministrazione di azitromicina deve essere interrotta.

    Alcaloidi dell’ergot e azitromicina

    In pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina la co–somministrazione di alcuni antibiotici macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo. Non vi sono dati sulla possibilità di un’interazione tra ergotamina e azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina e derivati dell’ergotamina non devono essere somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).

    Prolungamento dell’intervallo QT

    Durante il trattamento con altri macrolidi, inclusa azitromicina (vedere paragrafo 4.8 "Effetti indesiderati") è stato osservato prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT con conseguente rischio di sviluppare aritmia cardiaca e tachicardia ventricolare a torsione di punta. Pertanto, poiché le seguenti situazioni possono portare ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) che possono portare ad arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con condizioni proaritmiche in corso (soprattutto donne e pazienti anziani) come i pazienti:

    • Con prolungamento dell’intervallo QT congenito o accertato

    • Attualmente in trattamento con altri principi attivi che notoriamente prolungano l’intervallo QT quali gli antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e di classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina; agenti antipsicotici come pimozide; antidepressivi come citalopram; e fluorochinoloni quali moxifloxacina e levofloxacina

    • Con disturbo degli elettroliti, in particolare nei casi di ipokaliemia e ipomagnesiemia

    • Con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave.

    Prima di prescrivere azitromicina è necessario considerare quanto segue:

    Azitromicina compresse rivestite con film non è adatta al trattamento di infezioni gravi in cui è necessario ottenere rapidamente un’elevata concentrazione di antibiotico nel sangue.

    Nelle aree con elevata incidenza di resistenza ad eritromicina A, è particolarmente importante prendere in considerazione l’evoluzione dello schema di sensibilità ad azitromicina e ad altri antibiotici.

    Come per altri macrolidi, in alcuni Paesi europei sono stati osservati per azitromicina alti tassi (>30%) di resistenza a Streptococcus pneumoniae (vedere paragrafo 5.1). Questo deve essere tenuto in considerazione durante il trattamento di infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.

    Lo Staphylococcus aureus, agente che prevalentemente causa infezioni ai tessuti molli, è frequentemente resistente all’azitromicina. Pertanto un test di sensibilità è considerato un prerequisito per il trattamento delle infezioni dei tessuti molli con azitromicina.

    Faringite/tonsillite

    L’azitromicina non è la sostanza d’elezione per il trattamento di faringite e tonsillite causata da Streptococcus pyogenes. Per questo disturbo e per la profilassi della febbre reumatica acuta il trattamento di prima scelta è la penicillina.

    Sinusite

    Spesso, azitromicina non è la sostanza di prima scelta per il trattamento della sinusite.

    Otite media acuta

    Spesso, l’azitromicina non è la sostanza di prima scelta per il trattamento dell’otite media acuta.

    Ferite da ustioni infette

    L’azitromicina non è indicata per il trattamento di ferite da ustioni infette.

    Malattie a trasmissione sessuale

    In caso di malattie a trasmissione sessuale deve essere esclusa un’infezione concomitante da T. pallidum.

    Superinfezioni

    &EGRAVE; necessario prestare attenzione a possibili sintomi di superinfezioni provocate da agenti causali non sensibili, per esempio funghi. Una superinfezione può rendere necessaria un’interruzione del trattamento con l’azitromicina e l’istituzione di misure adeguate.

    Disturbi neurologici o psichiatrici

    L’azitromicina deve essere somministrata con cautela a pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.

    Miastenia gravis

    Nei pazienti trattati con azitromicina (vedere il paragrafo 4.8), sono state segnalate esacerbazioni dei sintomi di miastenia gravis e casi di nuova insorgenza di sindrome miastenica.

    Diarrea da Clostridium difficile

    Con l’uso di quasi tutti gli antibatterici, inclusa l’azitromicina, è stata segnalata diarrea da Clostridium difficile (CDAD) con diversi gradi di gravità, dalla diarrea lieve alla colite fatale. Il trattamento con gli antibatterici altera la normale flora del colon determinando un’eccessiva proliferazione di C. difficile.

    Il C. difficile produce le tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere una colectomia. Occorre prendere in considerazione la CDAD in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di antibiotici. &EGRAVE; inoltre necessaria un’attenta anamnesi, dal momento che casi di CDAD sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibatterici. Nel caso in cui la colite pseudomembranosa dovesse essere indotta dall’azitromicina, è controindicato l’impiego di agenti antiperistaltici.

    Uso a lungo termine

    Non vi è esperienza sulla sicurezza e efficacia a lungo termine dell’azitromicina per le indicazioni menzionate. In caso di infezioni rapide ricorrenti, deve essere preso in considerazione il trattamento con un altro antibiotico.

    La sicurezza e l’efficacia dell’azitromicina per la prevenzione o il trattamento delle infezioni da Mycobacterium avium complesso (MAC) non è stata stabilita nei bambini.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non esistono dati adeguati sull’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza. In studi di tossicità sulla riproduzione negli animali l’azitromicina ha mostrato di attraversare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). La sicurezza di azitromicina non è stata confermata relativamente all’uso del principio attivo durante la gravidanza. Pertanto l’azitromicina deve essere usata durante la gravidanza solo se i benefici superano i rischi.

    Allattamento

    È stato segnalato che l’azitromicina viene escreta nel latte materno, ma non vi sono studi adeguati e ben controllati in donne che allattano che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno. Come per molte sostanze escrete nel latte materno, azitromicina non deve essere usato nel trattamento di una donna durante l’allattamento a meno che il medico ritiene che i potenziali benefici giustifichino i potenziali rischi per il neonato.

