Posologia
Azitromicina Krka deve essere somministrata in singola dose giornaliera. La durata del trattamento per le differenti malattie infettive viene fornita di seguito.
Bambini e adolescenti di peso pari a 45 kg o oltre, adulti e anziani
La dose totale è di 1500 mg, somministrata in 500 mg una volta al giorno per 3 giorni. In alternativa la stessa dose totale (1500 mg) può essere somministrata nell’arco di 5 giorni, 500 mg in dose singola il primo giorno, e poi 250 mg al giorno dal giorno 2 al giorno 5).
In caso di uretriti e cerviciti da Chlamydia trachomatis non complicate, il dosaggio è di 1000 mg come dose singola orale.
Bambini e adolescenti di peso inferiore a 45 kg
Le compresse di Azitromicina Krka non sono indicate nei pazienti di peso corporeo inferiore ai 45 kg. Per questo gruppo di pazienti sono disponibili altre forme farmaceutiche.
Pazienti anziani
Nei pazienti anziani viene utilizzato lo stesso dosaggio dei pazienti adulti. Poiché i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in corso, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppo di aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione renale
Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 ml/min.) (vedere paragrafo 4.4).
Si deve usare cautela quando azitromicina viene somministrata in pazienti con grave insufficienza renale (GFR<10ml/min) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Pazienti con compromissione epatica
Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata (Child–Pugh classe A o B). Poiché azitromicina viene metabolizzata nel fegato ed escreto nella bile, l’uso di azitromicina deve essere intrapreso con cautela nei pazienti con malattie epatiche importanti. Non sono stati condotti studi riguardanti il trattamento di questi pazienti con azitromicina (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Le compresse possono essere assunte con o senza cibo. Le compresse devono essere assunte con acqua.
Come con l’eritromicina e altri macrolidi, sono state segnalate rare reazioni allergiche gravi, incluse angioedema e anafilassi (raramente fatale). Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ricorrenti e richiesto un periodo di osservazione e di trattamento prolungati.
Poiché il fegato rappresenta la principale via di eliminazione per l’azitromicina, l’uso di azitromicina in pazienti con malattie epatiche importanti deve essere intrapreso con cautela. Con azitromicina sono stati riferiti casi di epatite fulminante che potenzialmente possono condurre a insufficienza epatica pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica preesistente o possono aver assunto medicinali epatotossici.
In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, quali rapido sviluppo di astenia associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere immediatamente eseguiti i test/esami di funzionalità epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta in caso di disfunzione epatica.
In pazienti in trattamento con derivati dell’ergot la co–somministrazione di antibiotici macrolidi ha precipitato l’ergotismo. Non vi sono dati disponibili sulla possibilità di un’interazione tra ergot e azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina e i derivati dell’ergot non devono essere somministrati in concomitanza.
Come per qualsiasi preparazione antibiotica, si raccomanda di prestare attenzione ai sintomi di superinfezione causata da microrganismi non sensibili quali i funghi.
Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon portando ad una crescita eccessiva di C. difficile.
Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia. Bisogna considerare la possibilità di diarrea associata a C. difficile in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. È inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiché i casi di diarrea associata a C. difficile sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici.
Non è necessario un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (Tasso di Filtrazione Glomerulare [GFR] 10 – 80 ml/min.). Nei pazienti con grave compromissione renale (GFR <10 ml/min.) è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere 5.2).
Nel trattamento con altri macrolidi, inclusa azitromicina, è stato riscontrato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta. (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, poiché le seguenti situazioni possono condurre ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) che possono causare arresto cardiaco, azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con condizioni proaritmiche in corso (in particolare donne e pazienti anziani) quali ad esempio pazienti:
– con prolungamento dell’intervallo QT congenito o accertato
– in trattamento concomitante con altri principi attivi che notoriamente prolungano l’intervallo QT come gli antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), la cisapride e la terfenadina; agenti antipsicotici come pimozide; antidepressivi come citalopram; e fluorochinoloni come moxifloxacina e levofloxacina.