    Fertilità

    In studi sulla fertilità condotti nei ratti, in seguito alla somministrazione di azitromicina è stata osservata una riduzione nell’incidenza di gravidanze. La rilevanza di queste osservazioni nell’uomo non è nota.

    Effetti Collaterali

    In circa il 13% dei pazienti che hanno partecipato a studi clinici sono stati segnalati effetti indesiderati, più comunemente disturbi gastrointestinali.

    La tabella sottostante elenca le reazioni avverse identificate nel corso dell’esperienza negli studi clinici e nella sorveglianza post–marketing per sistemi e organi e frequenza. Le reazioni avverse identificate nell’esperienza post–marketing sono incluse in italico. La classe di frequenza viene definito utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (1/10); Comune (1/100, <1/10); Non comune (1/1.000, <1/100); Raro (1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.

    Classificazione di sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1000 Non Nota
    Infezioni ed infestazioni     Candidosi Infezioni vaginali Polmonite Infezione micotica Infezione batterica Faringite Gastroenterite Disturbi respiratori Rinite Candidosi orale   Colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema emolinfopoietico     Leucopenia Neutropenia Eosinofilia   Tromboci–topenia Anemia emolitica
    Disturbi del sistema immunitario     Angioedema Ipersensibilità   Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4)
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Anoressia    
    Disturbi psichiatrici     Nervosismo Insonnia Agitazione Depersonalizzazione Aggressività Ansia Delirio Allucinazione
    Patologie del sistema nervoso   Cefalea Capogiri Sonnolenza Disgeusia Parestesia   Sincope Convulsione Ipoestesia Iperattività psicomotoria Anosmia Ageusia Parosmia Miastenia grave (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie dell’occhio     Disturbi della vista    
    Patologie dell’orecchio e del labirinto     Disturbi dell’udito Vertigini   Compromissione dell’udito inclusa sordità e/o tinnito
    Patologie cardiache     Palpitazioni   Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4) Aritmia (vedere paragrafo 4.4) compresa tachicardia ventricolare Elettrocardiogramma con QT prolungato (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie vascolari     Vampate di calore   Ipotensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche     Dispnea Epistassi    
    Patologie gastrointestinali Diarrea Vomito Dolori addominali Nausea Costipazione Flatulenza Dispepsia Gastrite Disfagia Distensione addominale Secchezza delle fauci Eruttazione Ulcerazione della bocca Ipersecrezione salivare Feci molli Scolorimento dei denti Pancreatite Alterazione del colore della lingua
    Patologie epatobiliari     Epatite Funzionalità epatica anormale Ittero colestatico Insufficienza epatica che raramente ha portato decesso (vedere paragrafo 4.4) Epatite fulminante Necrosi epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo     Eruzione cutanea Prurito Orticaria Dermatite Cute secca Iperidrosi Reazione di fotosensibilità Sindrome di Stevens–Johnson Necrolisi epidermica tossica Eritema multiforme Eruzione cutanea maculo papulare
    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo     Osteoartrite Mialgia Mal di schiena Dolore al collo   Artralgia
    Patologie renali e urinarie     Disuria Dolore renale   Insufficienza renale acuta Nefrite interstiziale
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Metrorragia Disturbo testicolare Vaginite    
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione     Edema Astenia Malessere Affaticamento Edema del volto Dolore al petto Piressia Dolore Edema periferico    
    Esami diagnostici   Conta linfocitaria diminuita Conta eosinofila aumentata Bicarbonato ematico diminuito Basofili aumentati Monociti aumentati Neutrofili aumentati Aspartato amino transferasi aumentata Alanina aminotransferasi aumentata Bilirubina nel sangue aumentata Urea nel sangue aumentata Creatinina ematica aumentata Potassio ematico anormale Fosfatasi alcalina ematica aumentata Cloruro aumentato Glucosio aumentato Piastrine aumentate Ematocrito diminuito Bicarbonato aumentato Sodio anormale    
    Traumatismo ed avvelenamento     Complicazione post–procedurale    

    Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium avium complex e al trattamento sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post–marketing.

    Classificazione sistemico–organica Molto comune (≥1/10) Comune ( ≥ 1/100, <1/10) Non comune ≥1/1.000, <1/100)
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia  
    Patologie del sistema nervoso   Capogiri Cefalea Parestesia Disgeusia Ipoestesia
    Patologie dell’occhio   Compromissione della vista  
    Patologie dell’orecchio e del labirinto   Sordità Compromissione dell’udito Tinnito
    Patologie cardiache     Palpitazioni
    Patologie gastrointestinali Diarrea, Dolore addominale Nausea Flatulenza Disturbo intestinale Feci molli    
    Patologie epatobiliari     Epatite
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Eruzione cutanea Prurito Sindrome di Stevens–Johnson Reazione di fotosensibilità
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia  
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Affaticamento Astenia Malessere

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Calcio fosfato dibasico, anidro

    Ipromellosa

    Amido di mais

    Amido pregelatinizzato

    Cellulosa microcristallina

    Magnesio stearato

    Sodio laurilsolfato

    Rivestimento:

    Ipromellosa

    Colorante lacca di indigotina (E 132) (solo 500 mg compresse)

    Titanio diossido (E171)

    Polisorbato 80

    Talco

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.