– con disturbi elettrolitici, in particolare nei casi di ipokaliemia e ipomagnesiemia
– con bradicardia, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave clinicamente rilevanti.
Nei pazienti in terapia con azitromicina sono stati riferiti casi di riacutizzazione dei sintomi di miastenia grave e di sindrome di miastenia di nuova insorgenza (vedere paragrafo 4.8).
Infezioni da streptococco: la penicillina è di solito la terapia di prima scelta per il trattamento della faringite/tonsillite dovuta a Streptococcus pyogenes e anche per la profilassi della febbre reumatica acuta. In generale, l’azitromicina è efficace contro lo streptococco nel cavo orofaringeo, ma non sono disponibili dati che dimostrino l’efficacia di azitromicina nella prevenzione della febbre reumatica acuta.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia nella prevenzione o nel trattamento del Mycobacterium Avium Complex (MAC) nei bambini non sono state stabilite.
L’azitromicina non è adatta per il trattamento di infezioni gravi nelle quali è necessario ottenere rapidamente elevate concentrazioni di antibiotico nel sangue.
Prima di prescrivere azitromicina si deve tenere in considerazione quanto segue
La scelta di azitromicina per il trattamento di un singolo paziente deve tener conto dell’appropriatezza d’uso dell’agente antibatterico macrolide sulla base di un’adeguata diagnosi per determinare l’eziologia batterica dell’infezione nelle indicazioni approvate e la prevalenza della resistenza all’azitromicina e ad altri macrolidi.
Nelle aree con elevata incidenza di resistenza all’eritromicina A, è particolarmente importante tenere in considerazione l’evoluzione del tipo di sensibilità all’azitromicina e agli altri antibiotici.
Come per altri macrolidi, per azitromicina sono stati riportati tassi elevati di resistenza dello Streptococcus pneumoniae in alcuni paesi europei (vedere paragrafo 5.1). Ciò deve essere preso in considerazione nel trattamento di infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.
Nelle faringiti batteriche l’uso di azitromicina è raccomandato solo nei casi in cui non è possibile la terapia di prima linea con i betalattamici.
Infezioni della cute e dei tessuti molli
Il principale agente responsabile delle infezioni dei tessuti molli, lo Staphylococcus aureus, è spesso resistente all’azitromicina. Pertanto, il test di sensibilità è considerato una condizione preliminare per il trattamento con azitromicina delle infezioni dei tessuti molli.
Ustioni infette
L’azitromicina non è indicata per il trattamento delle ustioni infette.
Infezioni sessualmente trasmesse:
In caso di infezioni sessualmente trasmesse è necessario escludere una concomitante infezione da T. pallidum.
Malattie neurologiche o psichiatriche
L’azitromicina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da malattie neurologiche o psichiatriche.
Gravidanza
Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza. Studi di tossicità sulla riproduzione negli animali hanno mostrato che l’azitromicina attraversa la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni. La sicurezza di azitromicina non è stata confermata per quel che riguarda l’uso del principio attivo durante la gravidanza. Pertanto azitromicina deve essere usato durante la gravidanza solo se i benefici superano i rischi.
Allattamento
È stato riferito che azitromicina passa nel latte materno, ma non ci sono studi adeguati e ben controllati nelle donne che allattano che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno. Poiché non è noto se azitromicina possa avere effetti avversi sul lattante, durante il trattamento con azitromicina l’allattamento deve essere interrotto. Nel lattante sono possibili, tra l’altro, diarrea, infezioni fungine della mucosa nonché sensibilizzazione. Si raccomanda di gettare il latte durante il trattamento e fino a 2 giorni dopo l’interruzione del trattamento. Successivamente l’allattamento può essere ripreso.
Fertilità
Negli studi sulla fertilità condotti nei ratti, è stata osservata una riduzione dei tassi di gravidanza in seguito a somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati non è nota.
La tabella sottostante elenca le reazioni avverse identificate durante la conduzione degli studi clinici e la sorveglianza post–marketing in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le reazioni avverse identificate nell’esperienza post–marketing sono incluse in corsivo. Il gruppo di frequenza viene definito utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate all’azitromicina sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post–marketing:
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota | |
Infezioi ed infestazioni | Candidiasi, infezione vaginale, polmonite, infezione fungina, infezione batterica, faringite, gastroenterite, disturbo respiratorio, rinite, candidiasi orale | Colite pseudomembranosa (vedere 4.4) | |||
Patologie del sistema emolifopoietico | Leucopenia, neutropenia, eosinofilia | Trombocitopenia, anemia emolitica | |||
Disturbi del sistema immunitario | Angioedema, ipersensibilità | Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4) | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizioe | Anoressia | ||||
Disturbi psichiatrici | Nervosismo, insonnia | Agitazione | Aggressività, ansia, delirio, allucinazione | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Capogiro, sonnolenza, disgeusia, parestesia | Sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia grave (vedere 4.4) | ||
Patologie dell’occhio | Compromissione della visione | ||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Disturbo dell’orecchio, vertigini | Udito compromesso, inclusa sordità e/o tinnito | |||
Patologie cardiache | Palpitazioni | Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), aritmia (vedere paragrafo 4.4) inclusa tachicardia ventricolare, intervallo QT prolungato all’elettrocardiogramma (vedere paragrafo 4.4). | |||
Patologie vascolari | Vampate di calore | Ipotensione | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, epistassi | ||||
Patologie gastroitestinali | Diarrea | Vomito, dolore addominale, nausea, | Stipsi, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, secchezza della bocca, eruttazione, ulcerazione della bocca, ipersecrezione salivare | Pancreatite, alterazione del colore della lingua | |
Patologie epatobiliari | Funzione epatica anormale, ittero colestatico | Insufficienza epatica (raramente fatale) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea, prurito, orticaria, dermatite, secchezza della cute, iperidrosi | Reazione di fotosensibilità | Sindrome di Stevens– Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Osteoartrite, mialgia, dolore dorsale, dolore al collo | Artralgia | |||
Patologie renali e urinarie | Disuria, dolore renale | Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale | |||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Metrorragia, patologia del testicolo | ||||
Patologie sistemiche e condizioi relative alla sede di somministrazione | Edema, astenia, malessere, affaticamento, edema del volto, dolore toracico, piressia, dolore, edema periferico | ||||
Esami diagnostici | Diminuzione della conta linfocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione del bicarbonato ematico, aumento dei basofili, aumento dei monociti, aumento dei neutrofili | Aumento dell’aspartato amminotrasferasi, aumento dell’alanina amminotrasferasi, aumento della bilirubina ematica, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica, potassio ematico anormale, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento del cloruro, aumento glucosio, aumento delle piastrine, ematocrito ridotto, bicarbonato aumentato, sodio anormale |
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile alla profilassi per Mycobacterium Avium Complex e al trattamento basato sui risultati degli studi clinici e della sorveglianza post–marketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato, sia per tipo che per frequenza:
Molto comune | Comune | Non comune | |
(≥1/10) | (≥1/100 a <1/10) | (≥1/1,000 a <1/100) | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||
Disturbi del sistema nervoso | Cefalea, capogiri, parestesia, disgeusia | Ipoestesia | |
Patologie dell’occhio | Compromissione della visione | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Sordità | Udito compromesso, tinnito | |
Patologie cardiache | Palpitazioni | ||
Patologie gastroitestinali | Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, fastidio addominale, feci molli | ||
Patologie epatobiliari | Epatite | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea, prurito | Sindrome di Stevens–Johnson, reazione di fotosensibilità | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia | ||
Patologie sistemiche e condizioi relative alla sede di sommiistrazione | Affaticamento | Astenia, malessere |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
Nucleo della compressa:
Cellulosa microcristallina (E460); amido pregelatinizzato (amido di patata); sodio laurilsolfato; croscarmellosasodica (E468); ipromellosa (E464); silice colloidale anidra (E551); magnesio stearato (E470b).
Rivestimento:
Ipromellosa 5 cP (E464); titanio diossido (E171); macrogol 400.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.